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Istituto "Angelo Vegni", Capezzine di
Cortona 7.05.2016 |
34° Anniversario della Strage dello
Stadio Heysel |
Testimonianza e Dibattito : "La
Tragedia dell’Heysel" |
Commemorazione a Cura del Comune
di Cortona, Istituto "Angelo Vegni, |
Panathlon International e
Associazione Familiari Vittime
dell’Heysel |
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La
testimonianza di un ricordo per educare al
Fairplay
di Laura Lucente
Incontro
all'Istituto Vegni di Cortona per ripercorrere
la tragedia dell’Heysel di Bruxelles e firmare
il protocollo di partecipazione "Sport in rete
nella comunità".
Cortona, 11 maggio 2016
- Un’iniziativa per ricordare una delle tragedie
più gravi del mondo del calcio, quella dello
stadio Heysel di Bruxelles. L’appuntamento se lo
sono dato sabato 7 maggio i rappresentanti del
comune di Cortona, l’associazione Panathlon
International e l’associazione Familiari Vittime
dell'Heysel all’istituto Capezzine Angelo Vegni
di Cortona. Un incontro testimonianza che si è
concluso con la firma del protocollo di
partecipazione "Sport in rete nella comunità" e
nella consegna agli alunni del Vegni della
"carta dei diritti delle ragazze e dei ragazzi e
dei doveri dei genitori nello sport". A dare il
benvenuto ai presenti e agli ospiti è stata la
dirigente scolastica Maria Beatrice Capecchi che
dopo essersi adoperata per dar vita
all’incontro, si è detta orgogliosa di ospitare
un progetto così ambizioso per il territorio "a
testimonianza di come la scuola si apra alla
comunità sia per ciò che concerne il
mantenimento della memoria storica che per ciò
che riguarda la promozione di nuovi protocolli
d’intesa con la collettività in cui l’istruzione
è immersa". Alla mattinata ha partecipato anche
Giorgio Cerbai, delegato provinciale del Coni
che ha ricordato "come lo sport sia fondamentale
per la crescita di ogni individuo e per la
crescita di una comunità". Parole rimarcate
anche dall’assessore allo sport e politiche
sociali di Cortona Andrea Bernardini che ha
sottolineato l’importanza dello sport in rete
nella comunità, ricordando gli sforzi del comune
di approcciarsi agli eventi sportivi con
l’educazione che meritano". Gli studenti
intervenuti hanno potuto ripercorrere quei
tragici momenti dalle parole di Francesco
Caremani, giornalista e scrittore, e autore del
libro Heysel - Le verità di una strage
annunciata. Nel 1985, prima della finale di
Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus
morirono 39 spettatori di cui 32 italiani.
Vittime innocenti che erano andati a vedere la
"partita del secolo" e credendo di assistere ad
una festa si trovarono precipitati nell’orrore. La parola è poi passata
ad Andrea Lorentini oggi presidente
dell’associazione vittime familiari delle
vittime dell'Heysel che nella tragedia ha perso
il padre Roberto. Fu proprio suo nonno Otello a
fondare l’associazione e ad avere giustizia per
le molte vittime. Lorentini ha ricordato
l’importanza ed il valore della memoria per
educare i giovani ai veri valori dello sport,
sottolineando come "le qualità dell’associazione
siano rimaste le stesse, ma con la possibilità
di guardare non solo al passato e cioè alla
conservazione della memoria ma anche per
proporre i valori del far play, con iniziative
come queste". Infine Piero Ferruzzi (Presidente
Ass. Panathlon Club Arezzo) ha sottolineato i
diritti e doveri di ragazzi e genitori per un
impegno comune in favore dell'etica sportiva. Al
termine c’è stata la toccante testimonianza di
Gioiello Gori che era presente quel giorno
all’Heysel e vide con i suoi occhi lo scempio
che venne commesso su corpi e sui feriti.
11 maggio 2016
Fonte:
Lanazione.it
La
testimonianza di un ricordo per educare al Fair
Play
di Andrea Fioravanti
Sabato 7 Maggio si è svolta nel
nostro Istituto Capezzine-Angelo Vegni una
iniziativa per ricordare una delle tragedie più
gravi del mondo del calcio.
Sabato 7 Maggio si è
svolta nel nostro Istituto Capezzine-Angelo
Vegni una iniziativa per ricordare una delle
tragedie più gravi del mondo del calcio, quella
dello stadio Heysel di Bruxelles, dove prima
della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool
e Juventus nel 1985 morirono 39 spettatori di
cui 32 italiani; vittime innocenti che erano
andati a vedere la "partita del secolo" e
credendo di assistere ad una festa si trovarono
precipitati nell'orrore. Il Comune di Cortona
assieme al nostro Istituto e all'Associazione
Panathlon International e all'Associazione
Familiari Vittime dell'Heysel ha dato vita ad un
incontro-testimonianza che si è concluso con la
Firma del Protocollo di Partecipazione "Sport in
rete nella comunità" e nella Consegna agli
alunni del Vegni della "Carta dei diritti delle
ragazze e dei ragazzi e dei doveri dei genitori
nello sport". A dare il benvenuto ai presenti e
agli ospiti è stata la dirigente scolastica
Maria Beatrice Capecchi che dopo essersi
adoperata per dar vita all'incontro, si è detta
orgogliosa di ospitare un progetto così
ambizioso per il territorio, a testimonianza di
come la scuola si apra alla comunità sia per ciò
che concerne il mantenimento della memoria
storica che per ciò che riguarda la promozione
di nuovi protocolli d'intesa con la collettività
in cui l'istruzione è immersa. La nostra preside
si è altresì detta orgogliosa di riflettere
sulla giusta misura in cui praticare lo sport e
gli eventi ad esso associati, ricordando come il
protocollo indichi come lo si possa vivere
secondo l'etica sportiva e i valori della
tolleranza. Subito dopo il coordinatore
dell'incontro il prof Fioravanti, che aveva il
compito di moderare gli interventi e stimolare
le riflessioni, ha ceduto la parola a Giorgio
Cerbai (Delegato Provinciale C.O.N.I.) che ha
ricordato come lo sport sia fondamentale per la
crescita di ogni individuo e per la crescita di
una comunità. Ed infatti, a seguire, l'Assessore
Allo Sport e Politiche Sociali del Comune Di
Cortona Andrea Bernardini ha sottolineato nel
suo intervento l'importanza dello sport in rete
nella comunità, ricordando gli sforzi del comune
di Cortona di approcciarsi agli eventi sportivi
con l'educazione che meritano..

A questo punto il
professor Fioravanti ha introdotto il ricordo
degli avvenimenti con queste parole: "Sono lieto
che la mia scuola, l'ISIS Vegni-Capezzine, abbia
dato vita ad un'iniziativa del genere nella
quale verranno ricordati le vittime, gli eroi e
anche i colpevoli della tragedia dell'Heysel, un
incontro che come dice il titolo "LA
TESTIMONIANZA DI UN RICORDO PER EDUCARE AL
FAIRPLAY" vuole sì ricordare ciò che è accaduto
ma anche andare avanti e proporre oltre
all'importanza storica fondamentale della
memoria dei fatti, una proposta di
corresponsabilità. Quella di oggi non sarà come
abbiamo detto e come ha ripetuto la preside una
giornata esclusivamente dedicata al ricordo
(anche se questo prenderà buona parte del tempo)
ma alla fine proveremo a stendere anche un
Protocollo di Partecipazione dal nome "Sport in
rete nella comunità" che sarà firmato da tutti
noi presenti e inoltre dalla Consegna agli
alunni del Vegni della Carta dei diritti delle
ragazze e dei ragazzi e dei doveri dei genitori
nello sport. Lascio la parola agli ospiti
ricordando con amarezza che soltanto nel 1991 i
coraggiosi familiari delle vittime, con
l'associazione voluta da Otello Lorentini, papà
di Roberto morto nel tentativo di salvare altre
vite per salvare il più piccolo di tutti, Andrea
Casula praticandogli la respirazione bocca a
bocca, sono riusciti a ottenere la condanna
dell'Uefa per omessa prevenzione e delle
autorità locali ritenute responsabili del sangue
versato in Belgio".A questo punto il
professor Fioravanti ha introdotto il ricordo
degli avvenimenti con queste parole: "Sono lieto
che la mia scuola, l'ISIS Vegni-Capezzine, abbia
dato vita ad un'iniziativa del genere nella
quale verranno ricordati le vittime, gli eroi e
anche i colpevoli della tragedia dell'Heysel, un
incontro che come dice il titolo "LA
TESTIMONIANZA DI UN RICORDO PER EDUCARE AL
FAIRPLAY" vuole sì ricordare ciò che è accaduto
ma anche andare avanti e proporre oltre
all'importanza storica fondamentale della
memoria dei fatti, una proposta di
corresponsabilità. Quella di oggi non sarà come
abbiamo detto e come ha ripetuto la preside una
giornata esclusivamente dedicata al ricordo
(anche se questo prenderà buona parte del tempo)
ma alla fine proveremo a stendere anche un
Protocollo di Partecipazione dal nome "Sport in
rete nella comunità" che sarà firmato da tutti
noi presenti e inoltre dalla Consegna agli
alunni del Vegni della Carta dei diritti delle
ragazze e dei ragazzi e dei doveri dei genitori
nello sport. Lascio la parola agli ospiti
ricordando con amarezza che soltanto nel 1991 i
coraggiosi familiari delle vittime, con
l'associazione voluta da Otello Lorentini, papà
di Roberto morto nel tentativo di salvare altre
vite per salvare il più piccolo di tutti, Andrea
Casula praticandogli la respirazione bocca a
bocca, sono riusciti a ottenere la condanna
dell'Uefa per omessa prevenzione e delle
autorità locali ritenute responsabili del sangue
versato in Belgio".

A questo punto
Francesco Caremani, giornalista e scrittore, e
autore del libro Heysel - Le verità di una
strage annunciata ha ricostruito quello che è
accaduto la famigerata notte, affermando che il
29 maggio del 1985 allo stadio Heysel di
Bruxelles prima della finale di Coppa Campioni
tra Juventus e Liverpool, vi fu una sorta di
carneficina esattamente 39 morti di cui 32
italiani, vittime in quel famigerato settore Z
in cui sarebbero dovuti trovarsi i tifosi
neutrali, ma che in realtà era per lo più pieno
di tifosi della Juventus, e non dei più
esagitati visto che c'erano donne, ragazze,
famiglie, bambini, e che gli inglesi tifosi del
Liverpool, guidati da un ex Parà che aveva fatto
la guerra alle Isole Falkland reclamavano come
loro diritto e loro territorio. Il settore Z
contiene 6.000 spettatori. Il settore X e il
settore Y che completano la curva dovrebbero
contenerne circa 17.000, ma vi sono almeno 5.000
tifosi inglesi in più che sono entrati senza
biglietto. Gli inglesi vicini al settore Z
provocano, vorrebbero uno scontro, sono troppo
alterati dall'alcol per capire che davanti a
loro ci sono solo famiglie anziani, ragazzi. La
rete leggera che li separa cade facilmente,
viene tagliata, scavalcata, non c'è più; gli
inglesi, i famigerati Hooligans guidati da un ex
militare che al grido di fino alla fine
(volevano conquistare l'intera curva) chiama la
carica contro gli inermi tifosi della Juve
rompendo pezzi di gradinata che si sbriciolava
come pasta frolla e lanciandoli verso il settore
Z. Le forze di polizia erano presenti in maniera
ridicola: 7-8 poliziotti a dividere gli inglesi
dagli italiani in quella parte dello stadio dove
era stata eretta una rete inadeguata ("tipo
pollaio" dissero molti testimoni). I walkie
talkie degli agenti non funzionavano perché le
pile erano scariche; incapaci e mal diretti,
quei poliziotti furono capaci di infliggere solo
manganellate ai pochi tifosi italiani che
riuscirono a mettersi in salvo sul prato mentre
il muro della curva Z crollava. Da qui il caos e
le morti. Caremani ha descritto poi bene come
sia stato grazie alla tenacia di Otello
Lorentini, che si è giunti ad una sentenza di
condanna dei vertici Uefa che da quel giorno
furono responsabili degli eventi sportivi che
organizzava, visto che fino a quel punto si
limitava soltanto a prelevare l'incasso delle
partite. E ha ricordato l'importanza dell'
ASSOCIAZIONE FRA I FAMILIARI DELLE VITTIME
DELL'HEYSEL che dal Nonno Otello è passata oggi
nelle mani di Andrea Lorentini attuale
PRESIDENTE che ha preso la parola e ha ricordato
l'importanza ed il valore della memoria per
educare i giovani ai veri valori dello sport,
sottolineando come le qualità dell'associazione
siano rimaste le stesse, ma con la possibilità
di guardare non solo al passato e cioè alla
conservazione della memoria ma anche per
proporre i valori del fair play, con iniziative
come quelle di questa mattina. Infine Piero
Ferruzzi (Presidente Ass. Panathlon Club Arezzo)
ha sottolineato i diritti e doveri di ragazzi e
genitori per un impegno comune in favore
dell'etica sportiva.
Al termine c'è stata la toccante testimonianza
di Gioiello Gori che era presente quel giorno
all'Heysel e vide con i suoi occhi lo scempio
che venne commesso su corpi e sui feriti.
Testimonianza. Infine è stato firmato il
Protocollo di Partecipazione dal nome Sport in
rete nella comunità ed è stata Consegna agli
alunni del Vegni in modo ufficiale la Carta dei
diritti delle ragazze e dei ragazzi e dei doveri
dei genitori nello sport.
Una giornata davvero intensa e profonda che ha
testimoniato come la scuola si possa e di debba
aprire al territorio con iniziative che
ricordino il passato ma che soprattutto si
parano al futuro.
11 Maggio 2016
Fonte:
Isisvegni.gov.it
 Heysel, la
testimonianza di un ricordo per educare al Fair
Play
Sabato 7 un
incontro all'Istituto Capezzine di Cortona
Una iniziativa
per ricordare una delle tragedie più gravi del
mondo dello sport, quella dello stadio Heysel di
Bruxelles, prima della finale di Coppa dei
Campioni tra Liverpool e Juventus nel 1985 in
cui morirono 39 tifosi tra cui 32 italiani.
Il
Comune di Cortona assieme all’Istituto Angelo
Vegni di Capezzine e all’Associazione Panathlon
International e all’Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel organizza per sabato 7
maggio proprio presso la scuola di Capezzine
(Aula Magna) alle ore 10 un incontro
testimonianza che sfocerà nella Firma del
Protocollo di Partecipazione "Sport in rete
nella comunità" e nella Consegna agli alunni del
Vegni della "Carta dei diritti delle ragazze e
dei ragazzi e dei doveri dei genitori nello
sport".
Questo il programma :
Maria Beatrice Capecchi (DIRIGENTE SCOLASTICO
I.S.I.S. "ANGELO VEGNI") - Giorgio Cerbai
(DELEGATO PROVINCIALE C.O.N.I.) - Andrea
Bernardini (ASSESSORE ALLO SPORT E POLITICHE
SOCIALI - COMUNE DI CORTONA) Lo Sport in rete
nella comunità - Francesco Caremani (GIORNALISTA
E SCRITTORE) Heysel - Le verità di una strage
annunciata - Andrea Lorentini (PRESIDENTE
DELL’ASSOCIAZIONE FRA I FAMILIARI DELLE VITTIME
DELL’HEYSEL) Heysel: il valore della memoria per
educare i giovani ai veri valori dello sport -
Piero Ferruzzi (PRESIDENTE ASS. PANATHLON CLUB
AREZZO) Diritti e doveri di ragazzi e genitori:
un impegno comune in favore dell’etica sportiva
- Gioiello Gori Testimonianza.
MODERA L’INCONTRO
Andrea Fioravanti (DOCENTE DELL’ I.S.I.S. "ANGELO
VEGNI" CAPEZZINE).
5 maggio 2016
Fonti:
Arezzoora.it - Valdichianaoggi.it - letruria.it
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