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VICHAI SRIVADDHANAPRABHA
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 Leicester 27.10.2018 Tragedia Aerea di Khun Vichai
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FAVOLA e TRAGEDIA - Prima la favola, 3 anni dopo la disgrazia: questa, in estrema sintesi, la parabola verticale e discendente del Presidente del Leicester, Sir Vichai Srivaddhanaprabha, 60enne patron del piccolo club inglese delle East Midlands, acquistato nel 2010 per 39 milioni di sterline e condotto dalla serie B a leggenda della Premier League Inglese nel 2016. Una sciagura tanto imprevedibile quanto quella leggendaria affermazione delle Blue Foxes in campionato, allenate da Claudio Ranieri in una delle imprese più miracolose della storia del calcio di tutti i tempi e che accade proprio al "King Power Stadium". Da circa un’ora si è conclusa in parità (1-1) la sfida casalinga del club contro il West-Ham. Al centro del campo di gioco è pronto il maestoso Augusta Westland AW169 blu e bianco, griffato con la volpe in coda (il simbolo del club), l’elicottero privato che veicola tutti gli spostamenti del miliardario Presidente del Leicester. Egli che vive nel Berkshire, in una villa vicino a Londra, con un patrimonio stimato poco meno di 5 miliardi di dollari, viaggia verso l'aeroporto di Luton per imbarcarsi su un jet privato diretto in Thailandia dove raggiungerà sua moglie Aimon. A bordo, oltre al primo pilota Eric Swaffer ed al suo secondo, la compagna di origine polacca, Izabela Roza Lechowicz, prendono posto assieme al magnate del King Power (la più grande catena di negozi duty free della Thailandia) altre 2 persone: una sua amica, la 33enne avvenente Nusara Suknamai (seconda al concorso di Miss Universo nel 2005) ed un importante membro del suo staff, Kaveporn Punpare. Alle 20.17 l’elicottero decolla, sbuffando una fumata bianca ed elevandosi lentamente di alcune decine di metri da terra quando un problema improvviso al rotore di coda lo fa avvitare su sé stesso e precipitare repentinamente al suolo. Soltanto l’eroismo del pilota (o forse un caso) evitano di farlo cadere più vicino allo stadio, dirottandolo, invece, a 200 metri, sul piazzale vicino Filbert Way (il parcheggio "E" riservato alle auto dello staff) fortunatamente vuoto, dove si schianta con un boato e un inferno di fiamme. Calciatori, tifosi, giornalisti e addetti ai lavori dello stadio ancora presenti sul posto rimangono basiti intuendo all’istante la gravità dell’incidente. L’area critica è immediatamente isolata dai mezzi di soccorso e dalla polizia, ma sarà inutile l’intervento dei vigili del fuoco sul mezzo distrutto e ridotto ad una tragica pira. È Gary Lineker, il conduttore della trasmissione Match of the Day, a diffondere per primo la drammatica notizia, collegandosi telefonicamente con il commentatore della BBC Alistair Mann, il quale conferma pure che nell'elicottero c’era il noto presidente thailandese. Prudenza, invece, nel primo comunicato della società: "Stiamo assistendo la polizia di Leicestershire e i servizi di emergenza nell’affrontare un grave incidente al King Power Stadium. Il club emetterà una dichiarazione più dettagliata una volta che saranno state stabilite ulteriori informazioni". In attesa di conferme sulla identità delle vittime, Kasper Schmeichel, il portiere di Leicester, sosta in lacrime fuori dallo stadio, sotto choc. La notizia ha sconvolto la Gran Bretagna e la Thailandia compiendo il giro del mondo in pochissimi minuti. Stando alle ultime indiscrezioni a bordo erano presenti 5 persone: i due piloti, il patron con il suo braccio destro e un’altra donna non ancora identificata. "Lui era a bordo" riportano alla Bbc fonti vicine alla famiglia. Si teme anche per la 37enne figlia Voramas, ma nonostante le voci che si susseguono di continuo, sembra che i figli siano in buona salute e già in volo verso l’Inghilterra con la madre.

L'INCIDENTE - I primi testimoni hanno rivelato a Sky Sports News di aver sentito distintamente un forte rumore meccanico prima che l’elicottero ruotasse su di sé come in una spirale e si schiantasse nel parcheggio sollevando una colonna di fuoco. Dan Cox (Cameramen di Skysports) ricorda bene ciò che ha visto: "Quando ho alzato gli occhi ho visto l'elicottero fuori controllo, che si avvitava su sé stesso, non avevo mai visto nulla di simile. Credo che il pilota abbia provato a rallentare la rotazione, non so come abbia fatto ma ha portato l'elicottero nell'angolo del parcheggio. Per me è comunque un eroe, se non avesse fatto così sarebbe potuto essere molto peggio". Anche il fotografo Ryan Brown racconta alla BBC: "Appena l’elicottero s'è librato sopra lo stadio ho udito un rumore sordo, ho avuto l'impressione che il motore avesse ceduto e il velivolo fosse completamente fuori controllo. Lo schianto è stato fortissimo". Leonardo Helicopters (ex Finmeccanica), produttore dell'AW-169 di Agusta Westland coinvolto nell'incidente, afferma che per questo modello non vi erano stati precedenti simili. Si tratta di un elicottero intermedio leggero a doppia turbina di ultima generazione, frutto dell’ingegneria italiana. Una bestia di oltre 4 tonnellate e mezzo spinto da 2 motori Pratt & Whitney Canada PW210A che può ospitare fino a 12 passeggeri. I due piloti previsti in equipaggio sono selezionati dopo test di alto livello per rilasciare la licenza di volo. Fra le supposizioni in merito all’incidente al King Power Stadium si pensa in primis al guasto tecnico, ma non si esclude altro, magari l’impatto con un drone o un evento atmosferico. La scientifica dovrà effettuare i rilevamenti sul luogo del disastro e la polizia del Leicestershire che non si sbilancia sulle cause annuncia già che "ci vorranno giorni". Qualche ora dopo diramerà a mezzo stampa un comunicato: "Capiamo che esiste una considerevole mole di persone e media interessati all’episodio. Notizie dello schianto, avvenuto nel parcheggio vicino allo stadio poco dopo le 20:30, hanno un impatto su tanta gente e noi apprezziamo che ci sia un forte desiderio di aggiornamenti e chiarezza sulle circostanze. La polizia del Leicestershire, l’East Midlands Ambulance Service, i Vigili del fuoco del Leicestershire e il servizio salvataggio, tutti hanno risposto all’incidente e le indagini continuano sul campo oggi, domenica 28 ottobre, guidate dall’Air Accidents Investigation Branch (AAIB), la struttura investigativa del dipartimento dei Trasporti inglese. Le stesse indagini ci aspettiamo che continueranno anche nei prossimi giorni. Presto saremo pronti a rivelare ulteriori dettagli sull’incidente. Nel frattempo vi chiediamo di essere pazienti, di capire e non speculare su dettagli e circostanze".

EMOZIONI - Unanime il cordoglio in tutta la Premier: messaggi sulle pagine dei clubs e un minuto di silenzio sui campi di gioco prima del calcio d’inizio delle partite. Wembley, in serata, viene illuminato con i colori delle "Blue Foxes". Un arco blu con il logo del club campeggiano sulla facciata dello stadio per omaggiare le vittime. Anche il Nottingham Forest ha voluto far sentire la sua vicinanza: "I nostri pensieri sono tutti per il Leicester". Stesso discorso per West Ham, Manchester City e tante altre. Tutti vicini alle Foxes, tutti vogliono sapere qualcosa. "Lo vedevo ogni giorno. Quando c’era una partita, alle 13.30 era sopra le nostre teste. I miei figli non sapevano cosa fosse, correvano in giardino, io li tranquillizzavo: è il presidente che va allo stadio. Finita la gara, eccolo di nuovo in cielo. Uscivo di casa e dicevo: guardate, torna a Londra sull’elicottero. Mi chiedevano perché lo facesse, io rispondevo: perché lui può farlo, e se lo merita". Una delle tante testimonianze raccolte fuori al "King Power Stadium" in mezzo alla processione dei tifosi e curiosi di ogni età che accresce il tappeto di fiori, sciarpe, magliette, bandiere sparsi davanti all’ingresso principale dell’impianto. Nel mucchio si nota curiosamente un dipinto della divinità induista Ganesh, si leggono numerosi messaggi di affetto dedicati a Vichai e alle altre vittime dell’incidente fra preghiere buddiste e immagini sacre. "Un uomo sorridente, generoso e riservato", la voce di un altro fan delle "Foxes". Rimbalzano da ogni parte i pensieri e le emozioni degli sportivi legati affettivamente dalla loro storia individuale alla squadra e al suo Presidente. Claude Puel, l'allenatore del club che in un primo momento si pensava fosse a bordo, intervistato da Sports Radio France, dice: "È una tragedia per il club. Io sto bene, ma siamo tutti quanti sconvolti. Tutti i miei pensieri e le mie preghiere sono per le vittime e per le loro famiglie". Sven Goran Eriksson, il 1° allenatore ingaggiato da Vichai nel 2010, quando aveva appena acquistato il Leicester, a proposito della tragedia commenta: "E' una notizia spaventosa. Questa mattina ho visto le notizie e ancora spero che non sia vero e che sia ancora in vita. Conoscevo bene tutta la famiglia, e anche il padre. Era una persona molto, molto generosa, con i giocatori, lo staff, con tutti i suoi collaboratori. Ma anche coi tifosi e, più in generale, verso la comunità di Leicester". Subito dopo l'incidente, alcuni giocatori hanno postato su Twitter alcuni messaggi in segno di vicinanza. Harry Maguire, difensore del Leicester e Ndidi Wilfred affidano a Twitter le loro disperate preghiere. Fra quelli più legati umanamente al patron il bomber Jamie Vardy che ha pubblicato sui social una serie di emoticon (le mani in preghiera) scrivendo: "Sto lottando per trovare le parole giuste, ma per me tu sei una leggenda, un uomo incredibile che ha avuto il cuore più grande, l’anima del Leicester City. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, per la mia famiglia e il nostro club. Mi mancherai davvero, riposa in pace". Stesse emoticon per Zabaleta e Mendy del City: "Pensieri e parole per tutti coloro che sono interessati allo schianto dell'elicottero. Spaventoso". Esteban Cambiasso, ex calciatore del Leicester, collegato in diretta a Sky Sport, ha indossato per l’occasione la cravatta sociale del club e formula le sue condoglianze: "Era una persona perbene, uno dei presidenti che vorresti sempre avere. Mai una parola di troppo, come ha detto anche Jamie Vardy. Questa tragedia ci ha colpito come un fulmine a ciel sereno, ha preso quell’elicottero al termine di ogni partita. L’abbiamo sempre visto andare via così".

Non potranno di certo mancare le parole addolorate di Mister Claudio Ranieri, il condottiero della panchina nell’impresa leggendaria delle "Foxes" in Premier nel 2016. Recandosi al King Power Stadium per un omaggio commosso e una breve preghiera ha poi rilasciato una intervista a Sky Sport 24, commentando: "Era un uomo d’oro, un uomo buono. Sembrava un padre e dava tranquillità a tutti. La cosa che mi colpiva era questa sua positività, il suo voler far bene, non ha mai fatto pesare a nessuno un risultato negativo, veniva nello spogliatoio e dava la carica. Credo che sia stato un uomo illuminato perché ciò che ha toccato lo ha migliorato, ecco perché sarà il figlio più giovane a seguirne le orme. Se chiudo gli occhi e penso a lui, lo vedo sempre con il sorriso sulle labbra". Anche Gokhan Inler, l’ex centrocampista svizzero di Napoli e Udinese, si trovava con Ranieri in squadra quella stagione magica. Con queste parole onora il suo presidente: "Sabato stavo guardando la gara col West Ham in televisione. Quando è arrivata la notizia dell’esplosione dell’elicottero del presidente, ho chiamato i miei ex compagni e i dirigenti. Un’ora dopo mi hanno confermato che a bordo c’era Srivaddhanaprabha. Sono rimasto senza parole". Rammenta il primo incontro con Vichai: "Fu divertente, era una persona sorridente e molto scherzosa. Se un giocatore aveva qualche problema, poteva sempre parlarne con lui oppure con suo figlio Aiyawatt che gli faceva da vice. A Leicester mi accolsero con grande entusiasmo. Lì tutti i giocatori si sentono a casa". E sullo scarso impiego in campo per scelta tecnica del mister rivela: "Srivaddhanaprabha mi diceva di stare tranquillo, era sempre positivo con me e con tutti. Ci trasmetteva tanta serenità ed era un uomo di fede. Portò al King Power Stadium anche monaci buddisti dalla Thailandia. Venivano nello spogliatoio per benedirci prima delle grandi partite e spesso vincevamo. Ci davano energia positiva. Il presidente credeva che quello fosse l’anno giusto per vincere, ce lo ripeteva sempre dopo ogni partita". Tanti i discorsi memorabili, uno su tutti: "Quello alla cena di Natale, il suo volto era sorridente e positivo. Ci aveva detto che la squadra gli piaceva. Alla fine del girone d’andata nessuno avrebbe puntato su di noi. Non avevamo giocatori stellari come City, United, Chelsea, Arsenal... Lui era uno di famiglia ed ebbe il merito di farci sentire a casa. Per alzare una Premier deve essere tutto perfetto. Le vittorie in casa con Chelsea e Liverpool e quella sul campo del City lasciarono il segno. Da febbraio in poi qualcuno iniziò a scommettere su di noi, a pensare che l’impossibile fosse possibile. Ne vincevamo tante 1-0. Vincemmo il campionato con 10 punti di vantaggio sull’Arsenal, mica male. Anche i giocatori fuori rosa si sentivano parte di quel gruppo, nonostante fosse difficile stare fuori. Il Tottenham pareggiò col Chelsea 2-2 e vincemmo matematicamente. Fu una notte speciale. Leicester è tranquilla, ma quella sera impazzì. Il giorno dopo abbracciamo il presidente. Quella città per molti fino ad allora era solo un puntino sulla mappa geografica, il mondo ci ha scoperto grazie a quel successo. È una storia difficile da riscrivere altrove. Quel trionfo che tutti ci portiamo dentro. Resta ciò che il nostro boss, come lo chiamavamo, ha fatto per noi. Saremo sempre per tutti la squadra del miracolo. Suo figlio è come lui, ha il suo stesso spirito. Conosce l’ambiente, sa tutto. Se la società finirà nelle sue mani, farà grandi cose. Il Leicester sarà sempre forte".

L’ANNUNCIO - L’annuncio della morte di Vichai Srivaddhanaprabha arriva in tarda serata domenica 28 alle ore 23.00 con il comunicato ufficiale apparso sul sito del Leicester: "Con grande dolore e con il cuore spezzato confermiamo che il nostro presidente, Vichai Srivaddhanaprabha, è tra le vittime dello schianto in elicottero di sabato sera al di fuori del King Power Stadium insieme ad altre quattro persone. Nessuna delle cinque persone a bordo è sopravvissuta. Il mondo ha perso un grande uomo: gentile, generoso, la cui vita era dedicata all'amore della sua famiglia e di tutti coloro che ha guidato con successo. Il Leicester FC è diventata una famiglia sotto la sua guida. Una famiglia che adesso piange la sua scomparsa, ma vuole proseguire sulla strada che lui ci ha mostrato. Il nostro pensiero va alla famiglia Srivaddhanaprabha e alle famiglie di tutti coloro che erano a bordo in quel momento. Un libro di condoglianze, che sarà condiviso con la famiglia Srivaddhanaprabha, sarà aperto al King Power Stadium dalle 8 di mattina di martedì 30 ottobre per tutti i sostenitori che vogliono rendere omaggio. I sostenitori che non possono visitare King Power Stadium che desiderano lasciare un messaggio possono farlo attraverso un libro online di cordoglio, che sarà reso disponibile tramite lcfc.com a tempo debito. Entrambe le partite della prima squadra di martedì contro il Southampton nella Coppa d'EFL e l'incontro della squadra di sviluppo contro il Feyenoord nella Premier League International Cup sono state posticipate. Tutti al Club sono stati davvero toccati dalla straordinaria risposta della famiglia del calcio, i cui messaggi di sostegno e solidarietà sono stati profondamente apprezzati in questo momento difficile". Rinvio che trova d’accordo mister Puel: "Giocare a calcio non è stato proprio al centro dei nostri pensieri questa settimana ma in questo weekend e in tutte le partite a venire, giocheremo per onorare un uomo che ha fatto moltissimo per il club. Il risultato non è importante ma il nostro desiderio deve essere quello di dare tutto sul campo per onorare il nostro presidente. È la cosa più importante". Anche la squadra femminile del Leicester City Women ha rinviato l’incontro con il Derby County in segno di lutto.

KHUN VICHAI SRIVADDHANAPRABHA - Stimato il 4° uomo più ricco del suo paese e uno fra i primi 400 nel mondo secondo la rivista Forbes nel 2018 con un patrimonio in dollari di 4,2 miliardi, con un passato da ambasciatore. Fortunato e capace uomo di affari, Vichai Srivaddhanaprabha fu fondatore e amministratore del King Power International Group, l’azienda dei duty free shop negli aeroporti di tutto il mondo, acquistata nel 1989 dopo aver venduto un negozio di artigianato tipico thailandese. Nel 2006 l’impresa ascese economicamente in modo esponenziale dopo aver vinto la gara concessionaria del monopolio dei negozi nel nuovo aeroporto di Bangkok Suvarnabhumi, grazie ad un mercato di decine di milioni di viaggiatori. L’attuale risulta praticamente impronunciabile in lingua thai, ma il vero cognome anagrafico di Vichai era "Raksriaksorn". Bhumibol Adulyadej, re della Thailandia, in seguito ai suoi sfolgoranti successi imprenditoriali nel 2009 gliel'aveva cambiato per onorificenza alla sua famiglia in "Srivaddhanaprabha" con il significato letterale di "light of progressive glory (luce di gloria crescente)". Nato a Bangkok il 4 aprile del 1958 da famiglia cinese, professava devotamente la fede buddista, facendosi spesso benedire dai monaci. Credeva nel potere del karma e ospitò alcuni di quei religiosi portandoli in volo dalla Thailandia in Inghilterra per una benedizione speciale del campo di gioco e degli spogliatoi, nonché del centro di allenamento di Belvoir Drive.  Donarono ai suoi giocatori amuleti fortunati, ma era anche l'unico autorizzato a servire loro da bere e mangiare. E dopo la pazzesca vittoria del campionato inglese, il presidente aveva organizzato un pellegrinaggio di ringraziamento per tutta la squadra e lo staff nella capitale della Thailandia al tempio di Emerald Buddha e in visita al Palazzo Reale. Dopo 20 anni di espansione del marchio all’interno del mercato mondiale nel 2010 aveva acquistato (chiudendo l’affare in meno di trenta minuti per 39 milioni di sterline) il Leicester, allora militante in League Championship (Serie B), capeggiando una cordata di imprenditori thailandesi (La holding "Asian Football Investments"). Succedeva all'imprenditore serbo-americano Milan Mandarić, assumendo al posto di Paulo Sousa un allenatore di rango quale Sven Goran Eriksson e nominando vice presidente Aiyawatt, il primogenito dei suoi 4 figli (fratello di Voramas, Apichet e Arunroong) che si era innamorato delle Foxes già nel 1997 durante la finale di Coppa di Lega a Wembley. La sua splendida favola calcistica si snoderà in otto anni con un crescendo di emozioni in cui il bilancio crescerà, grazie alle sue capacità e del figlio, fino a 371 milioni. Partendo dal 10° posto della stagione d’esordio l’ambizioso Vichai ricava 39 milioni di sterline sponsorizzando il suo stesso club. Appare il marchio della sua società sulle divise da gioco e nel 2011 cambierà anche il nome allo stadio da "Walkers Stadium" a "King Power Stadium", divenendo unico proprietario della società. Di qui in poi tanti investimenti e miglioramenti determinanti della rosa, sempre più attrezzata e competitiva, fino all’indebitamento nel campionato 2011/2012 dove aveva ripianato un debito di 30 milioni di sterline, emettendo 103 milioni di nuove azioni delle Foxes dal valore di 1 sterlina. La Premier fu sfiorata già al 3° anno, in semifinale playoff contro il Watford di Zola nel 2013 quando dopo il rigore sbagliato al 90° prese gol nel ribaltamento dell’azione di gioco successiva. Poi, finalmente, la promozione del 2014. Ma non soltanto rose e fiori. Anche il pugno di ferro, se necessario. Amaro il ricordo dei 3 calciatori (Tom Hopper, Adam Smith e James Pearson, figlio dell’allenatore Nigel) licenziati in tronco nel 2015 per lo scandalo a luci rosse consumato durante la tournee a Bangkok. Causa la malaugurata idea di filmare le prestazioni sessuali in camera con tre prostitute locali, insultandole con squallidi epiteti razzisti. Immagini e video che saranno pubblicate dal "Sunday Mirror" infangando l’immagine di un club virtuoso e multirazziale. Vichai non farà sconto neanche al padre di James, nonostante fosse "intoccabile" per la tifoseria, essendo l’artefice della promozione e della ultima sofferta salvezza. La scelta di allontanarlo sarà impopolare, ma risoluta e irrevocabile per il grave danno arrecato. In conseguenza di questo squallido episodio divenne fondamentale ricostruire credibilità e reputazione internazionali, scegliendo un allenatore che accompagnasse competenza e comprovate doti tecniche a educazione, cultura, signorilità e "fair play". Il profilo corrispondeva a un "gentleman" quale Claudio Ranieri, ex allenatore del Chelsea in Premier, in cerca di riscatto dopo la deludente esperienza di commissario tecnico della Grecia. Firma con entusiasmo un triennale il 13 luglio 2015 e ritira il passaporto per la gloria.

LA PROMESSA - Nel 2014 raggiunta la promozione in Premier con l’allenatore Nigel Pearson (dopo 10 anni di astinenza), stanzia 180 milioni di sterline per il rafforzamento del team. In una conferenza stampa a Bangkok, durante una delle rarissime interviste concesse, sancisce la solenne promessa che per quanto ambiziosa fa sorridere il mondo del football british: "Il Leicester arriverà in tre anni in cima al campionato". Sembrava impossibile a tutti, ma soltanto 2 anni dopo (spendendo un terzo del budget annunciato) nella stagione 2015-2016, alla guida del mister italiano e supportato da giocatori del calibro di Kasper Schmeichel (figlio di Peter), Riyad Mahrez, Jamie Vardy, Kanté, Morgan, e Drinkwater più la lunga lista di calciatori al momento sconosciuti agli alti livelli, si aggiudica il titolo di Campione d’Inghilterra il 2 maggio 2016 (il primo nella storia centenaria del club delle East Midlands) a dispetto di qualunque pronostico e prevalendo su squadre molto più blasonate della sua. E pensare che soltanto un anno prima la squadra si era salvata dalla retrocessione: ora accedeva alla Champion’s League. L’anno successivo la squadra perde troppo terreno in campionato, rischiando la retrocessione e il patron esonera "King" Ranieri che lamentava di suo problemi con alcuni giocatori. Ciò nonostante il legame fra i due uomini resterà inossidabile. Sia prima che dopo, infatti, il mister romano con sua moglie Rossana aveva viaggiato sull’elicottero presidenziale per raggiungere la capitale. Lo prestò una volta anche al suo portiere danese Kasper Schmeichel perché potesse tornare rapidamente in vacanza con la famiglia dopo aver girato uno spot nel centro sportivo del club. Un miliardario con grandi capacità negli affari, ma generosissimo, affettuosamente prodigo di attenzioni e regali ai suoi calciatori e ai tifosi. Impossibile non ricordare quando ad ogni giocatore regalò una Bmw dopo la vittoria del titolo o le 30mila birre thailandesi "Singha" regalate ai suoi tifosi per la promozione in Premier. Fu capace di donazioni alle charity in città, ai bisognosi, di regalare biglietti per le partite, fette di torta, colazioni e sciarpe a molti tifosi in occasione del suo compleanno, di organizzare pullman gratuiti per le trasferte. Come ciascuno di loro seguiva "le Foxes" allo stadio esaltandosi ai gol, in giacca e cravatta. Racconterà al Daily Mail, Alex Hylton, un ex assistente del magnate al Leicester: "Guardarlo era come vedere un tifoso: esultava alle vittorie e si arrabbiava nelle sconfitte, solo che lui lo faceva indossando una camicia elegante e un blazer". Aveva stabilito un rapporto molto speciale con la piazza, unendo la squadra e la città in un cuor solo, ma non soltanto dal punto di vista sportivo. Si ricordano i 2 milioni di sterline donati per un nuovo ospedale pediatrico a Leicester, il milione alla Royal Leicester Infirmary e al dipartimento medico dell’Università di Leicester, i centomila destinati alla sepoltura delle spoglie di Riccardo III in cattedrale nel 2015. L’assegno da 23mila sterline strappato al ricercatore per la rara sindrome che aveva colpito il figlio. Incarnava perfettamente l’etica thailandese secondo la quale i benestanti devono donare parte del patrimonio a vantaggio della comunità. Per celebrare i successi della squadra invitava lo staff a cena nei migliori ristoranti, gustando le più costose prelibatezze. Bizzarro l’aneddoto durante una partita casalinga del Leicester in cui Vichai offre del vino ad alcuni ospiti venuti allo stadio. Per l’occasione non bada di certo a spese scegliendo un vino francese pregiatissimo da 200 sterline (il Saint-Émilion) ma ne altera il gusto facendolo mettere in frigorifero. Per l’aspetto prettamente sportivo non era un patron invadente, ma decisionista, sì. In molti lo ricordano per i suoi modi gentili, ma non amava troppo apparire davanti ai media e seguiva il club silenziosamente, non interferendo nei ruoli manageriali. Di questi si occupava, invece, suo figlio. Pochi interventi eccezionali si ricordano a tale proposito, su tutti quello del rinnovo di Jamie Vardy, il capocannoniere del titolo: non soltanto un miglioramento della parte economica, ma un coinvolgimento emotivo del calciatore nel progetto del club. L’attaccante firmò il prolungamento del contratto e lo invitò al suo matrimonio. Intanto l’espansione a macchia d’olio del suo impero economico con l’acquisizione degli alberghi "Pullman" della AccorHotels e una quota di 198,5 milioni di euro investiti nella Thai AirAsia, la più grande compagnia aerea del Paese. Dal maggio 2017 divenne proprietario anche di una seconda squadra di calcio militante nella Proximus League, la II divisione del campionato belga: l'OH Leuven (Oud-Heverlee Leuven). Non soltanto il football, era uno sportivo appassionato di corse di cavalli e di polo, praticandolo con una sua squadra (King Power Foxes). Nel 1998 aveva anche fondato la Thailand Polo Association, già proprietario del VR Polo Club di Bangkok. Aveva, grazie a questo sport, stipulato un abbonamento a vita all'Ham Polo Club di Londra dove svolse il ruolo di presidente dal 2008 al 2012. Qui strinse amicizia con i reali britannici, giocando anche qualche partita assieme ai Principi Carlo e William e facendo presentare il suo team dalla Regina Elisabetta in carne e ossa alla Queen's Cup del 2015.

   

LE ALTRE VITTIME - Per ovvie ragioni, a parte la presenza a bordo dell’elicottero di Vichai Srivaddhanaprabha, accertata dai familiari, non è possibile riconoscere nell’immediato (se non dall’esame del dna) le altre 4 vittime coinvolte nella sciagura. Nel comunicato diffuso dal club la domenica, a più di 24 ore dall’incidente, non avevano comunicato i loro nomi, pur se di qualcuno s’immaginava la presenza. Poi, qualche ora dopo, l’elenco è ufficialmente reso noto: il pilota Eric Swaffer (53 anni) con la sua compagna Izabela Roza Lechowicz (46 anni, co-pilota). La loro storia d’amore occupa le prime pagine dei tabloid britannici. Erano entrambi piloti professionisti. Izabela era polacca. Giunse in Inghilterra negli anni 90 per imparare l’inglese. Qualche anno dopo conobbe Eric in un pub, incominciando la storia che li ha legati conviventi nella vita e nel lavoro fino all’ultimo atto. Swaffer era molto stimato nel settore per la sua comprovata esperienza di volo. Aveva anche trasportato membri della famiglia reale, lavorato per le principali tv britanniche per le riprese aeree. Un veterano, definito dagli amici "un uomo vivace e affabile". Secondo una ricostruzione plausibile e molte testimonianze i piloti intuendo di aver perso il controllo potrebbero aver deviato all’istante la traiettoria del mezzo sul parcheggio vuoto, evitando eroicamente la caduta sulla folla in uscita dallo stadio. S’indaga anche su questo. Completano l’elenco: Kaveporn Punpare (un importante assistente del presidente) e Nusara Suknamai, la splendida modella 33enne, originaria di Bangkok, ospite assidua di Vichai Srivaddhanaprabha (secondo indiscrezioni "compagna di vita"). La giovane donna (nel 2005 ex concorrente di Miss Thailand Universe classificatasi al 2° posto con il titolo di "Miss Intercontinental Thailand" e "Miss Photogenic") era di casa in tribuna a Leicester, tifosa della squadra e grande amica di Vichai che spesso nel cerimoniale accompagnava come hostess. Nelle prime ore dal disastro si era creduto fosse deceduta la figlia del Presidente prima che la notizia fosse smentita dalla famiglia. La morte dei passeggeri, data la caduta repentina da un'altezza di circa 200 piedi, è certamente sopraggiunta sul colpo, prima che l’aereomobile s’incendiasse.

KASPER e IL FUOCO - Sky Sport News riporta la dolorosa vicenda di Kasper Schmeichel dopo l’esplosione dell’elicottero presidenziale nel vicino parcheggio del "King Power Stadium". Il portiere del Leicester assistendo di persona allo schianto dell’aeromobile si è precipitato d’istinto fra i primi soccorritori accorsi sul posto. Ha visto da i corpi delle vittime immersi nel fuoco e avrebbe cercato di lanciarsi nel rogo per salvarne qualcuna. Ma è stato immobilizzato per tempo dagli agenti di polizia, mantenendolo a distanza di sicurezza. La conferma per bocca del suo allenatore Leicester Claude Puel, in conferenza stampa: "Non entrerò in tutti i dettagli, ma Kasper ha vissuto e ha visto alcune cose terribili. Lui e gli altri giocatori sono straziati. Molta gente è stata messa a disposizione per aiutare i giocatori e il personale e penso che la reazione di tutti a questo evento sia diversa e dobbiamo capire che le persone possono avere una reazione diversa, ma abbiamo messo in atto tutto l'aiuto necessario per tutte le persone". Sotto choc, sul luogo del disastro Kasper è immortalato dalle fotografie dei reporter in lacrime. Nonostante il trauma psicologico scrive su Instagram questa lettera affettuosa al suo presidente: "Caro presidente. Non posso credere a ciò che sta succedendo. Sono totalmente devastato e ho il cuore infranto. Non posso credere a ciò che ho visto. Non sembra vero! È difficile mettere in parole quanto tu abbia significato per questo club e per la città di Leicester. Tutti sappiamo quanto tu e la tua famiglia avete fatto e investito per il club. Ma c’è di più. Vi siete presi cura non solo del club ma dell’intera comunità. Il tuo infinito contributo agli ospedali di Leicester e la tua carità non saranno mai dimenticate. Sei andato sopra e oltre ogni aspetto. Non ho mai incontrato un uomo come te. Così lavoratore, dedicato, appassionato, dolce ed estremamente generoso. Non importava che cosa avessi da fare, trovavi sempre tempo per tutti. Ti ho sempre ammirato come leader, come padre e come uomo. Hai cambiato il calcio. Per sempre! Hai dato a ognuno la speranza che l’impossibile può diventare possibile, non solo per i nostri sostenitori ma per tutti i tifosi di ogni sport. Quando mi hai ingaggiato nel 2011 mi hai detto che saremmo arrivati in sei anni in Champions League e che avremmo fatto grandi cose. Mi hai ispirato e ho creduto in te. Mi hai fatto provare la sensazione che nulla era impossibile. Senza te e la tua famiglia tutto questo, tutto ciò che abbiamo raggiunto, non sarebbe mai successo. Mi hai fatto provare esperienze che possono avvenire solamente nella fantasia. Hai letteralmente trasformato i miei sogni in realtà. Ma ciò di cui sono maggiormente orgoglioso è stato far parte della tua visione. L’ambiente che hai creato. Questo club, questa città è una famiglia. È tutto grazie a te. Per questo ti sarò eternamente grato. E sono grato di averti conosciuto ed essere cresciuto vicino a te e la tua fantastica famiglia. Mi si infrange il cuore sapere che non ti vedrò più nello spogliatoio, quando arrivo presto per il riscaldamento e chiacchieravamo di tutto e di nulla. Non ci sarai più a divertirti e "ridere ridere con i ragazzi, contagiandoli con il tuo sorriso ed entusiasmo. Adesso abbiamo una responsabilità come club, come giocatori e tifosi di onorarti. Da quando ti abbiamo conosciuto siamo riusciti a diventare la famiglia che siamo. Hai avuto una visione per questo club, hai voluto il meglio per noi. Non c’era nulla che tu non facessi per noi. Eri così appassionato. Dobbiamo onorare il tuo lascito e continuare ad essere la famiglia unita che hai costruito. Non saprai mai quanto hai significato per me e la mia famiglia. Sono veramente onorato e privilegiato nell’essere stato una piccola parte della tua vita".

Peter Schmeichel, padre di Kasper, nota bandiera del Manchester United, si dirà al Sun qualche tempo dopo, orgoglioso del gesto eroico del figlio: "Correre verso un elicottero in fiamme non è così frequente, ma è quello che Kasper ha fatto. Questo la dice lunga sulla sua personalità. Il suo istinto mi rende orgoglioso… E mi spaventa. Chi correrebbe verso un elicottero in fiamme ? Kasper non ha lasciato lo stadio dopo l’accaduto, non se ne è mai andato via. È rimasto lì per tutta la notte. Il Leicester non ha perso solo il proprietario, ma anche il suo il mentore. È stato fondamentale per vincere il campionato. Credo che il calcio abbia perso un uomo di grande valore. Kasper si è dimostrato un leader che era proprio quello che il club stava cercando, anche se non credo che tu possa beneficiare di una situazione del genere. Ho provato ad aiutare Kasper, ma non c’è niente che ti abbia preparato per essere il padre di qualcuno che è stato colpito da una tragedia simile. Tante cose mi hanno fatto pensare che questa sia una vera squadra di calcio. Sono molto orgoglioso che mio figlio sia lì". Purtroppo il tempo non cancellerà dalla memoria la tragedia vissuta da Kasper. L’estremo difensore delle "Foxes" e della Danimarca la racconta in una intervista rilasciata a Sky Sports: "Sfortunatamente mi ricordo tutto. Ogni singolo dettaglio. Quel giorno era venuta la mia famiglia dalla Danimarca e stavo facendo fare loro un giro allo stadio e in campo. L’elicottero è sempre un’attrazione… Lo abbiamo salutato e abbiamo visto l’elicottero decollare. Era una specie di rito, un qualcosa che avevo visto già centinaia di volte. Ma si è subito capito che qualcosa non andava, perché di solito l’elicottero non si muoveva in quella maniera. E poi quel che è successo è successo… Sono corso fuori dal tunnel e ho fatto il giro verso quel lato dello stadio. Le persone dall’altra parte non avevano visto quello che era successo, quindi sono corso fuori, urlando di chiamare la polizia, mentre una delle nostre guardie di sicurezza correva con me. Siamo riusciti ad avvicinarci, lui ancora più di me, ha anche cercato di fare qualcosa. Ma era evidente sin da subito che con il calore delle fiamme nessuno sarebbe riuscito a fare nulla. Ed è stato orribile, davvero orribile sentirsi così inutili". Poi, rinnova la sua gratitudine: Srivaddhanaprabha ha sempre creduto in me, quando si è come lui potrebbe essere facile farsi trascinare da soldi e fama, ma lui non era così, aveva tutto, ma non voleva farlo pesare".

"PER KHUN VICHAI" - Nello stile consono al suo grande Patron il Leicester comunica sul proprio sito ufficiale che offrirà la colazione e regalerà una speciale t-shirt commemorativa dell’ex presidente ai tifosi che partiranno per la trasferta di Cardiff dove a distanza di una settimana dalla sciagura il Leicester tornerà sul terreno di gioco per disputare un incontro di campionato. Tutti i calciatori scendono in campo indossando magliette con la foto e la dedica in memoria del proprio Presidente. "Scendiamo in campo per renderlo orgoglioso di noi" proclama Jamie Vardy. Nel riscaldamento prima della gara sfoggiano una divisa commemorativa con il suo volto davanti e la scritta "Khun Vichai, sarai sempre nei nostri cuori" sulla schiena. Tante le bandiere thailandesi che sventolavano in tribuna. Prima della partita è osservato il commosso raccoglimento di squadra e staff al completo riunito a centrocampo. L’unico goal dell’incontro lo segna Demarai Gray per il Leicester al 55' mostrando per esultanza una maglietta con la scritta "Per Khun Vichai" e non curandosi dell’ammonizione cinicamente regolamentare dell’arbitro. Un giallo annunciato mai come questa vittoria. La settimana dopo, per la prima partita in casa dopo la tragedia contro il Burnley, giungeranno in un "King Power Stadium" gremito in ogni ordine di posto tante vecchie glorie delle "Foxes" per onorare la memoria di Khun Vichai. Fra questi Claudio Ranieri, Esteban Cambiasso, Nigel Pearson, Craig Shakespeare. Sfileranno davanti alla folla, salutandola prima di accomodarsi in tribuna per assistere alla partita dopo aver applaudito il video di commemorazione del Presidente proiettato sui maxischermi dello stadio.

I FUNERALI - Si celebrano sette giorni dopo la morte in un tempio buddista di Bangkok con una cerimonia di sepoltura lunga una settimana i funerali di Vichai Srivaddhanaprabha. Nei primi 3 giorni i riti di purificazione con l'acqua donata dal re thailandese. Musicisti accompagnano con il flauto e altri strumenti il rito del bagno della salma (un amico di famiglia ha riferito che Vichai non fu divorato dal fuoco come le altre vittime dell’incidente) mentre i monaci buddisti recitano le preghiere tratte dai testi religiosi. Al primogenito Aiyawatt tocca l’onore e l’onere di sovraintendere in prima persona le esequie, adesso che ha rilevato la gestione della King Power e di tutte le altre società paterne, compreso il Leicester (con il resto della famiglia). Le cerimonie sono rigorosamente private. Possono accedervi soltanto parenti, amici e politici thailandesi (300 in tutto). Stampa e pubblico restano fuori. Dopo le esequie la salma viene custodita per 100 giorni prima della cremazione e successivamente le ceneri riposte in una urna ottagonale. Un onore concesso dal Re della Thailandia, secondo la tradizione, solamente agli alti funzionari dello Stato o a quei cittadini di rilievo sociale che hanno dedicato l’esistenza al bene del paese (Vichai fece anche l’ambasciatore). Alcuni giocatori (Kasper Schmeichel, Wes Morgan e Jamie Vardy) hanno raggiunto Bangkok (distante quasi 14 mila chilometri) con l’allenatore Claude Puel per parteciparvi.

LE INDAGINI - Mestamente chiusi i riti di commiato delle vittime prosegue la perizia tecnica sul tragico evento del 27 ottobre 2018. L'AAIB (l’Air Accidents Investigation Branch che nel Regno Unito si occupa degli incidenti aeronautici analizza per prima cosa la scatola nera, scoprendo un’anomala oscillazione verso destra dell’elicottero nonostante i pedali spinti dal pilota indicassero un comando per la parte opposta. Questo certifica un problema al sistema di controllo del rotore di coda (fondamentale strumento di stabilità che compensa il movimento generato dal rotore principale) alle 20.17, raggiunti 320 piedi di altezza sopra il cerchio di centrocampo. L’Easa (Agenzia europea per la sicurezza del volo) si allarma e ordina controlli a tappeto su tutti i rotori di coda degli elicotteri AW169/AW189 e modelli similari. L'esame forense proseguirà sulla carcassa e sui rottami dell’aeromobile ricoverati nella sede dell'AAIB a Farnborough, nell'Hampshire. In prima battuta i periti scopriranno da subito (a conferma della scatola nera) che l’incidente all'AW-169 Augusta Westland fu causato dalla meccanica: una semplice vite allentata che mandò in avaria il sistema di controllo del rotore di coda comandato dalla pedaliera facendo perdere stabilità ed equilibrio all’elicottero in volo che roteò vorticosamente su sé stesso prima di schiantarsi al suolo. In queste condizioni risulta impossibile anche per il più esperto dei piloti mantenerlo in quota o tentare un atterraggio di fortuna. Scartate definitivamente le ipotesi di un drone risucchiato dalle pale del mezzo, dell’evento atmosferico o dell’errore umano. Nel rapporto scritto della perizia si legge testualmente: "I pedali di imbardata nella cabina di guida sono collegati al sistema di controllo del rotore di coda mediante un cavo flessibile che scorre su cuscinetti a sfera all’interno di un involucro esterno. Il sistema di controllo del rotore di coda è stato prima ispezionato sul luogo dell’incidente scoprendo che il meccanismo della leva di ingresso non era collegato all’albero di controllo. Il perno, i distanziali e uno dei cuscinetti di centraggio mancavano dalla leva. Il dado di bloccaggio e il supporto del perno sono stati trovati allentati nella carenatura del rotore di coda ed erano uniti insieme (dovrebbero essere componenti separati)". Dalla successiva tomografia computerizzata realizzata con lo scanner sui componenti fallati (i cuscinetti duplex del rotore di coda) sono apparse "fratture alle gabbie dei cuscinetti e danni significativi sulla superficie delle piste interne del cuscinetto".

MEMORIA e FUTURO - Si erano radunati tutti insieme sul campo dove Vichai aveva scritto una delle storie più entusiasmanti del football di ogni tempo. Nel silenzio palpabile il dolore vivo dei familiari più stretti, nel cerchio della squadra in tuta nera disposta attorno al cerchio del centrocampo. Lacrime, ma contegno non disperazione. Al bordo del campo lo staff al completo e gli impiegati del club. Non mancava nessuno. Il figlio e la moglie di Vichai che avanzano muti con una corona di fiori a deporla al centro del campo, poi l’abbraccio con tutti. Intanto dalla tifoseria parte sul web una petizione per chiedere alla società l’intitolazione del King Power Stadium a Khun Vichai. Una idea gradita anche alla famiglia, in particolare al vicepresidente Aiyawatt Srivaddhanaprabha che incontrerà l'amministratore delegato della società Susan Whelan per parlarne. Un portavoce della King Power dichiara alla stampa: "Ciò che è importante ora è dare tempo al dolore per Srivaddhanaprabha, King Power e Leicester City. A tempo debito pubblicheremo i dettagli del memoriale, siamo toccati dal grande afflusso di pubblico con sostegno e condoglianze. Il King Power Stadium è già una celebrazione degli affari di successo di Khun Vichai e saremmo aperti, con la famiglia, il club e la consultazione dei tifosi, a discutere un cambio di nome in onore di Khun Vichai. Siamo a conoscenza delle petizioni che cercano questo tipo di cambiamento, nonché di una statua nel club e discuterà tutti questi desideri con la famiglia Srivaddhanaprabha e la squadra di calcio". Stefan Guillou, fautore della petizione online, intervenendo alla trasmissione SPORTbible ha detto: "Senza quest'uomo, probabilmente Leicester non avrebbe mai vinto la Premier League, non sarebbe stato uno dei club più accoglienti in circolazione, a parte le battute, non provo mai alcun dolore per i sostenitori di Leicester quando sono in giro con la mia maglia United e credo che sia dovuto all'atmosfera e alla famiglia che è stata creata all'interno di questa squadra di calcio. Rinominare il club in suo onore sarebbe un modo giusto per ringraziare quest'uomo per aver riportato la vita nel Leicester City FC". Di certo il nuovo centro per gli allenamenti da 88milioni di euro (500 posti e 12 campi) progettato sarà intitolato a Vichai. Aiyawatt Srivaddhapaprbha che ha scelto di continuare la mission del padre scrive una lettera di ringraziamento a tutti per il sostegno affettivo ricevuto: "Voglio ringraziare tutti quanti dal profondo del cuore per il loro incredibile supporto. Quello che è successo mi ha fatto capire quanto mio padre fosse importante per tante persone in tutto il mondo e sono molto toccato da quanta gente lo portasse nel cuore. Sono estremamente orgoglioso di avere un padre così straordinario. Da lui ho ricevuto in eredità la grande missione di andare avanti ed è quello che intendo fare. So che riceverò l'appoggio di cui ho bisogno per portare a termine la missione e sono estremamente grato per tutti i messaggi e le parole gentili. Da sempre mio padre mi ha insegnato ad essere forte e a prendermi cura della famiglia. Lui mi insegnava le cose attraverso l'esempio, la vita, e non le faceva mai sembrare lezioni. È stato il mio mentore e il mio modello. Oggi mi ha lasciato con questa eredità e io farò tutto quanto in mio potere per portare avanti la sua visione e i suoi sogni. Io e la mia famiglia vogliamo ringraziare tutti per le belle parole e i pensieri a noi dedicati in questo momento così difficile. Mi manchi papà, con tutto il cuore". Ad agosto del 2018 il fratello minore Apichet è nominato suo vicepresidente mentre Aiyawatt è ufficialmente il nuovo plenipotenziario del club: "Migliorare il club era il sogno di mio padre.  È un sogno di tutti noi e sarà un onore per me guidare la società nel suo inseguimento".

RISARCIMENTI - La famiglia di Nusara Suknamai, a un anno dalla morte della giovane, sporge causa ai nuovi proprietari del Leicester, chiedendo un risarcimento danni di 7,9 milioni di sterline (9 milioni di euro). Gli avvocati sostengono che al momento erano stati offerti soltanto i soldi per il funerale buddista della ragazza, donati ai monaci (2mila sterline) e rifiutate due offerte non ritenute congrue di 20.100 e 40.200 sterline. Il processo è fissato a Bangkok nel novembre 2019.

IL GIARDINO - In occasione del primo anniversario dalla scomparsa di Khun Vichai e delle altre 4 vittime del suo elicottero precipitato, la società inaugura un Parco Memoriale sul luogo del disastro, denominandolo "Vichai Srivaddhanaprabha Memorial Garden". Le motivazioni sono spiegate alla stampa da Susan Wheelan, Direttore Generale del Club: "Una gestione adeguata e rispettosa della zona dell'incidente è qualcosa che abbiamo tenuto in grande considerazione in questi 12 mesi. Tifosi e visitatori hanno mostrato un rispetto impeccabile durante i nostri primi sforzi per proteggerla e ora siamo in grado di confermare le nostre intenzioni per quell'area. Dalla scena di una tragedia miriamo a costruire qualcosa di pacifico, qualcosa di commovente e qualcosa di bello, nel quale i sostenitori di oggi e delle generazioni future possano ricordare ciò che la visione di un uomo ha fatto per questo club. Il Vichai Srivaddhanaprabha Memorial Garden sarà l'ultimo di una serie di omaggi duraturi che faranno parte dell'eredità lasciata da Khun Vichai".

LA STATUA - Non solo il giardino, ma verrà innalzata anche una statua di bronzo fuori allo stadio per rendergli memoria. Il progetto, annunciato quasi subito a furor di popolo, viene messo su carta e presentato come istanza di pianificazione al Consiglio comunale della città nel 2020. L’opera scultorea alta 2,7 metri sarà eretta su un piedistallo di pietra blu di 2 metri con il logo della Fondazione Vichai Srivaddhanaprabha (ente di beneficenza del club) e una targa con le informazioni sulla statua. Di notte verrà illuminata da una colonna di faretti di 8 m, installata a circa 4,5 m di distanza. La pavimentazione sulla quale si poserà includerà opere d'arte e 14 piastrelle LED incassate. Nella presentazione al disegno si legge: "Le proposte riflettono gli sforzi del club per migliorare la sfera pubblica attorno al King Power Stadium e per creare un punto focale attraente e coinvolgente che mira sia a rispettare l'eredità di Vichai Srivaddhanaprabha che a migliorare l'esperienza complessiva per i tifosi che visitano il King Power Stadium". Nel 2018 il nuovo presidente Aiyawatt aveva detto: "Non saremo mai in grado di ripagare quello che ha fatto per noi - per me come suo figlio, noi come sua famiglia, tutti collegati a Leicester City e oltre - ma ci impegniamo a onorare la sua memoria e a sostenere la sua eredità. La nostra continua crescita come club, il nostro nuovo campo di allenamento all'avanguardia e la nostra prevista espansione dello stadio aiuteranno a realizzare la sua visione per Leicester City".

"LA VOLPE e DAVIDE" (L’ULTIMA FAVOLA DI VICHAI) - Davide Lorenzo, 24 anni, vorrebbe fare il calciatore professionista. È cresciuto nei pulcini del Torino, poi a 12 anni passato alle giovanili della Juventus fino alla serie C norvegese nel ruolo di attaccante. Le ha tentate tutte, pur di vivere quel sogno da cui si sveglia un giorno, trasferendosi a Nizza per stare accanto a Noemi, la sua fidanzata. Lavora come cameriere alla "Petite Maison", uno dei ristoranti più in voga della città dove bazzica gente famosa, anche personaggi del mondo del calcio come Mino Raiola o Maxwell. A volte, proprio quando sono inattesi, la vita compie i miracoli più volte invocati. Mentre è al lavoro, essendo appassionato anche di Premier League, riconosce subito il Presidente Vichai Srivaddhanaprabha e si avvicina a prendere le ordinazioni al suo tavolo. In attesa dell’antipasto, ne approfitta per raccontargli con passione tutte quelle occasioni e i fallimenti della sua breve, se pur promettente, carriera di calciatore in giro per l’Europa (Malta, Norvegia, Belgio e Svizzera). E persino del tentativo nei Cosmos di Pelè e Chinaglia a New York. Il ragazzo è sveglio e intraprendente, tramite un conoscente arriva persino a Patrick Viera che lo accoglie in ufficio ma non può favorirlo in nessun modo, dato che in America non s’investe mai nei giovani, ma soltanto nelle star del calcio. E così il visto turistico scade e deve rientrare in Italia dove rifiuta una proposta dalla Grumellese in Serie D. Quindi la partenza per la Francia, nel 2017, dove incominciò (con il grande vantaggio di conoscere 4 lingue) come agente in una società finanziaria, prima di quel fatidico ristorante. Una di quelle tipiche storie che normalmente si esaurisce educatamente con un tiepido saluto o la stereotipata finta promessa, ma che in questo caso, invece, si tramuta in una vera favola a lieto fine dove brilla per purezza la moralità di questo grande uomo dai modi gentili e dal cuore grande. E così accadde che Davide tre giorni dopo la cena del Khun si trova sul prato verde di Leicester fianco a fianco di Jamie Vardy in un sogno più grande di lui. Vichai, al termine del racconto, gli prospetta di giocare in Thailandia o in Belgio da professionista, ma Davide risponde che prima sarebbe dovuto tornare in forma fisicamente per esserne all’altezza. Colpito dalla tenacia, dalla serietà e dall’ambizione del giovane gli spara sorridendo una proposta secca: "Vieni ad allenarti al Leicester". Fu accolto con molta disponibilità anche dall’allenatore della prima squadra Puel che lo incoraggiò a intraprendere il percorso: "Continua ad allenarti e metterti in forma". Un giocatore che conosce bene l’italiano lo aiuta ad entrare in sintonia con lo spogliatoio: "Benalouane mi ha portato subito a cena fuori già la prima sera, con Adrien Silva, Mendy e Pereira. Io ero contento, ma dentro di me non vedevo l'ora di iniziare ad allenarmi". Purtroppo dopo il sogno che si realizza piomba nella sua vita l’incubo della morte del suo mentore di cui resta viva la promessa fatta sulla fiducia in quel ristorante da ripagare di forza, coraggio e determinazione per legittimare, dopo i primi due mesi faticosi del "provino", la firma di un contratto da professionista. Così racconta la sua favola il giovane italiano: "È difficile incontrare una persona che ti svolta la vita senza chiederti nulla in cambio. Era un uomo generoso. Forse per lui non ha fatto nulla, ma si è comportato allo stesso modo anche con Vardy e con altri ragazzi". Racconta, poi, la vicenda: "Quella sera eravamo in pochi a lavoro. Arrivò Srivaddhanaprabha e io mi precipitai subito al suo tavolo. Quando gli portai l'acqua già avevo raccontato tutta la mia storia". In sintesi, questa: "Nel Rivoli Calcio, successivamente Silvano Benedetti mi portò al Torino e a 12 anni andai alla Juve. Mi voleva il Pescara in Primavera, io bruciai i tempi e andai al Cuneo in C2. Lì le cose andarono male e scesi in D, poi iniziai a viaggiare: Malta, Norvegia, la B Svizzera... Mi proposero anche di andare ai New York Cosmos, ma quando arrivai cambiò tutto e non se ne fece più niente". E su Patrick Vieira: "Mi proposi quando allenava i New York City, ma i posti extra erano riservati ai top come Giovinco e Pirlo". Poi la scelta di Nizza: "A Nizza ho lavorato prima per una società finanziaria poi come cameriere. E nel frattempo mi allenavo con una società dilettante". Poi l’incontro con Vichai: "Lui mi propose di andare a giocare in Thailandia o in Belgio, ma gli dissi che prima dovevo mettermi in forma. Così mi invitò ad andare a fare un provino con il Leicester per allenarmi. Sono stato l'ultimo a vedere il presidente. Ero in tribuna durante la gara con il West Ham, avevamo appuntamento per fare il punto sulla mia situazione. Dopo esserci visti l'ho accompagnato all'ascensore e me ne sono andato. Poi sono uscito dallo stadio e ho sentito il botto. Sono subito corso a vedere, ma avevo già capito...". Un fendente al cuore, la perdita di un secondo padre…

FontI: Ansa.it - Adnkronos.com - Gazzetta.it - Sport.sky.it - ilfattoquotidiano.it - Iltempo.it - - Art-news.it - Sportmediaset.mediaset.it - Eurosport.it - Lapresse.it - ilposticipo.it - Ilgiornale.it - llfoglio.it - Esquire.com - Asianews.it - Cavallomagazine.it - Sportal.it - Calcio.fanpage.it - Repubblica.it - Toronews.net - Fcinter1908.it - Secoloditalia.it - Calciomercato.com - Corrieredellosport.it

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