ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO
2022
Youth League, il gesto in memoria delle vittime dell'Heysel
Un bel gesto, di memoria e amicizia. Prima del
calcio d'inizio della sfida tra Juventus U19 e Liverpool
U19, valida per la Youth League, le due società hanno voluto
mandare un messaggio. Eccolo: "Prima di #JuveLiverpool,
corona di fiori e scambio di gagliardetti fra Gianluca
Pessotto, Football Teams Staff Coordination Manager
bianconero e Alex Inglethorpe, Academy Director del
Liverpool. In memoria e amicizia".
15 marzo 22
Fonte: Ilbianconero.com
ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO
2022 
LFC Academy pay respects in Turin ahead of UEFA Youth League
tie
Liverpool FC Academy paid its respects to the
victims of the Heysel disaster on Tuesday before the UEFA
Youth League quarter-final against Juventus in Turin.
Academy manager Alex Inglethorpe handed over a
wreath to Gianluca Pessotto, Juventus staff coordination
manager, bearing the message ‘In Memoria e Amicizia’ – ‘In
Memory and Friendship’. Thirty-nine people
– mostly Juventus supporters – tragically lost their lives
at the 1985 European Cup final between the two clubs at
Heysel Stadium in Brussels.
15th march 2022
Source: Liverpoolfc.com
(La Liverpool Football Academy rende omaggio a
Torino in vista della sfida di UEFA Youth League - La
Liverpool FC Academy ha reso omaggio alle vittime del
disastro dell'Heysel martedì prima dei quarti di finale di
UEFA Youth League contro la Juventus a Torino. Il manager
dell'Academy Alex Inglethorpe ha consegnato una corona di
fiori a Gianluca Pessotto, responsabile del coordinamento
dello staff della Juventus, recando il messaggio "In Memoria
e Amicizia". Trentanove persone, per lo più tifosi della
Juventus, hanno tragicamente perso la vita nella finale di
Coppa dei Campioni del 1985 tra i due club allo stadio
Heysel di Bruxelles)
ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO
2022
Il comitato di Reggio Emilia "Per non dimenticare l'Heysel"
riprende le commemorazioni: appuntamento il 29
maggio
di Giuseppe Giannone
Il comitato di Reggio Emilia "Per non dimenticare
l'Heysel" conferma la ripresa della commemorazione in
presenza, invitando tutti gli amici a partecipare numerosi
ed a portare i vostri colori sociali.
DOMENICA 29 MAGGIO - Inizio cerimonia alle 10:30
davanti al monumento sito nel parco di via G. Matteotti, di
fronte al vecchio stadio Mirabello. Al termine ci sarà il
nostro consueto pranzo con grande richiesta di gnocco
fritto, all'oratorio parrocchiale di Villa Sabbione (RE) e
dove i bambini fino a 13 anni sono nostri ospiti. Seguirà il
programma completo che pubblicheremo a tempo debito sulla
nostra pagina "Facebook", siti amici, blog, "Twitter",
Instagram". RICORDARE È DOVERE.
6 aprile 2022
Fonte: Tuttojuve.com
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
"IO TI RISPETTO"
SPORT ed
EDUCAZIONE a SCUOLA
Giovedì 21
aprile 2022 nell'Istituto Statale di Istruzione Superiore di
San Giovanni Valdarno, l’avvio di un importante progetto
scolastico della nostra Associazione patrocinato dal Comune
di Arezzo e dal Comitato Regionale del Coni.
A poche settimane dal 37°
Anniversario della Strage dello Stadio Heysel, nella Sala
dei Grandi della Provincia di Arezzo è stata presentata
questa mattina la prima edizione di "IO TI RISPETTO", un
progetto condiviso fra l’Associazione dei Familiari delle
Vittime dell’Heysel e le Istituzioni Scolastiche e Sportive
del luogo "per la diffusione e la comunicazione dei valori
educativi dello sport".
Una rassegna fondamentale di
tavole rotonde per i giovani studenti aretini con importanti
testimonial dello sport nazionale al fine di trasmettere
attraverso le proprie esperienze la giusta declinazione dei
valori dello Sport. Gli incontri, incentrati sull’educazione
civico-sportiva, si svolgeranno fra aprile e maggio in
quattro scuole fra Arezzo e Provincia.
Promotori dell’Evento assieme
alla nostra Associazione: il Panathlon Club Arezzo, l’Unione
Sportiva Dilettanti Santa Firmina e la Delegazione
Provinciale della FIGC Lega Nazionale Dilettanti.
L’ispirazione della pregevole
manifestazione è nata con l’urgenza di "valorizzare la
prevenzione ed il contrasto al bullismo, l'adozione di
corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del
fairplay, l'acquisizione di comportamenti basati sul
rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo
violento al doping ed al disagio giovanile, l'inclusione e
l'integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza
nella pratica sportiva".
Non a caso proprio dalla crudele
memoria della tragedia dell'Heysel che marchiò a sangue con
2 delle 39 vittime la comunità aretina (Roberto Lorentini e
Giuseppina Conti) prende spunto la riflessione per le
giovani generazioni su come l'annientamento del rispetto
dell'altro conduce a conseguenze irreversibilmente
drammatiche. Di contro il racconto a cuore aperto della
carriera di un campione, di come nonostante l’agonismo fosse
vissuta correttamente, a integrare il percorso didattico con
un’autentica lezione di Educazione Civico/Sportiva che
stimoli nei ragazzi una presa di coscienza sui valori più
nobili dello Sport.
Annunciata a tale proposito la
straordinaria partecipazione di FRANCESCO GRAZIANI, LARA
MORI, DANIELE BENNATI ed EMANUELE GIACCHERINI, noti e
importanti testimonial dello sport nazionale.
IL
PROGRAMMA
San Giovanni Valdarno 21.04.2022
Isis "Valdarno": FRANCESCO GRAZIANI (Campione del Mondo
Spagna '82) - Moderatore: Giustino Bonci (Giornalista)
Montevarchi 26.04.2022 Liceo "Varchi":
LARA MORI (Ginnastica Olimpionica Tokio 2020) - Moderatore:
Marco Corsi (Giornalista)
Arezzo 28.04.2022 Istituto "Buonarroti
Fossombroni": DANIELE BENNATI (Commissario Tecnico Nazionale
Ciclismo) - Moderatore: Fausto Sarrini (Giornalista)
Arezzo 4.05.2022 Liceo
Scientifico "Redi": EMANUELE GIACCHERINI (Ex Calciatore
Juventus e Nazionale) - Moderatore: Francesco Caremani (Giornalista,
Socio Benemerito Associazione Familiari Vittime Heysel)
13 aprile 2022
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
La prima edizione del progetto di educazione civico sportiva
"Io ti rispetto"
Graziani, Bennati, Mori e Giaccherini i testimonial.
L’iniziativa è promossa
dall’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel
con il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Coni.
Coinvolti gli istituti superiori ad indirizzo sportivo del
territorio.
Presentata presso "La Sala dei Grandi" della
Provincia di Arezzo la prima edizione del progetto "Io ti
rispetto". L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di
Arezzo e dal Comitato regionale Toscano del Coni, è promossa
dall’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel
con il sostegno della delegazione provinciale FIGC di
Arezzo, l’Unione Sportiva Santa Firmina e il Panathlon club
di Arezzo e Valdarno Superiore. "Io ti rispetto" è un
progetto di educazione civico/sportiva che si propone di
comunicare i valori dello sport integrando e completando
così il percorso didattico. Con il diretto coinvolgimento
delle Istituzioni scolastiche vengono valorizzati la
prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di
corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del
fair play, l’acquisizione di comportamenti basati sul
rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo
violento al doping ed al disagio giovanile, l’inclusione e
l’integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza
nella pratica sportiva. Sono previsti incontri in presenza
con gli studenti nei quali saranno coinvolti testimonial
dello sport locali e nazionali che possano, attraverso il
racconto delle proprie esperienze, trasmettere ai ragazzi i
valori positivi dello sport.
La prima edizione prevede quattro incontri tra fine
aprile e l’inizio di maggio, nelle scuole secondarie
superiori della provincia di Arezzo ad indirizzo sportivo.
Si parte il 21 aprile, mentre le altre date sono il 26 e 28
aprile e 4 maggio. Gli istituti coinvolti sono l’Isis
Valdarno di San Giovanni Valdarno, il liceo "Benedetto
Varchi" di Montevarchi, l’istituto "Fossombroni Buonarroti"
di Arezzo e il Liceo Scientifico "Francesco Redi" di Arezzo.
I testimonial che hanno aderito sono
Francesco Graziani, campione del mondo di calcio nel 1982,
Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale di
ciclismo, Lara Mori, ginnasta olimpionica a Tokyo 2020 ed
Emanuele Giaccherini, ex calciatore di Juventus e nazionale
italiana. L’idea dei promotori è quella di partire dalla
memoria della strage dell’Heysel riguardante da vicino la
comunità aretina, che ha infatti avuto due vittime tra le
trentanove, per far riflettere le giovani generazioni su
come l’annientamento dei veri valori dello sport, a
cominciare dal rispetto dell’altro, può portare a
conseguenze drammatiche.
"Partendo dal racconto di una tragedia come quella
che accade a Bruxelles il 29 maggio del 1985, si arriva a
quello del percorso virtuoso di un campione, avviando
così una presa di coscienza ed una
consapevolezza nei ragazzi su ciò che significa fare sport
in maniera sana e corretta – spiega il presidente
dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel
Andrea Lorentini - L’impegno dell’associazione è da sempre
quello di fare memoria senza tralasciare la parte educativa
rivolta alle giovani generazioni".
"Sviluppare progetti di educazione civico sportiva
rivolta ai giovani vuol dire seminare valori positivi nei
ragazzi che saranno sicuramente uomini migliori un domani -
afferma la Presidente della Provincia Silvia Chiassai
Martini – L’obiettivo del progetto di porre in evidenza i
valori che la pratica sportiva sottende, qualunque essa sia
ed a qualunque livello praticata, appare sempre più un
imperativo ineludibile soprattutto in un contesto storico in
cui stanno venendo meno anche i fondamentali della
convivenza".
Un concetto condiviso anche dal
delegato provinciale del Coni Alberto Melis – "Il Coni
patrocina il progetto condividendone pienamente finalità e
modalità. L’iniziativa intende far sì che i giovani sportivi
possano acquisire, oltre alle competenze tecniche derivanti
dalla pratica, le conoscenze valoriali che contribuiscono a
diventare anche persone migliori attraverso le quali si può
impostare un percorso di crescita culturale per
l’apprendimento dei valori dello sport. E per far questo non
si può che dare inizio ad un percorso formativo che parte
dalle giovani generazioni. La scuola è quindi l’altro
soggetto fondante e fondamentale del progetto e dalla quale
abbiamo ottenuto una risposta entusiastica perché già
impegnata istituzionalmente in tale percorso educativo".
13 aprile 2022
Fonte: Arezzoweb.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Prima edizione del progetto "Io ti rispetto" ad Arezzo e in
Valdarno
I valori dello sport
insegnati ai ragazzi
di Chiara Rossi
Inizierà la prossima
settimana, alla Sala Grandi della provincia di Arezzo, la
prima edizione del progetto "Io ti rispetto". L’iniziativa è
promossa dall’Associazione fra i familiari delle vittime
dell’Heysel, con il patrocinio della Provincia di Arezzo e
del Coni. Verranno coinvolte anche le istituzioni
scolastiche Isis Valdarno di San Giovanni Valdarno, il liceo
"Benedetto Varchi" di Montevarchi, l’istituto "Fossombroni
Buonarroti" di Arezzo e il Liceo Scientifico "Francesco
Redi" di Arezzo. L’obiettivo finale è quello di trasmettere
ai ragazzi determinati valori sportivi come la prevenzione
ed il contrasto al bullismo, l’adozione di corretti stili di
vita, il riconoscimento dei valori del fair play e
l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle
persone e delle regole. Sono previsti incontri in presenza
con gli studenti nei quali saranno coinvolti testimonial
dello sport locali e nazionali che, attraverso il racconto
delle proprie esperienze, trasmetteranno ai ragazzi i valori
positivi dello sport. I testimonial che saranno presenti
sono Francesco Graziani, campione del mondo di calcio nel
1982, Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale
di ciclismo, Lara Mori, ginnasta olimpionica a Tokyo 2020 ed
Emanuele Giaccherini, ex calciatore di Juventus e nazionale
italiana. La prima edizione prevede quattro incontri, a
partire dal 21 aprile. I successivi avverranno il 26 e 28
aprile e 4 maggio. Gli incontri con Graziani e Lara Mori
saranno moderati dai nostri giornalisti Giustino Bonci e
Marco Corsi.
13 Aprile 2022
Fonte: Valdarno24.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
I big dello sport con gli studenti per il rispetto
L’Associazione fra i
familiari delle vittime dell’Heysel promuove un progetto
sociale nelle scuole di Arezzo e provincia.
AREZZO-VALDARNO - Un progetto
di educazione civica/sportiva che comunica i valori dello
sport e coinvolge le istituzioni, promosso dall’associazione
delle vittime dell’Heysel. Si chiama "Io ti rispetto". Nella
"Sala dei Grandi" è stata presentata l’iniziativa
patrocinata dalla Provincia di Arezzo e dal Comitato
regionale Toscano del Coni, è promossa dall’Associazione fra
i familiari delle vittime dell’Heysel con il sostegno della
delegazione provinciale FIGC di Arezzo, l’Unione Sportiva
Santa Firmina e il Panathlon club di Arezzo e Valdarno
Superiore.
"Io ti rispetto" è un progetto
di educazione civico/sportiva che si propone di comunicare i
valori dello sport integrando e completando così il percorso
didattico. Un coinvolgimento totale delle istituzioni
scolastiche, la prevenzione e il contrasto al bullismo,
l’adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei
valori del fair play, l’acquisizione di comportamenti basati
sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al
tifo violento al doping ed al disagio giovanile,
l’inclusione e l’integrazione attraverso lo sport ed infine
la sicurezza nella pratica sportiva.
"Io ti rispetto" prevede
incontri in presenza con gli studenti dove saranno coinvolti
testimonial dello sport locali e nazionali che possano,
attraverso il racconto delle proprie esperienze, trasmettere
ai ragazzi i valori positivi dello sport. La prima edizione
prevede quattro incontri tra fine aprile e l’inizio di
maggio, nelle scuole secondarie superiori della provincia di
Arezzo ad indirizzo sportivo. Si parte il 21 aprile, mentre
le altre date sono il 26 e 28 aprile e 4 maggio. Gli
istituti coinvolti sono l’Isis Valdarno di San Giovanni
Valdarno, il liceo "Benedetto Varchi" di Montevarchi,
l’istituto "Fossombroni Buonarroti" di Arezzo e il Liceo
Scientifico "Francesco Redi" di Arezzo.
I testimonial che hanno aderito
sono Francesco Graziani, campione del mondo di calcio nel
1982, Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale
di ciclismo, Lara Mori, ginnasta olimpionica a Tokyo 2020 ed
Emanuele Giaccherini, ex calciatore di Juventus e nazionale
italiana. L’idea dei promotori è quella di partire dalla
memoria della strage dell’Heysel riguardante da vicino la
comunità aretina, che ha infatti avuto due vittime tra le
trentanove, per far riflettere le giovani generazioni su
come l’annientamento dei veri valori dello sport, a
cominciare dal rispetto dell’altro, può portare a
conseguenze drammatiche.
14 aprile 2022
Fonte: Quinewsarezzo.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Quando
l’Heysel ci tira la Manica
di Domenico Laudadio
Il monologo "39 Stories: lost lives at Heysel ("39
storie: vite perse all'Heysel") scritto e interpretato
dall’attore bergamasco Omar Rottoli in scena al "THE
PLAYGROUND THEATRE" di Londra il 14 maggio 2022, 37 anni
dopo l’assurda strage di 39 innocenti a Bruxelles, causata
dalla viltà e dalla ferocia di una parte della tifoseria
britannica nel settore Z dello Stadio "Heysel" il 29 maggio
1985 durante la finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e
Liverpool.
"If Muhammed can't go to the mountain, it shall come
to him (Se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da
Maometto)" è il rovescio consolidato nel modo di esprimersi
popolare di un noto proverbio antico. E la vicenda
dell’Heysel è proprio come quella montagna che in
Inghilterra (decisamente più sponda Liverpool) rappresenta
da sempre una vetta maledetta da non scalare mai a piedi,
rischiando le vertigini del rimorso e del pentimento, ma
aggrappandosi al soccorso di quei pochi mezzi di fortuna,
quali giustificazioni, leggende metropolitane e false
verità, fra goffe richieste di "amicizia" e postume offerte
floreali e bandiere a mezz’asta in memoria delle vittime,
benché lodevolmente puntuali in ogni anniversario.
"A ridosso del trentasettesimo anniversario
della tragedia dell’Heysel, riteniamo doveroso raccontare,
ancora una volta, la vita stroncata di 39 vittime innocenti.
Lo faremo portando il Monologo di Omar Rottoli a Londra.
Verrà rappresentato nella sua versione originale in italiano
e tradotto simultaneamente in inglese. Un doveroso tributo
alla veridicità storica che superi per sempre l’ipocrisia
dell’opinione pubblica britannica, incline a considerare gli
allora Hooligans inglesi "responsabili" ma non "colpevoli".
Un Grazie ai ragazzi bianconeri di Londra che si sono
prodigati, insieme alla nostra Associazione, perché tutto
questo potesse realizzarsi. + 39 RISPETTO. QUELLI DI … VIA
FILADELFIA". Questo è il messaggio
inviatomi da Beppe Franzo, il Presidente
dell’Associazione Culturale "Quelli di … Via Filadelfia", la
quale con tanti sforzi e sacrifici economici ha organizzato
questa autentica "mission" teatrale nella
capitale inglese.
Non è la prima volta (né certamente sarà l’ultima)
che il teatro allatti la Memoria della Tragedia di Bruxelles
al suo seno prosperoso. In
questa pagina del museo virtuale
da me curato da più di un decennio ne trovate ogni sospiro.
E non sarà nemmeno la prima volta che Omar Rottoli si
cimenta nell’affabulazione scenica, brillante e credibile
narratore del Teatro Civile di Marco Paolini ("Il racconto
del Vajont", "I-TIGI Canto per Ustica") o interprete
arruolato alla guerra ("Il battaglione bosniaco") o prestato
al musical e al teatro religioso ed a tanti altri
spettacoli. Sono certo che il sentimento che lo avvince da
tanto tempo al delicato argomento (materia di studio e
confronto a lui tanto cara) renderà molto più che dignitoso
il risultato di scena non soltanto artisticamente, ma
soprattutto dal lato umano.
Scottati da altre esperienze negative, anche comuni
e non troppo lontane, i membri dell’Associazione fra i
Familiari delle Vittime dell’Heysel potrebbero
legittimamente domandarsi: "Ma siamo in mani proprie sicure
?". Non nascondo di aver loro manifestato in altri casi e
altre proposte di messinscena più che motivate perplessità
sul rischio di spettacolarizzare un dolore in fondo ormai
lontano, ma ancora così riacutizzabile in questo nostro
tempo avvezzo alla guerra e all’odio fra i popoli.
L’esecrabile scippo di chi attenta predone il silenzio,
violandone il pudore e quel diritto sacrosanto alla
riservatezza dei familiari dei caduti, si è affacciato
sempre da dietro l’angolo di quel pezzo di curva di tufo
sbriciolato franata per colpa degli Inglesi e della Uefa. E
fatalmente la lettera "Z" che ne denominava il settore è
ritornata diabolicamente a rappresentare aggressione e morti
dopo 37 anni, dipinta di bianco sui carri armati russi che
calpestano i civili in Ucraina e benedetta dal Patriarca in
vesti barocche che reclama finanche Dio dalla loro parte.
Allora come oggi è sempre più difficile accettare la
nuda verità. È amara da masticare e digerirla. Si ruotano in
tanti giri certe parole per non pronunciare le uniche
giuste. Si narrano spesso facezie, argomentandole per fonti
autorevoli. Lo diceva proprio bene Oscar Wilde, a proposito
del teatro: "Un uomo non è del tutto sé stesso quando parla
in prima persona. Dategli una maschera, e vi dirà la
verità"... L’occasione propizia che certamente Omar non
fallirà così che un’eco struggente risuoni fino a Liverpool
affinché riesca finalmente a decifrare la prima delle parole
corrette e appropriate da scrivere a caratteri cubitali in
Kop ad Anfield Road riferite all’Heysel: "Per-do-no !".
Magari anche la prossima volta. Lo sappiamo troppo bene in
ogni latitudine del mondo che la violenza sugli innocenti è
il crimine più infame fra tutti e non si estingueranno mai
le colpe dei suoi responsabili. Si cristallizzano fendenti
nel cuore della Storia dell’Umanità che è la Memoria,
sconvenevole eredità di quanti siano apparentati sia ai
carnefici che alle loro vittime. Poi, se l’Amore fra gli
esseri umani prevale, nonostante tutto, si trasfigurano,
polverizzandosi in sementi della speranza per il raccolto
delle generazioni future.
(INFORMAZIONI: info@theplaygroundtheatre.london
14 aprile 2022
Fonte:
Saladellamemoriaheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Grandi sportivi incontrano gli studenti delle scuole
superiori del Valdarno
in nome del fair-play
Francesco Graziani e
Lara Mori testimonial per l'iniziativa "Io ti rispetto"
dell'associazione familiari vittime dell'Heysel.
Grandi sportivi incontrano gli studenti delle scuole
superiori in nome del fair-play. L'iniziativa si chiama "Io
ti rispetto" e mira alla promozione di progetti per la
diffusione e la comunicazione dei valori educativi dello
sport. Con il diretto coinvolgimento delle Istituzioni
scolastiche e di sportivi del territorio come testimonial,
vengono valorizzati la prevenzione al contrasto del
bullismo, l'adozione di corretti stili di vita, il
riconoscimento del valore del fair-play, il rispetto delle
regole sportive, il contrasto del tifo violento e del doping
nello sport. L'idea, nata dall'associazione familiari
vittime dell'Heysel, prevede due incontri che si svolgono
nelle scuole superiori del Valdarno, in collaborazione con
il Panathlon Club Valdarno Superiore e con il patrocinio di
Provincia di Arezzo e Comitato regionale toscano Coni. Il
primo giovedì 21 aprile alle ore 10 presso l'Isis Valdarno
di San Giovanni Valdarno con il popolare Francesco Ciccio
Graziani, campione del mondo in Spagna nell'82 ed oggi
popolare commentatore televisivo. Modera il giornalista
Giustino Bonci. Il secondo si svolge martedì 26 aprile
presso l'Isis Benedetto Varchi di Montevarchi con la
ginnasta Lara Mori, olimpionica di Tokio 2020. Modera il
giornalista Marco Corsi. Prenderanno parte agli incontri per
il Panathlon Club Valdarno Superiore, il presidente Siro
Pasquini e la vicepresidente Manuela Bagnolesi. Negli altri
incontri nelle scuole superiori di Arezzo, in collaborazione
con il Panathlon Club Arezzo, appuntamenti con Daniele
Bennati, ciclista e neo Commissario tecnico della Nazionale
di ciclismo, e con Emanuele Giaccherini, ex calciatore di
Juventus e Nazionale.
20 aprile 2022
Fonte: Arezzonotizie.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Francesco Graziani in Valdarno come testimonial del progetto
"Io ti rispetto":
per la comunicazione dei valori educativi dello sport
di Martina Giardi
Francesco Graziani a San Giovanni Valdarno per il
primo appuntamento del progetto "Io ti rispetto":
l’iniziativa per la diffusione e la comunicazione dei valori
educativi dello sport, nata dall’Associazione familiari
vittime dell’Heysel, che prevede due incontri che si
svolgono nelle scuole superiori del Valdarno, in
collaborazione con il Panathlon Club Valdarno Superiore e
con il patrocinio di Provincia di Arezzo e Comitato
regionale toscano Coni.
Si è svolto questa mattina presso il Centro di
GeoTecnologie, il primo appuntamento dell’iniziativa "Io ti
rispetto" che ha l’obiettivo, attraverso il diretto
coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche di valorizzare
la prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di
corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del
fairplay, l’acquisizione di comportamenti basati sul
rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo
violento, al doping ed al disagio giovanile; l’inclusione
attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica
sportiva. Il primo testimonial è stato il popolare Francesco
Graziani, campione del mondo in Spagna nell’82, allenatore
del Montevarchi nel 2003/04 ed oggi popolare commentatore
televisivo.
Francesco Graziani: "Parlare con i giovani è sempre
molto bello e gratificante, anche perché loro sono il
futuro; quindi aiutarli attraverso l’esperienza accumulata
negli anni e una testimonianza reale, può essere importante
per loro. Io mi fido tanto dei giovani, solo che spesso c’è
tanta superficialità ed è per questo che alcune frange
diventano un problema. Oggi parliamo anche di bullismo e
dobbiamo essere bravi tutti per far capire quanto sia
negativo questo tipo di comportamento e quanto sia negativo
il fatto che non ci sia rispetto". L’invito di Graziani ai
giovani è quello di: "Prendere coscienza di sé stessi
dicendosi di voler essere un esempio di rispetto e
legalità e se c’è l’occasione, di lottare insieme ad altri
in questa direzione, come una squadra di calcio, per
migliorare qualcosa; per migliorare il mondo".
Andrea Lorentini dell’Associazione familiari vittime
dell’Heysel spiega come partendo dalla memoria della strage
di Heysel che ha riguardato da vicino la comunità aretina,
si possa far riflettere i giovani su come l’annientamento
dei veri valori dello sport, a cominciare dal rispetto
dell’altro, possa portare a conseguenze drammatiche: "Un
progetto come questo va nella direzione di educare i ragazzi
ai valori dello sport. Lo facciamo attraverso la memoria e
facendoli riflettere sul modo in cui lo sport va vissuto,
attraverso il racconto di alcuni testimonial dello sport che
hanno vissuto delle parabole ad altissimi livelli. Il
prossimo incontro sarà con Lara Mori a Montevarchi".
Alberto Melis, delegato provinciale Coni: "Questo
progetto a cui il Coni tiene molto, è importante nel
percorso educativo nel percorso formativo dei nostri
ragazzi. Siamo in un ambiente dedicato allo sport in cui c’è
un percorso pedagogico da parte della scuola; poi c’è un
percorso che questi ragazzi fanno nelle proprie società
sportive e dunque riteniamo che sia importante fermarsi a
riflettere su quelli che sono i valori dello sport.
Probabilmente i nostri ragazzi non si rendono conto fino in
fondo dell’importanza che questi valori hanno nella loro
crescita ed è giusto aiutarli a prendere consapevolezza".
21 aprile 2022
Fonte: Valdarnopost.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
"Io ti rispetto"
Francesco Graziani incontra
gli studenti
dell’Isis
Valdarno. Fair play e bullismo
di Giovanni Bizzarri
Al via stamani al Centro di Geotecnologie di San
Giovanni la prima edizione del progetto "Io ti rispetto" che
ha visto la presenza degli studenti dell’Isis Valdarno.
Nelle prossime settimane saranno coinvolti anche il liceo
"Benedetto Varchi" di Montevarchi, l’istituto "Fossombroni
Buonarroti" di Arezzo e il Liceo Scientifico "Francesco
Redi" di Arezzo. L’obiettivo finale è quello di trasmettere
ai ragazzi determinati valori sportivi come la prevenzione
ed il contrasto al bullismo, l’adozione di corretti stili di
vita, il riconoscimento dei valori del fair play e
l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle
persone e delle regole. A parlare ai ragazzi, testimonial
dello sport, che racconteranno le loro esperienze. Stamani,
a San Giovanni, il campione del mondo di Spagna ’82
Francesco Graziani. A moderare il dibattito, che ha visto
anche domande degli studenti, il nostro collega Giustino
Bonci.
21 aprile 2022
Fonte: Valdarno24.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Progetto "Io Ti Rispetto" sul fair play nello sport
Lara Mori al Liceo Varchi
di Giovanni Bizzarri
Questa mattina al Liceo Varchi di Montevarchi
secondo appuntamento del progetto "Io ti Rispetto",
organizzato con il patrocinio della Provincia di Arezzo e
del Coni. L’iniziativa vede il coinvolgimento diretto della
società sportiva Santa Firmina, della Figc,
dell’associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel
e del Panathlon. Si è partiti dalla memoria della strage
dell’Heysel dove persero la vita due aretini per far
riflettere le giovani generazioni su come l’annientamento
dei veri valori dello sport, a cominciare dal rispetto
dell’altro, possa portare a conseguenze. Gli incontri vedono
la presenza di testimonial dello sport aretino. Giovedì
scorso, per l’incontro con gli studenti dell’Isis Valdarno,
c’era Francesco Graziani, campione del mondo di Spagna ’82.
Questa mattina Lara Mori, ginnasta Presente, per
l’occasione, anche la presidente della Provincia di Arezzo
Silvia Chiassai Martini. L’obiettivo finale è quello di
trasmettere ai giovani determinati valori sportivi come la
prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di
corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del
fair play e l’acquisizione di comportamenti basati sul
rispetto delle persone e delle regole.
26 aprile 2022
Fonte: Valdarno24.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Lara Mori è la seconda testimonial per "Io ti rispetto":
l’iniziativa per la comunicazione dei valori
educativi dello sport
di Martina Giardi
Si è svolto questa mattina presso l’ISIS Varchi, il
secondo appuntamento di "Io ti rispetto" con Lara Mori nel
ruolo di testimonial. L’iniziativa, per quest’anno, si
esaurisce in Valdarno, per continuare con altri due incontri
negli Istituti di Arezzo. Il progetto per la diffusione e la
comunicazione dei valori educativi dello sport, nasce
dall’idea dall’Associazione familiari vittime dell’Heysel,
in collaborazione con il Panathlon Club Valdarno Superiore e
con il patrocinio di Provincia di Arezzo e Comitato
regionale toscano Coni.
Nel corso della mattina, prima dell’intervento di
Lara Mori, sono state ricordate le vittime della tragedia
dell’Heysel con Patrizia Becattini, docente del Varchi e
Andrea Lorentini, dell’Associazione familiari vittime
dell’Heysel. La docente Becattini insegnava ad Arezzo quando
la tragedia si consumò ed ha assistito al ritorno sui banchi
della classe di Giuseppina Conti, una delle vittime. La
docente ha ricordato il dolore collettivo di quei momenti e
insieme ad Andrea Lorentini, figlio di una delle vittime,
hanno concentrato i loro interventi su quanto, attraverso la
memoria di questo tipo di tragedie, si possa migliorare e
imparare qualcosa. In seconda battuta, sono intervenuti
anche Alberto Melis, delegato provinciale Coni, e Manuela
Bagnolesi, Panathlon.
Lara Mori:" Per me è un onore essere a questo
evento; sono felice della mia presenza qua e spero di essere
per loro un buon esempio di fairplay. Appassionarsi a uno
sport, come nel mio caso, non è tanto una questione di
rinunce, quanto di scelte. Avendo chiari i miei obiettivi, è
stato meno pesante mancare a qualche uscita o vacanza coi
miei amici. Molto formative nel mio percorso, sono state le
sconfitte; dove per sconfitte non intendo per forza quelle
delle gare. Essendo il mio, uno sport dove c’è bisogno di
tanta testa, basta andare ad un allenamento con pensieri che
riguardano il mondo al di fuori della palestra per
ritrovarsi davanti a una sconfitta, un esercizio non portato
a termine o mal riuscito; ma sono quelli i momenti in cui si
aggiusta il tiro e si migliora".
"Io ti rispetto" ha l’obiettivo, attraverso il
diretto coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche di
valorizzare la prevenzione ed il contrasto al bullismo,
l’adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei
valori del fairplay, l’acquisizione di comportamenti basati
sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al
tifo violento, al doping ed al disagio giovanile;
l’inclusione attraverso lo sport ed infine la sicurezza
nella pratica sportiva.
26 aprile 2022
Fonte: Valdarnopost.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
LA VICENDA
La tragedia di Heysel diventa un docu-film
su Netflix: le famiglie venete raccontano le vittime
di Raffaella Forin
La troupe è stata a Bassano fino a qualche giorno
fa: "Non si può dimenticare".
C’è anche Bassano del Grappa (Vicenza) tra i
protagonisti del nuovo docu-film "The Heysel drama" che sarà
trasmesso su Netflix a ridosso delle partire del prossimo
mondiale di calcio in Qatar. Una delle sette puntate è
infatti dedicata interamente alla città e ai due bassanesi
che con altre 37 persone morirono nella tragedia avvenuta
nello stadio belga Heysel il 29 maggio 1985, poco prima del
fischio d’inizio della finale di Coppa Campioni tra Juventus
e Liverpool. Una serie televisiva (Produzione Scope Pictures;
Co-produzione italiana Palomar) con la quale il regista Jan
Verheyen vuole lanciare un messaggio contro la violenza
negli stadi.
Le interviste - Le riprese bassanesi si sono concluse nei giorni
scorsi. Le telecamere della troupe franco-belga si sono
accese a palazzo Sturm, nel chiostro del museo civico, nella
libreria Palazzo Roberti, con interviste all’ex calciatore
Massimo Briaschi - il vicentino era in campo quella sera
militando nella squadra della Juventus - ad Alberta Bizzotto,
moglie di Amedeo Spolaore deceduto nello stadio con Mario
Ronchi, e mamma dell’allora giovanissimo Giuseppe, che
rimase ferito, all’ortopedico Giovanni Costacurta e al
giornalista Domenico Lazzarotto che si trovava sugli spalti
ed è anche uno degli autori del libro "1985 Heysel - 2015
Per non dimenticare" scritto, nel trentennale del triste
anniversario, a sei mani con l’arbitro bassanese Luigi
Agnolin, mancato nel 2018, e il giornalista Luca Pozza.
Proprio il volume ha ispirato la realizzazione del filmato.
Immagini surreali
- È una storia che parla molto bassanese quella
avvenuta 37 anni fa. "Quelle immagini quasi surreali
rimarranno indelebili nella nostra mente - ricorda
Lazzarotto, che ha seguito le riprese in città - È ancora
vivo il ricordo delle 39 persone morte in quella mattanza,
32 delle quali italiane, e delle oltre 600 rimaste ferite.
Nei tumulti provocati dagli hooligans inglesi in quella
maledetta curva "Z" morirono anche l’imprenditore Ronchi e
il dentista Spolaore, che facevano parte di una comitiva di
appassionati partita dalla città del Grappa e dal Bassanese.
Entrambi erano volati a Bruxelles con amici e conoscenti.
Con Spolaore c’era anche il giovane figlio Giuseppe che,
sebbene ferito, riuscì a salvarsi". Immagini e sensazioni
che ancora oggi fanno rabbrividire i presenti e che Bassano
non ha mai dimenticato. "Dopo 30 anni, decidemmo di scrivere
un libro per raccontare quella mattanza, ma soprattutto per
ribadire un concetto ai giovani che frequentano gli stadi:
il calcio è sport e vita, non violenza e morte - sottolinea
Lazzarotto - che ora viene ripreso in questo docu-film.
Certo, non cancellerà altre immagini, quelle impietose di
chi ha vissuto quel dramma che avrebbe dovuto essere una
festa sportiva ed invece, in una manciata di minuti, si è
trasformato in una delle più gravi tragedie del mondo
sportivo. È bene che a raccontarla, anche dopo tanti anni,
siano le voci delle famiglie degli stessi sfortunati
protagonisti o chi c’era quella sera, nella speranza che il
messaggio contro la violenza sia ancora più forte".
26 aprile 2022
Fonte: Corrieredelveneto.corriere.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
Heysel, serie tv in sei puntate sulla strage allo stadio
Troupe ad Arezzo
per due delle 39 vittime
di Luca Serafini
Una serie tv in sei puntate sulla strage
dell’Heysel. Sì, il massacro di Bruxelles costato la vita a
39 persone, tra cui Roberto Lorentini e Giuseppina Conti, il
29 maggio 1985, è al centro di un progetto televisivo già in
fase di realizzazione. Una produzione franco belga con
sbocco successivo sulle piattaforme tv a pagamento (si parla
di Amazon Prime e Sky) che dovrebbe essere ultimata tra 2022
e 2023. Nei giorni scorsi la troupe è stata ad Arezzo per
raccogliere informazioni, documenti e testimonianze sulle
due vittime aretine, il dottor Lorentini e la giovanissima
Giusy che morirono nello stadio Heysel prima della finale di
Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Furono
schiacciati dalla calca provocata dagli attacchi degli
hooligans, i facinorosi tifosi inglesi, in un contesto di
violenza e di totale mancanza di sicurezza. Il progetto è al
momento circondato da riserbo ma da quello che trapela la
linea guida della serie tv sarebbe il libro scritto dal vice
direttore de l’Equipe, Jean Philippe Leclaire: "Heysel. La
tragedia che la Juventus ha cercato di dimenticare". La
partita tra Juventus e Liverpool si concluse con il giro di
campo trionfale dei bianconeri con la coppa ma quella sera
c’erano stati 39 morti: aggrediti, calpestati, soffocati nel
blocco Z. Una tragedia enorme scandagliata accuratamente
anche nel libro dell’aretino Francesco Caremani "La Verità
di una strage annunciata". L’"Associazione fra i familiari
delle Vittime dell’Heysel" che tiene viva la memoria e
afferma il tema del rispetto nello sport, contro la violenza
fisica e verbale, ha come presidente il giornalista aretino
Andrea Lorentini, figlio di Roberto, il medico di 31 anni
che prima di morire fu visto tornare indietro per soccorrere
un bambino. Un gesto eroico riconosciuto con la medaglia
d’argento alla memoria. Rilanciata nel 2015, l’associazione
fu fondata dal nonno di Andrea, Otello, per seguire la fase
giudiziaria successiva alla strage. Il processo si concluse
con una sentenza che ha fatto giurisprudenza. La condanna
della Uefa, che prima non era responsabile, ha segnato un
cambio di passo nell’applicazione e nel rispetto degli
standard di sicurezza negli eventi sportivi. Erano numerosi
gli aretini a Bruxelles per seguire la squadra di Platini e
compagni. C’era anche la giovanissima Giusy Conti, di
Rigutino. Era con il babbo Antonio che venne travolto dalla
folla impazzita e perse la figlia, ritrovata poi tra i
morti. Nella sua macchinetta fotografica c’era l’ultima
foto, con la bandiera bianconera a mo’ di mantello fa il
segno della vittoria. Innamorata del calcio e della
Juventus, 17 anni, prima di partire disse alla mamma,
l’indimenticata signora Marisa: "Torno con la Coppa".
Nonostante lo strazio infinito, a casa Conti si continua a
tifare Juve perché Giusy la amava. Ora storia e storie
dell’Heysel, le vergogne, i silenzi, le colpe e gli
insegnamenti della strage, diventano serie tv.
26 aprile 2022
Fonte: Corrierediarezzo.corr.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
2022
La sfida per l’Heysel tra vigili del fuoco: insieme, 35 anni
dopo
di Massimiliano Nerozzi
Lunedì si rivedranno: nel 1987 la partita ad Anfield
con i pompieri inglesi.
Abituati a salvare vite, quella volta i vigili del
fuoco di Torino tentarono di lenire i dolori dei cuori,
devastati dalla tragedia dell’Heysel, la notte del 29 maggio
1985: 39 morti, la stragrande maggioranza italiani, e 600
feriti, attorno a quella che avrebbe dovuto essere una festa
e non una strage, Liverpool-Juventus, finale di Coppa dei
Campioni. Nel maggio di due anni dopo, su invito della "Merseyside
fire brigades", i pompieri di Liverpool, i colleghi del
comando di corso Regina Margherita andarono in Inghilterra,
per una sfida amichevole, ad Anfield, e uno scambio
professionale: a 35 anni da quell’incontro, quei vigili del
fuoco si ritroveranno lunedì prossimo, su iniziativa
dell’ingegner Giuseppe Amaro, uno di loro e che ora, con la
sua GAe Engineering, si occupa di strategie antiincendio e
sicurezza. Poco più di una ventina di ragazzi (all’epoca), e
signori oggi, due dei quali ancora in servizio, che
nell’ottobre dello stesso anno, il 1987, ricambiarono,
ospitando in città i pompieri inglesi. È stata l’occasione
per rispolverare i ricordi, e i cimeli, di un’iniziativa
che, insieme ad altre, tentò di riavvicinare le due città,
separate da un dolore indicibile: "Attraverso incontri tra
esponenti di una categoria tra le più impegnate a
salvaguardare l’integrità e la vita dei cittadini - scrisse
per l’occasione l’avvocato Maria Magnani Noya, prima sindaca
di Torino - possono emergere valide indicazioni per
assicurare interventi sempre più validi ed efficaci". Tant’è
che, dopo la tragedia dell’Heysel, qualcosa cambiò, come
riassume Amaro: una nuova normativa prima dei Mondiali del
1990, che poi cambierà ancora nel 1996, stadi diversi e il
ritorno dei vigili del fuoco all’interno degli impianti. Di
quelle sfide tra pompieri - sul prato vinsero entrambe le
volte gli inglesi - i torinesi conservano alcuni doni: il
casco giallo, la campanella della caserma e il gagliardetto
del Liverpool. Al ritrovo, lunedì, ci sarà anche Agatino
Carrolo, attuale comandante dei vigili del fuoco della
città.
Confronto sulla
sicurezza - Alla chiamata degli inglesi, i colleghi
torinesi risposero con entusiasmo, volando a Liverpool e
giocando poi ad Anfield: con spirito di "pace e amicizia", i
pompieri si scambiarono esperienze professionali,
confrontando le rispettive procedure d’intervento e le
conoscenze. Nel menù della visita ci fu anche la cerimonia
in municipio e un ricevimento nella sede dei Reds. Nel
giugno seguente, arrivò sotto la Mole una delegazione della
città inglese, tra cui il sindaco Hugh Dalton e il vescovo
anglicano David Sheppard. Con moglie e figlioletti in
braccio c’era anche John Welsh, l’uomo che a Bruxelles salvò
otto italiani, aiutandoli a uscire dalla calca della folla.
A metà ottobre, l’altra sfida tra pompieri, al vecchio
Comunale, dopo una tappa alla Pininfarina e alla sede della
Juve, per un saluto all’allora presidente, Giampiero
Boniperti.
27 aprile 2022
Fonte: Torino.corriere.it
ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE
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