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Bruxelles, Stade "Roi
Baudouin" 4.06.2010 |
25° Anniversario
della Strage dello Stadio Heysel |
Omaggio Floreale alla Lapide "In
Memoriam" delle 39 Vittime |
Commemorazione a Cura della Nazionale
Italiana di Calcio (F.I.G.C) |
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Il ricordo della nazionale
Una corona per i 39 morti dell'Heysel
Il presidente federale Giancarlo Abete,
il ct Marcello Lippi e il capitano azzurro Fabio Cannavaro hanno
deposto una corona sotto la lapide che ricorda i 39 morti dell'Heysel,
la tragedia del 29 maggio 1985 prima della finale Juventus-Liverpool
di Coppa Campioni.
4 giugno 2010
Fonte: La Stampa
Abete: "Mai più un dramma come
l'Heysel"
di Luca Curino
BRUXELLES. Pochi giorni dopo il 25° anniversario
della strage dell' Heysel, gli azzurri hanno deposto una corona
di fiori sulla targa in memoria dei 39 morti, 32 dei quali italiani.
Alla cerimonia era presente la Nazionale, con il presidente Abete
e il d.g. Valentini: a deporre la corona sono stati Lippi e capitan
Cannavaro. "Fu un giorno purtroppo indimenticabile - ha detto Abete
-. Io c’ero e quella tragedia, come ha detto Platini, è un monito
per tutti i dirigenti sportivi per far sì che queste cose non accadano
più e che gli stadi siano più sicuri". Gli stessi giocatori hanno
mormorato: "Mai più una vergogna così". Il 29 maggio 1985, un' ora
prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool,
gli hooligans invasero il settore Z, i tifosi bianconeri che rimasero
schiacciati. Oggi quell’impianto fatiscente non esiste più. C’è
lo stadio "Re Baldovino", dove ieri si sono affrontate Italia e
Messico. 4 giugno 2010
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Italia, fiori sulla curva Z dell'Heysel:
"Mai più"
Nazionale a Bruxelles: una preghiera
con il presidente federale Abete
BRUXELLES, 3 giugno - "Mai più una vergogna
così". Lo dicono a bassa voce gli azzurri campioni del mondo, quando
arrivano davanti a quella che fu la famigerata curva Z dello stadio
Heysel dove a fine maggio 1985 morirono schiacciate 39 persone (delle
quali 32 italiane) arrivate a Bruxelles per assistere alla finale
di Coppa Campioni tra la Juventus e il Liverpool. Durante una cerimonia
di ricordo a 25 anni dalla tragedia parlano tra di loro, i giovani
nazionali italiani, con il pudore di chi non ricorda e vuole sapere.
Urlano "vergogna", invece, un gruppo di emigranti italiani. Tutti
insieme pregano mentre il presidente federale Giancarlo Abete, il
Ct Marcello Lippi e il capitano Fabio Cannavaro depongono una corona
sotto la lapide. La cerimonia è breve ma toccante, c'è da andare
a preparare l'amichevole con il Messico in programma nel nuovo stadio
di Bruxelles, costruito sulle ceneri dell'Heysel e ribattezzato
"Re Baldovino". Lo stadio maledetto non c'è più, ma talvolta pure
lontano da qui la violenza bestiale vince la sua partita con il
calcio. Per questo il "Mai più" degli azzurri ha doppiamente senso.
3 giugno 2010
Fonte: Tuttosport.com
Italia a Bruxelles per non dimenticare
le vittime dell’Heysel, 25 anni dopo
Venticinque
anni dopo, ripensare al 29 maggio 1985 e alle immagini di quella
dolorosa finale di Coppa dei Campioni Juventus - Liverpool fa tornare
alla memoria la tragedia di 39 persone, di cui 32 italiane, che
persero la vita nella ressa scatenata dall’attacco dei tifosi inglesi
al settore occupato prevalentemente da italiani, e all’angoscia
di quelle che riuscirono a sopravvivere trovando rifugio in campo
o lanciandosi dagli spalti nel vuoto. E’ per questo che la scelta
di Bruxelles quale sede del primo dei due test premondiali previsto
questa sera contro il Messico non è stata casuale: la delegazione
italiana, infatti, all’arrivo in quello stadio oggi così diverso
da quello fatiscente che ospitò quell’atroce finale di Coppa dei
Campioni, prenderà parte ad una cerimonia commemorativa in ricordo
dei tifosi che nell’Heysel, oggi Stadio "Re Baldovino" hanno trovato
la propria tomba. Guidato dal Presidente federale Giancarlo Abete,
dal Commissario tecnico Marcello Lippi e dal capitano Fabio Cannavaro,
il gruppo azzurro sosterà in un deferente silenzio e deporrà una
corona di alloro davanti la targa che ricorda quella tragedia. Sarà
un omaggio doveroso di tutto il calcio italiano alle vittime di
quel dramma ed alle loro famiglie che videro partire i propri cari
con una sciarpa al collo per partecipare ad una festa sportiva e
non li videro più tornare.
Roma, 3 giugno 2010
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