JUVE/LA RICORRENZA
Ora l'Heysel
deve unire e non dividere
di Guido
Vaciago
A 34 anni
dalla tragedia in cui morirono 39 persone sono tante le
iniziative per non dimenticare: affinché le vittime non
siano solo tifosi della Juve ma appartengano a tutti quelli
che amano il calcio.
MEMORIA
E RISPETTO. Il 29 maggio è sempre una buona occasione per
fare il tagliando alla memoria, una piccola ma necessaria
manutenzione della coscienza nella data della tragedia dell’Heysel.
Sono passati 34 anni dal quel mercoledì nero del 1985, quando
a Bruxelles morirono 39 persone nello stadio che ospitava
la finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool;
dimenticarle o trascurarne il ricordo non è meno grave della
criminale demenza di chi ancora le insulta negli stadi.
Ma forse si può fare di più, andare oltre nel pensare quella
notte, metabolizzando ogni volta il dolore; si può iniziare
a parlare delle vittime senza indicarle come tifosi della
Juventus, ma semplicemente come tifosi o appassionati di
calcio, per comprendere fino in fondo che l’Heysel è una
tragedia di tutti quelli che amano questo sport, che l’Heysel
è un buco nero che ha inghiottito una parte dell’innocenza
di un popolo più ampio e globale. Sarebbe un altro passo
avanti, uno dei molti che per fortuna sono stati fatti da
allora perché se l’Heysel diventasse finalmente di tutti
e non solo dei tifosi juventini, non solo si combatterebbe
meglio l’aberrazione di chi sfrutta quelle morti per insultare,
ma si capirebbe che anche nella tragedia il calcio e lo
sport sono fatti per unire e non per dividere, per solidarizzare
e non per ghettizzare. Questa sera alle ore 21 nella Sala
delle Colonne del Comune di Torino, ve ne sarà un’eccellente
occasione grazie all’Associazione "Quelli di via Filadelfia"
di Beppe Franzo che, con il patrocinio del Comune, organizza
una serata con il giornalista Emilio Targia, autore del
libro "Quella notte all’Heysel" (tutto potrà essere seguito
in streaming sul sito di Radio Radicale ed è solo una delle
tante iniziative che sono state indette in tutta Italia
già dai giorni scorsi e che si svolgeranno anche nei prossimi,
come il Torneo di calcio per i bambini dello Juventus Club
Meda). Questa sera Targia terrà un monologo tratto dal suo
libro e ne seguirà un dibattito con i presenti in sala.
E una piccola scheggia di memoria impreziosirà la serata,
perché verrà proiettato un momento di una presentazione
del libro nel 2015. Ospite, in quell’occasione, era Felice
Pulici, l’ex portiere della Lazio e dell’Ascoli, che nulla
c’entrava con la tragedia del 1985 se non per il fatto di
essere uno sportivo sensibile, un uomo intelligente e una
persona degna. Pulici non conosce i dettagli della tragedia,
li ha appresi dal libro, che lo ha commosso. Quel giorno
vuole leggere uno dei passaggi più devastanti, quello in
cui nell’inferno della Curva Z, muoiono il piccolo Andrea
Casula e il padre Giovanni, partiti da Cagliari per assistere
insieme alla partita, una gita da sogno fra padre e figlio.
Pulici legge con trasporto, si commuove più volte, piange,
ma riesce a finire. Non sa che quella ragazza tra il pubblico,
anche lei visibilmente commossa, è la sorella di Andrea.
Oggi quelle immagini commuovono ancora di più al pensiero
che lo scorso dicembre è mancato anche Pulici. Ma quel momento
rimane e verrà rivissuto questa sera, proiettato insieme
ad altre immagini girate proprio da Targia quel tragico
29 maggio con la sua telecamera Super8. E quel momento sarà
importante per chi vorrà capire l’universalità della tragedia
dell’Heysel che, a 34 anni di distanza, deve diventare un
ricordo comune per il mondo del calcio. Come ha già iniziato
a fare domenica scorsa, quando è comparso un fiore meraviglioso
allo stadio Grande Torino sotto forma di bandiera granata
con la scritta "+39 rispetto". L’iniziativa è stata voluta
dal Museo del Grande Torino e della memoria granata, cui
va un plauso, e sembra il proseguimento di un bel dialogo
iniziato con lo striscione per i caduti di Superga apparso,
in occasione del derby, all’Allianz Stadium. Se non vogliamo
altri Heysel e se vogliamo un futuro più sano e salutare
per il nostro calcio questa è l’unica strada possibile:
memoria e rispetto. Sempre.
29 maggio
2019
Fonte: Tuttosport
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Il
sopravvissuto
"Il ricordo di 39 angeli resta vivo"
Significativo nel giorno dell'anniversario anche
il pensiero dl Nereo Ferlat, uno dei sopravvissuti della
Curva Z e oggi autore di libri, uno dei più bravi e attenti
manutentori della memoria, che spiega: "Aggiungiamo un altro
anno alla memoria di quella triste sera del 29 maggio 1985
dove allo Stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 inermi
tifosi. Noi testimoni di quella mattanza dobbiamo sempre
tenere accesa la fiamma della memoria in modo che sia sempre
vivo il ricordo dei nostri 39 angeli. Quest’ anno sono rimasto
piacevolmente sorpreso dall'iniziativa di Domenico Beccaria
che ha esposto uno striscione con su scritto +39 rispetto
allo Stadio Grande Torino. Esempio di tifo etico e non becero
dove la morte non ha colore ma unisce tutti in un unico
abbraccio. Domani poi, a Cherasco, a Grugliasco, al Comune
dl Torino, ed in altri luoghi cl saranno diverse cerimonie
per ricordare le vittime dell’Heysel. Il 2 giugno ci sarà
la commemorazione al Monumento delle vittime a Reggio Emilia.
Breve, toccante e coinvolgente. Con interventi di testimoni
e con la partecipazione di parenti. Verrà di nuovo lanciato
il proclama: il seme è stato lanciato e pian piano tenendo
sempre viva la memoria ed educando le nuove generazioni
la piantina potrà crescere sana".
29 maggio 2019
Fonte: Tuttosport
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Juve,
34 anni fa la tragedia dell'Heysel
Sul sito bianconero l'omaggio ai 39 morti di Bruxelles.
Un "pensiero indelebile", anche a 34 anni di distanza.
La Juventus ricorda sul proprio sito internet "una delle
più orribili tragedie che abbiano mai colpito il mondo dello
sport" e si stringe attorno alle famiglie dei 39 morti dell'Heysel,
"vittime innocenti di una follia senza spiegazioni". "In
quel maledetto 29 maggio 1985 - scrive il club bianconero
- l'attesa di un momento assoluto di festa sportiva, come
la finale di Coppa dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool
allo stadio Heysel di Bruxelles, si trasformò in un incubo
che ha segnato per sempre la nostra storia e quella di 39
famiglie. A loro, in questo giorno di memoria, va
il nostro più grande abbraccio. Perché da quel maledetto
29 maggio 1985 il ricordo delle 39 vittime dell'Heysel non
ha mai smesso di vivere nei nostri cuori". Anche il Liverpool
ricorda la tragedia dell'Heysel. Il club inglese ha depositato
dei fiori presso la lapide che ricorda le vittime, posta
fuori dalla curva Sir Kenny Dalglish dell'Anfield, stadio
del Liverpool. "Oggi è un giorno importante, ricordiamo
la tragedia dell'Heysel, mai dimenticata" - spiega Susan
Black, responsabile comunicazione dei Reds, sul sito del
Liverpool. "Sarà per sempre nella mente di tutti quelli
che tifano Liverpool e ricorderemo sempre coloro che hanno
perso la loro vita".
29 maggio 2019
Fonte: Ansa.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
29 MAGGIO
2019

L'anniversario
Heysel, 34 anni fa la tragedia. Il ricordo della
Juve: "Una follia senza spiegazioni".
Il 29 maggio 1985 prima della finale di Coppa dei
Campioni Juventus-Liverpool morirono 39 persone nello stadio
di Bruxelles. Trapattoni: "Essenziale ricordare". Tweet
anche del Liverpool e del Torino.
Trentaquattro anni fa, proprio oggi, il calcio europeo
piangeva la scomparsa di trentanove persone allo stadio
Heysel di Bruxelles. Accadde in una serata indimenticabile
e terribile, prima della finale di Coppa dei Campioni tra
Juventus e Liverpool. Quello che, dopo 34 anni, è ancora
un "pensiero indelebile". La Juventus ricorda sul proprio
sito "una delle più orribili tragedie che abbiano mai colpito
il mondo dello sport" e "si stringe nella memoria attorno
alle famiglie dei 39 morti dell’Heysel, vittime innocenti
di una follia senza spiegazioni". "In quel maledetto 29
maggio 1985 - scrive il club bianconero - l’attesa di un
momento assoluto di festa sportiva, come la finale di Coppa
dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool allo stadio
Heysel di Bruxelles, si trasformò in un incubo che ha segnato
per sempre la nostra storia e quella di 39 famiglie. A loro,
in questo giorno di memoria, va il nostro più grande abbraccio.
Perché da quel maledetto 29 maggio 1985 il ricordo delle
39 vittime dell’Heysel non ha mai smesso di vivere nei nostri
cuori". IL TRAP - Sulla panchina di quella Juventus sedeva
Giovanni Trapattoni che, attraverso il suo profilo twitter,
ha condiviso una foto con i nomi di tutte le 39 vittime.
Commentando: "Non si può tornare indietro. Per questo è
essenziale ricordare". Quella sera, nello stadio Heysel
di Bruxelles, i tifosi del Liverpool cominciano, a un’ora
dall’inizio della partita, a spingersi verso il settore
Z, pieno di tifosi italiani, sfondando le reti divisorie.
Gli spettatori, juventini e non, furono costretti ad ammassarsi
contro il muro opposto del settore della curva occupato
dagli Inglesi. Muro che, a seguito del troppo peso, crollò
di schianto, schiacciando numerose persone. Una tragedia
costata la vita a 39 persone, 32 delle quali italiane. Oltre
600 i feriti. LIVERPOOL e TORINO - Questa mattina anche
il Torino si è unito alla commemorazione. In un tweet il
club granata ha scritto "la memoria è tesoro e custode di
tutto", pubblicando la foto della lapide che ricorda le
vittime dell’Heysel con gli hashtag "Heysel" "respect".
Commosso ricordo anche da parte del Liverpool: il club inglese
ha depositato dei fiori presso la lapide che ricorda le
vittime, posta fuori dalla curva Sir Kenny Dalglish dell’Anfield,
stadio del Liverpool. "Oggi è un giorno importante, ricordiamo
la tragedia dell’Heysel, mai dimenticata - spiega Susan
Black, responsabile comunicazione dei Reds, sul sito del
Liverpool. Sarà per sempre nella mente di tutti quelli che
tifano Liverpool e ricorderemo sempre coloro che hanno perso
la loro vita".
29 maggio 2019
Fonte: Gazzetta.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
HEYSEL,
Anche il Liverpool ha ricordato le vittime
(ANSA) - TORINO, 29 MAG - Anche il Liverpool ricorda,
a distanza di 34 anni, la tragedia dell'Heysel. Il club
inglese ha depositato dei fiori presso la lapide che ricorda
le vittime, posta fuori dalla curva Sir Kenny Dalglish dell'Anfield,
stadio del Liverpool. "Oggi è un giorno importante, ricordiamo
la tragedia dell'Heysel, mai dimenticata - spiega Susan
Black, responsabile comunicazione dei Reds, sul sito del
Liverpool. Sarà per sempre nella mente di tutti quelli che
tifano Liverpool e ricorderemo sempre coloro che hanno perso
la loro vita".
29 maggio 2019
Fonte: Firenzeviola.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
LFC
marks 34th anniversary of Heysel Stadium disaster
Liverpool FC remembers
the 39 football fans who lost their lives at Heysel Stadium
in Belgium on this day 34 years ago.
The disaster occurred before the European Cup final
between Liverpool and Juventus on May 29, 1985, when events
in Block Z of the stadium tragically led to the deaths of
39 people - mostly Juventus supporters - and left hundreds
more injured. As a mark of respect to those who died, a
floral tribute was placed beside the Heysel memorial plaque
on the Sir Kenny Dalglish Stand at Anfield this morning
on behalf of the club by director of communications Susan
Black. "Today is an important day as we commemorate the
34th anniversary of the tragedy that unfolded at Heysel,"
said Black. "Heysel will be forever in the minds of everyone
connected with Liverpool Football Club and we will always
remember those who lost their lives. We use this moment
to pay our respects to all those who were impacted by the
events of that day". Flags across all club sites are being
flown at half-mast throughout the day, and access to the
Heysel memorial plaque has been made available to the public
via the Anfield Road entrance to the Sir Kenny Dalglish
Stand.
In Memoria e Amicizia, in Memory and Friendship
Rocco Acerra, Bruno Balli, Alfons
Bos, Giancarlo Bruschera, Andrea Casula, Giovanni Casula,
Nino Cerullo, Willy Chielens, Giuseppina Conto, Dirk Daeneckx,
Dionisio Fabbro, Jaques François, Eugenio Gagliano, Francesco
Galli, Giancarlo Gonnelli, Alberto Guarini, Giovacchino
Landini, Roberto Lorentini, Barbara Lusci, Franco Martelli,
Loris Messore, Gianni Mastroiaco, Sergio Bastino Mazzino,
Luciano Rocco Papaluca, Luigi Pidone, Benito Pistolato,
Patrick Radcliffe, Domenico Ragazzi, Antonio Ragnanese,
Claude Robert, Mario Ronchi, Domenico Russo, Tarcisio Salvi,
Gianfranco Sarto, Amedeo Giuseppe Spolaore, Mario Spanu,
Tarcisio Venturin, Jean Michel Walla, Claudio Zavaroni.
Rest In Peace - You'll Never
Walk Alone.
29th May 2019
Fonte: Liverpoolfc.com
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
A
Liverpool si commemora la strage dell'Heysel
Il Liverpool non poteva fare altrimenti, e lo ha
fatto, nel suo stile.
di Marco Barone
Si ricorda nel sito dei Reds quel disastro che si
è verificato "prima della finale di Coppa dei Campioni tra
Liverpool e Juventus il 29 maggio 1985, quando gli eventi
nel Blocco Z dello stadio hanno tragicamente portato alla
morte 39 persone - per lo più sostenitori della Juventus
- e altre centinaia di feriti". Si giocava nel cuore dell'Europa,
Bruxelles. Quell'Europa unita nella diversità, ma che quel
giorno fu unita da una delle stragi più grandi nella storia
del calcio. La partita venne giocata ugualmente, nonostante
la tragedia appena consumata. Fu probabilmente la coppa
più amara vinta nella storia della Juventus. Come segno
di rispetto per coloro che sono morti, è stato posto dal
Liverpool un tributo floreale accanto alla targa commemorativa
dell'Heysel sullo stand Sir Kenny Dalglish ad Anfield in
questo 29 maggio per commemorare il 34° anniversario della
tragedia che si è svolta a Heysel". Le bandiere di tutti
i siti dei club sono state poste a mezz'asta per tutto il
giorno e l'accesso alla placca commemorativa di Heysel è
stato reso disponibile al pubblico attraverso l'ingresso
di Anfield Road allo stand di Sir Kenny Dalglish.
In Memoria e Amicizia dei 39 morti ed oltre 600
feriti.
Rocco Acerra, Bruno Balli, Alfons
Bos, Giancarlo Bruschera, Andrea Casula, Giovanni Casula,
Nino Cerullo, Willy Chielens, Giuseppina Conto, Dirk Daeneckx,
Dionisio Fabbro, Jaques François, Eugenio Gagliano, Francesco
Galli, Giancarlo Gonnelli, Alberto Guarini, Giovacchino
Landini, Roberto Lorentini, Barbara Lusci, Franco Martelli,
Loris Messore, Gianni Mastroiaco, Sergio Bastino Mazzino,
Luciano Rocco Papaluca, Luigi Pidone, Benito Pistolato,
Patrick Radcliffe, Domenico Ragazzi, Antonio Ragnanese,
Claude Robert, Mario Ronchi, Domenico Russo, Tarcisio Salvi,
Gianfranco Sarto, Amedeo Giuseppe Spolaore, Mario Spanu,
Tarcisio Venturin, Jean Michel Walla, Claudio Zavaroni.
Riposa in pace - Non camminerai
mai da solo.
29 maggio 2019
Fonte: Calciomercato.com
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Toro ricorda le vittime dell’Heysel: "La memoria è
tesoro e custode di tutto"
Su Twitter l’omaggio
del Torino per i 34 anni della strage dell’Heysel, nella
quale morirono 39 tifosi prima di Juventus-Liverpool: il
messaggio del club granata 29 maggio.
1985-2019. Trentaquattro anni fa la strage dell’Heysel,
lo stadio di Bruxelles nel quale morirono 39 tifosi - italiani,
per la maggior parte - a seguito dei tragici (e criminosi)
fatti che precedettero la finale di Coppa Campioni tra Juventus
e Liverpool. Anche il Torino, su Twitter, ha voluto testimoniare
il proprio cordoglio nell’anniversario di quella serata
di sangue: La memoria è tesoro e custode di tutto", il messaggio
del club granata, accompagnato dalla foto della targa che
ricorda, là dove sorgeva l’impianto, le vittime.
29 maggio 2019
Fonte: Toro.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
+
39… Rispetto. Sempre.
di Domenico Beccaria
Mi concentro così sulla
tragedia che ha colpito il calcio in quella triste notte
di Bruxelles.
In questo week end del 25 e 26 maggio, ce ne sarebbe
da scrivere, gli argomenti non mancano certamente. Due anni
dell'inaugurazione del Filadelfia. L'addio al calcio di
Emiliano Moretti. La vicinanza cronologica all’anniversario
della tragedia dell’Heysel, 29 maggio 1985. Scientemente
decido di tralasciare, almeno per un attimo, la questione
Filadelfia. Le recenti elezioni regionali potrebbero aver
cambiato qualcosa nella linea di condotta finora seguita
dal governo regionale uscente, guidato da Sergio Chiamparino,
rispetto al nuovo di Alberto Cirio e ai primi di giugno
dovrebbe tenersi un CdA dopo mesi di silenzio. Altrettanto
scientemente chiedo a quel gran signore di Emiliano Moretti,
professionista serio e uomo vero, di portare pazienza e
cavallerescamente cedere il passo a chi da ormai trentaquattro
anni attende di essere lasciato in pace, con la sua memoria
ed il suo dolore. Mi concentro così sulla tragedia che ha
colpito il calcio in quella triste notte di Bruxelles. Ma
soprattutto rivolgo la mia attenzione a quell'uso distorto,
volgare, infamante ed infame che da più parti se ne è fatto,
per offendere e deridere tutta la tifoseria bianconera,
attraverso il dileggio verso trentanove esseri umani che
hanno perso la vita, innocenti vittime della follia hooligan.
Non sto a dilungarmi su quanto successo negli anni, tanto
è di dominio comune ed è inutile, anzi dannoso, dare ulteriore
spazio e visibilità a certa gentaglia, ricordando le loro
insulse bravate. Personalmente, ritengo che le parole, se
non sono seguite dai fatti, siano come le nuvole. Eteree
e destinate ad essere spazzate via dal primo refolo di vento.
Per dare loro peso, sostanza e durata, è necessario agire
in conseguenza ad esse. Per questo, il tre maggio, abbiamo
invitato il JMuseum a Superga, a presenziare alla posa della
targa del Museo Fiorentina a memoria degli Immortali e della
storica amicizia tra granata e viola, in compagnia del Museu
Benfica e del Museo River. La loro presenza ci ha riempito
di gioia ed ancora li ringraziamo. Per questo oggi, abbiamo
deciso di creare ed esporre una bandiera con la scritta
"SETTANTA ANGELI IN UN UNICO CIELO / +39 / RISPETTO, dove
la O di rispetto è stata sostituita dal logo del Museo del
Grande Torino. Per questo, queste bandiere sono state esposte
a Villa Claretta, sede del Museo del Grande Torino nel week
end del 25/26 maggio e lo saranno anche in quello del 1/2
giugno, che sono i due fine settimana a cavallo della ricorrenza.
Per questo, soprattutto, è stata da me esposta in tribuna
stampa, per tutta la durata della partita, da un’ora prima
circa del calcio d'inizio e fino alla fine. Per dare peso,
sostanza e durata all’imperitura memoria di questi 39 e
all'altrettanto imperitura negazione e condanna di chiunque
ne faccia un uso spregevole. Mi sono preso l'impegno e lo
manterrò con gioia, di presenziare alle commemorazioni del
29 a Grugliasco ed in Municipio a Torino e alla cerimonia
del 2 giugno a Reggio Emilia. Sono convinto che tra uomini
di buona volontà si possa gettare il seme della civiltà
e sono sicuro che questo seme attecchirà. Dobbiamo solo
avere il coraggio di perseverare su questa strada, lunga,
irta anche di ostacoli e difficoltà, ma che alla fine non
potrà che premiare il nostro sforzo. Continueremo, mi auguro,
ad affrontarci a viso aperto e senza sconti sul campo di
calcio, a creare le coreografie più belle e gli sfottò più
pungenti ed arguti, ma mai volgari o odiosi, perché questo
è il sale della vita. Ma lasciando i morti, di entrambe
le parti, di tutte le parti, a riposare in pace.
29 maggio 2019
Fonte: Torinoggi.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Heysel, il ricordo di Trapattoni e della Juventus
Il tecnico della famosa Coppa dei Campioni 1985
e la società bianconera dedicano un pensiero ai 39 tifosi
scomparsi tragicamente.
BRUXELLES (Belgio) - È sporca di sangue la prima
storica Coppa dei Campioni vinta dalla Juventus, contro
il Liverpool, nel 1985 a Bruxelles. Un successo mai festeggiato,
una gioia strozzata da una tragedia senza precedenti, tra
l'apoteosi della follia umana ed una colpevole disorganizzazione.
In pochi ricordano il calcio di rigore segnato da Michel
Platini al 58', impossibile togliersi dalla mente le scene
di panico, mentre gli hooligans spingono verso il settore
Z dell'Heysel ed il muro viene giù. Saranno 39 i morti,
di cui 32 italiani, oltre 600 i feriti, un'immagine indelebile
per tutti, uno shock mai del tutto metabolizzato dai protagonisti
di quell'assurda vicenda, costretti a giocare in un clima
surreale. La Juventus ricorda il 29 maggio 1985, a 34 anni
di distanza, postando su Twitter la targa dedicata alle
vittime, Giovanni Trapattoni, allenatore bianconero all'epoca
dei fatti, una foto coi nomi di ogni singolo sfortunato
spettatore, con la bellissima didascalia a corredo: "Non
si può tornare indietro. Per questo è essenziale ricordare".
29 maggio 2019
Fonte: Tuttosport.com
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Juventus e Trapattoni uniti nel ricordo dell'Heysel
Era il 29 maggio 1985 quando 39 tifosi perdevano
la vita in occasione della finale di Coppa dei Campioni
tra Juventus e Liverpool. A 34 anni di distanza la società
bianconera e l'allora allenatore del club ricordano la strage.
TORINO - "È un pensiero indelebile, che ci accompagna
tutto l'anno, ma che oggi, 29 maggio, si amplifica ancora
di più. A 34 anni di distanza da una delle più orribili
tragedie che abbiano mai colpito il mondo dello sport, la
Juventus si stringe fortemente attorno alle famiglie delle
39 vittime innocenti di una follia senza spiegazioni", questo
quanto si legge su una nota sul sito ufficiale della Juventus
in ricordo della strage dell'Heysel avvenuta il 29 maggio
1985. "In quel maledetto 29 maggio 1985 - prosegue la nota
- l'attesa di un momento assoluto di festa sportiva, come
la finale di Coppa dei Campioni tra i bianconeri e il Liverpool
allo stadio Heysel di Bruxelles, si trasformò in un incubo
che ha segnato per sempre la nostra storia e quella di 39
famiglie. A loro, in questo giorno di memoria, va il nostro
più grande abbraccio. Perché da quel maledetto 29 maggio
1985 il ricordo delle 39 vittime dell'Heysel non ha mai
smesso di vivere nei nostri cuori". Al ricordo della
Juventus si unisce quello dell'allora tecnico bianconero
Giovanni Trapattoni, che attraverso il proprio profilo ufficiale
Twitter ha voluto divulgare questo messaggio: "Non si può
tornare indietro. Per questo è essenziale ricordare". A
causa del crollo di un muro dello stadio Re Baldovino di
Bruxelles, oltre 600 persone rimasero ferite, 39, di cui
32 italiani, persero la vita in quella che rimane una delle
pagine più tristi che abbia mai colpito il mondo dello sport.
29 maggio 2019
Fonte: Corrieredellosport.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Tragedia dell’Heysel, Marchisio ricorda le vittime
Claudio Marchisio ha voluto ricordare le vittime
dell’Heysel nel giorno del triste anniversario della tragedia.
Nel giorno del 34° anniversario della Tragedia dell’Heysel,
Claudio Marchisio ha voluto ricordare le persone che persero
la vita in quel triste giorno per la storia della Juve e
del calcio. L’ex centrocampista bianconero ha scritto un
messaggio su Instagram ricordando i nomi delle vittime.
"Rocco Acerra, Bruno Balli, Alfons Bos, Giancarlo Bruschera,
Andrea Casula, Giovanni Casula, Nino Cerullo, Willy Chielens,
Giuseppina Conto, Dirk Daeneckx, Dionisio Fabbro, Jaques
François, Eugenio Gagliano, Francesco Galli, Giancarlo Gonnelli,
Alberto Guarini, Giovacchino Landini, Roberto Lorentini,
Barbara Lusci, Franco Martelli, Loris Messore, Gianni Mastroiaco,
Sergio Bastino Mazzino, Luciano Rocco Papaluca, Luigi Pidone,
Benito Pistolato, Patrick Radcliffe, Domenico Ragazzi, Antonio
Ragnanese, Claude Robert, Mario Ronchi, Domenico Russo,
Tarcisio Salvi, Gianfranco Sarto, Amedeo Giuseppe Spolaore,
Mario Spanu, Tarcisio Venturin, Jean Michel Walla, Claudio
Zavaroni. +39" ha scritto il Principino.
29 maggio 2019
Fonte: Juventusnews24.com
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Heysel: Appendino
"ferita mai dimenticata"
Sindaca Torino "Un dovere il ricordo e il rispetto
delle vittime".
TORINO, 29 MAG - "Una ferita mai dimenticata dai
tifosi di tutto il mondo. Un dovere il ricordo e il rispetto
delle vittime". Lo sindaca di Torino, Chiara Appendino,
ricorda così, su Twitter, il 34esimo anniversario sulla
tragedia dell'Heysel.
29 Maggio 2019
Fonte: Lagazzettadelmezzogiorno.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Aspettando Tottenham-Liverpool, coi martiri dell'Heysel
nel cuore
di Marco Bernardini
Scrive bene il vecchio amico e collega Roberto Beccantini
quando con il suo "post" invita tutti i veri appassionati
di calcio a fare un minuto di assoluto silenzio nel corso
della giornata di oggi. Interviene con la solita grande
sensibilità di uomo autentico Giovanni Trapattoni firmando
sul suo account Twitter una frase semplice ma potente: "Tornare
indietro non è possibile. Per questo è essenziale ricordare".
Fa il suo dovere la società Juventus a pubblicare un lungo
e circostanziato comunicato per descrivere la più grande
tragedia che lo sport possa rammentare e per stringersi
intorno alle famiglie dei trentanove martiri caduti in una
notte assurda. Trentaquattro anni fa. Stadio Heysel di Bruxelles.
Dimenticare mai. Anche se, con il trascorrere del tempo,
le affettuose lontananze si fanno più sfocate o comunque
meno nitide. Per fortuna e per autodifesa dell’inconscio.
Troppo sangue e troppo dolore avevano imbrattato quella
che avrebbe dovuto rappresentare una festa per il calcio
internazionale. Rancore e odio però servono a nulla. Le
cose, da allora, sono profondamente mutate, almeno per ciò
che riguarda i feroci protagonisti di quella mattanza subita
non dagli ultras bianconeri, ma da tifosi tranquilli e per
bene. Quelli che il pallone era un gioco e che il destino
radunò nella "Curva Z" per trasformarli, loro malgrado,
in vittime sacrificali latori di un messaggio che avrebbe
fatto il giro del mondo, provvedendo a fare in modo che
le cose cambiassero almeno un poco. Anche la morte talvolta
può essere utile se ce la fa a cambiare la vita. Oggi e
da tempo gli hooligans non esistono più. Esiste il Liverpool,
come squadra e come società di ottimo calcio. Il team di
Klopp che, sabato, giocherà la prestigiosa finale di Champions
contro il Tottenham di Pochettino. Due allenatori "chiacchierati"
proprio in chiave Juventus. E proprio quel Liverpool che
fece, incolpevolmente, da miccia per l’esplosione della
follia dei suoi supporter ubriachi e strafatti. Una Coppa
del Campioni, così ancora si chiamava, che nessuno juventino
autentico trova il coraggio di elencare insieme con i tanti
trofei collezionati dalla Signora. Il gol, su rigore inesistente,
segnato da Platini non sarà mai una medaglia al valore,
ma una macchia insopportabile per la memoria. Nonostante
il peso insopportabile del masso che grava sui cuori e che
fa male nelle teste, dopo il minuto di silenzio davvero
partecipato, avviamoci ad attendere la finalissima di sabato
con animo sportivamente leggero, pensando al Liverpool di
oggi come la squadra della città che originò i pacifisti
Beatles. Faranno così anche i trentanove "spiriti". Anche
se, come scriveva il grande Vittorio Zucconi, gli spiriti
non dimenticano. Ma neppure odiano.
29 Maggio 2019
Fonte: Calciomercato.com
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
Juventus, il ricordo a 34 anni dalla tragedia dell’Heysel
di Francesco Tripodi
Molte volte quando si parla di calcio restano impresse
nell’immaginario collettivo, serate magiche ed imprese memorabili.
Purtroppo però ci sono anche alcune pagine nere, che vorremo
solo poter cancellare, ma che invece restano lì, marchiate
a fuoco nella memoria comune, con un eterno ricordo degli
errori commessi e a un doloroso promemoria per non commetterne
più. Uno dei casi più eclatanti e sofferenti è quello che
riguarda la triste sera del 29 maggio 1985. Nella capitale
belga di Bruxelles si gioca la finale di Coppa dei Campioni
tra Juventus e Liverpool. Il teatro di gioco è lo stadio
Re Baldovino, ribattezzato Heysel nel secondo dopo guerra.
Questa designazione desta molte perplessità: come potrebbe
quell’impianto fatiscente e antiquato contenere la distruttiva
furia degli hooligans inglesi ? Infatti quella scelta costò
la vita di 39 persone. Succede tutto circa un’ora prima
del fischio d’inizio. Un gruppo di tifosi del Liverpool
carica quelli che risiedevano nel Settore Z, destinato ai
tifosi italiani non organizzati e ad alcuni neutrali. L’irruenza
degli Inglesi porta un gruppo di persone ad ammassarsi contro
il muro che però non riesce a reggere il troppo peso e quindi
cade di schianto. Si capisce subito che la situazione è
gravissima: a fine serata il bilancio sarà di 39 vittime,
32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e un irlandese. Comunque,
nonostante questa tragedia l’Uefa e la polizia belga decisero
di far giocare lo stesso la finale, che inizierà con più
di un’ora di ritardo. Così in un’atmosfera surreale è la
Juventus ad imporsi per 1-0 grazie al gol realizzato su
calcio di rigore dal francese Michel Platini. I bianconeri
si portano a casa la prima Coppa dei Campioni della loro
storia, ma la gioia per il trionfo viene oscurata dal cordoglio
per le vite andate perdute in quella maledetta sera. Un
"pensiero indelebile", anche a 34 anni di distanza. La Juventus
ricorda sul proprio sito internet "una delle più orribili
tragedie che abbiano mai colpito il mondo dello sport" e
si stringe attorno alle famiglie dei 39 morti dell’Heysel,
"vittime innocenti di una follia senza spiegazioni". Ecco
la nota del Club: È un pensiero indelebile, che ci accompagna
tutto l’anno, ma che oggi, 29 maggio, si amplifica ancora
di più. A 34 anni di distanza da una delle più orribili
tragedie che abbiano mai colpito il mondo dello sport, la
Juventus si stringe fortemente attorno alle famiglie delle
39 vittime innocenti di una follia senza spiegazioni. In
quel maledetto 29 maggio 1985 l’attesa di un momento assoluto
di festa sportiva, come la finale di Coppa dei Campioni
tra i bianconeri e il Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles,
si trasformò in un incubo che ha segnato per sempre la nostra
storia e quella di 39 famiglie. A loro, in questo giorno
di memoria, va il nostro più grande abbraccio. Perché da
quel maledetto 29 maggio 1985 il ricordo delle 39 vittime
dell’Heysel non ha mai smesso di vivere nei nostri cuori.
29 Maggio 2019
Fonte: Calciostyle.it
ARTICOLI STAMPA e WEB 29 MAGGIO
2019
PJANIC: "Il dovere di ricordare, per onorare
chi
non c’è più ed evitare che simili follie si ripetano"
di Camillo Demichelis
Oggi, il mondo del calcio ricorda con profondo dolore
la tragedia dell'Heysel. Miralem Pjanic, attraverso il suo
profilo ufficiale di Instagram, ha ricordato le 39 vittime
di quella immane tragedia: "29/5/1985 - 29/5/2019 Il dovere
di ricordare, per onorare chi non c’è più ed evitare che
simili follie si ripetano. +39 #Heysel", ha scritto il numero
5 juventino
29 maggio 2019
Fonte: Tuttojuve.com
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