Privacy Policy Cookie Policy
ARTICOLI GIUGNO-DICEMBRE 2021
www.saladellamemoriaheysel.it   Sala della Memoria Heysel   Museo Virtuale Multimediale
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO-DICEMBRE 2021
  Articoli 2021    Stampa e Web    Testimonianze    Interviste     Bibliografia     Epistolario   
GIUGNO-DICEMBRE 2021
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021

Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e la tragedia dell’Heysel

Superga e Heysel, il Piemonte ufficializza due giornate commemorative

Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e le vittime dell’Heysel

36 anni dall’Heysel: il "modello inglese" contro gli Hooligans è mai stato una garanzia ?

36 anni dalla tragedia dell’Heysel

Vittime Heysel e Grande Torino avranno giornata dedicata: l’annuncio di Paolo Bongioanni.

L’ASSOCIAZIONE a CODOGNO !

Due giornate ogni anno per il Grande Torino e le vittime dell’Heysel

Superga e Heysel Tragedie Sorelle

Il decalogo dello "sportifo" negli impianti cittadini

Heysel, Grande Torino e Quadrilatero del calcio piemontese: ognuna avrà la sua giornata della memoria

Siracusa. Dipartita di Salvo Speranza, il gommista amico di tutti

"Le luci si sono abbassate e regna il silenzio. Noi non vi dimenticheremo, mai".

Tornei di calcio in piazza Cavour

"Boniperti ? Grandi meriti sportivi, ma si oppose alla memoria dell'Heysel"

Creato "per non dimenticare": mai un "Partenio-Lombardi" senza il monumento Heysel ’85

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021

Meda, torneo benefico alla memoria delle vittime dell'Heysel

Completata a Grugliasco la riqualificazione del giardino in parte dedicato alle vittime dell’Heysel

Italiani e inglesi commemorano insieme tragedia dell'Heysel

Strage dell'Heysel, un altro lutto colpisce la famiglia Salvi

Perse il marito nella strage dell'Heysel, ora il figlio ucciso da un infarto

Grande successo per il torneo di calcio

Pizzul: "L'Heysel è il dolore più angoscioso, una memoria che talvolta vorrei cancellare"

ARTICOLI STAMPA e WEB AGOSTO 2021

-

ARTICOLI STAMPA e WEB SETTEMBRE 2021

4° Memorial "Mauro Tartaglia" Premiati i due migliori temi su Heysel e Superga

"Lezioni di memoria" 

ARTICOLI STAMPA e WEB OTTOBRE 2021

Il tifo che va oltre - Toro e valori, Cuore Melfi

Lezioni di memoria sulla tragedia allo stadio Heysel

Arezzo, sopravvissuto all'Heysel, negata pensione come vittima del terrorismo...

La Gioia dello Sport

Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e la tragedia dell’Heysel

Istituite due giornate commemorative, il 4 e il 29 maggio, per ricordare due drammatici eventi che hanno segnato la storia sportiva e non solo.

Due giornate commemorative, il 4 e il 29 maggio, per ricordare ogni anno il Grande Torino e le vittime dell’Heysel, tragici eventi che hanno segnato la storia sportiva del Piemonte. Questa la principale novità prevista dal disegno di legge 132 di modifica alla legge 23/2020 in materia di promozione e impiantistica sportiva, di cui si è svolta oggi in sesta Commissione la discussione generale. "L’istituzione di queste ricorrenze ha l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere i valori dell’etica sportiva - ha detto l’assessore Fabrizio Ricca illustrando il provvedimento - Nel caso del Grande Torino si tratta di mantenere vivo l'esempio di una squadra simbolo della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive".

1 giugno 2021

Fonte: Torinoggi.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Superga e Heysel, il Piemonte ufficializza due giornate commemorative

Un mese nel segno del ricordo, commemorando due tragedie sportive che hanno segnato lo sport italiano e la città di Torino. Due giornate, il 4 e il 29 maggio, per ricordare ogni anno il Grande Torino e la tragedia di Superga e le vittime dell’Heysel, quando nel 1985 morirono 39 tifosi schiacciati nella calca allo stadio di Bruxelles. Sono queste le principali novità previste dal disegno di legge 132 di modifica alla legge regionale 23/2020, in materia di promozione e impiantistica sportiva, di cui si è svolta oggi in sesta Commissione la discussione generale. "L’istituzione di queste ricorrenze ha l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere i valori dell’etica sportiva", ha dichiarato l’assessore Fabrizio Ricca illustrando il provvedimento. "Nel caso del Grande Torino si tratta di mantenere vivo l’esempio di una squadra simbolo della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive", ha concluso.

1 giugno 2021

Fonte: Calcioefinanza.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e le vittime dell’Heysel

Due tragici eventi che hanno segnato indelebilmente la storia sportiva della regione.

La legge 132 di modifica alla legge 23/2020 in materia di promozione e impiantistica sportiva, di cui oggi si è svolta in sesta Commissione la discussione generale, introduce due giornate commemorative, fissate il 4 e il 29 maggio di ogni anno, per ricordare due episodi che hanno segnato la storia sportiva del Piemonte: la tragedia del Grande Torino e le vittime dello stadio Heysel. "L’istituzione di queste ricorrenze ha l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere i valori dell’etica sportiva - ha detto l’assessore Fabrizio Ricca illustrando il provvedimento - Nel caso del Grande Torino si tratta di mantenere vivo l'esempio di una squadra simbolo della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive". Carlo Riva Vercellotti (FI) valuterà un emendamento per l’istituzione di un momento celebrativo di tutto il calcio piemontese degli anni d’oro: "squadre che hanno fatto del calcio lo sport più popolare d’Italia e di cui sarebbe importante tramandare la storia".

1 giugno 2021

Fonte: Lavocediasti.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

36 anni dall’Heysel: il "modello inglese"

contro gli Hooligans è mai stato una garanzia ?

di Marco Davini

La coincidenza della finale di Champions League tutta inglese tra Chelsea e City e dell’anniversario della tragedia dell’Heysel ci fa interrogare sul cosiddetto "modello inglese" contro gli ultras. Sicuramente ha alleviato la gravità degli scontri, ma non ha impedito agli Hooligans di portare ancora oggi la loro violenza durante le tournée o le trasferte europee. Qualche focolaio nella placida Oporto, ma niente di più. Questo è il bollettino di guerra della tre giorni portoghese durante la finale di Champions League. Circola un video su internet, una piazza gremita di hooligans tripponi e paonazzi in volto, qualcuno fa volare in aria un monopattino elettrico - e fin qui, niente di strano - altri due fanno un frontale muso a muso, separati con poca convinzione da un terzo, infine un altro ancora rifila un cartone in faccia a un povero disgraziato che con ogni probabilità ha pagato pegno con qualche dente. Poteva andare peggio, visti i nefasti presagi orditi da una cabala crudele. Corsi e ricorsi storici hanno voluto che la finale di Champions League tra Chelsea e City, Tommy Tuchel e Pep Guardiola, Damon Albarn, leader dei Blur, e Liam Gallagher degli Oasis, fosse disputata nel giorno dell’anniversario dell’Heysel. Un inno alla britannicità sì, ma inevitabilmente ci ha riportati a quel 29 maggio di trentasei anni fa. Quello dell’Heysel fu esempio tragico quanto tangibile della legge di Murphy: "se qualcosa può andare storto, lo farà". Andò male qualsiasi cosa, dai tifosi bianconeri finiti chissà come nel settore Z pieno zeppo di sciarpe Reds, fino all’imbarazzante stato di impreparazione della polizia belga, che vedendo l’onda bianconera in fuga verso il campo, la rispedì a manganellate nelle fauci del mostro. A rendere il tutto più complicato la presenza degli Headhunters del Chelsea. Le trentanove vittime dell’Heysel sono lo spettro di un calcio che, seppur con tanta buona volontà, non è ancora riuscito a espiare del tutto le sue colpe. Fu indubbiamente l’episodio cardine del calcio moderno, le sliding doors che resero evidente l’insostenibilità di un sistema ormai al collasso. E non era solo un problema di tifo violento, a essere inadeguate erano anche le strutture. L’11 maggio, diciotto giorni prima del disastro belga, crollò lo stadio di Bradford, letteralmente carbonizzato dopo un incendio innescato probabilmente da una banale sigaretta. Per un match di Third Division morirono 56 persone. Le risposte furono ferme e decise, sia a livello inglese, con il pugno duro della sergente di ferro Margaret Thatcher, sia a livello europeo, con la "Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio", firmata il 19 agosto dello stesso anno. Da una parte, si introducevano misure preventive e punitive quasi di matrice militare, con perquisizioni a tappeto, innalzamento di barriere e gabbie negli stadi e forti limitazioni alla vendita di alcolici nei giorni delle partite. Dall’altra si istituiva una sorta di cabina di regia atta al contenimento della violenza negli stadi tramite la cooperazione gli organi organizzativi e di sicurezza. Il risultato fu la squalifica delle squadre inglesi dalle competizioni europee per cinque anni. Il sistema calcistico britannico provò a ripartire, tra senso di colpa e inadeguatezza. Ma la strage di Hillsborough dell’89 fu un altro evento spartiacque a conferma che sì, c’era ancora tanto da lavorare. Negli ultimi trent’anni il movimento calcistico inglese è risorto dalle ceneri, diventando un modello sportivo a livello mondiale. In campo, ricco di stelle, sugli spalti, ormai senza barriere e con il pubblico a due passi dal terreno di gioco, con un solo cordone di stewards a protezione. Eppure, è lecito concedersi il beneficio del dubbio: il modello inglese è davvero efficace ? Sembrerebbe di sì, visti anche i dati confortanti riguardo alla diminuzione degli arresti nel Regno Unito per reati collegati al fenomeno. Ma pensare che il problema sia estinto è ingenuo. Le scorribande albioniche in terre europee sono un’abitudine dura a morire. In patria le firm sono state costrette a creare territori di caccia altrove, privilegiando stazioni e vicoli deserti, e non hanno vergogna di portare la violenza in tournée, sfruttando occasioni ghiotte come le "notti magiche" di Mondiali, Europei e Champions League. Tristemente celebri sono gli scontri di Euro2016, quando migliaia di facinorosi inglesi - ma non solo - misero a ferro e fuoco Marsiglia e Parigi cercando lo scontro con i supporters di casa e con gli odiati russi. Leggermente migliore fu la situazione a Russia 2018: si sa, la polizia russa è tosta, ti randella senza fare complimenti. Curiosa in quell’occasione fu la proposta del politico Igor Lebedev, membro della Russian Football Union: costruire arene nelle quali rinchiudere i teppisti dei due schieramenti, e vediamo chi rimane in piedi alla fine. Della serie, fa ridere ma fa anche riflettere. La stessa Margaret Thatcher fu la prima a suggerire senza mezzi termini alle forze di polizia straniere di "prendersi cura" dei compatrioti facinorosi in modi non necessariamente leciti. Un aneddoto epico fu quello di Italia ’90. Gli hooligans, dopo un lustro di inusuale tranquillità in patria, si imbarcarono per la Sardegna, dove erano stati relegati "per contenere i danni", con l’intenzione di fare un bel casino. Ma con i sardi, come con i russi, non si scherza. A illuminarci è Marco Bernardini, firma di Tuttosport e inviato nell’isola proprio durante quelle indimenticabili notti magiche. La Sardegna intera, per definizione diffidente nei confronti dello straniero, coriacea e dagli anticorpi potentissimi, si preparò ad affrontare l’onda barbara dei panzuti e paonazzi supporters inglesi. Forze di polizia dispiegate in ogni angolo dell’isola, Cagliari resa praticamente zona militarizzata. Prima della delicata sfida Eire-Inghilterra, poi, da ogni dove arrivarono sotto al Sant’Elia orde di "volontari". Omaccioni grossi e cattivi, a sfatare il mito del sardo piccoletto e mingherlino, una milizia paramilitare organizzata alla meno peggio, che all’arrivo via mare degli hooligans rispose con un vero e proprio sequestro, prendendo per le orecchie i teppisti d’oltremanica e gettandoli letteralmente in mare. Il tipico esempio dell’italica tendenza all’unire l’utile al dilettevole. C’è poi il caso di Roma, quando arrivano gli inglesi succede sempre un casino. E gli ultras giallorossi, va detto, non sono certo teneri. Roma-Liverpool del 2001: una decina di Reds accoltellati. Roma-Middlesborough del 2006: tre accoltellati e parecchi pestati. Roma-United, 2007: una vera e propria guerriglia urbana, con sette accoltellati. Fino a Roma-Liverpool del 2018, quando migliaia di tifosi Reds invasero la Capitale cercando vendetta per l’atroce pestaggio subìto in occasione della gara di andata da Sean Cox. Intendiamoci, anche in campo il modello inglese certe volte ha fatto acqua, e parliamo di disordini avvenuti proprio in quel Regno Unito che a sentir tutti sembra aver sconfitto il fenomeno hooligans. Il sistema di controllo a tappeto fuori dallo stadio, per esempio, non è sempre stato impeccabile. Nel corso di un Old Firm datato 1999, l’arbitro Hugh Dallas fu centrato in testa da un razzo scagliato dalle tribune. Sorte simile per un altro fischietto, Andy Hall, che nel 2003 a Loftus Road - casa del Queens Park Rangers - si beccò in testa una lattina di birra e una monetina. Qualcosa di talmente anacronistico e anni ’70 - vedi la celebre Büchsenwurfspiel - da esser quasi romantico. In generale, l’assenza di barriere tra terreno di gioco e spalti è un rischio. Furono numerose le invasioni di campo dal ’90 a oggi. Passato agli annali fu il cazzotto preso in faccia dal povero Frankie Lampard nell’anno di gloria 2007: autore del gentil gesto il supporter del Tottenham Tim Smith, subito messo a terra da Faría, e preso a pedate da Drogba. Un altro gesto tecnico di un certo livello si registrò nel 2012 durante Sheffield Wednesday-Leeds: tale Aaron Cawley - sponda Leeds - con una furtività degna di un ninja entrò in campo, malmenò il povero portiere locale Kirkland e se ne tornò in curva come niente fosse. Talmente ubriaco da non ricordarsi dell’eroico gesto, il chiedere scusa non gli risparmiò un viaggio premio nelle galere di sua Maestà per sedici settimane e un daspo di sei anni. A invertire la tendenza fu Cantona, che con una Sweet chin music al gusto WWE stese un povero disgraziato sugli spalti. Ma questa è un’altra storia. Insomma, quella di considerare il modello inglese perfetto è una moda tipicamente italiana. L’erba del vicino per noi sarà sempre più verde. I disordini ci sono e ci saranno sempre, finché esisterà il calcio. Alzare barriere e schedare le persone servono a mantenere ordine all’interno delle strutture - ed è una gran conquista, ci mancherebbe altro - ma non impedirà mai ai già citati Headhunters, alla Red Army dello United, alla 6.57 Crew del Portsmouth - e potremmo continuare per giorni - di darsi appuntamento in qualche vicolo per darsele di santa ragione, né impediranno di beccarti una scarpata nel culo nel caso tu passassi disgraziatamente di lì. L’unica consolazione, per chiudere con una battuta ma neanche tanto, sono i modesti risultati del Millwall: improbabile che entri in Europa nel giro dei prossimi dieci anni. È una fortuna: trovarsi i Bushwackers sotto casa che se le danno con i tifosi della squadra della tua città non è il massimo della vita. No one likes us, we don’t care dice il loro motto. E ci sarà pure un motivo.

1 giugno 2021

Fonte: Mowmag.com

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

36 anni dalla tragedia dell’Heysel

di Alessandro Magno

36 anni da quella tragedia del 29 maggio 1985 allo stadio Heysel si perpetrò un massacro premeditato di 39 persone in maggioranza cittadini italiani, 4 belgi, 2 francesi ed un irlandese.

"Quella sera Bruxelles si portò via sotto gli occhi bendati di una Europa sorniona, che guardava altrove, non voleva leggere i segnali di pericolo che ci sono stati prima. In quegli attimi di paura, quando cercavi di salvarti la vita e non finire schiacciato contro quel muretto, chi cadeva in ginocchio non si alzava più. Quelli che attaccavano erano conosciuti in tutto il mondo, talmente erano ubriachi da non rendersene conto che facevano paura alla gente normale con bambini e donne a seguito, famiglie. Immagini indelebili. Come Comitato Per Non Dimenticare Heysel ogni anno onoriamo la memoria delle 39 vittime che anche dopo 36 anni scandire uno ad uno i loro nomi è una ardua impresa, l’emozione è tanta e non diminuisce col passare degli anni. Il monumento alla memoria dei caduti Heysel si trova nel Parco di Via G. Matteotti, unico nel suo genere ed è opera dello scultore fiammingo Vanlessen. Una opera molto fragile che non era stata concepita per essere esposta all’esterno ma nelle sale, riparata al coperto. Noi ci prendiamo cura affinché nulla possa succedere come in un passato recente. Costantemente monitorato. Da quest’anno la Regione Piemonte ha istituito la Giornata della Memoria 29 maggio 1985 così come per Heysel anche per Superga il 4 maggio 1949. Tutto ciò grazie al Presidente Alberto Cirio e dal suo esempio anche altri Presidenti potrebbero istituire giornate di memoria, una giornata Nazionale di raccoglimento. Perché solo uniti si può portare avanti un progetto PER NON DIMENTICARE. Morire per una partita di calcio è inammissibile ! Non dimenticare è troppo poco, bisogna fare molto di più. Dare l’esempio con una cultura sportiva forte perché lo sport dev’essere fair play non di parole ma di fatti, un filo conduttore e portatore di positività. Solo così una società si può riconoscere come civile. Perché portare l’odio in quei luoghi di spensieratezza non giova a nessuno. Nessuna persona è morta finché vive nel cuore di resta +39RISPETTO. (COMITATO PER NON DIMNETICARE HEYSEL DI REGGIO EMILIA - PRESIDENTE Iuliana Bodnari)

1 giugno 2021

Fonte: Ilblogdialessandromagno.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

IN LORO MEMORIA

Vittime Heysel e Grande Torino avranno giornata dedicata: l’annuncio di Paolo Bongioanni.

"Martedì l'approvazione definitiva" spiega il leader del Gruppo consiliare regionale di Fratelli d’Italia che annuncia anche che la VI Commissione regionale da lui presieduta ha stanziato 6,7 milioni di euro per l’impiantistica e le associazioni sportive piemontesi.

Fra i settori bersagliati dalla pandemia figura anche quello sportivo e la Regione Piemonte, nell’ottica di non voler lasciare indietro nessuno, sta per attuare alcune iniziative fondamentali a sostegno di tale comparto. Più dettagliatamente, la VI Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia) alla presenza dell’assessore Fabrizio Ricca, ha concluso nella giornata di martedì 1° giugno la discussione generale imperniata sulle modifiche alla legge quadro sullo Sport, la l.r. 23/2020, prevedendo l’attivazione di due tipologie di bandi: il primo di essi riguarda l’impiantistica sportiva, per la quale saranno stanziati 3 milioni di euro, mentre il secondo, non meno rilevante, è riferito all’assegnazione di bonus alle associazioni sportive penalizzate dall’emergenza sanitaria (3,7 milioni di euro complessivamente disponibili). Tale provvedimento sarà portato in aula martedì 8 giugno per l’approvazione definitiva del Consiglio regionale, parallelamente all’istituzione di due importanti manifestazioni connesse ad altrettante pagine drammatiche dello sport italiano: si tratta, in particolare, delle giornate in memoria del Grande Torino e delle Vittime dell’Heysel. La prima coinciderà con il 4 maggio, data simbolo per tutti i tifosi granata, in quanto costituisce un naturale rimando mnemonico al giorno del tragico schianto aereo a Superga degli Invincibili, che, senza ombra di dubbio, hanno rappresentato uno dei collettivi più forti del calcio internazionale, collezionando cinque scudetti consecutivi e numerosi successi, destinati a rimanere impressi in maniera indelebile negli almanacchi di questo sport. "Non ho potuto che accogliere con soddisfazione l’istituzione della giornata in memoria del Grande Torino, la squadra del grande Valentino Mazzola, che ha segnato un’epoca dello sport italiano e non solo", ha commentato il presidente Bongioanni, il quale ha poi illustrato anche il secondo appuntamento: ogni 29 maggio la Regione Piemonte ricorderà le Vittime dell’Heysel, ossia i trentanove tifosi che persero la vita nel 1985 in occasione della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus, con l’intento di "promuovere i più alti valori dell’etica nello sport come la lealtà, il rispetto nei confronti dell’avversario e il contrasto di ogni forma di violenza durante le competizioni". Paolo Bongioanni ringrazia "l’amico assessore Fabrizio Ricca, che è stato puntuale nel rispondere alle sollecitazioni del territorio".

3 giugno 2021

Fonte: Cuneo24.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

L’ASSOCIAZIONE a CODOGNO !

Una delle città simbolo in Italia durante la drammatica pandemia nazionale apre il suo cuore ad un’altra tragedia simbolo della storia del calcio che funestò il mondo dello sport nel 1985. Una promessa mantenuta, fatta già l’anno passato quando fu inaugurata una via cittadina alle vittime di Bruxelles, la presenza del Presidente dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel a Codogno domenica 6 giugno 2021 per una giornata di commemorazione civica, fortemente voluta dal Sindaco e dalle istituzioni del Comune. Questo scrisse nell’occasione, ringraziandoli, Andrea Lorentini: "Codogno è stato uno dei luoghi simbolo dell’emergenza che abbiamo vissuto in questi mesi. Dal 29 maggio sarà, però, anche uno dei Comuni italiani che avrà scelto di ricordare per sempre la tragedia di Bruxelles. Verrà, infatti, intitolata una via in memoria delle vittime dell’Heysel. Ho ringraziato personalmente il sindaco Passerini per questo gesto. Ci siamo dati appuntamento appena sarà possibile per un’iniziativa insieme coinvolgendo anche le scuole del Comune. Da una delle città più ferite, un messaggio di speranza per il futuro. Grazie sindaco, forza Codogno".

4 giugno 2021

Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Due giornate ogni anno per il Grande Torino e le vittime dell’Heysel

Due giornate commemorative, il 4 e il 29 maggio, per ricordare ogni anno il Grande Torino e le vittime dell’Heysel, tragici eventi che hanno segnato la storia sportiva del Piemonte.

Questa la principale novità prevista dal disegno di legge 132 in materia di promozione e impiantistica sportiva, di cui si è svolta in sesta Commissione regionale la discussione generale. "L’istituzione di queste ricorrenze ha l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere i valori dell’etica sportiva - ha detto l’assessore Fabrizio Ricca illustrando il provvedimento - Nel caso del Grande Torino si tratta di mantenere vivo l’esempio di una squadra simbolo della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive". Carlo Riva Vercellotti (FI) valuterà un emendamento per l’istituzione di un momento celebrativo di tutto il calcio piemontese degli anni d’oro, "squadre che hanno fatto del calcio lo sport più popolare d’Italia e di cui sarebbe importante tramandare la storia". Nella discussione sono intervenuti anche i consiglieri Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o) Sergio Chiamparino (Pd) e Federico Perugini (Lega). Il ddl, che avrà come relatori Perugini per la maggioranza e Disabato e Frediani per le opposizioni, riformula inoltre una serie di articoli che una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha indicato come passibili di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale. Sull’istituzione delle due giornate commemorative si terranno le consultazioni on line fino a lunedì 7 giugno.

4 giugno 2021

Fonte: Iltorinese.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Il romanzo di Andrea Pelliccia

Superga e Heysel Tragedie Sorelle

Una città unita da due tragedie immani nel caldo: la prima cancella il Grande Torino nello schianto di Superga il 4 maggio 1949, la seconda ha per protagonisti i tifosi della Juventus, vittime della violenza allo stadio Heysel il 29 maggio 1985, giorno della finale della Coppa Campioni a Bruxelles. Andrea Pelliccia nel romanzo "Tragedie sorelle" (CentoAutori, 155 pagine, 12 euro) immagina che un bambino - Paolo - riviva i due avvenimenti durante la visita al museo dedicato alla squadra granata. Decisivi sono i racconti del padre e del nonno, che approfondiscono la scomparsa di quella che è stata una delle più formidabili squadre del secondo Dopoguerra e la trasformazione di un momento di festa, come una partita di calcio, in un fatto di sangue. Due vicende in cui si intrecciano passato remoto e passato prossimo, legami di famiglia e mozioni degli affetti, unite da un destino che le ha fatte entrare nella storia da una porta che nessuno avrebbe voluto mai aprire. La prefazione è di Francesco Caremani.

5 giugno 2021

Fonte: Tuttosport

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

L'INIZIATIVA - Le regole presentate dagli studenti in occasione del ricordo della tragedia allo stadio Heysel, costata la vita a 39 persone.

Il decalogo dello "sportifo" negli impianti cittadini

A Codogno è arrivato anche il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, che all'epoca dei fatti aveva 3 anni e perse il padre.

Da Arezzo a Codogno per commemorare le vittime dell'Heysel, la strage avvenuta il 29 maggio 1985 allo stadio di Bruxelles, prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, che costò la vita a 39 persone di cui 32 italiane. Tra le vittime c'era anche il papà di Andrea Lorentini, aretino, presidente dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, che domenica non ha voluto mancare all'appuntamento con il sindaco Francesco Passerini e gli studenti delle scuole medie di Codogno, protagonisti del progetto di educazione civica realizzato con il Comune e l'istituto comprensivo per diffondere nei più giovani una cultura dello sport sano, inclusivo, non violento. All'epoca del tragico incidente in cui perse la vita il padre, Lorentini aveva appena tre anni. E diventato grande ha fatto del dovere della memoria un impegno di vita, rifondando l'associazione voluta dal nonno e tenendo vivo il ricordo. "I ragazzi hanno portato i loro lavori e il decalogo dello "sportifo" che hanno realizzato in questi mesi e adotteremo in tutti gli impianti sportivi della nostra città, dieci regole che rendono lo sport più bello e il tifo migliore spiega il sindaco Francesco Passerini. Il vero spirito dello sport è unione, comunità, voglia di superarsi sempre nel rispetto della legalità, e questa iniziativa è sola la prima di un percorso che va a qualificare, a valorizzare i ragazzi, perché sono loro, le future generazioni, ad avere il compito di portare avanti questo messaggio". Ad accompagnarli domenica c'era la professoressa di educazione fisica Vittorina Marusich. La. Go.

8 giugno 2021

Fonte: Il Cittadino di Lodi

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Heysel, Grande Torino e Quadrilatero del calcio

piemontese: ognuna avrà la sua giornata della memoria

di Enrico Scoccimarro

Il via libera in Consiglio regionale: si celebreranno il 4 maggio, il 29 maggio e il 2 ottobre di ogni anno.

TORINO - Le tragedie calcistiche più grandi della storia piemontese avranno una giornata del ricordo ciascuna. È quanto stabilito dalla legge approvata ieri, all’unanimità, in Consiglio regionale. Il 4 maggio si celebrerà quella dedicata al Grande Torino, giornata nella quale i tifosi granata (e non solo) sono già soliti salire al colle di Superga per rendere omaggio ad una delle squadre più forti del mondo, vinta solo dal fato. Il 29 maggio invece sarà dedicata alle Vittime dell'Heysel, la tragedia in cui persero la vita 39 persone negli scontri e il successivo crollo di una parte dello stadio di Bruxelles, in cui si disputò la finale di Champions League del 1985 tra Juventus e Liverpool. Il 2 ottobre tocca invece al Quadrilatero del calcio piemontese, quest'ultima è dedicata agli allori delle squadre di Novara, Pro Vercelli, Casale e Alessandria. "I simboli - commenta l'assessore allo Sport della Giunta Cirio, Fabrizio Ricca - hanno il potere di mantenere viva la memoria. Per questo come Regione Piemonte abbiamo deciso di istituzionalizzare date così importanti per il nostro territorio: il 4 maggio, giornata dedicata al ricordo del Grande Torino, e il 29 maggio, data in cui si commemora la terribile strage di nostri connazionali avvenuta all'Heysel. Sono tragedie dai contorni diversi, la prima dovuta a un incidente aereo, la seconda a un'aggressione violenta, che però hanno in comune una cosa: il fatto di far stringere tutti i piemontesi in un unico abbraccio, indipendentemente dal credo calcistico di ognuno, ravvivando un vincolo di solidarietà e memoria condivisa che con questa iniziativa vogliamo aiutare a crescere ulteriormente". "Una nuova dimostrazione di quanto la nostra Regione abbia a cuore lo sport - commenta il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni - tanto sul fronte della sua diffusione quale insuperabile strumento di prevenzione per la salute dei propri cittadini quanto su quello della conservazione del ricordo di squadre leggendarie e dell’indimenticata tragedia dello stadio Heysel e dei suoi 39 morti innocenti. Un atto che conferma la rinnovata vocazione sportiva del Piemonte quale asset strategico di promozione e sviluppo". In particolare - ha sottolineato in aula il consigliere della Lega Salvini Piemonte Federico Perugini - vorrei ricordare quella del 2 ottobre dedicata al Quadrilatero piemontese, per diffondere la memoria storica e rendere omaggio ai valori etici e sportivi di quella parte orientale e del sud del Piemonte che vede protagoniste quattro maglie leggendarie. Parliamo del Novara, ultima di queste squadre ad aver militato in A, di Silvio Piola, bandiera della squadra dal 1947 al 1954, e lo dico da novarese. Parliamo della scudettata Pro Vercelli, del tricolore dei nerostellati del Casale e della tradizione della scuola calcio dell’Alessandria nella quale debuttò Gianni Rivera, peraltro primo pallone d’oro italiano nel 1969. Raccontare le storie dello sport significa raccontare la storia delle nostre comunità: ha quindi un significato particolare sapere che il 2 ottobre è anche la giornata dedicata ai nonni, gli stessi cha hanno narrato a tanti di noi questi avvenimenti".

9 giugno 2021

Fonte: Lastampa.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Siracusa. Dipartita di Salvo Speranza, il gommista amico di tutti

Rispettosamente lo chiamavamo sig. Salvo, parliamo della bontà in persona: Salvo Speranza, la cui attività di gommista era di riferimento per tutti.

Chi non conosce una persona non può comprenderne mai il valore umano di un uomo sempre disponibile con tutti. Rispettosamente lo chiamavamo sig. Salvo, parliamo della bontà in persona: Salvo Speranza, la cui attività di gommista era di riferimento per tutti. La sua dipartita lascia tutti sgomenti, la malattia del secolo non lascia scampo. Via Polibio, la parte estrema confinante con viale Zecchino si presentava alle volte molto trafficata per via della prestazione del sig. Salvo. Era un via vai di amici e conoscenti in cerca d’aiuto di sostituzione gomme e/o riparazione. Se avevi di bisogno era pronto ad aiutarti, poche persone, ahimè in una società che si è imbruttita. Una malattia inesorabile lo ha portato via. Il sig. Salvo era un simpatico sportivo-tifoso, era noto per la sua infinita passione per la Juventus ma era gioviale con tutti. Otto anni fa aveva fondato il club Juventus Heysel 1985, in memoria delle vittime della furia degli hoolingans del Liverpool in occasione della finale di coppa dei campioni di 36 anni fa. Nella sede di via Zecchino ha ospitato diversi grandi campioni del passato così come ha profuso energie per l’organizzazione di un torneo di calcio a Siracusa, dedicato proprio alle vittime di quella tragedia che ha colpito il mondo dei tifosi bianconeri. Salvo Speranza 65enne, lottava contro un male incurabile che lo aveva debilitato ma mai piegato. Le esequie si terranno domani pomeriggio alle 15,30 presso la chiesa di San Metodio.

10 Giugno 2021

Fonte: Libertasicilia.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Comitato di Reggio Emilia Per Non Dimenticare Heysel:

"Le luci si sono abbassate e regna il silenzio. Noi non vi dimenticheremo, mai"

Così in una nota il Comitato di Reggio Emilia Per Non Dimenticare Heysel: "Le luci si sono abbassate, il silenzio regna dopo le cerimonie. Si sente qualcuno mormorare... I vostri nomi... Un elenco lungo... 39... +39 ... Perché loro sono la nostra lingua, il nostro mezzodì, la nostra settimana di lavoro, il Nord ed Ovest ... Il vostro ricordo non solo QUEL GIORNO... L'altro pure fino alla fine dei tempi. Non dobbiamo rassegnare l'oggi all'oblio, il domani al crepuscolo. Vogliamo solo rendere omaggio un giorno sì e l'altro pure... Un pensiero solitario, un pensiero collettivo... A voi 39 anime smarrite nella voce di un microfono... Disperatamente muto... Una onda rosso sangue che spinge e ferisce chi negli occhi la paura piega, cade... Scende come un tramonto che il giorno dopo ha perso. L'uragano è passato lasciando devastazione e brandelli di vita dispersa. Nel vostro nome, una rosa rossa in mano e le spine raccolgono gocce... Di sangue... Noi non vi dimenticheremo. Mai".

13 giugno 2021

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Tornei di calcio in piazza Cavour

MEDA (ggc) - Torna l'atteso appuntamento con i tradizionali tornei di calcio organizzati dallo Juventus Club per unire sport, amicizia e solidarietà. Quest’anno ci sarà qualche novità, ma resta immutata la voglia di stare insieme e fare del bene. Dal 2 all'1 luglio si terrà infatti il 14esimo torneo alla memoria dedicato alle vittime dell'Heysel, mentre il 3 luglio si disputerà il quinto torneo edizione giovani "Un gol per Filippo", in ricordo del promettente calciatore misintese Filippo Finocchio, morto a soli 15 anni per un osteosarcoma. "La location non sarà più il centro sportivo di via Icmesa, ma piazza Cavour, dove faremo allestire un campo recintato - spiega il presidente dello Juventus Club, Stefano Borgonovo - La formula, inoltre, sarà 3 contro 3 e il torneo si svolgerà in nove gironi con la fase a gironi e la finale l'11 luglio". Le iscrizioni sono ancora aperte (alla sede "Chichinscì, in via Parini 3, o tramite i canali ufficiali) "e l'obiettivo è arrivare a 40 squadre", aggiunge Borgonovo. La manifestazione si interromperà il 3 luglio per lasciare spazio al torneo dei bambini (12, 10 e 8 anni), seguito, alla sera, dalle esibizioni di diverse squadre tra cui Real Meda, Gruppo Alpini e Nationale Trapiantati). infine, il sabato e la domenica la piazza sarà chiusa al traffico e ospiterà stand di attività ricreative oltre che per la somministrazione di cibi e bevande. Cucina e bar saranno aperti tutti i giorni.

15 giugno 2021

Fonte: Giornale di Seregno

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

"Boniperti ? Grandi meriti sportivi, ma si oppose alla memoria dell'Heysel"

di Mattia Cialini

Andrea Lorentini, presidente dell'Associazione fra i familiari delle vittime: "Non si può far finta che sulla tragedia di Bruxelles non abbia avuto una responsabilità pesante. Non ha contribuito alla memoria e non ha aiutato né sostenuto chi perse un familiare".

"Boniperti va giustamente elogiato per quello che ha fatto da giocatore e da dirigente della Juventus. Ma non si può far finta che sull'Heysel non abbia avuto una responsabilità pesante, perché non ha contribuito alla memoria della tragedia e soprattutto non ha aiutato né sostenuto i familiari delle vittime. Specialmente nella prima fase". Andrea Lorentini, giornalista di Arezzo, è figlio di Roberto Lorentini, medico scomparso il 29 maggio 1985 a soli 31 anni nello stadio Heysel di Bruxelles, mentre si giocava la maledetta finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. La sua è una voce fuori dal coro nel giorno della scomparsa di Giampiero Boniperti, stella della Juve per 15 anni in campo (5 scudetti e 2 Coppe Italia) e poi diventato presidente della società. Al timone della Vecchia Signora, nella notte della tragedia in cui la Juve al cielo la sua prima Coppa dei Campioni, c'era proprio lui. E oggi che è morto, Lorentini, che guida l'Associazione fra i familiari delle 39 vittime dell'Heysel (tra cui ci fu anche un'altra aretina, Giuseppina "Giusy" Conti, morta ad appena 17 anni), sottolinea che "occorre ristabilire un po' la verità delle cose su Boniperti". E sul proprio profilo facebook ha anche scritto un post duro sull'argomento. "Leggo da stamani i vari post su Giampiero Boniperti. Soprattutto quelli di coloro che si battono assiduamente per tenere viva la memoria dell’Heysel. Mi permetto loro di ricordare che il sig. Boniperti è stato uno dei principali oppositori di tale memoria. Oltre che di scarsa, per usare un eufemismo, vicinanza ai familiari delle vittime. È curioso che nei post, tranne alcuni rari casi, questo passaggio venga omesso. Esaltando, legittimamente, l’alto valore del giocatore e del dirigente che è stato Boniperti. Riposi in pace perché la morte va rispettata sempre. Ma la morte non può e non deve cancellare la storia. Infine mi auguro che lassù in Paradiso possa incontrare mio nonno Otello (scomparso nel 2014 e promotore dell'Associazione fra le vittime) e almeno di fronte all’Altissimo abbia il coraggio di chiedere scusa".

18 giugno 2021

Fonte: Arezzonotizie.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

LA MEMORIA

Creato "per non dimenticare"

Mai un "Partenio-Lombardi" senza il monumento Heysel ’85

di Luigi Salvati

Sui social l’appello dell’autore dell’opera Spiniello: "Non dimentichiamoci che c’è e che va preservato". Già in sede di presentazione del nuovo impianto, l’architetto Zavanella assicurò: "Sarà sicuramente salvato. È un dovere". Ad un anno almeno dall’avvio dei lavori, repetita iuvant. Perché Avellino è l’unica città d’Italia il cui impianto sportivo rende omaggio alle 39 vittime bianconere.

"Per non dimenticare. Monumento Heysel ’85 allo Stadio Partenio, Tribuna Montevergine. Non dimentichiamoci che c’è e che va preservato prima della demolizione dello stadio. Si tratta di una plastoggettografia ad altorilievo di 3 metri. Sono sicuro sarà stata prevista di certo una sistemazione nuova e che la inaugureremo insieme": a raccogliere il pensiero di tanti frequentatori del "Partenio-Lombardi" ci ha pensato direttamente l’autore del monumento che si staglia tra la Tribuna Montevergine e la Curva Nord e che guarda con estrema discrezione il rettangolo verde di gioco. L’artista avellinese Giovanni Spiniello, che alla sua Città e alla provincia ha donato tante opere. Il desiderio, anzi l’auspicio del Maestro, è che l’avveniristico stadio che dovrà sorgere sulle ceneri del vecchio impianto di Via Zoccolari porti con sé il monumento alla memoria, una testimonianza di civiltà di cui Avellino - calcistica e non - va orgogliosa. In un articolo datato settembre 2014, a firma di Lara Tomasetta descriveva con cura di particolari l’effige che da 35 anni è parte integrante dello Stadio "Partenio-Lombardi". "Il monumento - scriveva la collega - ha una base in argilla, la forma in gesso e la colata di cemento armato ad alta resistenza. Una "reminiscenza fossile", come ama definirla il suo autore. Un lavoro etico e di denuncia che è sempre lì, a ricordarci la mutazione dell’uomo in bestia, lo sfogo del barbaro che nulla ha a che vedere con lo sport che davvero ci piace. Il dolore che emerge dall’opera lo si intravede nei tanti volti ritratti. La paura immane di aver perso un congiunto per un motivo incomprensibile. Come è evocativa l’immagine centrale di questa donna che urla per il dolore e all’interno dell’urlo contiene il volto di un bambino, nel vano tentativo di proteggerlo. Un potente lavoro di commemorazione, pensato e sentito come un monumento alla speranza, un invito a ricordare il piacere del calcio giocato". Avellino vuole il nuovo stadio, ma desidera più di ogni altra cosa che il monumento del Maestro Spiniello sia tutelato e trovi una sua degna collocazione, magari all’interno del museo previsto nel progetto avveniristico che ha fatto stropicciare gli occhi a tutti coloro che l’hanno visto. Non a caso, nel giorno della conferenza, la prima domanda rivolta a Gino Zavanella architetto progettista fu proprio questa. Che ne sarà del monumento dedicato alle vittime dell’Heysel ?. Zavanella, pur ammettendo che in origine non sapeva della sua presenza, non esitò nella risposta: "Me l’hanno segnalato più persone, sarà sicuramente salvato. È un dovere". Un vecchio adagio dice: "Repetita iuvant". E visto che in questo caso la data di abbattimento e ricostruzione del nuovo impianto è molto lontana (senza intoppi burocratici tutto potrebbe cominciare alla fine della prossima stagione agonistica), è bene ricordare all’architetto Zavanella che tutta l’Irpinia, compreso l’autore dell’opera, desiderano che quel monumento diventi parte integrante del nuovo progetto. Le drammatiche immagini dello stadio Heysel sono impresse negli sguardi attoniti di chi ha vissuto quei momenti dalla televisione e di chi quel mercoledì 29 maggio 1985 si trovava a Bruxelles per la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool. Probabilmente Avellino è l’unica città d’Italia il cui impianto sportivo rende omaggio alle 39 vittime e "Per non dimenticare" è importante che quel monumento resti lì ad imperitura memoria.

24 giugno 2021

Fonte: Orticalab.it

ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021  

Meda, torneo benefico alla memoria delle vittime dell'Heysel

"Nella città di Meda si è svolto l'ultimo torneo (il XIV) della stagione alla memoria della tragedia Heysel organizzato dallo JOFC Meda 1991 "Gaetano Scirea" in collaborazione con il Comune di Meda. Il Comitato di Reggio Emilia "Per Non Dimenticare Heysel" ha partecipato come sempre accade tutte le volte che la Tragedia di Heysel viene ricordata. Un torneo per piccini e grandi con il ricavato che sarà devoluto alla ricerca dei tumori e alla memoria di Fili. Molto bene organizzato e la partecipazione è stata tantissima. Ringraziamo gli amici del JOFC Meda 1991 per l'accoglienza e amicizia nei nostri confronti, tutti i volontari e la loro gentilezza". Così in una nota IULIANA BODNARI, Presidente Comitato Per Non Dimenticare Heysel RE.

12 luglio 2021

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

Completata a Grugliasco la riqualificazione del

giardino in parte dedicato alle vittime dell’Heysel

Sono terminati i lavori di riqualificazione dell’area verde compresa tra via Galimberti e via Montanaro, nella prima parte dedicata alle Vittime dell’Heysel. I lavori, costati in totale poco più di 500mila euro, nascono da un progetto che l’Amministrazione Comunale ha deciso di condividere e costruire insieme ai residenti della zona per poter garantire la massima fruibilità e accessibilità in base alle esigenze della comunità locale. Sono state, infatti, previste due aree gioco bimbi, la prima dedicata alla fascia d’età 2-5 anni con altalena a due posti, la torre, il tunnel, il labirinto e una struttura per arrampicarsi; la seconda ai bambini tre i 5 e i 12 anni con la piramide arrampicabile, una composizione gioco di equilibrio e una struttura gioco arrampicata e scivolo. Ma non solo: sono stati rifatti tutti i camminamenti pedonali, installate attrezzature fitness nell’area dedicata allo sport, installate 5 fontanelle ed elementi di arredo urbano (panchine, gazebo e tavoli); le sedute esistenti in cemento in una parte del parco sono state ritinteggiate e risistemate per poter essere riutilizzate; sono state localizzate tre aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti e realizzate le piattaforme di installazione; è stata realizzata un’area di incontro e aggregazione simile a un piccolo teatro con una seduta fissa per gli spettatori; in prossimità di via Montanaro è stato previsto un ulteriore spazio per la socialità, per sostare in compagnia mentre, a metà del giardino, è stata realizzata un’area dedicata allo sgambamento dei cani; sono stati messi a dimora 15 nuovi alberi, che in parte hanno sostituito i 7 di cui si è reso necessario l’abbattimento. Molta attenzione è stata poi posta all’accessibilità, con l’abbattimento delle barriere architettoniche, e alla sicurezza dell’area con il potenziamento dell’illuminazione, che conta ora complessivamente una cinquantina di pali, in parte esistenti, tutti a led con l’ulteriore vantaggio di aumentare l’efficienza energetica dell’impianto e la predisposizione di cavidotti per l’installazione di un futuro impianto di videosorveglianza. Infine, ma non ultima, è stata realizzata una pista ciclabile di circa 400 metri a doppio senso di circolazione, che si sviluppa all’interno dell’area con un primo tratto lungo il perimetro esterno e il tratto finale in abbinamento, anche se differenziato, al camminamento pedonale. La stessa pista collega due percorsi ciclabili già esistenti e dà continuità di percorso in bicicletta tra via Galimberti e via Montanaro. (Uali)

12 Luglio 2021

Fonte: Quotidianopiemontese.it

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

Italiani e inglesi commemorano insieme tragedia dell'Heysel

Sottolineati vincoli di amicizia e rispetto tra i due Paesi.

(ANSA) - BRUXELLES, 14 LUG - Dopo la bella e combattuta finale degli Europei di calcio 2020 a Wembley, Italia e Inghilterra, insieme ed a Bruxelles, hanno voluto sottolineare gli storici vincoli di amicizia e rispetto che legano i due Paesi. Oggi infatti l'ambasciatore d'Italia a Bruxelles, Francesco Genuardi, si è recato, unitamente al suo omologo britannico, Martin Shearman, allo stadio Heysel, alla presenza del sindaco di Bruxelles, Philippe Close, per un momento di raccoglimento comune in memoria delle 39 vittime della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool del 1985. I due ambasciatori - si legge in una nota - hanno voluto rendere omaggio alle vittime ed alla città di Bruxelles che ospita le due rappresentanze diplomatiche tramite la deposizione di una corona di fiori, per rilanciare forte il segnale di un'amicizia lunga nel tempo che unisce Italia e Inghilterra, accomunate dalla solidarietà e dal dovere della memoria verso le vittime dell'Heysel dalla medesima passione per il calcio e per lo sport. Questa iniziativa era già stata resa nota sui social media alla vigilia della finale degli Europei di calcio 2020 dai due ambasciatori, i quali in uno spirito di rispetto reciproco ed amicizia - qualunque fosse il vincitore della competizione europea - avevano concordato di rendere, insieme al sindaco di Bruxelles, un tributo alle vittime dell'Heysel. (ANSA).

14 luglio 2021

Fonte: Ansa.it

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

TRAGICA FATALITÀ

Strage dell'Heysel, un altro lutto colpisce la famiglia Salvi

Un nuovo lutto colpisce la famiglia di Tarcisio Salvi, l’unica vittima bresciana della tragedia dell’Heysel del 1985. È morto il figlio Claudio, di 57 anni, stroncato da un infarto sotto gli occhi dell’anziana mamma Marie Andries che oggi ha 85 anni. Inutili i soccorsi. "Prima il marito e ora mio figlio. Sono ingiustizie della vita. Cadendo mio figlio ha sbattuto violentemente la testa contro un armadio e forse senza quel colpo i medici avrebbero potuto salvarlo dall’infarto" commenta in lacrime la donna che da 36 anni lotta perché nessuno dimentichi quanto accaduto il 29 maggio 1985 durante la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool con gli scontri tra polizia e tifosi inglesi (NDR: FALSO !) che provocarono il crollo di un muro del vecchio stadio di Bruxelles e la morte di 39 persone tra cui appunto il bresciano Tarcisio Salvi. I funerali di Claudio Salvi saranno celebrati domattina, lunedì, alle 9 a San Gervasio.

18 luglio 2021

Fonte: Giornaledibrescia.it

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

CRONACA

Perse il marito nella strage dell'Heysel, ora il figlio ucciso da un infarto

Un'altra tragedia familiare sconvolge la signora Marie Andreis.

Aveva già perso il marito Tarcisio Salvi il 29 maggio 1985: 49 anni, fu una delle 39 vittime (di cui 32 italiane) della strage dell'Heysel, lo stadio di Bruxelles in cui si consumò una delle più terribili tragedie della storia dello sport, con tifosi schiacciati (anche per il crollo di un muro) e precipitati poco prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Ma oggi un nuovo dramma travolge Marie Andreis detta Marisa, 85 anni, vedova di Tarcisio Salvi: il figlio Claudio è morto nella sua abitazione di San Gervasio, sotto gli occhi attoniti della madre, colpito da un infarto. L'uomo, 58 anni, si sarebbe sentito male e avrebbe anche battuto la testa contro un armadio. Purtroppo per lui non c'è stato niente da fare. Oltre alla madre lo piangono le sorelle Marina, Giovanna e Karin. La camera ardente è stata allestita in casa: i funerali sono stati celebrati lunedì mattina. "Prima il marito e ora mio figlio: sono ingiustizie della vita", ha dichiarato la signora Marie Andreis al Giornale di Brescia.

19 luglio 2021

Fonte: Bresciatoday.it

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

Organizzazione super dello Juventus Club Meda: il ricavato devoluto al sodalizio Insieme per Fily

Grande successo per il torneo di calcio

Dieci giorni di festa in piazza Cavour per la 14esima edizione: a trionfare la squadra Bar Moderno.

MEDA (gbn) - Grandissimo successo per la quattordicesima edizione del trofeo "29.05.85 alla memoria" e la quarta edizione del torneo "Un gol per Filippo", promosso dallo Juventus Club Meda per ricordare le vittime della tragedia dell'Heysel. Dieci giorni di partite e divertimento in piazza Cavour, fino al gran finale di domenica 11 luglio. Gare tre contro tre nella "gabbia", ma non sono mancati buona cucina, divertimento e musica dal vivo oltre alla possibilità di vedere insieme le gare degli Europei e della nazionale. Il ricavato del torneo, organizzato in collaborazione con il Comune, sarà devoluto all'associazione "Insieme per Fily" per la ricerca e la lotta contro l'osteosarcoma. Grande la soddisfazione da parte del presidente Stefano Borgonovo: "L'idea di questo torneo ci è nata poco tempo fa e in meno di due mesi siamo riusciti a mettere in piedi dieci giorni di partite, serate ed eventi. Ci siamo assunti rischi e abbiamo fatto scommesse, perché di giorno in giorno le regole e i coprifuochi continuavano a cambiare. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto dei "miei" ragazzi e ragazze, su cui sapevo di poter contare e che ancora una volta ringrazio di cuore. Non si sono mai fermati un minuto per permettere ai nostri ospiti di godersi la giornata. Sono stati dieci giorni di fuoco e la stanchezza accumulata è stata tanta, ma chiudere con la vittoria della nazionale ci ha ripagato di tutti i nostri sforzi. Lo Juventus Club Meda ha dimostrato di essere una macchina ben oliata in grado di viaggiare al massimo". A partecipare sono state ben 28 squadre, inizialmente suddivise in sette gironi da quattro. Conclusa la fase a gironi, il torneo è poi proseguito con la fase eliminatoria, sino ad arrivare alla finale che si è disputata tra Termoidraulica Forcolin e Bar Moderno. Ad aggiudicarsi la vittoria finale è stata proprio quest'ultima squadra.

27 luglio 2021

Fonte: Giornale di Seregno

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

Pizzul: "L'Heysel è il dolore più angoscioso,

una memoria che talvolta vorrei cancellare"

di Rosa Doro

L'ex telecronista Bruno Pizzul, 83 anni, in un'intervista al Corriere della Sera è tornato a parlare del dramma dell'Heysel: "L'Heysel è il dolore più angoscioso. Per la mia coscienza di uomo. Non è possibile andare a fare la telecronaca e dover parlare di 39 morti. È una memoria che talvolta vorrei cancellare, ma non si può scordare ciò che dovrebbe portarci verso comportamenti più sereni e meno delittuosi".

30 luglio 2021

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021  

4° Memorial "Mauro Tartaglia"

Premiati i due migliori temi su Heysel e Superga

di Domenico Laudadio

A Melfi domenica 26 settembre 2021 la consegna delle pergamene di merito agli studenti di scuola media distintisi nell’elaborazione dei componimenti.

Le due lezioni (in DAD) sulle tragedie di Superga e dell’Heysel, dedicate in primavera agli studenti di terza media dell’Istituto Comprensivo Statale "M. Ferrara-Marottoli", hanno prodotto alcuni temi e disegni da svolgere liberamente. Il frutto del lavoro dei ragazzi (diplomatisi in giugno) sarà esposto nella mostra denominata "Settanta Angeli in un unico cielo: Heysel e Superga, tragedie sorelle" il 26 settembre 2021 a Melfi. La cornice della cerimonia di premiazione dei 2 migliori temi svolti (FEDERICA TUCCI 3A - FRANCESCO MASSERINI 3D) sarà il 4° Memorial "Mauro Tartaglia", manifestazione in memoria del pregevole educatore, amministratore pubblico e animatore civile scomparso nel 2017. Suo figlio Gianluca, Presidente del Toro Club Melfi "Gian Paolo Ormezzano" lo ha organizzato in collaborazione con la società Virtus Avigliano, il Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti Basilicata, il Settore Giovanile Scolastico della Figc e con il Patrocinio di Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Comune di Melfi, Torino Football Club, Coni e Croce Rossa Italiana.

L’evento vuole spirarsi proprio in natura del suo svolgimento alla "poliedrica" personalità di Mauro Tartaglia che impegnò tutta la sua vita a costruire le fondamenta di una civiltà di valori, dedicandosi generosamente in qualità di padre e insegnante all’educazione scolastica, culturale e sportiva nel suo amato comune natio. Protagonisti assoluti del suo cammino i giovani che si approcciavano alle cose della vita (come le chiama Antonello Venditti). Numerose le manifestazioni cittadine che si svolgeranno sabato 25 e domenica 26 settembre in Melfi davanti ad un mitico ospite d’onore: Paolo Pulici, campione d’Italia del Torino nel 1976 e della Nazionale. Si passerà dal calcio giocato dei giovanissimi delle scuole locali (Esordienti, Piccoli Amici e Pulcini) sul prato dello stadio "Arturo Valerio" alle mostre, alle tavole rotonde e alla consegna di alcuni riconoscimenti presso il Centro Culturale cittadino "Nitti".

Per quanto riguarda me, "docente di Heysel", ringrazio di cuore la professoressa Marianna Di Bello per questa esperienza davvero unica quanto privilegiata. Sebbene con i grandi limiti della didattica a distanza che impediva di guardare negli occhi gli studenti durante la narrazione ho percepito nel dibattito attenzione e curiosità sul tema, particolarmente arduo per la durezza di alcuni contenuti. Questo mio ruolo specifico era delegato in armonia con le attività statutarie fondamentali dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel nella quale opero mediaticamente occupandomi del sito e dei canali social ufficiali. Un affettuoso ringraziamento all’amico Gianluca Tartaglia, ideatore del Memorial e del progetto scolastico, il quale certamente avrà reso orgoglioso papà Mauro.

"La tragedia non è morire ma dimenticare"

Superga, 4 maggio 1949; Heysel, 29 maggio 1985. L’importanza della memoria e del superamento delle rivalità nel ricordo di queste tragedie.

FEDERICA TUCCI (3A) - "Superga e Heysel: due grandi tragedie sportive avvenute molto tempo fa ma accomunate dallo stesso destino... Tante vite spezzate. La vera tragedia non è morire ma dimenticare e ciò si può evitare solo se da questi avvenimenti si riesca a trarre la vera essenza dello sport cioè quella di una leale competizione tra squadre. È importante che queste tragedie rimangano impresse nella memoria affinché non si commettano più gli errori del passato ma avvenga un cambiamento nella mente dei tifosi e dei giocatori. Occorre utilizzare una prospettiva diversa e avere la consapevolezza che lo sport oggi è diventato un grande business tra società, giocatori e sponsor. Basta tornare un po’ indietro negli gli anni per capire il vero e puro valore dello sport del calcio che non è fatto di rivalità e di odio ma di voglia di fare e mettersi in gioco, aiutando la propria squadra anche con una semplice parola di incoraggiamento. La memoria di queste tragedie e il loro ricordo ci deve portare al superamento delle rivalità estreme e violente. Bisogna, invece, che tra le squadre ci sia una rivalità sana affinché nei giocatori scaturisca la voglia di mettersi in gioco e di dare il meglio di sé per dimostrare le proprie capacità in primis a sé stessi e poi anche ai tifosi. Ricordare queste tragedie ci aiuta a capire che l'importante è giocare per il puro piacere di stare insieme e crescere sia in squadra e in ambito sportivo sia individualmente prendendo spunto dalle qualità dei propri compagni di squadra".

MOTIVAZIONE GIURIA: "Abbiamo scelto il tema di Federica Tucci, perché è molto coinvolgente e dettagliato, soprattutto ben scritto".

FRANCESCO MASSERINI (3D) - "Le tragedie di Superga e dell’Heysel sono "Tragedie sorelle" perché accomunate dalle lacrime versate per i "70 angeli" volati in cielo troppo presto per la fatalità di un incidente aereo nel primo caso e per il comportamento violento degli hooligans nel secondo. Dalla memoria di queste tragedie, senza distinzione di colori e bandiere calcistiche, si deve acquisire la consapevolezza che il calcio sta diventando uno "sport malato" sempre più spesso alimentato dalla violenza delle tifoserie avversarie. Non bisogna dimenticare, pertanto, le lacrime versate per questi settanta angeli volati in cielo troppo presto, ma recuperare il vero senso di lealtà e correttezza di questo sport attraverso l’esempio dei giocatori del "Grande Toro" che giocavano un calcio pulito, nel quale si respiravano i valori di sana competizione, di fratellanza e di condivisione, valori ormai dimenticate dai giocatori di oggi".

MOTIVAZIONE GIURIA: "Abbiamo scelto il tema di Francesco Masserini, perché si differenzia dagli altri per il modo di esprimersi accurato e per la descrizione circostanziata degli eventi".

17 settembre 2021

Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it

ARTICOLI STAMPA e WEB SETTEMBRE 2021  

"Lezioni di memoria"

Classi di studenti reggiani commossi nell’apprendere davanti al monumento ciò che accadde nel 1985 allo stadio Heysel.

"Lezioni di memoria": è questo il titolo scelto dal Comitato di Reggio Emilia "Per Non Dimenticare Heysel" dell’iniziativa volta a sensibilizzare la gente su una tragica vicenda. La tragedia avvenne il 29 maggio 1985, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite più di 600. In quella tragedia rimase ucciso anche un reggiano, Claudio Zavaroni, 28 anni: un ragazzo solare e pieno di vita, uno sportivo dal cuore grande, che tentò di salvare altre persone quando fu travolto dalla ferocia degli hooligans. "Capita spesso che la gente si ferma, guarda il monumento, legge la didascalia posta di fronte al monumento - spiega la Presidente Iuliana Bodnari - e qualcuno di noi c’è sempre vicino al monumento. Rossano, il nostro primo volontario, si avvicina e chiede alla persona se sa di cosa si tratta e se vuole avere qualche delucidazione in proposito. Accettano sempre l’invito: qualcuno è già informato, ma non conosce molti i dettagli, quindi ci presentiamo e spieghiamo cosa significa quel monumento". "Recentemente abbiamo conosciuto una persona affabile che aveva visto da poco il video su YouTube abbastanza esplicito con immagini forti", evidenzia Iuliana. "Rossano ha fatto la conoscenza del prof. Fabio che insegna allo Scaruffi dove studiò anche Rossano. Raccontando i fatti di quella terribile tragedia Fabio dice che gli piacerebbe tantissimo portare sul posto, davanti al monumento, le sue classi, anche perché sentendo i racconti direttamente dalle persine coinvolte sarebbe tutt’altra cosa. Pur rivivendo momenti dolorosi ci si rende conto solo guardando quelle steli quello che avvenne quel giorno". Detto e fatto: gli studenti del Prof. Fabio sono stati accompagnati nel parco davanti al Mirabello e tutti in semicerchio hanno ascoltato con molto interesse le spiegazioni di Rossano. "Così sono nate le nostre "LEZIONI DI MEMORIA" all’aria aperta. Sono già venute quattro classi in diverse giornate ed è stato veramente molto appagante vedere i loro sguardi attenti e commossi nel sentire ciò che successe per una partita di calcio". Volevano solo vedere una partita di calcio e non tornarono più a casa in 39. NESSUNA PERSONA È MORTA FINCHE’ VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA.

29 settembre 2021

Fonte: Nextstopreggio.it

ARTICOLI STAMPA e WEB SETTEMBRE 2021  

 Il tifo che va oltre

Toro e valori, Cuore Melfi

di Alberto Manassero

Il Granata Club lucano porta Superga e l'Heysel a scuola: che risposta da prof e alunni !

Spesso siamo troppo distratti dalle sciocchezze che crediamo vitali, per accorgerci dei dettagli - questi sì vitali - che sono piccoli pur designando e disegnando grandi cose. Sassolini disseminati per il mondo e vieppiù per l’Italia a insegnarci, per esempio, quanto e come dalla tragedia, dai suoi dolori eterni e infinite lacrime, sia possibile, diremmo doveroso tentar la semina di fiori, e di vare qualità: lezioni ammonimenti, progressi, sentimenti, ragionamenti, ravvedimenti, stimoli, emozioni. eccetera. A Melfi capitale del Vulture c'è una fabbrica oltre alla Fiat: proprio una fabbrica di quei sassolini: il suo simbolo è stato, e resta il compianto Mauro Tartaglia, per caso (ma guarda caso) gigantesco cuore granata. Tra i motori della fabbrica melfitana, uno di elevata cilindrata è il Toro Club "Gian Paolo Ormezzano: presieduto dal figlio di cotanto padre, Gianluca Tartaglia. Gianluca è un traino, autorevole locomotiva di idee, progetti, fatti: sassolini Toro e oltre il Toro. Con lui, un pugno di fedelissimi (granata) pronti a farsi in quattro e anche in otto, quali Savino Vurro, Gianluca Vitucci, Michele Garramone, a tirare un club che protegge e impugna gli ideali del Toro e di vita, e un nutrito numero di appassionatissimi soci. Meriterebbero tutti una citazione, ne peschiamo due: il brillante giornalista Rai Luigi Di Lauro e l'attivissimo sindaco di Castelmezzano, autentica gemma delle dolomiti lucane, Nicola Valluzzi, esempio di come sia assolutamente possibile, malgrado tutto produrre idee e trasformarle in fatti. L’ultimo, in ordine di tempo, sassolino disseminato dal Toro Club Melfi ha preso spunto, e decisivo aiuto dalla coraggiosa idea di un altro essere unico quasi mitologico dell’emisfero granata: Giampaolo Muliari, direttore del Museo del Grande Torino e della leggenda Granata. Il quale, non senza pene organizzò la mostra "70 angeli in un unico cielo - Superga-Heysel: tragedie sorelle". Ebbene, in concomitanza con la festa del Club - che ha ospitato e premiato Paolo Pulici, in ciclonica forma, assieme alla consorte Claudia - e con il "4° Memorial Mauro Tartaglia – Educazione, cultura, sport" Gianluca e il suo consesso di cuori granata hanno avuto il coraggio, non solo la forza, di portare Superga e l’Heysel dentro la scuola. Nello specifico, l’istituto comprensivo "Ferrara-Marottoli". Hanno trovato terreno fertile, il che è per nulla scontato, in un dirigente scolastico illuminato quale è Antonietta Iuliano e in docenti appassionati e, soprattutto che sanno appassionare gli studenti: Filomena Barozzino, Antonietta Bitorsoli, Raffaella Arcieri e la loro "capitana" Marianna Di Bello. Definire Marianna una professoressa è giusto, ma le si fa torto: è maestra, innanzitutto, il che è ben di più. Non sale in cattedra, per lo meno non prima di aver scovato la chiave per aprire anima e cuore dei propri alunni, di aver stabilito un contatto e costruito un piano di confronto comune. Non butta il suo sapere in faccia agli scolari un tanto al chilo - inutile routine d’ufficio per troppi - cerca di farglielo assaggiare, di fargliene venire voglia, fame. Il progetto ha spinto le classi medie 3A e 3D a liberare le proprie emozioni e i propri pensieri e a metterli su carta in forma scritta (premi a Federica Tucci e Francesco Masserini) e grafica (premi a Sara Tobia e Lidia Giorgetti), esercizio sempre più difficile per i ragazzi di oggi, è salvifico stimolarli: ne sono uscite opere sorprenderti almeno quanto commoventi. Un piccolo sassolino di progresso. E di bellezza.

6 ottobre 2021

Fonte: Tuttosport

ARTICOLI STAMPA e WEB OTTOBRE 2021  

PER NON DIMENTICARE I 39 CADUTI

Lezioni di memoria sulla tragedia allo stadio Heysel

di Giuseppe Galli

Gli studenti della quinta D dell’istituto Scaruffi a "lezione di memoria".

Nel 2007, quando venne restaurato il monumento che si trovava ormai in stato di abbandono, Iuliana Bodnari e Rossano Garlassi, rispettivamente presidente e promotore del comitato "Per non dimenticare Heysel", speravano, un giorno, di vedere le giovani generazioni recarsi nel parco di via Matteotti, di fronte alla tribuna dello stadio Mirabello, per capire cosa fossero quelle 39 stele sistemate l'una accanto all'altra e a chi fossero dedicate. Loro, l'impegno di tramandare la memoria della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles - quando prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool persero la vita 39 tifosi (tra i quali il fotografo reggiano di 28 anni, Claudio Zavaroni) uccisi dalla follia degli hooligans inglesi - ce l'hanno messo tutto, senza mai fermarsi un solo attimo.

E poco tempo fa, proprio grazie al loro impegno costante e quotidiano, sono stati premiati, o meglio hanno ricevuto una visita che ha dato nuovo impulso al loro impegno, ispirando l'Iniziativa "Lezioni di memoria", dedicata ai giovani d'oggi, alla generazione dei cosiddetti "millennians", nati più di quindici anni dopo quel tragico fatto. Erano nei pressi del monumento, luliana e Rossano quando, nei giorni in cui stava iniziando il nuovo anno scolastico, si è avvicinata una persona che voleva avere informazioni, sia sul monumento, sia su ciò che accadde 36 anni fa. In vista dell'arrivo della stagione invernale la presidente del comitato e il suo braccio destro stavano sistemando l'area attorno al monumento, occupandosi dell'erba seminata a primavera, sistemando la bacheca e i sassi: insomma, la loro opera di volontariato, dedicata al ricordo delle vittime dell’Heysel continua senza sosta.

"Quella persona si è avvicinata - ricorda Iuliana Bodnari - e ha detto che voleva sapere qualcosa di più sulla tragedia: un po’ era informato, avendo visionato su Youtube un video abbastanza esplicito, e si è subito instaurato un rapporto piacevolissimo, con scambi di domande e risposte. Si chiama Fabio Pigmei, è un insegnante dell’Istituto Scaruffi, dove ha studiato anche Rossano. Fabio si è mostrato molto attento al racconto di questa terribile tragedia che ha causato la morte di 39 persone per una partita di calcio". Parlando con i referenti del comitato, l’insegnante ha espresso il desiderio di portare davanti al monumento le sue classi, per spiegare loro la storia di quella tragica notte, quella del monumento (sconosciuta ai più) e l’attività dello stesso comitato "Per non dimenticare Heysel" che ogni anno organizza partecipate cerimonie in ricordo dei caduti.

"Detto, fatto - prosegue Iuliana Bodnari. Fabio sta accompagnando al monumento le sue classi e abbiamo intitolato questo incontro "Lezioni di memoria". È la prima volta in assoluto da quando, nella primavera del 2007, è stato restaurato il monumento che gli studenti visitano e apprendono storie di vita dl chi non c'è più e che non si trovano su Wikipedia di sicuro. Il nostro sogno si è avverato: vedere ragazzi e ragazze che non erano neppure nati nel 1985, quando è successa quella tragedia, prestare attenzione e rimanere attoniti di fronte al fatto che tutto ciò sia potuto accadere. Vedere i loro volti, i loro occhi attenti e persino la commozione non ha prezzo. Queste lezioni - aggiunge Iuliana - proseguiranno davanti al monumento dove ci si può veramente rendere conto e assorbire tutto il dolore che ogni stele fa arrivare nelle nostre anime. Noi, da parte nostra, ci impegneremo sempre al massimo per far conoscere questa tragedia, la storia di ognuna delle 39 vittime, la nostra cura per questo monumento unico nel suo genere, per renderlo visibile in tutti i modi: perché nessuna persona è morta finché vive nel ricordo di chi resta".

Nel 1991 Reggio fu la prima città italiana a dedicare un'opera d'arte alle vittime dell'Heysel: fu realizzata dallo scultore fiammingo Gído Vanlessen e venne chiamata "Per non dimenticare Heysel". Con lo stesso obiettivo, quattordici anni fa, a Reggio è nato il Comitato Heysel. Il 28enne reggiano Claudio Zavaroni era un ragazzo allegro, sportivo, che provò in tutti i modi a salvare altre persone quando fu travolto dalla carica micidiale degli hooligans, ma venne travolto e ucciso a sua volta.

7 ottobre 2021

Fonte: Gazzetta di Reggio

ARTICOLI STAMPA e WEB OTTOBRE 2021  

Arezzo, sopravvissuto all'Heysel, negata pensione

come vittima del terrorismo: scattata la prescrizione

Tempo scaduto. Niente pensione al sopravvissuto dell'Heysel. Uscì vivo dallo stadio maledetto ma da quel 29 maggio 1985 l'incubo lo perseguita: corpi schiacciati, morti, terrore. Per questo L.C., aretino di 67 anni, ha chiesto di accedere ai benefici della legge 206 del 2004 sulle vittime del terrorismo. Perché gli hooligans inglesi che scatenarono l'inferno, sostiene il 67enne, sono da equiparare ai terroristi. Così, si è rivolto al giudice del lavoro di Arezzo, portando i documenti e la sua testimonianza di reduce della strage che fece 39 morti e 600 feriti. La richiesta poggiava proprio sulla qualificazione di "terroristi", dei   violenti sostenitori del Liverpool che la sera della finale di Coppa dei campioni tra Juventus e Reds, con il loro assalto ai sostenitori bianconeri generarono la sciagura. In un impianto inadeguato, con forze dell'ordine impreparate, il fuggi fuggi si trasformò in carneficina. Il 67enne ha ricordato al giudice Giorgio Rispoli quei momenti: le voci disperate, i tifosi juventini pigiati come sardine per le cariche degli hooligans, il sangue, il muro della curva Z che crolla, i corpi a terra, i piedi sopra le teste delle persone. Poi lui, svenuto, si risvegliò seminudo nella tenda dove lo medicavano. Per altri fu la fine, tra i morti la giovanissima Giuseppina Conti di Rigutino e il medico Roberto Lorentini di Arezzo, che si prodigò fino all'ultimo per soccorrere gli altri e rimase travolto dalla calca. In seguito a quegli eventi il sopravvissuto ha sviluppato un "disturbo post traumatico da stress", patologia analoga a quella dei reduci di guerra. Da qui la richiesta di accesso alla legge 206. Contro di lui si è costituito il Ministero dell'Interno. La causa è stata risolta il 13 ottobre dal giudice dichiarando il ricorso "infondato" e quindi da respingere. Il giudice infatti si è dovuto attenere ad un dato oggettivo: la prescrizione. L'istanza per il riconoscimento dei benefici infatti "è stata presentata oltre il termine decennale di prescrizione". L'uomo ha agito per ottenere la dichiarazione della propria qualità di vittima del terrorismo il 16 aprile 2020 "ben oltre 10 anni dall'entrata in vigore della legge del 2004 che per la prima volta ha individuato la figura della vittima del terrorismo e delle stragi di tale matrice". Causa chiusa. Considerato "il particolare rilievo sociale della materia e la novità della questione giuridica, senza precedenti", il giudice ha compensato le spese di lite tra le parti. Resta aperto l'interrogativo giuridico di fondo sulla possibile equiparazione fra movimento hooligans e organizzazioni terroristiche, in assenza, nella normativa italiana, di una definizione puntuale e dettagliata di terrorismo.

21 ottobre 2021

Fonte: Corrierediarezzo.corr.it

ARTICOLI STAMPA e WEB OTTOBRE 2021  

La Gioia dello Sport

L’Associazione al fianco dei giovani di Acerra in occasione dell’apertura del nuovo centro di aggregazione oratoriale sorto "per contrastare la povertà educativa" nel comune campano.

Un nuovo centro sportivo giovanile ad Acerra nasce per volontà e dedizione della comunità locale e in virtù dell’orientamento cristiano e sociologico ispirato dalla Pastorale dello Sport Diocesana. Il nostro Presidente Andrea Lorentini è stato invitato fra i graditi ospiti ad animare la cerimonia d’inaugurazione il 29 ottobre alle ore 18:00 presso la sede del Centro Sportivo in via Nino Bixio, dichiarato pubblicamente dagli addetti ai lavori "un’opera straordinaria in favore dei giovani locali, in particolar riguardo per i minori in difficoltà". L’opera è stata realizzata coprendo la maggior parte dei costi grazie al contributo dell'8X1000 e con altri fondi elargiti dalla Diocesi. Insieme ad Andrea Lorentini alla manifestazione parteciperanno il Vescovo e il Sindaco di Acerra, Mons. Antonio Di Donna e Raffaele Lettieri, l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Lucia Fortini. Per l’occasione prevista anche la partecipazione straordinaria del giornalista Tommaso Liguori, Caporedattore di SkySport. L’evento, date le restrizioni dell’emergenza sanitaria in atto per il covid-19, sarà riservato ad un pubblico limitato con accesso su invito. Probabile la trasmissione in diretta dell’evento sul canale social Facebook della Diocesi di Acerra.

Per suo fondamento statutario l’Associazione fra i familiari delle Vittime dell’Heysel offre amichevole collaborazione ad ogni ente impegnato nell’educazione civica al fine di promuovere i valori etici di una sana attività agonistica e della non violenza. Ancora con maggiori attenzioni, quindi, i suoi membri si impegneranno solidali, nel caso specifico, al fianco di questi ragazzi che abitano in un delicatissimo territorio geografico, minato dalle note problematiche affinché la propria tragedia privata sfoci in un percorso spiritualmente rigenerativo trasfigurandosi in bene sociale, soprattutto in nome della memoria e del sacrificio dei propri cari.

26 ottobre 2021

Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it

ARTICOLI STAMPA e WEB OTTOBRE 2021  

www.saladellamemoriaheysel.it  Domenico Laudadio  ©  Copyrights  22.02.2009  (All rights reserved)