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Musica e Heysel
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"Memorial"
Michael Nyman  1985
"Just a game"
Shady Vision
1986
   

"Heysel Stadium" Chumbawamba 1988

"Quella sera di maggio"
EAM
2010

"Quella sera di maggio"

EAM (Estranei Alla Massa) 2000

Heysel 1985 e la canzone "Quella sera di maggio"

La tragedia dell’Heysel di Bruxelles del 29 Maggio 1985 è al centro della canzone "Quella sera di maggio" degli EAM.

Una triste notte per il calcio quella della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool della quale vengono i brividi anche solo a parlarne; tornano in mente scene mostruose che fanno venire la voglia di non amare più il football. La canzone "Quella sera di maggio" è degli EAM, una band che si definisce RAC e che è stata definita OI !, un gruppo di musicisti variegato sia per origini di nascita sia per età: i componenti vengono da Anagni, Ravenna, Roma e Massa, tra il chitarrista ed il batterista ci sono 33 anni di differenza ! Non abbiamo trovato in rete il testo, speriamo ci venga fornito da voi lettori (Footballer a 45 giri) o dalla stessa band. Gli scampati alla tragedia si rivolsero ai giornalisti in tribuna stampa perché telefonassero in Italia, per rassicurare i familiari. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti. La diretta televisiva dell’incontro in Italia, su Rai Due, si aprì con il video volontariamente oscurato, mentre il costernato commentatore Bruno Pizzul tentava di attribuire l’imprevisto a cause tecniche; tuttavia il TG1 nel giro di pochi minuti iniziò a riportare le immagini degli incidenti e degli spettatori che cadevano a frotte nella scalinata, cosicché i telespettatori in attesa poterono comunque apprendere della tragedia in atto. Si decise di giocare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus; la decisione fu presa dalle forze dell’ordine belghe e dai dirigenti UEFA, per evitare ulteriori tensioni, nonostante l’iniziale richiesta della società torinese di non disputarlo. Il commentatore italiano Pizzul accolse con disappunto la decisione di disputare comunque l’incontro, promettendo al pubblico di commentarlo "in tono il più neutro... impersonale... e asettico possibile". La televisione tedesca si rifiutò di trasmettere la partita, mentre quella austriaca, pur non interrompendo la diretta, sospese la radiocronaca, mettendo in sovrimpressione una scritta che recitava: "questa che andiamo a trasmettere non è una manifestazione sportiva". Lo juventino Michel Platini, autore dell’1-0 decisivo nella finale. La partita venne ugualmente giocata, nonostante la strage, per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico. Alcuni giocatori della Juventus, tra cui Michel Platini, autore della rete decisiva, furono molto criticati da alcuni mass media italiani per essersi lasciati andare a esultanze eccessive vista la gravità degli eventi, ma la gioia durò poco: infatti lo stesso Platini il giorno dopo, quando tutti erano venuti a conoscenza della morte di 39 persone, dichiarò che di fronte a una tragedia di quel genere i festeggiamenti sportivi passavano in secondo piano. Anche Giampiero Boniperti, presidente bianconero, affermò che di fronte a quella situazione non era il caso di festeggiare la vittoria mentre il sindaco di Torino censurò l’esultanza nelle strade di alcune frange di sostenitori.

3 novembre 2014

Fonte: Footballa45giri.it

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"Heysel Stadium"

CHUMBAWAMBA 1988

 

Un pezzo inglese sull'Heysel

I Chumbawamba sono una band britannica dallo spiccato orientamento politico: anarchico, irriverente e militante. Dal 1982 il gruppo inglese ha percorso 30 anni di musica, spaziando dall’elettronica alla dance anarco-punk, al pop, alla musica a cappella, alla corale e alla world music, anche al folk, all’acustica. Il loro maggior successo per popolarità e vendite è stato nel 1998 il pezzo "Tubthumping" tratto dall'album Tubthumper. Si sono sciolti con un comunicato sul proprio sito nel 2012. Da sempre sensibili ai temi dei diritti civili, dell'antifascismo, del pacifismo e della lotta di classe, si segnalarono nel 2005 al pubblico italiano anche per una personale rilettura di "Bella ciao" nell'album "A singsong and a scrap" dedicandola a Carlo Giuliani, il manifestante ucciso durante gli scontri che segnarono il summit del G8 tenuto a Genova nel 2001.  Il brano riguardante l’Heysel, invece, è contenuto in una compilation di canzoni dedicate allo sport, pubblicato nel 1988, denominato "Sportchestra! ‎- 101 Songs About Sport". Questo il testo: Heysel stadium, it's easy to remember /  How the game continued despite the disaster / "with all those millions of viewers, we've got to carry on / It would be financial suicide to stop at this point" / And there's a ready-made scapegoat, ready to blame / Hooligans fighting, ruining the game / Ignoring the bad planning and cramming-in of fans / Right next to each other in crumbling stands / Putting money before safety caused those deaths / Whilst greedy bosses in their boxes shout and turn red / "get those bodies back the full ten yards! / They're covering up the advertising boards !".

Fonte: Saladellamemoriaheysel.it

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"Just a game" (Solo un gioco)

Shady Vision  1986

 

Una canzone sulla tragedia di Heysel

BRUXELLES - Le parole sono una dura requisitoria contro il comportamento del governo belga nel dramma accaduto allo stadio di Heysel il 29 maggio '85. La melodia è triste, ossessiva. E' in vendita da questa settimana in Belgio il 45 giri Just a game (Solo un gioco) canzone dedicata alla tragedia dell'Heysel dove si giocava Juventus-Liverpool. "Trentanove morti, è soltanto un gioco, e la colpa è vostra", dice la canzone, in inglese, rivolgendosi al governo di Bruxelles.

9 febbraio 1986

Fonte: La Stampa

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"Memorial"

Michael Nyman 1985

"Non ho il piano, compongo con la mente"

di Serena Ferpozzi

Il maestro minimalista Michael Nyman premiato a Cremona: "Sto per pubblicare una sinfonia sulla strage dell'Heysel".

Cremona - Una miscela di folk, elettronica, musica classica e sacra, fanno di Michael Nyman uno dei massimi compositori viventi e un maestro indiscusso del "minimalismo". Nato a Londra il 23 marzo 1944 è compositore, pianista, musicologo e librettista inglese, il primo nel 1969 ad utilizzare il termine "minimalismo" in un contesto musicale. "La mia vita - ha detto - è scrivere musica, solo occasionalmente suonarla". Il maestro britannico, considerato uno dei musicisti più importanti della scena contemporanea, ha raggiunto il successo internazionale grazie alle colonne sonore più memorabili del Novecento, da quella per "L'ultima tempesta" di Peter Greenaway, a "Lezioni di piano" di Jane Campion, a "Wonderland" di Michael Winterbottom. La sua attività è in continuo divenire perché, come spiega lui stesso, "la prima cosa che desidero fare al mattino appena sveglio è scrivere, comporre". Tantissimi i progetti a cui sta lavorando fra i quali anche una sinfonia in ricordo dei tifosi della Juventus morti in Belgio nella strage dell'Heysel a maggio 1985. Il musicista inglese, che tiene concerti in tutto il mondo, ieri mattina ha ricevuto il premio alla carriera "Cremona Music Award", premio istituito da "CremonaFiere" in occasione del salone internazionale degli strumenti musicali d'artigianato "Mondomusica".

Che significato ha per lei questo riconoscimento ?

"Significa molto perché amo l'Italia ed essere qui, a Cremona, è molto importante. Ancor prima di visitare questo Paese, ne ho sempre apprezzato la cultura del violino e, oggi, essere in un contesto internazionale dedicato alla musica, dà ancor di più un valore aggiunto. Essendo un compositore, ma al tempo stesso anche pianista, apprezzo ancora meglio le potenzialità degli strumenti".

Ha avuto occasione di incontrare musicisti italiani ?

"Ho incontrato Paolo Fazioli (pianista e ingegnere che ha fondato un'impresa di pianoforti a corda di alta qualità e dotati di un timbro caratteristico e originale) e al momento sto lavorando a un progetto a sorpresa di riscrittura di alcuni brani per l'amico Roberto Prosseda (pianista italiano che ha guadagnato notorietà grazie alle sue incisioni dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn)".

Ha parlato del violino, che tipo di rapporto ha con questo strumento ?

"Premetto che non so nulla del violino, ma scrivo delle composizioni basandomi sul mio intuito che mi aiuta a superare la mia ignoranza. Sicuramente, accanto alla voce umana e al sax, il violino è uno dei miei strumenti preferiti".

Immagino che stia lavorando a nuovi progetti. Ce ne può anticipare qualcuno ?

"Per quanto riguarda le mie registrazioni sta per uscire una sinfonia dedicata alla tragedia avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone".

Sono in arrivo nuove composizioni che saranno presentate in tour ?

"Mercoledì prossimo a Chalons en Champagne, in Francia, ci sarà la première di War Work. Si tratta di otto poemi scritti da sette poeti inglesi francesi e tedeschi morti durante la prima guerra mondiale. Ho unito questi testi ad alcune partiture di musica classica di Rossini e di Chopin, agganciandole poi a canzoni tedesche piuttosto particolari. Insomma, un risultato che non mancherà di stupire e che ha lo scopo di porre degli interrogativi sul significato della memoria: dai soldati non conosciuti, ai semplici corpi privi di identità o a quelli che invece non sono mai stati ritrovati".

Ancora due domande: quando compone lo fa al piano oppure nella sua mente ? Preferisce suonare oppure scrivere ?

"La mia vita è scrivere la musica, che suono solo occasionalmente. Quando devo comporre, lo faccio nella mia mente. A casa non ho un piano e, quando mi sveglio al mattino, la prima cosa che voglio fare è mettermi a elaborare nuove sinfonie. Lo faccio nella mia mente, poi prendo carta e penna e metto tutto nero su bianco".

29 settembre 2014

Fonte: Il Giornale

Musica e Heysel

"Ma andiamo ad uno dei massimi capolavori di Nyman, il brano Memorial, utilizzato - dopo la sua stesura - anche nel film Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (The Cook, the Thief, his wife & her Lover, 1989): esso ricorda con una sonorità toccante, nitida, tagliente, i drammatici eventi dello stadio Heysel nel 1985. È in realtà un vero Requiem, con quella sua martellante introduzione dal tono palpitante ed il tema, torvo e circolare, carico di accenti epici, che procede disegnando una linea solenne, sospinta pesantemente dalla pervicace insistenza dei bassi. Sul brano Nyman disse: "Memorial è un’opera molto speciale per me, molto sentita… Un modo per non dimenticare la follia di quella serata… Considero la messa da requiem come la massima espressione della musica nei secoli scorsi in relazione con il tema della morte".  

? ? 2009

Fonte: Stresafestival.it (Articolo di Marino Mora)

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"Un maestro, Nyman, che da critico musicale inizia a comporre musica per cortometraggi rivelandosi al grande pubblico prima con le musiche per molti film di Peter Greenaway e poi con la colonna sonora del film che ha ricevuto un Oscar nel 1993 Lezioni di piano (regia di Jane Campion) il cui tema principale è una sonata per pianoforte dominata da una struggente malinconia e da quel senso trascendente che si può cogliere anche nel film. Molte sue composizioni minimaliste sono state scritte per il suo gruppo, The Michael Nyman Band, costruito originariamente su antichi strumenti e successivamente attualizzato. Nyman ha partecipato anche a progetti pop con i Flying Lizards. La sua è anche musica apocalittica, profondamente pervasa da un senso di morte, tema ricorrente nelle opere di Nyman che considera "la Messa da Requiem come la massima espressione della musica dei secoli scorsi in relazione con la morte. La sua ritualità serviva a esaltare la dimensione sacrale e spirituale. Per un compositore scrivere un requiem era un affare assai complesso". Nelle musiche di Nyman, invece, viene meno l'aspetto religioso, perché non ha l'abitudine formale di ritualizzare attraverso la religione i contenuti delle composizioni sulla morte. "Nei film di Greenaway la riflessione sulla morte è sempre molto presente e così io ho dovuto confrontarmi con essa - dichiara Nyman - quasi per caso. La scomparsa di alcuni miei amici, poi, ha mostrato quanto fosse necessaria in me una risposta dal punto di vista musicale a questi momenti tragici. Ricordo ancora il più doloroso incontro con la morte che io abbia mai avuto, ovvero la notizia di quello che accadde nello stadio dell'Heysel di Bruxelles ai tifosi della Juventus nel 1985. La scomparsa di quelle 40 persone è stata qualcosa che mi ha turbato profondamente, per sempre". É stato quell’episodio di violenza negli stadi che ha ispirato la composizione Memorial". 

19 luglio 2007

Fonte: Il Messaggero Veneto

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"Memorial" di Michael Nyman

"Ricordo ancora il più doloroso incontro con la morte che io abbia mai avuto, ovvero la notizia di quello che accadde nello stadio dell'Heysel di Bruxelles ai tifosi della Juventus nel 1985. La scomparsa di quelle 39 persone è stata qualcosa che mi ha turbato profondamente, per sempre. Memorial è un'opera molto speciale per me, molto sentita. Non l'ho mai più eseguita dal vivo dal 1985, neanche quand'ero venuto a suonare proprio qui a Torino all'Auditorium del Lingotto una decina di anni fa, quando per pura coincidenza il giorno del concerto era l'anniversario della tragedia dell'Heysel. Nel 2008 però Memorial tornerà ad essere eseguita dal vivo in tre concerti, che si terranno qui a Torino, a Liverpool e a Bruxelles. Un modo per non dimenticare la follia di quella serata". Michael Nyman

5 dicembre 2006

Fonte: L'Unità

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"Michael Nyman: ascoltare il cinema"

"Questo terzo elemento, intitolato Memorial, nato come parte integrante di una composizione all'origine dedicata alle vittime dello stadio di Heysel di Bruxelles del 1985, è stato preso in prestito dal regista proprio perché rispondeva alle caratteristiche di marcia funebre. All'epoca stavo lavorando ad una composizione di un'ora, commissionatami dal Festival d'Eté, per essere eseguita in una centrale elettrica in disuso, a Yainville. Quel mercoledì sera, aspettando davanti al televisore l'inizio della partita tra Liverpool e Juventus, assistetti ad un massacro. Nei giorni seguenti, le fotografie sui giornali dei familiari delle vittime ebbero su di me un impatto così profondo che la composizione, che prima era astratta, senza uno scopo ed un titolo, si trasformò progressivamente in un memoriale per i tifosi morti. Quando Peter Greenaway mi descrisse il genere di musica che voleva dominasse "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante", io gli feci ascoltare la registrazione radiofonica francese della quinta sezione, che egli ritenne corrispondere perfettamente con la sua visione, e così trovò il posto nel film". Il brano è una musica funebre, solenne, dal ritmo molto marcato. L'originale da cui è tratto è l'Aria dello Spirito del freddo da King Arthur di Henry Purcell. Come in Chasing Sheep Is Best Left to Shepherds e Time Lapse, l'interesse di Nyman è per la progressione armonica presente nelle battute iniziali dell'aria, che viene ripresa fedelmente dal punto di vista armonico, mentre l'agogica viene rallentata e il numero di ripetizioni di ciascun accordo viene raddoppiato. Questo elemento musicale, che riappare innumerevoli volte nel corso del film - undici in totale - conserva del modello originale soltanto le battute iniziali e si presenta di volta in volta in versioni più o meno variate con aggiunte del tutto estranee alla partitura di Purcell, in particolare nella linea melodica: Tale elemento musicale è poi costantemente usato con funzione poetica, come avviene nella scena che alterna l'incontro dietro le quinte dei due amanti e le attività che si svolgono nella enorme cucina: il tempo e le accentuazioni ritmiche della musica sono qui sincronizzate di volta in volta con il suono del coltello che viene affilato e delle verdure che vengono tagliate e con i gesti che vi corrispondono. Come già in A Zed and Two Noughts, Greenaway introduce talvolta rumori intradiegetici che generano ritmi regolari sfasati rispetto all'andamento ritmico della musica. Se in quel caso si trattava dei flash delle macchine fotografiche utilizzate per studiare il processo di decomposizione dei corpi, qui sono le lame dei coltelli che battono sui taglieri e i rumori degli utensili a generare contrappunti ritmici.

2 novembre 2004

Fonte: Dal Libro "Michael Nyman: ascoltare il cinema" di Cristina Cano e Paolo Potì

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