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ARTICOLI 1992
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ARTICOLI STAMPA GENNAIO-AGOSTO 1992

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ARTICOLI STAMPA SETTEMBRE 1992

Il calcio storia di fedeltà

Vittime dell'Heysel, sciolto il comitato

"Tassato persino il dolore"

ARTICOLI STAMPA OTTOBRE-DICEMBRE 1992
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Il calcio storia di fedeltà

di Oreste del Buono

Egregio signor Del Buono, sono un reduce da Bruxelles, ero là il 29 maggio 1985 all'Heysel per la finale di Coppa Campioni fra Juventus e Liverpool. Visto che tutto è caduto nel dimenticatoio, vorrei sapere se fosse possibile sollecitare un qualsiasi Comune d'Italia ad intitolare una qualsiasi via, piazza, corso o strada vicinale alle Vittime di Bruxelles. Quando inaugurarono il "Delle Alpi" pensai che in quella selva di nuove strade aperte alla Continassa potesse scapparne una con questa intestazione... Massimo Piccone Albissola Marina

GENTILE signor Piccone, mi pare giusto pubblicare la sua lettera accorata proprio oggi, la domenica in cui ricomincia il campionato. Giustamente, lei osserva che molte nuove vie vengono dedicate a Ciclamini, Gelsomini, Ginestre e, per non andar troppo lontano, anche all'Arcobaleno. Lei non ha nulla da protestare in proposito, ma trova che un ricordo per le vittime della passione sportiva cadute durante la trasferta in Belgio per sostenere la squadra del cuore potrebbe non risultare anacronistico o fuori posto accanto al ricordo da tempo esistente dei campioni del Grande Torino, stroncati dalla fatalità a Superga di ritorno da una trasferta in Portogallo. Contribuirebbe a far riflettere che il calcio non è solo quello spettacolo di cui da tempo si parla e straparla per la sua disumanità, ma continua a essere anche qualcosa d'altro, una storia di fedeltà. La passione sportiva viene chiamata tifo è indicata come una malattia per cui non ci sono rimedi e insulti sufficienti. Eppure è anche la manifestazione di una capacità di emozionarsi, commuoversi, soffrire per un'idea (non c'è nulla di più astratto di una società di calcio; per i colori di questa squadra piuttosto che di quella) e della capacità di essere solidali tra sostenitori di questa idea (di là dalle proprie opinioni personali e condizioni sociali, una solidarietà forte come e più di un'amicizia). Naturalmente ci sono eccessi, esasperazioni, emergenze intollerabili che probabilmente finiranno per distruggere il gioco del calcio, ma ancora questa domenica in tutta la Penisola (angariata dall'annuncio governativo della miseria assoluta e turbata dell'accertamento della corruzione generale) in stadi grandi e piccoli si radunano compagini di giocatori di vari colori, arbitri aspiranti padreterni e folle disposte a prender sul serio 90 minuti di calci al pallone (40 circa di gioco effettivo).

6 settembre 1992 

Fonte: La Stampa 

ARTICOLI STAMPA SETTEMBRE 1992 

Vittime dell'Heysel, sciolto il comitato

AREZZO - "E' stata fatta giustizia, il nostro compito è terminato. Ma quello che abbiamo perduto non potrà mai esserci restituito". Con queste parole Otello Lorentini ha sciolto il comitato dei parenti delle vittime dell'Heysel, lo stadio di Bruxelles dove il 29 maggio del 1985 morirono 39 persone. Nelle settimane scorse lo Stato e la federazione calcistica del Belgio, oltre all'Uefa - ritenuti responsabili di gravi carenze organizzative - hanno pagato gli indennizzi. "La sentenza che ci riguarda sta già facendo giurisprudenza" ha detto Lorentini, che ha ringraziato gli avvocati dell'Associazione. Purtroppo non sono mancate le storture e qualche aberrazione. I giovani non lavoratori sono stati "valutati", in sede di indennizzo, solo sette milioni, perché "non produttori di reddito". E lo Stato italiano ha tassato le somme corrisposte sulla base della nuova legge sui depositi bancari per una cifra complessiva superiore agli otto milioni. "Ci hanno imposto anche la tassa sul dolore" ha commentato Lorentini.

29 settembre 1992 

Fonte: La Repubblica

Vicenda Heysel

"Tassato persino il dolore"

AREZZO - "E' stata fatta giustizia e quindi il nostro compito adesso è terminato. Ma quello che abbiamo perduto non potrà mai esserci restituito". Con queste parole Otello Lorentini ha annunciato lo scioglimento del comitato dei parenti delle vittime dell'Heysel, di cui è stato presidente per sette anni. Lo scioglimento segue il pagamento degli indennizzi ai familiari ordinato dal tribunale di Bruxelles che ha ritenuto l'Uefa, lo Stato e la federazione calcistica belga "corresponsabili per carenze organizzative" della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 nello stadio della capitale belga. Quella notte persero la vita 39 persone, 32 delle quali italiane, presenti all'Heysel per assistere alla finale di Coppa dei Campioni fra la Juventus e il Liverpool. Una vicenda lunga e dolorosa, conclusasi con i risarcimenti alle famiglie ma anche con una severa e addolorata critica al fisco italiano che, in base ai recenti provvedimenti sui depositi bancari, ha applicato sugli indennizzi ottenuti una tassa complessiva di oltre otto milioni. "Ci hanno imposto anche una tassa sul dolore" ha commentato Lorentini con molta amarezza. La complessa e delicata lunga battaglia legale è arrivata a conclusione solo domenica, quando Lorentini, nel corso di una breve cerimonia a cui hanno partecipato tutte le 25 famiglie che avevano fondato il comitato, ha consegnato gli indennizzi alle 95 persone che si erano costituite parte civile. I risarcimenti, calcolati in base ai parametri di reddito, oscillano fra i 7 e i 500 milioni di lire, ed hanno dato luogo anche ad alcuni casi definiti "moralmente discutibili". La morte di alcuni giovani studenti, per esempio, è stata "valutata" secondo il minimo consentito dalla legge belga, circa 7 milioni di lire, in quanto i ragazzi sono stati ritenuti "non produttori di reddito". "Al di là dell'esiguità delle cifre ha detto Lorentini devo ringraziare gli avvocati che ci hanno assistito in questi anni. Per merito loro abbiamo ottenuto una sentenza che sta già facendo giurisprudenza". (R. S.)

29 settembre 1992 

Fonte: La Stampa


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