
AREZZO
Heysel, ad Arezzo i piazzali a
Roberto Lorentini
e
Giusy Conti dimenticati da navigatori e indirizzi
Piazzale
Roberto Lorentini e piazzale Giusy Conti: dove sono ? Digitando
gli indirizzi su un qualsiasi motore di ricerca, o su un
navigatore, non otterrete risposte. Perché i due piazzali
intitolati alle vittime dell’Heysel di cui venerdì 29 maggio
ricorreva il 35esimo anniversario e che si trovano uno allo
stadio e l’altro al palazzetto delle Caselle, non sono mai stati
"registrati" dai meccanismi digitali. La scoperta nel giorno del
ricordo della tragedia di Bruxelles nella quale Arezzo pagò un
prezzo altissimo. Tra i 39 morti per la finale di Coppa Campioni
tra Juventus e Liverpool due erano aretini. Roberto Lorentini,
31 anni, medico che morì per salvare un bambino e Giusy Conti,
la studentessa 17enne con la passione sfrenata per la Juventus.
Nel 2007, il giorno di Arezzo-Juventus, la città li ricordò con
l’intitolazione del "piazzale Roberto Lorentini" che è il
parcheggio dello stadio e l’intitolazione, nell’ottobre dello
stesso anno, di un altro piazzale a Giusy Conti. Quello che è al
palasport delle Caselle. "Ma in tutti questi anni, la
toponomastica non è cambiata", dice Francesco Caremani,
giornalista e autore del libro
"Heysel, la verità di una strage
annunciata", scritto insieme a Otello Lorentini che fondò
l’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel, che oggi porta
avanti il nipote Andrea. "Ci sono società sportive, come
l’Arezzo, che hanno lasciato il vecchio indirizzo", dice ancora
Caremani, sottolineando che "la memoria si fa anche con i
piccoli gesti". Perché se le mappe on line non fanno trovare i
due piazzali, anche le società sportive che si affacciano su
questi non hanno mai cambiato il loro recapito. È il caso
dell’Arezzo calcio che è rimasto in viale Gramsci. Non è così
invece per la sezione Arbitri Arezzo. Il presidente Sauro
Cerofolini ricorda quei due avvisi che mandò il Comune di
Arezzo. "Il 9 giugno 2007 e poi il 17 ottobre sempre dello
stesso anno - dice Cerofolini - venne comunicata l’intitolazione
dei due piazzali. Noi come sezione decidemmo subito di cambiare
l’indirizzo e adesso la sezione Aia è sita in piazzale
Lorentini. Ma abbiamo il problema che il piazzale non viene
riconosciuto dai navigatori e chi viene da fuori è costretto a
mettere stadio comunale per trovarci". "A me dispiace che
l’Arezzo, nonostante sollecitato nel tempo, non abbia cambiato
il proprio indirizzo - sottolinea Andrea Lorentini - Mi auguro
che prima o poi lo faccia". L’intenzione di cambiare indirizzo è
anche quella Società Basket Arezzo che si trova sul piazzale
Giusy Conti. Ma come fare ? La risposta è dell’ufficio
toponomastica Arezzo: "Spetta alle società sportive, una volta
saputo del cambio del nome di una strada. Spesso però non
succede anche per una questione di comodità".
29 maggio 2020
Fonte: Corrierediarezzo.corr.it
© Fotografie: Google Maps - Famiglia Conti
Piazzale
Giusy Conti al Palacaselle
Sabato 27 ottobre si è tenuta la
cerimonia di intitolazione del piazzale del Palacaselle a Giusy
Conti, alla cerimonia ha partecipato anche il Campione del Mondo
Paolo Rossi che ci ha rilasciato una sincera breve intervista
che potrete veder ed ascoltare su www.youtube-nocookie.com nei
nostri abituali canali "libericittadini" e "superottoscio".
Abbiamo ricevuto, insieme al Consigliere Comunale Pilade Nofri,
molte congratulazioni per l'idea di realizzare un monumento
contro la violenza nello sport da posizionare nel piazzale dello
stadio Comunale, passiamo ovviamente le sincere congratulazioni
alle libere cittadine e ai liberi cittadini che ci hanno
sollecitato nel formulare il progetto. Progetto che prosegue
senza indugi e che sarà realizzato con la massima attenzione e
cura unendo la tragedia dell'Heysel, la scomparsa dei due
aretini e di tutti gli altri sportivi rimasti uccisi da una
violenza che pare non avere mai fine, ed è per questo che la
realizzazione del monumento è una ulteriore prova di civiltà,
tra l'altro non a carico dell'Amministrazione Comunale, e non in
contrapposizione all'intitolazione dei due piazzali alle due
vittime aretine, Conti-Lorentini, che per noi rimarrà un cognome
per sempre unito per l'eternità.
29 ottobre 2007
Fonte: Comunicato di Fabio
Fioroni (Comitato MIRSIA)
© Fotografia: Google Maps
Inaugurata alle Caselle la
piazza dedicata alla ragazza aretina morta all'Heysel
Rossi: dal sacrificio di Giusy
uno sport migliore
di Federica Guerri
AREZZO - "Spero che questa targa serva
a ricordare che i valori dello sport sono altri e che il
sacrificio di Giusy possa farne crescerne di veri", così ha
parlato ieri l'ex campione del mondo Paolo Rossi alla cerimonia
di intitolazione del piazzale del palazzetto dello sport Le
Caselle a Giusy Conti, la studentessa aretina morta insieme a
Roberto Lorentini nella tragica finale di Coppa dei Campioni
dell'Heysel (39 vittime), ventidue anni fa. Oltre a Pablito,
idolo di Giusy, alla cerimonia erano presenti i genitori della
studentessa, l'assessore comunale allo sport Lucia De Robertis,
quello provinciale Vasai, il prefetto Francesca Adelaide Garufi
e don Paolo De Grandi, sacerdote ed ex calciatore. C'erano anche
i piccoli dello Ut Chimera con le loro tute blu a simboleggiare
lo sport di domani, lo sport che tutti vogliono pulito. "E' un
momento importante quello che stiamo vivendo - spiega
l'assessore De Robertis - abbiamo scelto proprio questo luogo
perché il palazzetto delle Caselle è l'impianto sportivo più
importante della città, quello da cui passano migliaia di
atleti. Lo abbiamo scelto nella speranza che, alzando gli occhi
al cielo, tutti possano leggere il nome di Giusy e ricordare che
lo sport è una cosa diversa". Una cosa diversa da quella che ha
strappato a Giusy la vita. "Ringrazio quanti si sono adoperati
perché venisse intitolato il piazzale a mia figlia - dice con
voce sommessa il padre di Giusy - dopo tanti anni era una cosa
doverosa. Spero che il suo sacrificio serva a prendere lo sport
in un altro modo". "Nel modo più sano e bello - prosegue il
prefetto Garufi - perché i giovani possano imparare cos'è
l'amore per lo sport, augurandomi che non debbano mai vedere
momenti brutti come quello dell' Heysel. Spero che la targa sia
un ricordo e un monito a evitare ciò che si può evitare".
"Chiedo scusa a nome di chi provocò quel gesto ventidue anni
fa", conclude l'assessore De Robertis, prima della benedizione
data da Don Paolo De Grandi. A seguire le note solenni di una
tromba hanno accompagnato il momento della scopertura della
targa nascosta da un panno verde bagnato dalla pioggia. Un gesto
doveroso, un nome per non dimenticare e per continuare a credere
che lo sport buono esiste.
27 ottobre 2007
Fonte: Corriere di Arezzo
© Video:
SUPER OTTO Sciò NEWS
Morta all'Heysel. L'assessore
De Robertis: "Omaggio alla Conti e inno allo sport vero"
Piazza per Giusy, arriva
Pablito
di Luca Serafini
Il 26 ottobre l'inaugurazione
alle Caselle con l'ex juventino Rossi
AREZZO - Pablito scende in campo per
Giusy. Sarà Paolo Rossi, il 26 ottobre, a scoprire la targa
della piazza intitolata a Giuseppina Conti, la studentessa
aretina morta a 17 anni all'Heysel il 29 maggio 1985. L'ex
attaccante della Juventus e della Nazionale ha accolto di buon
grado l'invito dell'assessore allo sport del Comune di Arezzo,
Lucia De Robertis. E così, 22 anni dopo la strage di Bruxelles
provocata dalla furia degli hooligans inglesi, il nome della
ragazza di Rigutino verrà associato in modo permanente ad un
luogo della città: il piazzale dell'ambiente sportivo al chiuso
più importante di Arezzo.
- Cerimonia. Annunciata per giugno e poi slittata per impegni
dell'ex campione del mondo, la cerimonia si svolgerà nel
pomeriggio (17.30) alla presenza del sindaco Giuseppe Fanfani,
delle autorità cittadine e dei genitori di Giusy. La targa con
l'intestazione della piazza sarà inaugurata da Rossi. Oggi l'ex
bomber ha i capelli grigi, ma nella maledetta notte all'Heysel
era tra i bianconeri che contro il Liverpool vinsero quella
Coppa dei Campioni macchiata di sangue. Un trofeo del quale i
familiari di Giusy vanno orgogliosi. "Perché era il sogno di
Giusy - ripete mamma Marisa - e prima di partire per il Belgio,
lei mi lasciò con queste parole: dai mamma, che torno con la
Coppa...". - Valori. Innamorata dello sport sano, pulito e
leale, appassionata del calcio, "pazza" per la Juventus, la
Conti era una fan di Paolo Rossi. E toccherà proprio a lui
ricordarla, con un gesto carico di significati. "Quella del 26
ottobre - dice l'assessore De Robertis - è la chiusura di un
cerchio che abbiamo aperto la scorsa primavera quando è stato
intitolato il piazzale dello stadio a Roberto Lorentini ed è
stata apposta la targa che ricorda tutte le vittime dell'Heysel.
Abbiamo lavorato con cura a questo importante ricordo che ha un
grande valore per comunicare alla gente, ai nostri giovani, a
chiunque passerà dalle Caselle, la morte assurda di Giusy e i
veri valori dello sport nei quali lei credeva".
- Famiglia. La famiglia Conti aspettava da tanto questo momento:
una via o una piazza col nome di Giusy. Il padre della
studentessa, Antonio, era insieme alla ragazza quando la folla
impazzita nella curva Zeta gliela strappò via e la schiacciò.
Pure lui rimase travolto e rischiò di morire. Con la moglie
Marisa - ex alimentaristi - e con gli altri due figli, Giovanni
e Francesco, il 26 ottobre saranno lì alle Caselle. Per
stringere la mano all'idolo di Giusy, Paolo Rossi, che viene qui
a ricordare quella ragazzina innamorata del pallone, con un
cuore bianconero spezzato in una notte di follia.
5 ottobre 2007
Fonte: Corriere di Arezzo
© Fotografie: Google
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