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E' morto il fotografo
Giglio, documentò la strage dell'Heysel: a giugno
commovente incontro con i fratelli di Giusy
Conti una delle vittime
di Luca Serafini
È
morto a 78 anni Salvatore Giglio, storico ex fotografo
della Juventus, della quale ha seguito centinaia di
partite (superata quota mille) consegnando alle cronache
e alla storia del calcio immagini eccezionali come la
foto icona di Platini disteso di fianco sul campo in
protesta contro l’arbitro per un gol annullato. Due
milioni di scatti fotografici, tra i quali il tragico
reportage dell’Heysel, 29 maggio 1985, Bruxelles, quando
Salvatore Giglio documentò con foto di rara potenza
espressiva la strage prima di Juventus Liverpool: 39
persone morte nella curva Z dopo le cariche degli
hooligans, in un contesto di violenza e inefficacia
organizzativa. Proprio lo scorso 7 giugno 2025 Giglio ha
incontrato i fratelli di Giuseppina Conti, una delle
vittime, di Rigutino (Arezzo) consegnando loro delle
immagini del suo archivio. Un incontro commovente nel
quale Giglio, commosso, ricordò di essere rimasto
colpito, quella maledetta sera, dall’uomo con il golf
rosso che si aggirava tra le vittime - Antonio Conti di
Rigutino - e, trovata la figlia 17enne senza vita, si
chinò disperatamente su di lei. Il momento lancinante
del distacco in un’occasione che doveva essere di festa.
Immagini che sintetizzano il massacro dell’Heysel e
vanno anche oltre l’aspetto della cronaca. Giglio non ha
mai voluto compensi per la riproduzione delle sue foto
di quel tragico evento e in occasione dell’incontro
avvenuto a Bassano del Grappa su iniziativa dello
Juventus Club, il fotografo aveva allestito una mostra.
Disse, nella circostanza nella quale venne presentato il
libro su Giusy Conti, che ogni giorno era come se
incontrasse le vittime dell’Heysel, esperienza che lo
aveva molto segnato, in quanto a casa in una scatola del
suo grande archivio, ne conservava gli scatti e lo
sguardo immancabilmente gli cadeva lì. Immagini di
Salvatore Giglio sono a corredo del libro La Ragazza dai
Pantaloni Verdi, scritto da Luca Serafini per Effigi,
che a 40 anni di distanza racconta la storia di
Giuseppina "Giusy" Conti, del suo amore per lo sport,
per la Juve, che la portò sulla curva Z dove trovò la
morte. Salvatore Giglio aveva un rapporto speciale con
l’Associazione tra i Familiari delle Vittime dell’Heysel
guidata da Andrea Lorentini, figlio di Roberto, medico
vittima della strage morto mentre tentava di salvare un
bambino, e nipote di Otello cui si deve la battaglia di
giustizia sull’Heysel. Giglio era anche in ottimi
rapporti con il giornalista aretino Francesco Caremani
che sull’Heysel ha scritto un libro imprescindibile
(Heysel. Le verità di una strage annunciata). Tra i
tanti giocatori immortalati da Giglio, Giancarlo
Alessandrelli, ex portiere, di cui si segnala la
pubblicazione "Una storia bella. La mia vita in due
tempi" scritto con Francesca Muzzi.
Fonte:
Corrierediarezzo.it © 21 luglio 2025
(Testo
© Fotografia)
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La lettera dei
familiari vittime Heysel
"Così il luogo sarà
memoria perenne"
di Andrea Lorentini
Buongiorno
a tutti i presenti e in particolare rivolgo un saluto al
Presidente e al management di Juventus, al sindaco di
Torino, a tutte le autorità civili e politiche, al Ceo
del Liverpool e agli altri rappresentanti del club
inglese, nonché al presidente del consiglio comunale di
Bruxelles. Sono molto dispiaciuto di non essere presente
all’inaugurazione, ma una contemporanea cerimonia che la
città di Arezzo dedica a mio padre mi impone di dare
priorità alla mia famiglia. Non mancherà, certamente,
presto occasione per poter visitare questo luogo.
L’inaugurazione del memoriale "Verso Altrove" è un
momento importante e significativo del quale non
possiamo che essere profondamente grati a Juventus per
averlo pensato e realizzato mettendolo a disposizione
della città di Torino, ma anche di chiunque transitando
di qua possa fermarsi per un momento di riflessione. Un
luogo che da oggi diventa memoria perenne. Un luogo di
speranza, un luogo di vita e non di morte come è stato
l’Heysel. Questo memoriale è anche un impegno che il
club bianconero aveva assunto nei confronti
dell’Associazione dei familiari alcuni anni fa e che ha
mantenuto portandolo a compimento. E di questo
ringraziamo ancora una volta.
Negli ultimi anni il dialogo con Juventus è sempre stato
attivo portando a condividere momenti e iniziative
legate alla memoria dell’Heysel. Per noi familiari delle
vittime dell’Heysel questo è un giorno di dolore ed
emozione che ogni anno nella ricorrenza della strage di
Bruxelles, dove persero la vita i nostri cari, si
rinnova. Questi 40 anni sono stati un tempo faticoso, di
sofferenza, spesso, troppo spesso di solitudine. Un
tempo nel quale, contestualmente, abbiamo cercato di
tenere viva la memoria di chi per una partita di pallone
non è più tornato a casa. Lo ha fatto prima di tutti,
mio nonno, Otello Lorentini, fondatore dell’Associazione
fra i familiari delle vittime dell’Heysel che con
coraggio e tenacia ha lottato per ottenere giustizia per
le vittime, riuscendoci in una sentenza che ha fatto
Giurisprudenza. E successivamente attraverso l’impegno
civico contro la violenza nello sport. Un percorso che
nel 2015, dopo la sua morte, abbiamo ripreso con forza
ricostituendo l’Associazione fra i familiari e
promuovendo progetti e iniziative di educazione
civico-sportiva, in particolare, rivolte alle nuove
generazioni perché dalla memoria di un evento luttuoso i
giovani possano prendere coscienza che il calcio e lo
sport sono altro da quello che è accaduto all’Heysel.
Grazie. Andrea Lorentini (Presidente Associazione fra i
familiari delle vittime dell’Heysel)
Fonte:
Tuttosport © 30 maggio 2025
Fotografia: Juventus.com
©
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2 SITI, UNA MEMORIA
SOLTANTO
Sinergia fra i 2 siti
Associazionefamiliarivittimeheysel.it e
Saladellamemoriaheysel.it che a partire dalla data
odierna saranno gemellati, complementari l’uno all’altro
nella pubblicazione dei propri contenuti editoriali.
Domenico
Laudadio, socio benemerito e webmaster del sito
ufficiale dell’Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell’Heysel dal 2015, nonché l’ideatore del
Museo Virtuale Multimediale Saladellamemoriaheysel.it in
rete già dal 2008, è lieto di annunciare che i 2 domini
web da lui curati saranno parte di un unico progetto
divulgativo della memoria riguardo alle verità
storico-processuali della strage dello Stadio Heysel di
Bruxelles. Oltre ad una evidente similitudine grafica i
due siti proporranno ai visitatori alcuni collegamenti
fra le loro pagine realizzando un interscambio proficuo
e continuativo dei propri contenuti editoriali. Si
conferma la ferma rinuncia all’accoglienza e
pubblicazione all’interno di esse di qualsivoglia
riferimento o banner pubblicitario. Si ribadisce,
inoltre, ancora una volta che l’uso dei contenuti
multimediali di repertorio ivi presenti, ricercati e
prelevati da fonti sul web (sempre dichiarate) non
persegue alcuno scopo di lucro ma si ispira al diritto
di cronaca, date le sue uniche finalità etiche e
didattico-culturali (in fede alla legge italiana sul
diritto d’autore 633/1941 al comma 1 bis all’articolo 70
che cita: "la libera pubblicazione attraverso la rete
internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a
bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o
scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia
a scopo di lucro". Vedi, inoltre, Direttiva
Europarlamento 26.03.2019). Pertanto, si dichiara che
eventuali contenuti multimediali attinti a fonti non
chiaramente risalenti all’originario copyright nel caso
di eventuali contestazioni da parte degli autori aventi
diritto, in qualunque momento saranno prontamente
rimossi e mai più riutilizzati. Per qualunque
comunicazione, a questo riguardo, potete contattare il
nostro webmaster, inviandogli una
mail.
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 11 maggio 2025
Loghi Museo
Virtuale
e Sito Associazione:
Gianni Valle
(Studio Charivari grafica design)
©
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