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SALA DELLA MEMORIA NEWS
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HEYSEL N E W S 4.11.2025
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Un cuore d’acciaio per ricordare le 39 vittime dell’Heysel

di Elisabetta Zanna

Approvato il progetto per il monumento dedicato alle vittime, realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte e associazioni.

La Città di Torino dedicherà un monumento permanente alle vittime della tragedia dell’Heysel per mantenere viva la memoria di una delle pagine più drammatiche nella storia del calcio europeo. A quarant’anni da quella notte del 29 maggio 1985, la Giunta comunale, su proposta dell’assessore allo Sport Domenico Carretta, ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione dell’opera commemorativa, che sarà collocata nella piazzetta intitolata alle Vittime dell’Heysel, nel quartiere della Circoscrizione 7. L’iniziativa, sostenuta da un finanziamento della Regione Piemonte di 100mila euro, nasce dalla proposta congiunta delle associazioni "Quelli di… via Filadelfia" e "Familiari vittime dell’Heysel", da anni impegnate nel mantenere vivo il ricordo delle 39 persone morte quella sera, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Il monumento, che sarà alto cinque metri e realizzato in acciaio Corten, raffigurerà un cuore attraversato dalla scritta "Heysel, +39, per non dimenticare", simbolo di unità, memoria e riflessione. La scelta dell’acciaio, resistente ma segnato dal tempo, rappresenta la volontà di unire forza e dolore in un linguaggio universale. L’obiettivo è quello di creare un luogo di raccoglimento e riflessione, aperto a cittadini, tifosi e scolaresche, dove la memoria delle vittime possa convivere con una riflessione sul valore autentico dello sport, sulla non violenza e sul rispetto reciproco. L’inaugurazione è prevista per la primavera del 2026, a pochi mesi dal quarantunesimo anniversario della tragedia. La scelta della piazzetta delle Vittime dell’Heysel non è casuale: quel piccolo spazio urbano, oggi privo di un segno materiale del ricordo, diventerà il centro simbolico della memoria sportiva torinese, un punto di riferimento per chi vorrà rendere omaggio a chi perse la vita in quella notte di paura allo stadio di Bruxelles. L’opera, oltre al valore commemorativo, rappresenta un gesto di consapevolezza collettiva: ricordare per educare. Non solo un tributo alle 39 vittime, ma anche un invito rivolto alle nuove generazioni a rifiutare ogni forma di violenza negli stadi e a riscoprire la dimensione più autentica del tifo sportivo. Le associazioni promotrici hanno accolto con soddisfazione l’approvazione del progetto da parte della Giunta comunale, sottolineando come l’iniziativa rappresenti un riconoscimento dovuto a tutte le famiglie che da quarant’anni portano il peso di quella ferita ancora aperta. Per la città di Torino, da sempre legata al ricordo dell’Heysel anche per la sua storia calcistica e per il legame profondo con la Juventus, il monumento sarà un segno tangibile di rispetto, memoria e responsabilità civile. Il finanziamento regionale coprirà interamente la realizzazione della scultura e gli interventi di sistemazione dell’area, che sarà arricchita da un percorso pedonale commemorativo e da illuminazione dedicata. L’amministrazione ha annunciato che la progettazione definitiva sarà completata entro fine anno, per consentire l’avvio dei lavori nei primi mesi del 2026. Con questo progetto, Torino conferma la propria volontà di custodire la memoria sportiva come patrimonio collettivo e di fare del ricordo un punto di partenza per la cultura del rispetto e della responsabilità. Un cuore d’acciaio che racconterà, per sempre, che quella notte del 29 maggio non deve più ripetersi. Fonte: Giornalelavoce.it © 4 novembre 2025 Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel ©

 

E' morto il fotografo Giglio, documentò la strage dell'Heysel: a giugno

commovente incontro con i fratelli di Giusy Conti una delle vittime

di Luca Serafini

È morto a 78 anni Salvatore Giglio, storico ex fotografo della Juventus, della quale ha seguito centinaia di partite (superata quota mille) consegnando alle cronache e alla storia del calcio immagini eccezionali come la foto icona di Platini disteso di fianco sul campo in protesta contro l’arbitro per un gol annullato. Due milioni di scatti fotografici, tra i quali il tragico reportage dell’Heysel, 29 maggio 1985, Bruxelles, quando Salvatore Giglio documentò con foto di rara potenza espressiva la strage prima di Juventus Liverpool: 39 persone morte nella curva Z dopo le cariche degli hooligans, in un contesto di violenza e inefficacia organizzativa. Proprio lo scorso 7 giugno 2025 Giglio ha incontrato i fratelli di Giuseppina Conti, una delle vittime, di Rigutino (Arezzo) consegnando loro delle immagini del suo archivio. Un incontro commovente nel quale Giglio, commosso, ricordò di essere rimasto colpito, quella maledetta sera, dall’uomo con il golf rosso che si aggirava tra le vittime - Antonio Conti di Rigutino - e, trovata la figlia 17enne senza vita, si chinò disperatamente su di lei. Il momento lancinante del distacco in un’occasione che doveva essere di festa. Immagini che sintetizzano il massacro dell’Heysel e vanno anche oltre l’aspetto della cronaca. Giglio non ha mai voluto compensi per la riproduzione delle sue foto di quel tragico evento e in occasione dell’incontro avvenuto a Bassano del Grappa su iniziativa dello Juventus Club, il fotografo aveva allestito una mostra. Disse, nella circostanza nella quale venne presentato il libro su Giusy Conti, che ogni giorno era come se incontrasse le vittime dell’Heysel, esperienza che lo aveva molto segnato, in quanto a casa in una scatola del suo grande archivio, ne conservava gli scatti e lo sguardo immancabilmente gli cadeva lì. Immagini di Salvatore Giglio sono a corredo del libro La Ragazza dai Pantaloni Verdi, scritto da Luca Serafini per Effigi, che a 40 anni di distanza racconta la storia di Giuseppina "Giusy" Conti, del suo amore per lo sport, per la Juve, che la portò sulla curva Z dove trovò la morte. Salvatore Giglio aveva un rapporto speciale con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime dell’Heysel guidata da Andrea Lorentini, figlio di Roberto, medico vittima della strage morto mentre tentava di salvare un bambino, e nipote di Otello cui si deve la battaglia di giustizia sull’Heysel. Giglio era anche in ottimi rapporti con il giornalista aretino Francesco Caremani che sull’Heysel ha scritto un libro imprescindibile (Heysel. Le verità di una strage annunciata). Tra i tanti giocatori immortalati da Giglio, Giancarlo Alessandrelli, ex portiere, di cui si segnala la pubblicazione "Una storia bella. La mia vita in due tempi" scritto con Francesca Muzzi. Fonte: Corrierediarezzo.it © 21 luglio 2025 (Testo © Fotografia)

 
 

La lettera dei familiari vittime Heysel

"Così il luogo sarà memoria perenne"

di Andrea Lorentini

Buongiorno a tutti i presenti e in particolare rivolgo un saluto al Presidente e al management di Juventus, al sindaco di Torino, a tutte le autorità civili e politiche, al Ceo del Liverpool e agli altri rappresentanti del club inglese, nonché al presidente del consiglio comunale di Bruxelles. Sono molto dispiaciuto di non essere presente all’inaugurazione, ma una contemporanea cerimonia che la città di Arezzo dedica a mio padre mi impone di dare priorità alla mia famiglia. Non mancherà, certamente, presto occasione per poter visitare questo luogo. L’inaugurazione del memoriale "Verso Altrove" è un momento importante e significativo del quale non possiamo che essere profondamente grati a Juventus per averlo pensato e realizzato mettendolo a disposizione della città di Torino, ma anche di chiunque transitando di qua possa fermarsi per un momento di riflessione. Un luogo che da oggi diventa memoria perenne. Un luogo di speranza, un luogo di vita e non di morte come è stato l’Heysel. Questo memoriale è anche un impegno che il club bianconero aveva assunto nei confronti dell’Associazione dei familiari alcuni anni fa e che ha mantenuto portandolo a compimento. E di questo ringraziamo ancora una volta. Negli ultimi anni il dialogo con Juventus è sempre stato attivo portando a condividere momenti e iniziative legate alla memoria dell’Heysel. Per noi familiari delle vittime dell’Heysel questo è un giorno di dolore ed emozione che ogni anno nella ricorrenza della strage di Bruxelles, dove persero la vita i nostri cari, si rinnova. Questi 40 anni sono stati un tempo faticoso, di sofferenza, spesso, troppo spesso di solitudine. Un tempo nel quale, contestualmente, abbiamo cercato di tenere viva la memoria di chi per una partita di pallone non è più tornato a casa. Lo ha fatto prima di tutti, mio nonno, Otello Lorentini, fondatore dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel che con coraggio e tenacia ha lottato per ottenere giustizia per le vittime, riuscendoci in una sentenza che ha fatto Giurisprudenza. E successivamente attraverso l’impegno civico contro la violenza nello sport. Un percorso che nel 2015, dopo la sua morte, abbiamo ripreso con forza ricostituendo l’Associazione fra i familiari e promuovendo progetti e iniziative di educazione civico-sportiva, in particolare, rivolte alle nuove generazioni perché dalla memoria di un evento luttuoso i giovani possano prendere coscienza che il calcio e lo sport sono altro da quello che è accaduto all’Heysel. Grazie. Andrea Lorentini (Presidente Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel) Fonte: Tuttosport © 30 maggio 2025 Fotografia: Juventus.com ©

 
 

2 SITI, UNA MEMORIA SOLTANTO

Sinergia fra i 2 siti Associazionefamiliarivittimeheysel.it e Saladellamemoriaheysel.it che a partire dalla data odierna saranno gemellati, complementari l’uno all’altro nella pubblicazione dei propri contenuti editoriali.

Domenico Laudadio, socio benemerito e webmaster del sito ufficiale dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel dal 2015, nonché l’ideatore del Museo Virtuale Multimediale Saladellamemoriaheysel.it in rete già dal 2008, è lieto di annunciare che i 2 domini web da lui curati saranno parte di un unico progetto divulgativo della memoria riguardo alle verità storico-processuali della strage dello Stadio Heysel di Bruxelles. Oltre ad una evidente similitudine grafica i due siti proporranno ai visitatori alcuni collegamenti fra le loro pagine realizzando un interscambio proficuo e continuativo dei propri contenuti editoriali. Si conferma la ferma rinuncia all’accoglienza e pubblicazione all’interno di esse di qualsivoglia riferimento o banner pubblicitario. Si ribadisce, inoltre, ancora una volta che l’uso dei contenuti multimediali di repertorio ivi presenti, ricercati e prelevati da fonti sul web (sempre dichiarate) non persegue alcuno scopo di lucro ma si ispira al diritto di cronaca, date le sue uniche finalità etiche e didattico-culturali (in fede alla legge italiana sul diritto d’autore 633/1941 al comma 1 bis all’articolo 70 che cita: "la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro". Vedi, inoltre, Direttiva Europarlamento 26.03.2019). Pertanto, si dichiara che eventuali contenuti multimediali attinti a fonti non chiaramente risalenti all’originario copyright nel caso di eventuali contestazioni da parte degli autori aventi diritto, in qualunque momento saranno prontamente rimossi e mai più riutilizzati. Per qualunque comunicazione, a questo riguardo, potete contattare il nostro webmaster, inviandogli una mail. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 11 maggio 2025 Loghi Museo Virtuale e Sito Associazione: Gianni Valle (Studio Charivari grafica design) ©

 
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