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Cattedrale Metropolita di Cristo Re,
Liverpool 31.05.1985 |
Cerimonia in Memoria della Strage dello Stadio Heysel |
Messa in Suffragio delle
39 Vittime |
Commemorazione
a
Cura della Città di Liverpool |
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 Messa celebrata
con i giocatori
Liverpool ricorda i morti allo stadio
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE. LONDRA - Il
segnale di pacificazione arriva da Liverpool. Proprio dalla città
dei tifosi-teppisti. Giocatori delle due squadre cittadine (Everton
e Liverpool) e più di duemila persone si sono ritrovati nella cattedrale
cattolica per partecipare a una Messa in suffragio delle vittime
di Bruxelles. Da Kennedy a Dalglish, da Neal al portiere Grobbelaar,
titolari e riserve, tutti in cravatta nera in segno di lutto, hanno
pregato per i morti di quel tragico mercoledì sera allo stadio Heysel.
Qualcuno, come Sammy Lee, ha pianto. Nessuno ha mascherato una commozione
che confermava quanto fossero sentite le parole di condanna
espresse
dopo l'incontro. Ma i segnali di pacificazione non smorzano la polemica.
L'autosospensione per un anno delle squadre inglesi dalle Coppe
europee annunciata venerdì ha lasciato l'amaro in bocca. Tutti i
giornali erano concordi ieri nel qualificare come "inadeguato" il
provvedimento, definito addirittura "un insulto alla memoria dei
caduti di Bruxelles" dai fogli popolari che spesso si distinguono
per la loro faziosità ma che in questa occasione si sono schierati
in prima fila nella riprovazione delle violenze e nella richiesta
di sanzioni esemplari contro i teppisti negli stadi. Non è un segreto,
qui a Londra, che il primo ministro signora Thatcher avrebbe preferito
una sospensione di due anni per dare anche all'estero l'impressione
che gli inglesi erano davvero consapevoli della gravità di
quanto
avvenuto a Bruxelles e decisi in un paio d'anni di "quarantena"
a rimettere ordine nell'ambiente calcistico. E con uno zelo insospettato,
alcuni commentatori continuano a insistere perché l'auto-espiazione
salga a cinque anni, anticipando in severità quelle che potranno
essere le sanzioni dell'Uefa. Insomma, il desiderio di farsi perdonare
dall'Europa sconvolta dalle scene di violenza e in particolare dall'Italia
colpita cosi gravemente, è evidente a tutti i livelli. Cosi, mentre
i giornali seguitano a denunciare quello che viene definito ormai
"un cancro sociale", il governo della signora Thatcher ha spedito
il ministro degli Esteri Howe a Bruxelles in una prima missione
di "riconciliazione" che culminerà nei prossimi giorni in Italia.
Ma anche a livello popolare, le reazioni di sdegno sono sincere
e diffuse. Lo testimonia il tono delle lettere ricevute dal giornali,
lo provano l'imbarazzo e il senso di vergogna che in questi giorni,
mostrano gli inglesi nei loro contatti con gli italiani di qua.
In questo panorama si deve rilevare una sola nota stonata: anche
ieri pomeriggio, la tv commerciale "ITV" si è distinta per una pesante
caduta di gusto nel resoconto delle scene di disperazione dei parenti
all'arrivo delle vittime a Torino e a Milano definite, con tono
di sufficienza, "in stile italiano". p. Pat.
2 giugno 1985
Fonte: La Stampa
Fonte Fotografia Notturna: Masterstudio.it
 Liverpool ha pregato per le vittime
di Bruxelles
LIVERPOOL - Più di duemila tifosi del club
del Liverpool, insieme a giocatori della squadra inglese, hanno
reso omaggio ieri sera nel corso di una messa piena di emozione
celebrata nella grande cattedrale di Liverpool alle 38 vittime della
violenza avvenuta 48 ore prima nello stadio di Heysel a Bruxelles.
Molti giocatori, tra i quali l'internazionale Sammy Lee, sono scoppiati
a piangere quando la gente ha intonato "Abide with me" ("Che Dio
resti con me"), l'inno religioso tradizionale cantato dal pubblico
prima della finale della Coppa d'Inghilterra. "Preghiamo per quelli
che in questa stagione sono morti per le tragedie del calcio e,
in particolare, per le vittime di Bruxelles e di Bradford", ha chiesto
ai presenti Joe Fagan, allenatore del Liverpool. "Preghiamo - ha
aggiunto - per il ritorno della pace e della prosperità nella nostra
città e perché la violenza e il rancore non possano mai avere il
sopravvento sullo spirito sportivo".
A questo punto il capitano della squadra Kenny Dalglish e
il portiere Bruce Grobbelaar si sono avvicinati all'altare e vi
hanno deposto una corona di fiori rossi e bianchi (i colori del
Liverpool) circondati di nastri bianchi e neri (i colori della Juventus).
1 giugno 1985
Fonte: La Repubblica
Tante scuse da Liverpool
Al sindaco e al prefetto di Torino
TORINO
- Il sindaco di Liverpool, Hugh Dalton, ha inviato un telegramma
al primo cittadino di Torino, Cardetti, con parole di cordoglio
e l'annuncio di una sottoscrizione popolare aperta dalla municipalità
della città inglese come atto di solidarietà concreta nei confronti
delle famiglie delle vittime. Anche il console britannico a Genova,
mister Wicks, si è fatto vivo con il sindaco di Torino. Lo ha cercato
al telefono per esternargli il suo cordoglio per quanto avvenuto
allo stadio Heysel di Bruxelles e per porgere le scuse del suo governo.
Mister Wicks ha anche chiesto di poter partecipare ai funerali delle
due vittime torinesi. Il console britannico a Genova ha pure fatto
pervenire al prefetto Sparano un telegramma dell'ambasciatore inglese
a Roma in cui si afferma: "... sono rimasto sconvolto e rattristato
dalle spaventose scene di violenza. Vorrei esprimere il mio più
sincero rammarico per il fatto che dei cittadini britannici siano
rimasti coinvolti in un comportamento tanto vergognoso". Stamane,
intanto, una delegazione di calciatori della Juventus composta da
Platini e Tacconi, accompagnati dal ds Morini, ha lasciato Torino
in aereo per Bruxelles, dove visiterà i feriti ricoverati negli
ospedali cittadini. Un telegramma di cordoglio è giunto anche al
pastore protestante della Chiesa unica riformata inglese a Torino,
Dean, dalle autorità religiose di Liverpool.
1 giugno 1985
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