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										Municipio
										
										  
										Chiesa Cattolica 
										e Anglicana | 
									 
									
										| 
										Cerimonie Istituzionali in Memoria 
										Vittime Strage Heysel | 
									 
									
										| 
										"Viaggio di Pace e 
										Riconciliazione delle Autorità Civili e 
										Religiose" | 
									 
									
										| 
										Commemorazione a Cura della 
										Città di Liverpool a Torino | 
									 
									
										| 
										Con la Partecipazione 
										della Juventus Football Club 
										e 
										Famiglia Agnelli | 
									 
									
										| 
										 | 
									 
									
									 
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								 Liverpool a 
								Torino con un messaggio di amicizia 
								Ieri l’arrivo, 
								oggi l’incontro con la giunta - "Non si può 
								riparare al male, ma si può costruire un ponte 
								di fratellanza". 
								
						
						 (DALLA NOSTRA 
								REDAZIONE) TORINO - "Abbracciamo la città di 
								Torino con spirito di fratellanza. Quello che è 
								successo contiene in sé qualcosa di 
								irreparabile. Non possiamo riparare al male, a 
								tutto ciò che è stato fatto, tuttavia possiamo 
								costruire un ponte di amicizia che unisca le 
								nostre due città". Parole semplici, asciutte, 
								che vanno diritte al cuore. Le scandisce il 
								sindaco di Liverpool, Hugh Dalton, davanti a un 
								nugolo di cine-operatori, fotografi, 
								giornalisti, che lo circondano, lo assediano, 
								mentre si rivolge alla rappresentanza del comune 
								di Torino. In anticipo sulla tabella d’arrivo, 
								il volo della "DAN AIR", decollato da Liverpool 
								alle 16.09, con a bordo la delegazione della 
								città inglese, atterra dolcemente sulla pista di 
								Caselle. Dal "messaggero di pace" discendono 
								primi fra tutti Maria e Richard Welsh, 
								rispettivamente moglie e zio di John Welsh, il 
								"salvatore" dell'Heysel, l’uomo che con coraggio 
								ha salvato la vita ad una decina di Italiani 
								travolti, in quei venti minuti di terrore nel 
								settore "Z" dello stadio di Bruxelles. La donna 
								stringe a sé i suoi bimbi: John e Maria, di tre 
								e due anni. Suo marito, atterrato poche ore 
								prima, proveniente da Roma, ha dichiarato: 
								"Porto la solidarietà di tutti i disoccupati di 
								Liverpool a quelli di Torino". La morsa del 
								fotografi si stringe fulmineamente, quasi a 
								chiudere in un budello la scaletta dell'aereo, 
								da cui discendono in rapida successione tutte le 
								personalità della delegazione di Liverpool. Dal 
								sindaco Dalton ai membri del consiglio comunale, 
								dall'arcivescovo cattolico Derek Warlock al 
								reverendo anglicano Davide Sheppard, ai 
								dirigenti della società calcistica del 
								Liverpool.  
								
						
						 Ad attendere tutti, gli assessori 
								comunali Elda Tessore e Francesco Mollo, il 
								console inglese a Torino, mister Wicks, ed il 
								"minister" (una sorta di vice ambasciatore o 
								ambasciatore in seconda) mister Fitrherbert. Le 
								parole che cogliamo nella grande ressa sono di 
								prammatica poiché, come ha spiegato il console 
								Wicks che ha svolto la funzione di portavoce del 
								gruppo, la conferenza stampa è prevista oggi, 
								nell'incontro che la delegazione avrà a Palazzo 
								Civico con il sindaco Cardetti e quattro 
								assessori. Il più loquace si è rivelato II 
								reverendo Sheppard, che ha affermato: "Siamo a 
								Torino per esprimere II nostro cordoglio. Il 
								nostro dolore per tante vittime innocenti di una 
								tragedia. Auspico che domani (oggi per chi legge 
								NdR) nella funzione religiosa al Santuario 
								della Consolata vi siano tanti giovani, perché 
								grande è il significato della parola 
								fratellanza". Ed è una chiave di lettura anche 
								del laburista di sinistra Derek Hatton, vice 
								capogruppo al comune di Liverpool, che in volo 
								ha dichiarato a giornalisti inglesi: "Il primo 
								ministro Thatcher ha strumentalizzato la 
								tragedia dello stadio come una seconda guerra 
								delle Falkland". Sull'aereo non sarebbero 
								mancate polemiche e scambi velenosi tra i sette 
								laburisti, da una parte, con i conservatori e 
								liberali alleati dall'altra. Questi ultimi 
								accusano a loro volta i laburisti di aver 
								strumentalizzato la missione di pace. Una 
								ulteriore prova di come, anche in questa triste 
								circostanza, vecchi e sordidi rancori non siano 
								rimasti a casa. Per la cronaca, i rappresentanti 
								di Liverpool hanno inviato un incaricato a 
								Bruxelles per controllare le misure di sicurezza 
								che esistevano nel tragico stadio, allo scopo di 
								concordare con i torinesi una denuncia nei 
								confronti degli organizzatori.
								 M. R. 
								  
								Fonte:  
								L’Unità © 18 giugno 1985
								  Fotografie: It.m.wikipedia.org 
								© Bbc.com © It.mydailyselfmotivation.com © 
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								 Con la 
								delegazione che vuole ricostruire l'amicizia 
								umiliata dalla tragedia di Bruxelles 
								Da Liverpool a 
								Torino sul jet della pace 
								di Enrico 
								Singer 
								
						
						 TORINO - A Liverpool 
								l'aereo rulla puntuale sulla pista, alle 3 del 
								pomeriggio, sotto la pioggia. In un attimo il 
								porto e le villette brune della periferia 
								spariscono dietro le nuvole. Il viaggio della 
								riconciliazione a Torino è cominciato. E' dal 
								giorno successivo alla strage nello stadio 
								Heysel di Bruxelles che gli amministratori della 
								città inglese, i dirigenti della squadra dei 
								"reds", il vescovo cattolico e quello 
								protestante, hanno lavorato per arrivare a 
								questo giorno. Hanno scelto la delegazione (28 
								persone), hanno preso contatti, preparato 
								discorsi. Adesso che il jet è in volo sono tutti 
								tesi. Sperano di essere capiti ma l'esame da 
								superare è duro. "Quei trentotto morti pesano a 
								Liverpool e in Inghilterra come in Italia", dice 
								Derek Hatton, il vicesindaco che è stato uno dei 
								più convinti sostenitori del viaggio. "Vogliamo 
								scongiurare una guerra tra città, tra italiani e 
								inglesi. A Torino speriamo di incontrare anche i 
								familiari di qualcuna delle vittime di Bruxelles 
								per testimoniare il nostro cordoglio sincero. 
								Non cerchiamo scuse ma comprensione. Dobbiamo 
								lavorare insieme per ricostruire l'amicizia, per 
								eliminare dubbi assurdi: la violenza di un 
								gruppo di teppisti non può condannare un Paese". 
								Anche gli altri rappresentanti del consiglio 
								comunale di Liverpool insistono su questo tema: 
								la violenza di una minoranza va isolata. Per una 
								volta, sono d'accordo i laboristi (che governano 
								la città). I conservatori e i liberali, tutti 
								presenti nella delegazione. Raccontano i mille 
								episodi di solidarietà, cercano di descrivere lo 
								sgomento che la città continua a vivere.  
								
						
						 Hanno 
								portato centinaia di lettere che gente comune ha 
								scritto al municipio e ai giornali, i disegni 
								che i bambini di una scuola - la St. Brigids's - 
								hanno realizzato in classe. Due funzionari li 
								tengono arrotolati su una delle poltrone 
								dell'aereo: si intravedono volti che piangono e 
								scritte di pace. "Li regaleremo ad una scuola di 
								Torino", dicono. Hatton parla anche di 
								iniziative concrete. Mostra un documento che 
								vuole sottoporre, oggi, alle autorità di Torino 
								e ai dirigenti della Juventus. E' una relazione 
								dell'ufficio tecnico del Comune di Liverpool: 
								l'ha realizzata un perito che, cinque giorni fa, 
								è stato a Bruxelles. Nove fogli che 
								dimostrerebbero l'inadeguatezza delle strutture 
								dello stadio Heysel. Nel discorso riemerge la 
								polemica inglese contro l'UEFA. "La follia degli 
								hooligans è la prima responsabile, certo, ma in 
								quello stadio non si doveva giocare una partita 
								così". Secondo Hatton sarebbe venuto il momento 
								di ragionare su tutte le responsabilità "perché 
								tragedie simili non si ripetano". Una critica 
								dura è rivolta anche al governo di Margaret 
								Thatcher. Il tono si accende, il confronto 
								politico a Liverpool, bastione laborista, è 
								forte. "Ci hanno già regalato la guerra delle 
								Falkland - dice Derek Hatton - ora la 
								disoccupazione. I fenomeni di violenza, gli 
								sbandati sono soprattutto colpa di una certa 
								politica". Ma sull'aereo della riconciliazione 
								prevalgono voci più pacate, anche se a Londra le 
								dichiarazioni di Hatton avranno un seguito. Sono 
								i due vescovi di Liverpool, che siedono uno 
								accanto all'altro, a insistere sul messaggio di 
								fratellanza che la delegazione vuole portare in 
								Italia.  
								
						
						 Ricordano che quando il Papa visitò la 
								città inglese, tre anni fa, entrò e si fermò in 
								preghiera sia nella cattedrale cattolica che in 
								quella anglicana: "Oggi siamo qui insieme per 
								esprimere i sentimenti più profondi della nostra 
								popolazione, delle due Chiese. Sentimenti di 
								dolore e di speranza". L'arcivescovo cattolico, 
								monsignor Derek Worlock, concelebrerà una messa 
								con il cardinale Ballestrero: "Ripeterò ai 
								giovani di Torino quello che ho detto ai giovani 
								di Liverpool, dallo sport dobbiamo bandire la 
								violenza". E il vescovo anglicano, reverendo 
								David Sheppard (che è stato nazionale inglese di 
								cricket), annuisce. L'aereo si avvicina a 
								Torino. I ventotto componenti della delegazione 
								sembrano preoccupati. Rispondono alle domande ma 
								poi, quando scoprono che il giornalista che 
								hanno di fronte è italiano, chiedono pareri, 
								impressioni. "Come ci accoglieranno ? E' vero 
								che c'è tanto risentimento ?". I meno abituati a 
								trovarsi al centro dell'interesse (sul jet ci 
								sono 34 giornalisti e decine di telecamere) sono 
								la moglie e lo zio di John Welsh, il tifoso del 
								Liverpool che, nello stadio di Heysel, ha 
								aiutato gli italiani mettendo in salvo otto 
								persone. John è già in Italia: tornerà a casa 
								con i suoi. La moglie, Marie, ha portato con sé 
								i due bambini. E' frastornata. "Mio marito un 
								eroe ? Non so, lo hanno scritto i giornali 
								inglesi. Credo che abbia fatto soltanto quello 
								che qualsiasi essere umano avrebbe dovuto fare". 
								Alle sei del pomeriggio il "Boeing", si posa 
								sulla pista dell'aeroporto di Caselle. Il 
								pilota, al consueto saluto, unisce un augurio 
								particolare: "Successo per la vostra missione". 
								Si aprono le porte. Ancora giornalisti, 
								telecamere, fotografi: il viaggio di 
								riconciliazione è arrivato alla sua meta. 
								  
								Fonte:  
								La Stampa © 18 giugno 1985
								  Fotografia: GETTY IMAGES 
						
								©  (Not for Commercial Use) 
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								 Una 
								delegazione in "viaggio di pace" - Ci sarà anche 
								un tifoso che ha salvato 8 italiani  
								Liverpool 
								arriva  
								Il 
								programma della visita è in fase di avanzata 
								definizione. Resteranno tre giorni, martedì 
								l'incontro con le autorità, le squadre di calcio 
								e nel tardo pomeriggio una solenne finzione con 
								i due vescovi inglesi e il cardinal Ballestrero. 
								
						
						 Ci sarà anche John 
								Welsh, il barista di 27 anni che a Bruxelles 
								rischiò la vita per salvare otto tifosi 
								italiani, nella delegazione in arrivo il 
								prossimo lunedì, al pomeriggio, da Liverpool. Il 
								programma del "viaggio di pace e 
								riconciliazione" è ormai in via di avanzata 
								definizione. Durerà tre giorni, ma sarà 
								particolarmente intenso martedì quando, alle 10, 
								il co-sindaco Derek Hutton, il presidente del 
								consiglio comunale Hugh Dalton, l'arcivescovo 
								cattolico e quello anglicano oltre a consiglieri 
								comunali, deputati, delegati delle squadre del 
								Liverpool e dell'Everton verranno ricevuti a 
								Palazzo civico. Sarà un incontro con Torino, le 
								autorità militari, religiose, sportive, e i 
								sindacati su cui soprattutto ha insistito Derek 
								Hutton. Nel pomeriggio, visita alla Juventus e 
								forse al Torino, e con tutta probabilità alle 18 
								un grande rito religioso alla Consolata. Ci 
								saranno naturalmente l'arcivescovo cattolico 
								Derek Worlock, il vescovo anglicano David 
								Sheppard e con tutta probabilità il cardinal 
								Ballestrero. I contatti fra la curia di 
								Liverpool e quella di Torino, del resto, sono 
								stati abbastanza fitti e procedono dal giorno 
								dopo i tragici incidenti allo stadio Heysel di 
								Bruxelles. Un telegramma dell'arcivescovo era 
								stato letto ai funerali delle due vittime 
								torinesi. Mercoledì la delegazione dovrebbe 
								ripartire, ma ci sono ancora spazi vuoti che 
								potrebbero essere riempiti con nuovi impegni, da 
								definire in questi giorni. Il programma di 
								incontri, come aveva spiegato Hatton nel suo 
								messaggio ai torinesi pubblicato da "Stampa 
								Sera" di lunedì (edizione nazionale) potrebbe 
								essere più vasto proprio per il desiderio del 
								dinamico co-sindaco laburista di Liverpool di un 
								dialogo non formale con tutti. La delegazione 
								dovrebbe essere composta da una ventina di 
								persone in tutto. Ma ci saranno molti 
								giornalisti, perché la decisione assunta due 
								settimane fa dal consiglio comunale della città 
								inglese ha suscitato un enorme eco sulla stampa 
								locale. Ma ecco tutti i nomi dei componenti la 
								delegazione: Hugh Dalton, presidente del 
								consiglio comunale, John Hamilton, dirigente del 
								consiglio, Derek Hutton, "deputy leader" 
								(co-sindaco), Tony, Mulhearn, presidente del 
								partito laburista di Liverpool, John Lynden, 
								Peter Loyd, Heather Adams, Harry Smith, due 
								consiglieri liberali, Alfred Stocks, capo 
								dell'esecutivo del consiglio comunale, Derek 
								Worlock, arcivescovo di Liverpool, David 
								Sheppard, vescovo anglicano, E. Loyden, deputato 
								al Parlamento, K. Stewart, deputato al 
								Parlamento, due rappresentanti delle squadre di 
								calcio, due rappresentanti del sindacato. 
								  
								Fonte:  
								Stampa Sera © 12 giugno 1985
								  Fotografia: GETTY IMAGES 
						
								©  (Not 
						for Commercial Use) 
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								 Un messaggio a 
								"Stampa Sera" di Derek Hatton a pochi giorni 
								dalla visita a Torino  
								Il sindaco di 
								Liverpool scrive ai torinesi  
								"Verremo per dirvi 
								tutto il nostro dolore"  
								La delegazione 
								inglese arriverà il 17 o il 18 giugno - 
								"Condanniamo chi ha fatto scoppiare gli 
								incidenti di Bruxelles" - "Vogliamo accertare, 
								con le vostre autorità, di chi siano le vere 
								responsabilità della tragedia". 
								
						
						 TORINO - A una 
								settimana dall'arrivo a Torino della delegazione 
								di Liverpool per un viaggio di pace e di 
								riconciliazione, contro la violenza negli stadi 
								(il 17 o il 18 giugno), il co-sindaco Derek 
								Hatton, promotore dell'iniziativa, ci ha fatto 
								pervenire un messaggio per i Torinesi. L'ha 
								sollecitato "Stampa Sera", dopo essersi messa in 
								contatto con lui sin dalle prime ora di 
								mercoledì scorso, quando si diffuse la notizia 
								che il consiglio comunale di Liverpool aveva 
								deciso di formare una delegazione comprendente 
								le massime autorità civili, l'arcivescovo 
								cattolico Derek Worlock, il vescovo anglicano 
								David Sheppard, i dirigenti delle società 
								calcistiche del Liverpool e dell'Everton. La 
								risposta del sindaco Cardetti, informato da noi 
								prima ancora che dalla municipalità di Liverpool 
								fossero presi i primi contatti, fu entusiastica: 
								"Li accogliamo a braccia aperte". E dissolse i 
								timori che avevano accompagnato la difficile 
								decisione del "City Council" della città 
								inglese. Sabato scorso una solenne cerimonia per 
								la riconciliazione è stata concelebrata nella 
								cattedrale anglicana dai prelati dei due riti 
								cristiani, presente anche l'ambasciatore 
								italiano cui è stata consegnata una "targa del 
								dolore" della città di Liverpool. Ora, mentre si 
								infittiscono i preparativi per la partenza, 
								Derek Hatton, il dinamico "deputy leader" 
								laborista, invia tramite il nostro giornale 
								questo messaggio a Torino: "Innanzi tutto 
								verremo per dire che siamo addolorati per la 
								tragedia che è accaduta. Esprimiamo tutta la 
								nostra partecipazione più sincera, di tutto 
								cuore, al dolore delle famiglie dei tifosi della 
								Juventus. Diamo la nostra parola che la grande 
								maggioranza dei tifosi del Liverpool era andata 
								per assistere a quello che avrebbe dovuto essere 
								un brillante avvenimento sportivo. In secondo 
								luogo condanniamo, insieme alle autorità 
								torinesi, le persone responsabili d'aver fatto 
								scoppiare gli incidenti, incluso il Fronte 
								nazionale, fascista, che cerca tutte le 
								occasioni per far esplodere disordini. In terzo 
								luogo, veniamo per accertare, sempre insieme 
								alle autorità di Torino, dove siano le vere 
								responsabilità della tragedia, guardando in 
								special modo all'organizzazione per accogliere i 
								tifosi e assicurare l'ordine a Bruxelles. 
								Dobbiamo prepararci a chiedere degli standard di 
								sicurezza internazionali per tutti gli stadi del 
								calcio in Europa, in modo da esser certi che 
								tragedie di questa fatta non accadano mai più. 
								Infine, veniamo per stabilire legami con i 
								partiti socialisti ed i sindacati in Torino, in 
								modo da combattere insieme le cause profonde 
								della disperazione di tanti giovani alle prese 
								con gli effetti della disoccupazione di massa, 
								sia a Liverpool che a Torino. Vogliamo scambiare 
								i nostri punti di vista sul modo di affrontare 
								le condizioni sociali che rendono brutale la 
								nostra vita. Il nostro scopo è il socialismo, 
								sia nel nostro Paese, la Gran Bretagna, sia nel 
								mondo". Derek Hatton, Deputy leader of the City 
								Council Liverpool. 
								  
								Fonte:  
								Stampa Sera © 10 giugno 1985
								
								
								  Fotografie: GETTY IMAGES 
						
								©  (Not 
						for Commercial Use) 
								© Comune.torino.it © 
								 | 
							 
						
						 
						
						
						
				
					
					
						
						
							
							
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								 "Vorrei 
								parlare con la gente, per le strade" 
								Il vicesindaco 
								di Liverpool spiega le ragioni della sua 
								missione. 
								
								
						
						 NOSTRO SERVIZIO LIVERPOOL - Derek Hatton è il 
								giovane factotum della municipalità di 
								Liverpool. Da quando, con il sindaco Hugh 
								Dalton, entrambi di estrema sinistra, ha 
								rifiutato il titolo di Lord Mayor, il brillante 
								vicesindaco si chiama vice leader del gruppo di 
								controllo. Della delegazione che sta formando e 
								che sarà a Torino il 17 o il 18 giugno ha detto: 
								"Comprenderà alcuni assessori, i rappresentanti 
								delle due Chiese, quella cattolica (i cattolici 
								contano quasi metà dei credenti a Liverpool, 
								N.d.R) e quella anglicana, un certo numero di 
								vescovi, alcuni deputati del Parlamento centrale 
								per Liverpool e i sindacalisti. Saremo circa 
								venti". E che cosa farete ? Lei parlerà ? 
								"Vorremmo incontrare le autorità a Torino e 
								anche parlare con la gente, con i Torinesi, per 
								le strade, e vorremmo incontrare i 
								sindacalisti". Non temete qualche disordine ? 
								Dimostrazioni ? Non ha paura per la sicurezza 
								della delegazione ? "Ci siamo informati e se le 
								autorità italiane ci dicono, come ci hanno 
								detto, che possono garantire la nostra 
								sicurezza, abbiamo tutte le ragioni per fidarci. 
								Come se una delegazione italiana venisse a 
								Liverpool noi ci assumeremmo questa 
								responsabilità". Ho chiesto a Hatton, 
								personaggio molto attivo, controverso e famoso, 
								di che cosa vorrà discutere. "Ovviamente 
								rimpiangiamo moltissimo che la scorsa settimana 
								sia avvenuta questa tragedia e voglio già da ora 
								mandare le mie e le nostre più sentite 
								condoglianze alle famiglie colpite dal lutto. Ma 
								noi crediamo che la vera responsabilità della 
								tragedia stia nella cattiva organizzazione, non 
								solo dello stadio a Bruxelles, ma della polizia 
								belga, e vorremmo discutere di questo con 
								Torino, con i Torinesi. Vogliamo studiare cosa 
								fare e come fare nel futuro". Questo è già stato 
								detto in Italia. "Ciò mi rinfranca, la 
								ringrazio". Hatton è lieto che la delegazione di 
								Liverpool sia stata accettata da Torino e che 
								sia attesa anche se non sarà facile essere 
								sereni né per gli uni, né per gli altri. 
								G. S. 
								  
								Fonte:  
								La Stampa © 8 giugno 1985
								  Fotografia: GETTY IMAGES 
						
								©  (Not 
						for Commercial Use) 
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								 Liverpool 
								chiama Torino 
								Una 
								delegazione inglese attesa per il 17 o il 18 
								giugno - Ne faranno parte uomini politici, 
								esponenti della Chiesa cattolica e di quella 
								anglicana, giocatori - Il sindaco Cardetti: "Una 
								testimonianza di amicizia e di civiltà" - "La 
								tragedia dello stadio Heysel sia monito per 
								tutti". 
								
						
						 Il capo della 
								municipalità di Liverpool, Hugh Dalton, e il suo 
								vice, Derek Hutton, accompagnati da altre 
								autorità ed esponenti politici, della Chiesa e 
								del mondo calcistico, verranno a Torino per 
								incontrarsi con il sindaco Giorgio Cardetti e 
								con la città. La visita, che potrebbe avvenire 
								il 17 o il 18 giugno, vuole essere un segno che 
								la tragedia di Bruxelles "non ha allontanato le 
								comunità civili". Della delegazione faranno 
								parte anche l'arcivescovo cattolico Derek 
								Worlock e il vescovo anglicano David Sheppard. 
								L'iniziativa è allo studio del City Council di 
								Liverpool (il nostro Consiglio comunale) che, 
								ieri sera, avrebbe, però, registrato una 
								spaccatura: favorevoli alla trasferta si sono 
								dichiarati i laboristi, contrari i conservatori, 
								incerti i liberali che vorrebbero portare a 
								Torino anche una delegazione di fans del 
								Liverpool. L'irrigidimento sarebbe una 
								conseguenza di notizie rimbalzate dall'Italia 
								secondo cui la trasferta dei rappresentanti 
								inglesi potrebbe venire considerata 
								"inopportuna", anche in relazione alle recenti 
								manifestazioni antinglesi svoltesi in alcune 
								città italiane. Il sindaco ha accolto 
								favorevolmente l'annuncio della visita, 
								definendola "una testimonianza di amicizia e di 
								civiltà". Cardetti ha aggiunto che la tragedia 
								dello stadio Heysel deve essere di monito per 
								tutti, onde evitare che manifestazioni sportive 
								si tramutino ancora in occasioni di violenza" 
								augurandosi che "dall'accaduto non debba sorgere 
								alcuna ingiustificabile forma di inimicizia fra 
								italiani e inglesi". Per oggi è prevista la 
								convocazione straordinaria della giunta comunale 
								per discutere i particolari della visita. 
								Sembra, comunque, che i rappresentanti di 
								Liverpool rimarranno a Torino per qualche giorno 
								e nel capoluogo piemontese si sta pensando di 
								organizzare un rito religioso interconfessionale 
								per commemorare le vittime dello stadio Heysel, 
								presieduto dall'arcivescovo di Torino Anastasio 
								Ballestrero, presidente della Conferenza 
								Episcopale italiana. Al viaggio di 
								riconciliazione potrebbero partecipare anche le 
								delegazioni delle squadre del Liverpool e 
								dell'Everton mentre c'è invece incertezza sulla 
								presenza di gruppi di supporters. Positive le 
								prime reazioni in città: il consigliere dc 
								Sergio Galotti definisce il gesto 
								dell'amministrazione di Liverpool "coraggioso e 
								umano", e invita i Torinesi a "concedere subito 
								perdono con un gesto di fratellanza che possa 
								rappresentare un esempio per tutti i popoli che 
								sono alla ricerca della pace". 
								  
								Fonte:  
								La Stampa © 6 giugno 1985
								  
								Fotografie: Liverpoolecho.co.uk © GETTY IMAGES 
						
								©  (Not 
						for Commercial Use) 
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								 "Perché da 
								Liverpool a Torino" 
								
						
						 La risposta di Torino 
								a Liverpool è arrivata nella città inglese per 
								bocca del capo di gabinetto del sindaco 
								Cardetti. L'ha ricevuta il presidente 
								dell'assemblea comunale, John Hamilton, che 
								proprio ieri sera l'ha comunicata ai suoi 
								colleghi: "Ci accolgono a braccia aperte" ha 
								detto, più o meno, al pro-sindaco Hatton ed al 
								"chairman" Dalton. Ma a Liverpool resta qualche 
								perplessità fra l'opposizione liberale e 
								conservatrice, che ritiene troppo "vicino" il 17 
								giugno e vorrebbe almeno uno slittamento della 
								data in cui la delegazione della città, con 
								tutte le autorità civili, il vescovo anglicano e 
								l'arcivescovo cattolico, intraprenderà il 
								viaggio di pace e di riconciliazione. I 
								laburisti, però, hanno fretta, e non vogliono 
								aspettare. Perché ? "Vogliamo dimostrare che non 
								dimenticheremo mai quel che è successo a 
								Bruxelles. E la reazione della vostra città 
								mostra che c'è un'ampia volontà di stringere 
								relazioni di amicizia fra noi: La decisione di 
								intraprendere questa sorta di "viaggio di 
								espiazione" non è stata del resto facile. 
								Liverpool è sotto choc, "bombardata" dai 
								giornali che sottolineano gli atti vandalici 
								commessi in Italia dai soliti esagitati contro 
								uffici inglesi, o la presenza di scritte che 
								incitano all'odio, come quelle comparse alcuni 
								giorni fa sulle mura dello stadio comunale e che 
								il sindaco ha fatto subito cancellare. Derek 
								Hatton, l'attivissimo "deputy leader" (carica 
								che equivale in pratica a quella del nostro 
								primo cittadino, perché il "chairman", e cioè il 
								sindaco, ha funzioni di rappresentanza, è un po' 
								un "sindaco onorario") rivendica a sé l'idea ed 
								il merito di averla imposta. "Si, ci ho pensato 
								io per primo - ci ha detto ieri al telefono - 
								ancora mentre tornavano i tifosi, a caldo". Ha 
								pensato che fosse assolutamente necessario un 
								gesto che non avrebbe certo cancellato la 
								barbarie scatenatasi allo stadio di Bruxelles, 
								ma ne sarebbe stato almeno il più alto rifiuto. 
								Un gesto doloroso, difficile. "Ho dovuto imporre 
								quest'idea convincendo praticamente i membri 
								della maggioranza uno per uno, superando mille 
								perplessità e molti timori". Ora, Liverpool sta 
								preparando il suo viaggio ed è sicura che questa 
								sia l'unica azione giusta da compiere. Ma 
								restano timori, alimentati da equivoci. Questa 
								mattina ad esempio la stampa inglese sottolinea 
								con molta enfasi il fatto che i giocatori della 
								Juventus non scenderanno in campo nella partita 
								a Città del Messico contro l'Inghilterra. La 
								decisione è di Bearzot, ma molti articoli 
								suggeriscono che sia stata invece la Juventus a 
								impedir loro di giocare.
								
								  
								Fonte:  
								Stampa Sera © 6 giugno 1985    
								Fotografia: GETTY IMAGES
								
						
								©  (Not 
						for Commercial Use) 
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								 "Veniamo a 
								Torino dobbiamo scusarci"  
								ci dice il sindaco di 
								Liverpool 
								di Mario 
								Baudino 
								Il vescovo 
								cattolico voleva concelebrare i funerali delle 
								vittime - Contatti con il cardinale Ballestrero. 
								
								
						
						 "Chiedere scusa, per tentare di far sì, insieme, 
								che tragedie di questo genere non debbano 
								ripetersi mai più". Derek Hatton, il sindaco di 
								Liverpool, ci scandisce per telefono, con voce 
								commossa, le parole che dirà a Cardetti il 17 
								giugno, lunedì, quando arriverà in città 
								guidando una delegazione. Un viaggio del perdono 
								e della riconciliazione. Oltre al "deputy 
								leader" Hutton, laborista della cosiddetta 
								"tendenza militante", l'ala trotzkista del 
								partito, il "chairman" Hug Dalton, il presidente 
								dell'assemblea comunale John Hamilton, e poi 
								l'arcivescovo cattolico, Derek Worlock, il 
								vescovo anglicano David Sheppard, le 
								rappresentanze delle squadre del Liverpool e 
								dell'Everton, i capi dell'opposizione 
								conservatrice e laborista. Questa del resto è la 
								condizione posta dai vertici religiosi per 
								partecipare al viaggio: bisogna che tutta la 
								città sia rappresentata. Un portavoce della 
								giunta di Liverpool ha fatto, stamattina alle 
								10, una richiesta ufficiale in questo senso al 
								sindaco Cardetti, che ne parlerà in giunta ma 
								naturalmente ha anticipato di essere 
								assolutamente d'accordo. La delegazione di 
								Liverpool resterà alcuni giorni in città, sarà 
								un soggiorno di meditazione e di pace, alla 
								ricerca non solo di una riconciliazione fra le 
								due città - ammesso che vi sia mai stata rottura 
								- ma soprattutto di una più vasta pietà per i 
								morti di Bruxelles, di un più netto e corale 
								rifiuto della violenza. Con tutta probabilità la 
								"visita del perdono" culminerà in una grande 
								cerimonia religiosa, concelebrata dal cardinal 
								Ballestrero, dal vescovo e dall'arcivescovo 
								inglesi. Anche questa è un'idea partita da 
								Liverpool, dopo che monsignor Worlock aveva 
								inviato un commosso telegramma al cardinale, 
								letto pubblicamente ai funerali delle due 
								vittime torinesi.  
								
						
						 "Ieri abbiamo ancora preso 
								contatto con la Curia torinese - ci spiega da 
								Liverpool il portavoce di monsignor Worlock, 
								padre Paul Tompson - proponendo una solenne 
								celebrazione funebre, tutti insieme. Ma ci hanno 
								spiegato che i funerali erano già avvenuti, e 
								che il nostro telegramma era stato letto". 
								Questo significa che non ci sarà la 
								concelebrazione ? "No assolutamente. I contatti 
								continuano, l'arcivescovo cattolico e il vescovo 
								anglicano, a Torino, se sarà possibile 
								celebreranno senz'altro un solenne rito in 
								memoria delle vittime, per il perdono e la 
								fratellanza". Il primo atto del resto avverrà 
								sabato nella cattedrale anglicana di Liverpool, 
								con una grande messa "per la riconciliazione". 
								Sarà un viaggio di pace e dolore, quello deciso 
								all'unanimità da tutto il consiglio comunale 
								anche se con qualche perplessità sui tempi. Ma, 
								è stata una scelta difficile. Ma la maggioranza 
								laborista, ha insistito perché non si 
								aspettasse, conservatori e liberali hanno 
								manifestato una serie di dubbi sull'opportunità 
								di venire a Torino così presto. I liberali in 
								particolare, per bocca di Sir Trevor Jones, 
								hanno insistito che il municipio avrebbe fatto 
								meglio ad attendere un invito formale da parte 
								di Torino. Jones avrebbe anche sostenuto di 
								sapere che il sindaco di Torino non riterrebbe 
								ancora maturi i tempi. Ci sono insomma timori di 
								disordini o di manifestazioni di rabbia 
								incontrollata, che in un primo tempo sarebbero 
								stati condivisi in parte anche dal vescovo 
								anglicano della città, David Sheppard.  
								
						
						 Qualche 
								incertezza rimane ancora all'interno dei due 
								club calcistici, il Liverpool e l'Everton. La 
								squadra i cui tifosi - anzi, una parte di essi - 
								hanno provocato i disordini ha fatto sapere però 
								che sono in corso contatti con la Juventus per 
								definire iniziative comuni da prendere in 
								futuro. La decisione del consiglio comunale 
								comunque è presa ed è operativa. Da oggi 
								cominciano i preparativi per quello che dovrà 
								essere il grande viaggio del dolore e della 
								pace. Ma in città c'è inquietudine, chi risponde 
								alle nostre domande ne ha molte in serbo da fare 
								su che cosa troverà la delegazione a Torino. 
								Abbiamo parlato con un collega del "Liverpool 
								Eco", Nick Bunkar, che ci ha spiegato come a 
								Liverpool l'atteggiamento della gente sia ancora 
								quello di uno choc che non accenna a passare, il 
								lungo incubo di Liverpool è appena incominciato, 
								e mentre sono ai primi passi le indagini per 
								identificare i tifosi assassini un senso di 
								colpa generale è tutto ciò che rimane dopo la 
								tragedia di Bruxelles. "Non sono sicuro che 
								tutti siano d'accordo con l'idea di venire a 
								Torino. Anche padre Tompson è inquieto. Ma qual 
								è l'atteggiamento della gente, a Torino ? C'è 
								rabbia, risentimento ? Che cosa può accadere 
								quando arriveremo ?". In tutti la paura di non 
								essere capiti, il timore che il gesto di 
								riconciliazione e di pietà venga frainteso, o si 
								scontri con reazioni irrazionali da parte di 
								frange esagitate. Ma lunedì 17 l'aereo, da 
								Liverpool, partirà.
								  
								Fonte:  
								Stampa Sera © 5 giugno 1985
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						Liverpoolfc.com
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