ULTRAS A CONVEGNO / UN
INEDITO RADUNO A PAOLA
Cappuccino rosso (blu)
Sono arrivati da quindici
città, hanno discusso di violenza e di bandiere, hanno
condannato i fatti di Bruxelles. Li aveva convocati un
frate-tifoso.
Cosa può succedere a un frate che si è messo in testa
un'idea meravigliosa ? No, non si tratta di uno slogan
pubblicitario. Il frate in questione è padre Fedele
Bisceglia, 48 anni del segretariato missioni estere dei
frati minori cappuccini di Cosenza. L'idea meravigliosa
che coltiva da qualche tempo è quella di redimere le
frange giovanili estreme del tifo. Ciò che gli può
capitare è di organizzare un incontro di ultras di tutta
Italia e di riscuotere un successo di partecipazione da
parte degli interessati (e attenzione da parte dei mass
media). I quali, interessati, d'altronde, sono tutti
suoi colleghi: non perché abbiano preso voti, ma
semplicemente perché anche lui assicura di essere un
ultrà: «Certamente -confida - sono da qualche anno
l'anima degli ultras del Cosenza. La domenica, quando
gli impegni della mia missione me lo consentono, sono
sempre in mezzo a loro, sugli spalti, al seguito della
squadra». Sembra una bestemmia (in senso buono,
naturalmente), nel momento in cui gli ultras sono
nell'occhio del ciclone scatenato dalla notte
dell'Heysel. «Al contrario - ribatte penso che proprio
adesso che tutti si sentono mobilitati contro la
violenza negli stadi vada approfondito il discorso del
tifo ultrà, da troppi criminalizzato senza motivo. Io
che conosco bene questi ragazzi posso dire
tranquillamente che fra di loro c'è qualcuno che
sbaglia, ma né più né meno di quanto questo accade in
tutte le categorie di persone. Non è per uno che si
distrugge una categoria». Per perseguire fino in fondo
il suo scopo di riabilitazione morale degli ultras,
Padre Fedele, come si accennava, ha organizzato, per lo
scorso weekend, un'insolita conferenza dibattito sul
tema: «Uscire dal ghetto per creare una controcultura
ultrà». «È il primo di una serie di incontri che spero
lunga e proficua - ha spiegato Padre Fedele - in modo da
consentire ai ragazzi ultras di aprire un dialogo con la
società che faccia piazza pulita di troppi luoghi
comuni».
IL CONVEGNO - All'appello di
Padre Bisceglia hanno risposto 57 ultras in
rappresentanza di quindici città d'Italia. Riuniti in
uno dei migliori alberghi di Paola (Cosenza), i giovani
tifosi si sono poi ritrovati in un cinema cittadino per
dare inizio al dibattito che si è concluso nella serata
di sabato. Scarso il pubblico convenuto (il week end
aveva suggerito a molti di propendere per il mare) ma
Padre Bisceglia si è detto ugualmente soddisfatto del
risultato dell'incontro. E in effetti dalle discussioni
e dai temi affrontati sono scaturiti interessanti
elementi di riflessione, tanto che non è improbabile che
a questo primo convegno farà seguito la pubblicazione di
un libro dal titolo «Ragazzi di stadio». Di interessante
c'è stato innanzitutto un tentativo di definizione di
«ultrà». Per alcuni un’ultrà è solo un ragazzo come
tanti altri che ha ritrovato l'interesse nella vita
seguendo la sua squadra. Per altri (come Nino degli
ultras di Napoli, detto «la jena», o come Adolfo, capo
della «Falange d'assalto» di Cava dei Tirreni) è uno che
vive solo per la squadra, che sta sempre in prima fila
ad incitarla. Tutti hanno concordato nel condannare
episodi di violenza come quelli che hanno innescato la
tragedia di Bruxelles, ma molti hanno ammesso che - pur
non essendo violenti nella vita a volte allo stadio vi
sono provocazioni che richiedono una risposta non
propriamente evangelica; a livello di scazzottatura,
diciamo. Insomma, ragazzi entusiasti del calcio e fedeli
sostenitori della propria squadra (a volte anche
«finanziati» dalla società, è stato ammesso) che per
amore di essa talvolta si scaldano ma senza trascendere.
Questo l'identikit dell'ultrà che è uscito dal convegno
di Paola. Che se non altro ha avuto il pregio di mettere
a sedere fianco a fianco ultras di città diverse e di
farli discutere di calcio pacatamente: è augurabile che,
una volta di fronte sugli spalti, si riconoscano e si
comportino da vecchi amici.
Fonte: Guerin
Sportivo © 9 luglio 1985
Fotografie:
Wikipergia.org © Guerin
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