Articolo Sala della Memoria
Heysel
Arezzo
ricorda la strage dell’Heysel a 40 anni dalla
tragedia
Due giorni
di incontri per promuovere la cultura del
rispetto nello sport.
Arezzo, 26 maggio 2025 - In
occasione del quarantesimo anniversario della
tragedia dell’Heysel, la sezione AIA
(Associazione Italiana Arbitri) di Arezzo, con
il patrocinio del Comune, promuove un’importante
iniziativa che unisce memoria, riflessione e
responsabilità educativa. Due giornate, il 28 e
il 29 maggio, dedicate non solo al ricordo delle
39 vittime di quella drammatica sera del 1985 -
tra cui gli aretini Roberto Lorentini e Giusy
Conti - ma anche alla trasmissione di valori
fondamentali ai giovani: il rispetto, la cultura
sportiva e la responsabilità del tifo. Mercoledì
28 maggio, alle ore 11:30, presso l’aula magna
del Liceo Scientifico-Linguistico “Francesco
Redi”, si terrà l’incontro “Heysel 40 anni dopo.
Memoria, sport e responsabilità”, promosso da
AIA e curato da Zenzero OFF. All’incontro
parteciperanno Andrea Lorentini, presidente
dell’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel,
Francesco Caremani, giornalista e autore di
numerose pubblicazioni sull’argomento, e Luca
Serafini, autore del libro La ragazza dai
pantaloni verdi, dedicato alla giovane Giusy
Conti. Un momento intenso rivolto agli studenti,
per ripercorrere la storia e riflettere
sull’importanza dell’etica sportiva e del
ricordo consapevole. Giovedì 29 maggio sarà la
giornata della memoria condivisa, con tre
momenti significativi nell’ambito
dell’iniziativa “1985-2025. Arezzo nel ricordo
dell’Heysel. La memoria oltre il tempo”,
organizzata da AIA in collaborazione con FIGC,
CONI, UNVS, Panathlon e Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel. Alle ore 17:00, presso il
campo sportivo “Giusy Conti” di Rigutino, sarà
deposto un mazzo di fiori in sua memoria. A
seguire, alle 17:30, il campo sportivo “Roberto
Lorentini” ospiterà l’inaugurazione di un
bassorilievo dedicato al medico aretino, simbolo
di altruismo e coraggio. Concluderà la giornata,
alle 18:00 presso la sede AIA di via Gramsci,
una tavola rotonda dal titolo “L’Heysel 40 anni
dopo”, in cui istituzioni e rappresentanti
sportivi dialogheranno con i ragazzi delle
squadre giovanili del territorio. “La violenza è
l’antitesi dello sport. Ricordare l’Heysel non è
solo un dovere verso le vittime e le loro
famiglie, ma anche un’occasione preziosa per
educare le nuove generazioni al valore dello
sport come luogo di incontro, rispetto e
responsabilità. Il Comune di Arezzo è orgoglioso
di sostenere questa iniziativa che unisce
memoria e formazione civile”, ha dichiarato
l’assessore allo sport Federico Scapecchi. “Con
questa iniziativa, la sezione AIA di Arezzo si
fa promotrice di un messaggio forte e attuale:
ricordare significa educare, e lo sport, quando
vissuto con rispetto e consapevolezza, può
diventare uno strumento potente di crescita
civile e umana”, ha commentato il presidente AIA
Sandro Sarri. “E’ importante mantenere viva la
memoria di un fatto che per molti ragazzi è
sconosciuto, e momenti come questo, a cui il
CONI partecipa attivamente, rappresentano
un’occasione importante per offrire loro uno
spunto di riflessione. E, insieme alla memoria,
è essenziale promuovere la formazione ad una
cultura dello sport della quale rendere sempre
più consapevoli i nostri giovani”, ha detto il
delegato provinciale CONI Alberto Melis. “La
cultura dello sport è la missione principale del
Panathlon, che da tempo ormai è entrato nelle
scuole con i propri progetti tutti mirati a
divulgare e trasmettere i valori che la pratica
delle diverse discipline porta con sé. Lo sport
è competizione sana e formativa, e questo è
quello che i nostri ragazzi devono fare
proprio”, ha affermato il presidente del
Panathlon Mario Fruganti. “Ringrazio
sinceramente, sia come presidente
dell’associazione Familiari Vittime dell’Heysel
sia come familiare di Roberto Lorentini, per
l’organizzazione di questo momento di
riflessione e memoria. Arezzo è stata purtroppo
la città che ha pagato il prezzo più alto in
termini di vittime, ma anche la città dalla
quale è partita la battaglia per ottenere
giustizia. In questo quarantesimo il pensiero va
a Otello Lorentini figura assolutamente
fondamentale per quanto accaduto dopo:
l’esperienza dell’associazione parte proprio da
questo grande atto di coraggio nel voler
intraprendere la battaglia processuale per
ottenere giustizia insieme ad un grande grosso
impegno civico contro la violenza nello sport.
Fonte: Lanazione.it © 26
maggio 2025
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