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80 Voglia di Curva
Filadelfia
di Beppe Franzo
Dieci anni vissuti sulle
gradinate di una curva, seppure siano volati, sono
lunghi e difficili da raccontare. Gli anni Ottanta
rappresentano per il mondo ultras l’apertura verso una
nuova dimensione del tifo: provocatoria, estrema, nuova.
Noi che abbiamo vissuto quel contesto siamo consci di
essere testimoni di un fenomeno con storie fino a ora
mai raccontate e non più ripetibili. La scena di quegli
anni è popolata di giovani che affollano le gradinate
per dar vita ai nuovi "ragazzi di stadio" che, rispetto
alla generazione del decennio precedente, trovano oltre
alla politica, nuove forme d’aggregazione. Dal racconto
emerge uno spaccato dell’evolversi della cultura
giovanile degli anni ’80, un universo sotterraneo di
vicende vissute a volte in maniera disarticolata e
violenta (...) Non siamo né eroi né reduci di gloriose
battaglie ma persone che hanno saputo vivere con
intensità la giovinezza. Per molti di noi che
provenivano dalle periferie delle città dove tutto era
grigio e tetro, la passione delle gradinate, l’enfasi
della balconata, la fratellanza e il senso
d’appartenenza, l’amore per quei colori unici, ha
spezzato il torpore dell’esistenza dando gioia al
vivere. Il ricordo di quegli anni sia seme per le
generazioni a venire, la passionalità della nostra fede
incentivo per la Curva Sud. (Brossura- Pag. 346 con
oltre 900 immagini a colori e in bianco e nero cm.
21x29,7 con DVD) Stampato nel 2013 da NovAntico - euro
45.00
? ? 2013
Fonte: 80 voglia di
Curva Filadelfia (Novantico Editrice)
Dopo uno sforzo durato più di
due anni, è in uscita il mio libro 80 VOGLIA DI CURVA
FILADELFIA. La storia di dieci anni di Curva, tra i più
"intensi" in quanto inerenti un’ epoca che, come ho
scritto nella Prefazione "rappresentano per il mondo
ultras l’apertura verso una nuova dimensione del tifo:
provocatoria, estrema, nuova. Noi che abbiamo vissuto
quel contesto siamo consci di essere testimoni di un
fenomeno con storie fino a ora mai raccontate e non più
ripetibili. La scena di quegli anni è popolata di
giovani che affollano le gradinate per dar vita ai nuovi
"ragazzi di stadio" che, rispetto alla generazione del
decennio precedente, trovano oltre alla politica, nuove
forme d’aggregazione. Dal racconto emerge uno spaccato
dell’evolversi della cultura giovanile degli anni ’80,
un universo sotterraneo di vicende vissute a volte in
maniera disarticolata e violenta". Un lavoro riuscito
grazie alla collaborazione dei tanti, molti amici, che
hanno voluto mandarmi i loro contributi, le foto, gli
scritti. Ho cercato di rendere onore al passato della
Nostra Curva, raccontando cronologicamente gli eventi
grazie anche ad un certosino lavoro di spulcio dei
quotidiani dell’epoca, dei libri usciti, della
consultazione delle fonti attendibili del web.
L’imponente numero di foto è, a mio avviso, il giusto
compendio alla narrazione. Da ultimo, ma non ultimo, il
breve ma intenso Dvd opera dell’amico Mirko Capozzoli:
un susseguirsi di emozioni video e audio (visto
l’originale sottofondo del tifo del periodo). Il tutto
"condensato" in pagine 344, con inserto a colori, edito
in formato "grande" (210 x 297 mm.). Prezzo libro + dvd:
€ 45,00.
Beppe Franzo
? ? 2013
Fonte: Associazione
Quelli di... Via Filadelfia
Bologna, Villa
Pallavicini, 24 maggio 2014
Presentazione del Libro allo
"Juventus Club Bologna"
Beppe Franzo - "80
voglia di curva Filadelfia"
di Ivan Nobili
Beppe Franzo, uno dei
"capi-popolo" che hanno animato gli anni più luminosi
del tifo bianconero (...nello specifico, leader degli
INDIANS !), dopo il suo romanzo quasi auto-biografico
"VIA FILADELFIA 88", torna alle stampe con un nuovo
"capitolo" sulle vicende umane e sociali che
interessarono la storia di molti ragazzi frequentatori
del vecchio stadio Comunale al quartiere Santa Rita di
Torino. Attraverso il racconto di un "testimone oculare"
e di una serie infinita di citazioni tratte da articoli
di giornale d'epoca,
interviste e diverso materiale
fotografico, si ripercorrono con ordine cronologico gli
avvenimenti che originarono dagli anni '70 e chiusero un
decennio storico per il movimento ultrà con il
trasferimento allo Stadio Delle Alpi. L'approccio
all'argomento non è di tipo pseudo-sociologico (...come
tanti insulsi studi sul fenomeno del tifo hanno sparso
inutilmente inchiostro !) e non è presente l'enfasi o
l'esagerazione dei fatti come in tante autocelebrazioni
decantate da altri ultras. Testo sobrio,
documentaristico, quasi enciclopedico,
che porta il
neofita a diretto contatto con una storia mai raccontata
prima, pone risposta ai tanti quesiti che gli ultras
bianconeri di oggi si potevano porre al riguardo delle
loro origini e riporta vivide emozioni nei cuori e nelle
menti di chi affollò le balconate o le semplici
gradinate della Curva Filadelfia. Si pongono le basi per
un discorso futuro, si riporta chiarezza sulle varie
evoluzioni dei gruppi (... citando nascita e vita di
quasi tutti !), si raccontano aneddoti, trasferte,
derby, preparazione di striscioni e coreografie, "storie
tese" con le forze dell'ordine o le tifoserie
avversarie, ma, soprattutto, si percepisce il "gruppo",
l'appartenenza, l'amicizia e la solidarietà. Capitoli
come "Quelli del Canavese", "I miei due rossi", "Lettera
a Francesco da Bruxelles", ti toccano l'animo
profondamente… Altri come "A caccia di torce", "Razzia
ai Pisani", "Parigi: senso d'appartenenza e mentalità
ultras", ti fanno esser fiero di esser bianconero mentre
"Morte a Bruxelles" ti lascia indignato perché,
maledettamente, è ferita che ancor brucia. Ottima stampa
in carta lucida, formato 31x30cm, 900 immagini a colori
o in bianco e nero (tanto materiale dei gruppi) per 346
pagine che trasudano cronaca giornalistica e storia vera
anche attraverso il breve dvd allegato ricco di una
carrellata di coreografie con sottofondo sonoro di cori
da stadio. Il costo è un po’ elevato ma vale di sicuro
l'investimento economico dato che le sensazioni
rimandate non hanno prezzo e non vi tragga in
malaugurato inganno la fede calcistica del "recensore"
perché, probabilmente, il sottoscritto e Beppe Franzo
sono divisi in tutto, ma senza ruffianerie cortigiane,
bisognava dare a Cesare ciò che è di Cesare. Io, feci
appena in tempo per vedere il tramonto della Filadelfia,
non fui mai membro dei gruppi citati nel libro (anzi,
ricevetti pure qualche mala parola per l'esibizione dei
miei gusti musicali anglofoni e per l'approccio
"apolitico" alla vita !) ma mai dubitai di aver sfiorato
una generazione meravigliosa che questo libro riporta in
tutto il suo fulgido splendore. Buona lettura...
8 marzo 2014
Fonte: Associazione
"Quelli di Via Filadelfia"
80 voglia di Curva
Filadelfia
Cari amici bianconeri, dopo due
anni di lavoro a dicembre è finalmente uscito il nuovo
libro di Beppe Franzo, 80 voglia di curva Filadelfia. E
per l’ennesima volta ho avuto il piacere di intervistare
l’autore…
Ci sono voluti due anni
per completare questo libro. Di certo una ricerca
poderosa: come si è svolta ?
"L’idea è nata successivamente
alla pubblicazione del mio precedente romanzo
autobiografico. Avendo a disposizione molto materiale
raccolto in quegli anni, l’ho integrato grazie al
contributo dei tantissimi fratelli di gradinata che
hanno voluto inviarmi quanto in loro possesso. Gli
articoli dei vari quotidiani e settimanali dell’epoca
hanno dato ad una storia lontana di cui ricordavo bene i
fatti e i personaggi ma non le date, l’esatta
collocazione cronologica agli eventi".
Il titolo "80 voglia di
curva Filadelfia" sottintende una certa nostalgia di
quell’epoca ? Come ti sei sentito a rivivere quegli anni
durante la stesura del libro ?
"La nostalgia c’è, ed emerge,
come hai voluto correttamente rimarcare tu, fin dal
titolo. È innegabile, sono gli anni più belli della mia
giovinezza, un periodo ricco di emozioni, di sensazioni:
un’avventura continua. Raccontarla mi ha consentito di
rivivere quei momenti, mi ha "tonificato", oserei dire,
l’esistenza. Spesso mi sono soffermato a pensare, a
rivivere nella mia mente quei fatti dove alcuni dei
protagonisti principali di allora non sono più con noi.
Raccontare anche le loro gesta è un po’ come riportarli
in vita, come se fossero ancora qui con noi".
Pensi che questo libro
possa essere apprezzato soltanto da un pubblico di
ultras oppure credi che possa essere piacere anche a chi
quegli anni li ha vissuti da tifoso "semplice" ? Hai già
riscontri a riguardo dopo i primi giorni di vendita ?
"Le vendite vanno più che bene,
almeno a detta dell’editore, segno che l’argomento piace
e tira. Del resto gli anni Ottanta rappresentano forse
la massima espansione del modello ultras e se i vecchi
ricordano il passato, i giovani sono ansiosi di
apprenderlo. Credo che quanto narrato possa interessare
tutti, non solo chi avvezzo a frequentare le balconate,
ma anche chi, interessato al fenomeno, possa leggere nel
libro un punto di vista differente rispetto ai soliti
testi pseudo-sociologici sul mondo ultras. Due cose
colpiscono sfogliando il libro: le foto che evidenziano
la differenza tra gli stadi di oggi e quelli dell’epoca,
anche in riferimento al diverso approccio del tifo,
organizzato e non, e gli articoli di giornale, sempre
molto espliciti nel condannare il mondo ultras".
Come pensi sia cambiato
il mondo del tifo, anche in rapporto ai media ?
"L’evolversi del tifo è
evidente, ed emerge prepotentemente se si accostano le
foto, gli articoli e i gadget pubblicati nel testo con
quanto in uso oggi. I media hanno sempre utilizzato il
fenomeno ultras a proprio tornaconto. Episodi di
violenza e modi d’essere sono gli stessi sia all’interno
della società civile che negli stadi, solo che fa comodo
puntare i riflettori sul mondo ultras perché i risultati
ottenuti danno lustro alle istituzioni. Se l’identico
modo d’agire fosse trasportato anche al di fuori dagli
stadi, sicuramente non avremmo il clima di profonda
anarchia che regna nelle strade delle nostre città.
Ultras è ormai sinonimo di delinquente, omettendo forse
di dire che, in una società in cui i punti di
riferimento, i valori, gli ideali, sono sempre più
difficili da ricercare tra i giovani, un modus vivendi
insito in un gruppo ultras viene vissuto da molti
ragazzi come fenomeno aggregante tout court. In una
società dove l’individualismo divampa, dove l’esistenza
si vive dietro il mondo virtuale di una tastiera, anche
l’essere ultras è una forma aggregativa anti-sistema.
Concludo facendoti io una domanda. Tu hai collaborato al
mio lavoro, oltre che con una sfinente ricerca degli
articoli di Tuttosport di quegli anni, con un’intervista
che hai fatto a noi, gli Indians dell’allora Curva
Filadelfia. Cosa ti ha lasciato questo lavoro, e
soprattutto hai trovato riscontri su quanto fino ad
allora pensavi o hai avuto modo di cambiare
considerazioni in merito a noi, ultras di allora ?".
Da quando in qua
l’intervistato veste i panni dell’intervistatore ?
Scherzo… Anzi, grazie per la domanda.
Eh, che dire… Gli anni ’80
hanno segnato l’inizio della mia passione bianconera.
Come ho scritto nell’introduzione dell’intervista agli
Indians, pubblicata sul tuo libro, ciò che mi
affascinava dello stadio, a quell’epoca, erano la curva,
gli striscioni, i cori, le sciarpe, le torce… Insomma,
tutto ciò che riguardava la nostra curva. Intervistarvi
e fare la ricerca sulle edizioni di Tuttosport di quegli
anni mi ha dato modo non solo di ritornare indietro nel
tempo gustandomi, con gli occhi di oggi, le vittorie di
ieri, ma anche di poter fare un confronto tra il
giornalismo attuale e quello dell’epoca, e, più in
generale, tra la società attuale e quella dell’epoca. La
violenza negli stadi era uno degli argomenti più in voga
tra gli addetti ai lavori. Guarda quant’è cambiato il
mondo del tifo… Gli scontri fisici non esistono quasi
più, in compenso la società e i vertici del mondo
pallonaro sono molto più severi nello stigmatizzare
comportamenti che di violento hanno solo le parole.
Nessuno di loro, evidentemente, ricorda gli
accoltellamenti, le risse, le bastonate degli anni ’80.
La cosa che mi ha sorpreso di più, intervistandovi, è
stato notare come le esperienze che avete vissuto
insieme abbiano creato un legame fraterno tra di voi,
ancora riscontrabile a distanza di trent’anni.
In sostanza potrei concludere dicendo che
conoscere i ragazzi che vedevo ed ammiravo allora non mi
ha fatto cambiare idea sul mondo ultras, anzi. Sono
sempre stata dalla parte di chi si sbatte per la propria
squadra, di chi la sostiene per 90 minuti, di chi si
sobbarca trasferte allucinanti. Sono sempre stata e
sempre sarò dalla parte degli ultras. Come ho scritto
tempo fa, io sto con la Sud. Grazie di cuore, Beppe, per
avermi rilasciato l’ennesima intervista. E grazie,
soprattutto, per avermi dato la possibilità di
collaborare, anche se in minima parte, con te in questo
immenso progetto chiamato 80 voglia di curva Filadelfia.
Per chi volesse incontrare Beppe, venerdì 31 gennaio,
alle ore 21, ci sarà la presentazione del libro al
Teatro Educatorio della Provvidenza, in corso Trento 13
a Torino. Vi aspettiamo numerosi. E come sempre… Fino
alla fine forza Juventus !
29 gennaio 2014
Fonte:
Signorainrosa.com
Nuovo libro di Beppe
Franzo: "80 Voglia di Curva Filadelfia"
Beppe Franzo esponente di
spicco della curva bianconera presenta a Torino la sua
nuova opera letteraria. Dieci anni di Curva Filadelfia
non sono semplici da narrare, specialmente se inerenti
ad un periodo storico (1980-1990) che rappresenta per il
mondo ultras, "l’apertura verso una nuova dimensione del
tifo: provocatoria, estrema, nuova". Come si legge nella
prefazione, la scena di quegli anni è popolata di
giovani che affollano le gradinate per dar vita ai nuovi
"ragazzi di stadio" che, rispetto alla generazione del
decennio precedente, trovano oltre alla politica, nuove
forme d’aggregazione. L’autore del libro "80 voglia di
Curva Filadelfia", è Beppe Franzo, già apprezzato per il
precedente romanzo autobiografico "Via Filadelfia 88",
che ormai alla terza edizione, è un cult per gli habitué
della Curva Sud. Venerdì 31 gennaio ci sarà la
presentazione a Torino, presso il "Teatro educatorio
della Provvidenza" alle ore 21.00. Come scrive lo stesso
autore nella prefatio del libro, con lo stesso ha
cercato "di rendere onore al passato della nostra curva,
raccontando cronologicamente gli eventi grazie anche ad
un certosino lavoro di spulcio dei quotidiani
dell’epoca, dei libri usciti, della consultazione delle
fonti attendibili sul web". La lettura dello stesso vale
più di mille parole, per altro superflue. Un libro
imperdibile per tutti i tifosi bianconeri,
indimenticabile per i tanti ragazzi di stadio di ieri e
di oggi. Leggerlo non è importante, è fondamentale, per
chi vuole conoscere e capire quegli anni e il movimento
ultras nella Torino di quel decennio.
14 gennaio 2014
Fonte: Tuttojuve.com
RADIO VERONICA
ONE Presentazione Libro
("3 stelle sulla pelle") 23.12.2013
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