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BIBLIOGRAFIA
HEYSEL |
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La ragazza dai
pantaloni verdi
Giusy, la Juve,
l'Heysel
di Luca Serafini
Metà
degli anni Ottanta. I Duran Duran e il tempo delle Mele.
Una ragazza di 17 anni spalanca gli occhi sulla vita,
tra studio e sport. Il Liceo Classico e un futuro tutto
da costruire, in polizia o forse come giornalista. Le
gite scolastiche e le prime simpatie. Il negozio dei
genitori punto di riferimento del paese. Giuseppina è
brava a scuola e gioca bene a tennis. Preferisce essere
chiamata Giusy, nome più breve e moderno. Si emoziona
con la Formula 1 e le corse di biciclette. Ma quando
vede il pallone è gioia pura. Ama il calcio. Segue
l'Arezzo, la squadra di quella città a pochi chilometri
da casa dove va ogni mattina per le lezioni: conosce uno
ad uno nomi e volti dei giocatori. Ma la Juventus di
Platini è la sua grande passione. Esulta e soffre per i
colori bianconeri. Insegue il sogno della Coppa dei
Campioni. Ad Atene è allo stadio a seguire la finale, ma
sarà una delusione. Il 1985 è l'anno in cui l'impresa
può, anzi deve riuscire. A Bruxelles, stadio Heysel.
Stavolta con lei c'è anche il babbo Antonio. "Ciao,
torno con la Coppa" dice salutando i compagni a scuola e
la mamma a casa. Ma il calcio che Giusy ama, quella sera
è avvelenato dalla violenza di tifosi come belve e dalle
colpe di chi avrebbe dovuto organizzare in sicurezza un
grande evento. La ragazza dai pantaloni verdi diventa un
angelo, l'angelo dello sport, uno dei 39 angeli
dell'Heysel.
Luca
Serafini è nato l’1 giugno 1965 a Castiglion Fiorentino
dove vive con la famiglia. Dopo il Liceo Scientifico si
è laureato in Lettere moderne all'Università degli studi
di Perugia. Dal 1985 ha iniziato a collaborare con il
Corriere Aretino, poi diventato Gazzetta di Arezzo e
Corriere di Arezzo, restata per la quale è stato assunto
nel 1987 cd ha lavorato in modo continuativo fino ad
oggi come redattore. Professionista dal 1989 è
dipendente del Gruppo Corriere. Ha fatto radio e suonato
in un gruppo musicale. Ama il calcio, la bicicletta, la
terra. Dopo un volumetto sui percorsi in mountain bike
del territorio castiglionese, questa è la sua prima
pubblicazione.
Fonte:
Effigi di Mario Papalini ©
2025
Fotografie: Corrierediarezzo.it ©
Icona: Itcleanpng.com ©
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"Giusy è nel mio cuore"
Lettera di Claudio Santori, insegnante di Giusy
Conti nel 1985 al Liceo Petrarca.
Caro
Luca ho appena finito di leggere il libro bellissimo
che hai dedicato a Giuseppina Conti, la diciassettenne
alunna della II C del Liceo Classico "F. Petrarca"
caduta nella tragedia di Heysel. Appena ricevuto e
cominciato, non me ne sono potuto staccare. Libro pieno
di profonda ed affettuosa cordialità, che getta lo
scandaglio su un piccolo mondo antico ormai avvolto da
un nebbia caliginosa, attraverso la storia di
un’adolescente con i jeans, le scarpe a vela e il
maglione rosso, che non voglio retoricamente definire
speciale perché era semplicemente normale, piena di
vita, ricca di quelle semplici e sincere passioni che
muovono il cuore degli adolescenti, per lo meno di tanti
adolescenti aventi alle spalle una bella e solida
famiglia. Inseguendo le opere e i giorni di una
ragazzina, tu fai rivivere un modo di essere, ci porti
nelle botteghe, nelle strade, nei parchi, nelle
discoteche e naturalmente nella scuola di allora. Il
libro è scandito da gesti, pensieri, passioni, nomi di
giocatori, corridori automobilistici, tennisti, ciclisti
e naturalmente soprattutto calciatori, con al top del
cuore quelli della Yuventus, come scriveva lei nel
diario e perfino sui libri di testo (lo so perché… li ho
visti !). Un libro
che è come avvolto da quella bandiera della Yuventus
orgogliosamente indossata nell’ingenua freschezza dei
diciassette anni, col valore aggiunto di essere stata
confezionata dalla sua mamma: quella bandiera che
indossava come foulard quando mi si presentò con gli
occhi brillanti di gioia in quel fatale venerdì a
chiedere il permesso di uscita anticipata. Avessi potuto
negarglielo ! Ho
avuto centinaia di alunne nei miei anni di presidenza
del Liceo Scientifico di Codigoro, e del Magistrale
"Colonna", ma
Giuseppina, pardon Giusy (come voleva essere chiamata,
perché considerava il suo nome troppo antiquato e…
ingombrante) è rimasta nel mio cuore come
indimenticabile punto di riferimento per la conoscenza
dell’universo adolescenziale. Grazie ancora, Luca, per
questo bellissimo ricordo !
Claudio Santori
Fonte: Luca
Serafini (Pagina Facebook)
©
18 aprile 2025
Video:
Arezzotv.it
Icona: Itcleanpng.com ©
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Leggerissimo: "La
ragazza dei pantaloni verdi" di Luca Serafini
Giusy
Conti aveva 17 anni, viveva a Rigutino, poco fuori
Arezzo. Amava Moser e il ciclismo, Piquet e la Formula
Uno, il tennis, tutto lo sport in generale. Viveva per
il suo Arezzo e, soprattutto, per la grande passione
bianconera: era una fan viscerale del calcio e della
Juventus. Era a Bruxelles col padre mercoledì 29 maggio
1985 prima della finale di Coppa dei Campioni
Juventus-Liverpool. È una delle due donne - la più
giovane - a esser stata uccisa all'Heysel. Luca
Serafini, giornalista toscano, ha raccontato la sua
storia ne "La ragazza dai pantaloni verdi" edito da
Effigi. Scrivere una storia simile all'apparenza può
sembrare facile, perché siamo abituati - tra tv e
giornali - alla pornografia del dolore. Serafini invece
fa tutto un altro lavoro e restituisce un libro fragile
e delicato, commovente e duro, in cui non indugia mai
sulla tristezza ma, anche se può sembrare strano, ispira
un senso di speranza e quasi di felicità nel ricordo di
una ragazza prodigiosa come Giusy Conti. Non è un libro
sull'Heysel, o meglio, non è un libro dove l'Heysel è
protagonista. "La ragazza dai pantaloni verdi" è la
vita, breve ma appassionata, di una ragazzina innamorata
dello sport, della famiglia, molto religiosa e ottima a
scuola. È il racconto toccante e forte di chi è rimasto,
chi ha vissuto e vive nel suo nome.
Fonte:
Gonews.it © 10 Aprile 2025
Fotografie: GETTY
IMAGES
© (Not
for Commercial Use) ©
Famiglia Conti ©
Icona: Itcleanpng.com ©
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Arriva a Rigutino "La
ragazza dai pantaloni verdi"
La presentazione del libro di Luca Serafini
nella frazione che ha dato i natali a Giusy Conti. Il 4
aprile l'evento speciale di Zenzero Off.
Arezzo, 26 marzo 2025 –
Rigutino si prepara ad accogliere un evento dal forte
valore simbolico e senz'altro carico di emozione.
Venerdì 4 aprile alle ore 21:00, nella sala parrocchiale
della chiesa dei Santi Quirico e Giulitta della frazione
che ha dato i natali a Giusy Conti, verrà presentato il
libro di Luca Serafini "La ragazza dai pantaloni verdi.
Giusy, la Juve, l’Heysel" (Effigi Edizioni), il toccante
racconto di vita, sogni e memoria che il giornalista
aretino ha voluto dedicare alla giovanissima vittima
della strage che 40 anni fa sconvolse il mondo del
calcio e non solo. E' a Rigutino che è legata la breve
vita di Giusy, è qui infatti che tutto ha avuto inizio,
tra le strade, la scuola, il negozio dei genitori -
punto di riferimento del paese - ed è qui che è maturata
la passione di quella giovane ragazza per lo sport e per
la vita, una ragazza brillante, piena di sogni,
appassionata di calcio e tifosissima della Juventus. Una
vita che si intreccia con la storia di un’intera
generazione, tra le gite scolastiche, le partite di
tennis, l’amore per l’Arezzo e il sogno della Coppa dei
Campioni. Un sogno infranto tragicamente il 29 maggio
1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, dove Giusy perse
la vita, diventando uno dei 39 angeli dell’Heysel.
Presentare il libro proprio nella sua Rigutino significa
rendere omaggio a quella ragazza dai pantaloni verdi che
ha lasciato un segno indelebile nel cuore della comunità
e della storia dello sport italiano. Sarà un momento
intenso, di ricordo e di riflessione, ma anche un gesto
d’amore verso una giovane vita spezzata troppo presto.
Un evento che è molto più di una presentazione: è un
ritorno a casa, una carezza alla memoria, un tributo
alla forza e alla delicatezza di una ragazza che sognava
il futuro con gli occhi pieni di vita. L’iniziativa,
realizzata in collaborazione con la libreria Edison by
Biblion rientra nel programma di Zenzero OFF, realtà
culturale promossa dall'associazione ORA. A dialogare
con l'Autore, il giornalista Matteo Marzotti.
Fonte:
Lanazione.it
© 26 marzo 2025
Fotografia: Zenzero
Off ©
Icona: Itcleanpng.com ©
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Giusy Conti e la
tragedia dell’Heysel, il libro
di Luca Serafini sulla
ragazza dai pantaloni verdi
La presentazione
di Sara Polvani
La
storia di Giusy Conti e la tragedia dell’Heysel. Oggi,
domenica 16 marzo, alle 17, all'Auditorium Aldo Ducci di
Arezzo la presentazione del libro "La Ragazza dai
pantaloni verdi. Giusy, la Juve, l’Heysel" scritto da
Luca Serafini, giornalista del Gruppo Corriere. Giusy
era una ragazza di Rigutino che frequentava il Liceo
Classico ad Arezzo, brava a scuola, tifosa della Juve e
dell’Arezzo, appassionata di tutti gli sport, in
particolare il calcio, il ciclismo e la Formula 1.
Quaranta anni fa, il 29 maggio 1985, Giusy perse la vita
nella curva Z dello stadio di Bruxelles: un massacro
scatenato dagli attacchi degli hooligans, sostenitori
del Liverpool, prima della finale di Coppa dei Campioni.
Le vittime furono 39, due gli aretini: perse la vita
anche il dottor Roberto Lorentini. Il volume, edito da
Effigi, scava nella vita di questa ragazza degli anni
'80, cercando di restituire - attraverso la forma di un
romanzo-verità - l'immagine più fedele possibile di una
17enne aretina, innamorata dello sport e della vita. Le
amicizie, la scuola, le passioni, le speranze.
Obiettivo: veicolare messaggi positivi, di vita,
rispetto, speranza, partendo dalla tragedia.
Presente l’autore, modera la presentazione, patrocinata
dal Comune di Arezzo, il giornalista Luigi Alberti. Ci
saranno l’Associazione tra i familiari delle vittime
dell’Heysel con il presidente Andrea Lorentini, il
delegato provinciale Coni Alberto Melis, una
rappresentanza della Società sportiva Arezzo, i
familiari, i compagni di scuola di Giusy, l’editore
Mario Papalini, gli sponsor che hanno contribuito alla
pubblicazione: Tca, Estra, Lfi. Autore e famiglia Conti
devolveranno i proventi del libro, coperte le spese, al
Calcit. In apertura al libro i contributi di Marco
Tardelli, Francesco Moser, Nelson Piquet e Andrea
Lorentini, figlio di Roberto e nipote di Otello, che fu
protagonista della battaglia legale per verità e
giustizia successiva alla strage.
Siamo alla metà degli anni Ottanta. I Duran Calcite e Il
tempo delle mele. Una ragazza di 17 anni spalanca gli
occhi sulla vita, tra studio e sport. Il Classico e un
futuro tutto da costruire, in polizia o forse come
giornalista. Le gite scolastiche e le prime simpatie. Il
negozio dei genitori punto di riferimento del paese.
Giuseppina è brava a scuola e gioca bene a tennis.
Preferisce essere chiamata Giusy, nome più breve e
moderno. Si emoziona con la Formula 1 e le corse di
biciclette. Ma quando vede il pallone è gioia pura. Ama
il calcio. Segue l’Arezzo, la squadra di quella città a
pochi chilometri da casa dove va ogni mattina per le
lezioni: conosce uno ad uno nomi e volti dei giocatori.
Ma la Juventus di Platini è la sua grande passione.
Esulta e soffre per i colori bianconeri. Insegue il
sogno della Coppa dei Campioni. Ad Atene è allo stadio a
seguire la finale, ma sarà una delusione. Il 1985 è
l’anno in cui l’impresa può, anzi deve riuscire. A
Bruxelles, stadio Heysel. Stavolta con lei c’è anche il
babbo Antonio. "Ciao, torno con la Coppa" dice salutando
i compagni a scuola e la mamma a casa. Ma il calcio che
Giusy ama, quella sera è avvelenato dalla violenza di
tifosi come belve e dalle colpe di chi avrebbe dovuto
organizzare in sicurezza un grande evento. La ragazza
dai pantaloni verdi diventa un angelo, l’angelo dello
sport, uno dei 39 angeli dell’Heysel. Giusy Conti
racconta la vita di Giusy, i suoi sogni e la sua tragica
scomparsa, in un commovente omaggio alla sua memoria.
L’evento di oggi offrirà un'occasione per ricordare la
tragedia dell'Heysel e per riflettere sull'importanza
della memoria e del rispetto nel mondo dello sport.
Fonte:
Corrierediarezzo.it © 16 marzo 2025
Fotografia: Effigi
©
Icona: Itcleanpng.com ©
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"La ragazza dai
pantaloni verdi": Giusy Conti e la strage dell’Heysel
di Angela Baldi
Si
svolgerà oggi pomeriggio balle ore 17 all’auditorium
comunale Ducci di via Cesalpino ad Arezzo, la
presentazione del libro dal titolo "La ragazza dai
pantaloni verdi", del giornalista del Corriere di Arezzo
Luca Serafini. Il libro ripercorre la storia di
Giuseppina Conti, detta Giusy, giovane tifosa della
Juventus vittima della tragedia dell’Heysel nel 1985.
Serafini racconta la vita della diciassettenne, i suoi
sogni e la sua tragica scomparsa, in un commovente
omaggio alla sua memoria. Organizzato con il patrocinio
del Comune di Arezzo, l’evento di questo pomeriggio,
offrirà un’occasione unica per ricordare quella che fu
la tragedia dell’Heysel e per riflettere sull’importanza
della memoria e del rispetto in tutto il mondo dello
sport. Il libro di Luca Serafini, ricostruisce la storia
di Giusy Conti, morta a soli 17 anni mentre si trovava
appunto a Bruxelles, la ragazzina è stata una delle 39
vittime della tragedie dello stadio Heysel prima della
finale della Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985 tra
Juventus e Liverpool vinta dai bianconeri. Giusy era una
ragazza di Rigutino e frequentava il liceo classico
Petrarca ad Arezzo.
Il volume di Luca Serafini, scava nella vita di questa
giovanissima degli anni ‘80, cercando di restituire -
attraverso la forma di un romanzo-verità - l’immagine il
più fedele possibile, di una diciassettenne aretina, che
era innamorata dello sport e della vita. Le sue
amicizie, la scuola, le passioni, e le speranze della
ragazza in un libro. Il volume è edito da Effigi ed è
arricchito dai contributi di Marco Tardelli, Francesco
Moser, Nelson Piquet e Andrea Lorentini, figlio di
Roberto, altra vittima aretina della tragedia
dell’Heysel.
Fonte:
Lanazione.it © 16 marzo 2025
Video:
Amaranto Magazine
© Teletruria ©
Icona: Itcleanpng.com ©
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"Giusy è rimasta nel
mio cuore"
di Claudio Santori
Imperdibile
domani la presentazione del libro bellissimo e
umanissimo che l’amico Luca Serafini ha dedicato a
Giuseppina Conti, la diciassettenne alunna della II C
del Liceo Classico "F. Petrarca" caduta nella tragedia
di Heysel. Appena ricevuto e cominciato, non me ne sono
potuto staccare. È un libro pieno di profonda ed
affettuosa cordialità, che getta lo scandaglio su un
piccolo mondo antico ormai avvolto da un nebbia
caliginosa, attraverso la storia di un’adolescente con i
jeans, le scarpe a vela e il maglione rosso, che non
voglio retoricamente definire speciale perché era
semplicemente normale, piena di vita, ricca di quelle
semplici e sincere passioni che muovono il cuore degli
adolescenti, per lo meno di tanti adolescenti aventi
alle spalle una bella e solida famiglia. Inseguendo le
opere e i giorni di una ragazzina, Luca fa rivivere un
modo di essere, ci porta nelle botteghe, nelle strade,
nei parchi, nelle discoteche e naturalmente nella scuola
di allora. Il libro è scandito da gesti, pensieri,
passioni, nomi di giocatori, corridori automobilistici,
tennisti, ciclisti e naturalmente soprattutto
calciatori, con al top del cuore quelli della Yuventus,
come scriveva lei nel diario e perfino sui libri di
testo (lo so perché… li ho visti!). Un libro che è come
avvolto da quella bandiera della Yuventus
orgogliosamente indossata nell’ingenua freschezza dei
diciassette anni, col valore aggiunto di essere stata
confezionata dalla sua mamma: quella bandiera che
indossava come foulard quando mi si presentò con gli
occhi brillanti di gioia in quel fatale venerdì a
chiedere il permesso di uscita anticipata. Ero vice
preside, don Martini in quel momento non c’era e toccò a
me firmarlo: avessi potuto negarglielo ! Ho avuto
centinaia di alunne nei miei anni di presidenza del
Liceo Scientifico di Codigoro, e del Magistrale
"Colonna", e migliaia nella presidenza del Redi, ma
Giuseppina (pardon Giusy (come voleva essere chiamata,
perché considerava il suo nome troppo antiquato e …
ingombrante) è rimasta nel mio cuore come
indimenticabile punto di riferimento per la conoscenza
dell’universo adolescenziale. Grazie ancora, Luca, per
questo bellissimo ricordo !
Fonte:
Facebook (Pagina Autore) © 15 marzo 2025
Fotografia: Effigi
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Famiglia Conti ©
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Domenica 16 marzo la
presentazione del libro
di Luca Serafini "La
ragazza dai pantaloni verdi"
La storia di Giusy Conti e la tragedia
dell’Heysel all’Auditorium Ducci.
Arezzo,
14 marzo 2025 - Domenica 16 marzo la presentazione del
libro di Luca Serafini "La ragazza dai pantaloni verdi".
La storia di Giusy Conti e la tragedia dell’Heysel. Si
svolgerà domenica 16 marzo 2025 alle ore 17:00 presso
l'Auditorium "Aldo Ducci" la presentazione del libro "La
Ragazza dai Pantaloni Verdi" del giornalista Luca
Serafini. Il libro ripercorre la storia di Giuseppina
Conti, detta Giusy, una giovane tifosa della Juventus
vittima della tragedia dell'Heysel nel 1985. Serafini
racconta la vita di Giusy, i suoi sogni e la sua tragica
scomparsa, in un commovente omaggio alla sua memoria.
Organizzata con il patrocinio del Comune di Arezzo,
l’evento offrirà un'occasione per ricordare la tragedia
dell'Heysel e per riflettere sull'importanza della
memoria e del rispetto nel mondo dello sport.
Fonte:
Lanazione.it © 14 marzo 2025
Video: Radio Effe
Arezzo
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Icona: Itcleanpng.com ©
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La ragazza dai
pantaloni verdi morta nell'inferno dell'Heysel
A 40 anni dalla strage di Bruxelles esce un
libro sulla giovane tifosa toscana.
di Cristiano Marcacci
La Juve di Platini era
la sua grande passione. Dopo Atene, andò anche in Belgio
col babbo. La storia della figlia 17enne di Antonio
Conti raccontata per Effigi dal giornalista Luca
Serafini. Il padre svenne nella calca del settore Z. Al
suo risveglio si ritrovò tra i morti, sotto quei teli
c'era pure sua figlia.
E’
ancora fresca la dipartita del commentatore calcistico
per
eccellenza Bruno Pizzul. E sono tuttora freschi i
ricordi legati a spezzoni di telecronache rimasti
nell'enciclopedia del pallone, all'insegna comunque di
un'enfasi sempre misurata nella narrazione e mai urlata.
Una sobrietà che fu messa a dura prova il 29 maggio
1985. Alcune sue frasi ce le ricordiamo ancora
benissimo: "Chiedo scusa a tutti per la frammentarietà
delle notizie che stanno arrivando"; "Non è più il caso
di continuare a sottolineare l'evento sotto il profilo
sportivo-agonistico"; "Giocare con queste cifre relative
a dei morti è inaccettabile". Era la maledetta sera
dell'Heysel di Bruxelles e dei 39 tifosi iuventini morti
nella calca causata dall'invasione degli hooligans del
Liverpool, che trovarono sponda nella certificata
inefficienza del servizio di ordine pubblico predisposto
dalle autorità belghe. Tra pochi mesi saranno trascorsi
40 anni. Per decine di famiglie il calendario segna
sempre quella data, cerchiata dal rosso di un immutato
dolore. Come la famiglia Confidi Rigutino, frazione di
Arezzo. Babbo Antonio andò a Bruxelles con la figlia
17enne Giuseppina. Quest'ultima salutò i compagni di
classe dicendo: "Torno con la Coppa". Lei non tornò più,
a casa fece rientro il padre, ma senza di lei. O meglio,
con un feretro con dentro la salma di lei. Una storia
straziante, lacerante, sconvolgente. Che racconta bene
in un libro appena uscito per Effigi (www.cpadvereffigi.com),
"La ragazza dai pantaloni verdi
Giusy, la Juve, l'Heysel", il giornalista del
Gruppo Corriere un feretro di Arezzo Luca Serafini. La
figura della ragazza viene ricostruita attraverso
testimonianze, appunti, oggetti e fotografie. In
apertura, il libro presenta i contributi di Marco
Tardelli, Francesco Moser e Nelson Piquet, gli idoli di
Giusy, e di Andrea Lorentini, presidente
dell'Associazione dei familiari delle vittime dell'
Heysel e figlio di Roberto Lorentini, l'altro aretino
morto nella strage. "A metà degli anni Ottanta, mentre
impazzano i Duran Duran e al cinema spopolano film come
"Il tempo delle mele", una ragazza aretina di 17 anni
è lo stesso Serafini ad inquadrarci meglio la
protagonista
spalanca gli occhi sulla vita, tra studio e sport
frequenta il liceo classico, si immagina il suo futuro
tutto da costruire.
 Giuseppina,
che è brava a scuola e gioca bene a tennis, preferisce
essere chiamata Giusy e si emoziona con la Formula 1 e
le corse di biciclette. Ma quando vede il pallone è
gioia pura. Ama il calcio, segue l'Arezzo, conosce uno
ad uno nomi e volti dei giocatori La Juventus di Platini
è la sua grande passione. Esulta e soffre per i colori
bianconeri. E come tutti i tifosi iuventini insegue il
sogno della Coppa dei Campioni. È allo stadio di Atene a
seguire la finale, ma sarà una delusione. Il 1985 è
l'anno in cui l'impresa può riuscire e va allo stadio
Heysel di Bruxelles". In Grecia ci andò con un vicino di
casa, in Belgio col padre. Quest'ultimo si rese subito
conto che l'organizzazione e la dislocazione delle
tifoserie lasciavano parecchio a desiderare. "Il
cancello d'ingresso attraverso il quale vennero fatti
entrare
racconta Serafini
era largo sì e no 80 centimetri. I gradoni del
settore a loro riservati si sgretolavano solo a
guardarli. Le famiglie italiane e gli scatenati e
ubriachi hooligans inglesi divisi da una rete "da
pollaio". Babbo Antonio, infatti, decise di scendere un
po' più in basso. "Andiamo più in fondo, così se succede
casino siamo più vicini al campo", disse alla figlia.
Manon servì a nulla, purtroppo. Quando ci fu
l'incursione più massiccia degli inglesi, si scatenò il
fuggifuggi e tutti vennero travolti da un drammatico
effetto onda". In pochi secondi la ressa si fece
asfissiante. Antonio si ricorda come se fosse ora che fu
costretto fisicamente a mollare la presa della mano di
Giusy. Da lì, per lui, ci fu il buio. Si risveglia tra i
morti, chi lo adagiò lì pensò evidentemente che lo fosse
anche lui. Il suo pensiero va subito a sua figlia, si
mette a cercarla, torna nel settore Z della curva dove
si prende addirittura una frustata da parte di un
gendarme. Poi si riavvicina a quella penosa schiera di
morti, ed ecco la pugnalata al cuore: da un telo spunta
una scarpa colorata (di quelle per le gite in barca a
vela), come quelle indossate da Giusy quel giorno.
Povera ragazza, era davvero lei. Quella Coppa si macchiò
anche del suo sangue.
Fonte:
Il Tirreno © 7 Marzo
2025
Fotografie: Il
Tirreno © Effigi ©
Icona: Itcleanpng.com ©
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AREZZO
40 anni dopo la
tragedia
E' uscito per Effegi
il volume di Luca Serafini "La ragazza dai pantaloni
verdi"
Giusy Conti in un libro che celebra la vita
di Francesca Muzzi
Gli idoli sportivi, i
sogni di adolescente, il liceo e poi l'Heysel.
Presentazione: domenica 16 marzo all'auditorium. Vittime
aretine: morì a 17 anni a Bruxelles prima di
Juve-Liverpool, come Roberto Lorentini.
AREZZO - Sarà presentato
domenica prossima 16 mano alle 17 all'auditorium
Montetint il libro che racconta Giusy Conti, la ragazza
morta nella tragedia dell'Heysel il 29 maggio 1985.
Scritto dal collega Luca Serafini per la casa editrice
Effegi (185 pagine), i cui proventi del libro andranno
al Calcit e con il patrocinio del Comune di Arezzo, il
volume non cerca verità, non esprime giudizi sui fatti
dell'Heysel e dopo, soprattutto quanto piuttosto racconta di Giusy, una ragazza,
nata a Rigutino e vissuta tra la frazione di Arezzo e il
capoluogo che tutto avrebbe pensato ma non certo di
diventare famosa per una partita di calcio. Per una
strage ad una partita di caldo. Sono passati 40 anni dal
quel 29 maggio 1985, mercoledì scorso è morto Bruno
Pizzul, il giornalista che con garbo e con tutta
l'umanità possibile raccontò un dramma dove morirono 39
persone, 32 italiani e tra questi due aretini, Giusy
Conti, appunto di appena 17 anni e Roberto Lorentini che
di anni ne aveva 39, medico aretino. Ma il libro di Luca
Serafini dal titolo "La ragazza dai pantaloni verdi.
Giusy, la Juve e l'Heysel", con le prefazioni di Marco
Tardelli, Francesco Moser, Nelson Piquet e Andrea
Lorentini, non vuole ripercorrere solo quel giorno. Lo
fa, tramite il racconto del padre Antonio che era con
lei. Ma prima, soprattutto, come un soffio di vento,
come un battito d'ali, Luca ci fa conoscere chi era e
permetteteci
chi è Giusy Conti. Una ragazza assolutamente
normale. Una ragazza degli anni Ottanta con tanti sogni
nel cassetto e con la grande passione per lo sport.
Giusy sarebbe voluta diventare una giornalista, o
chissà, perché quando si è adolescenti i sogni cambiano
come il meteo e manco ti accorgi che un giorno vuoi
diventare giornalista e quello dopo, come diceva Giusy,
magari entrare in polizia. Se ci pensiamo bene due
professioni che di colpo riportano a quella notte
dell'Heysel. Ma Giusy, a Bruxelles, c'era andata con una
promessa fatta ai suoi compagni di scuola "Ciao, torno
con la Coppa". Già la scuola. Giusy frequentava il liceo
classico Francesco Petrarca di Arezzo. Scrive Serafini:
"Intelligente, munita di buona dose di amor proprio,
tenace nello studio, tra le amiche c'era chi come
Lorenza si immaginava Giusy con la toga, sicura e
risoluta ad affrontare e vincere cause in tribunale. Ma
dentro di sé cullava il sogno di scrivere per qualche
testata sportiva o di lavorare in tv". E poi, appunto,
c'era lo sport, la Gazzetta dello Sport che leggeva ogni
mattina. Giornale in mano e passo svelto
dall'autostazione verso il liceo. Perché non leggeva
solo della Juve di Platini, ma anche di Formula 1 e di
ciclismo.
Tra le pagine del libro, viene
fuori una lettera che la stessa Giusy aveva scritto al
pilota Nelson Piquet. Quelle lettere che, negli anni
Ottanta, si scrivevano ad uno sportivo come ad un
cantante, convinte più che mai che le avrebbe lette e
magari anche risposto. "Amo tutti gli sport scriveva Giusy
ma in particolare l'automobilismo (e... non
scordartelo tifo Piquet). Mi piace il calcio. Sono una
buona giocatrice di tennis, ma amo pure il ciclismo".
Già il tennis. Sui campi di Rigutino, più tardi allo
Junior di Arezzo. E poi il ciclismo. Orgogliosamente
tifosa di Francesco Moser E infine o forse in cima, la
sua Juve. Ma anche l'Arezzo. Giusy però era anche molto
altro. Era un'adolescente degli anni '80. Quella che
andava per il corso con le amiche, che guardava i
ragazzi, che magari diventava rossa se qualcuno che le
piaceva l'avvicinava o le sorrideva e basta, che magari
era innamorata. E che amava i Duran Duran. 40 anni fa,
non c'erano solo le "fazioni" per i campioni dello
sport, ma anche per i cantanti. "Ti piacciono più i
Duran Duran o gli Spandau Ballet ?", erano queste le
domande che si facevano i ragazzi di allora, vestiti non
come la moda imponeva loro
sì, è vero arrivarono i Paninari più tardi
ma soprattutto c'era un senso di libertà ad
indossare giacche, felpe e pantaloni verdi. Come quelli
di Giusy, come quelli che aveva all'Heysel. Ma questo
libro, non è l'Heysel. Non è la tragedia. E' vita. E' un
volume che ci racconta anche uno spaccato dell'Arezzo e
della provincia di quegli anni. Uguale e diversa dal
resto dell'Italia. Ci regala la quotidianità di una
famiglia dignitosa e ben voluta da tutti. Il negozio di
alimentari punto di riferimento
come in tutti i paesi di allora della comunità di
Rigutino. Un vicinato sempre pronto a farsi in quattro.
E due fratelli, Giusy e Giovanni
Francesco arriverà successivamente che si volevano bene, si punzecchiavano, ma che
non avrebbero potuto stare lontani l'uno dall'altro. E
poi c'è l'Heysel. Quella tragedia che ti entra dentro e
non ti lascia più. E il dopo Heysel che ci racconta, tra
l'altro, di mamma Marisa, una donna straordinaria che
non c'è più, ci racconta di un incontro, di un
abbraccio, di "un bacio che glielo manda Giusy" a Marco
Tardelli quando era l'allenatore dell'Arezzo. Ci
racconta di altro. "La ragazza dai pantaloni verdi.
Giusy, la Juve e l'Heysel", si legge tutto d'un fiato,
perché d'un fiato è stato scritto. E' un battito d'ali
di farfalla. Fa piangere, fa sorridere, perché chi era
adolescente in quell'epoca, non può fare altro che
esclamare "è vero, c'era questo, è vero ci sono andato
anche io a vedere Il Tempo delle Mele e magari alla
parrucchiera chiesi di tagliarmi di capelli come Sophie
Marceau". Luca ci restituisce una Giusy Conti vera (a
proposito, si chiamava Giuseppina, ma "Giusy era un nome
più breve e moderno"), ci restituisce una ragazza dai
mille sogni. Giusy non è "la giovane morta all'Heysel",
è vita. Ciò che il libro celebra: la vita.
Fonte:
Corriere di Arezzo © 8 Marzo 2025
Fotografie: Corriere di
Arezzo © Effigi © Luca Serafini
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AREZZO
Heysel, libro racconta Giusy: La ragazza dai
pantaloni verdi
Una 17enne degli anni
Ottanta. La Juve, la tragedia, il suo messaggio
di Alessandro Cherubini
Un
libro su Giuseppina Conti, Giusy, una delle 39 vittime
dell'Heysel, 29 maggio 1985 - Bruxelles, finale di Coppa
dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Si intitola La
Ragazza dai pantaloni verdi - Giusy, la Juve, l’Heysel e
racconta la breve vita della 17enne di Rigutino (Arezzo)
innamorata di sport e della Juventus. La tragedia e i
messaggi che arrivano a 40 anni di distanza, grazie alla
ricostruzione della sua figura attraverso testimonianze,
appunti, oggetti, fotografie. Il libro è edito da Effigi
(www.cpadver-effigi.com) ed è stato scritto da Luca
Serafini, giornalista del Gruppo Corriere - Corriere di
Arezzo. In apertura, i contributi di Marco Tardelli,
Francesco Moser e Nelson Piquet, che erano gli idoli di
Giusy, e di Andrea Lorentini, presidente
dell'Associazione tra i familiari delle vittime
dell'Heysel, figlio di Roberto Lorentini, l'altro
aretino morto nella strage causata dalla violenza degli
hooligans nella curva Z. Il medico Roberto Lorentini
morì come Giusy travolto dalla calca mentre stava
assistendo un giovanissimo rimasto anch'esso schiacciato
dalla folla. Si deve al compianto Otello, padre di
Roberto e nonno di Andrea, la battaglia legale per
verità e giustizia condotta dall'associazione dei familiari. "Metà degli anni Ottanta. I Duran Duran e Il
tempo delle mele. Una ragazza di 17 anni spalanca gli
occhi sulla vita, tra studio e sport. Il Liceo Classico
e un futuro tutto da costruire, in polizia o forse come
giornalista. Le gite scolastiche e le prime simpatie. Il
negozio dei genitori punto di riferimento del paese.
Giuseppina è brava a scuola e gioca bene a tennis.
Preferisce essere chiamata Giusy, nome più breve e
moderno. Si emoziona con la Formula 1 e le corse di
biciclette. Ma quando vede il pallone è gioia pura.
Ama il calcio. Segue l’Arezzo, la squadra di quella
città a pochi chilometri da casa dove va ogni mattina
per le lezioni: conosce uno ad uno nomi e volti dei
giocatori. Ma la Juventus di Platini è la sua grande
passione. Esulta e soffre per i colori bianconeri.
Insegue il sogno della Coppa dei Campioni. Ad Atene è
allo stadio a seguire la finale, ma sarà una delusione.
Il 1985 è l’anno in cui l’impresa può, anzi deve
riuscire. A Bruxelles, stadio Heysel. Stavolta con lei
c’è anche il babbo Antonio. "Ciao, torno con la Coppa"
dice salutando i compagni a scuola e la mamma a casa. Ma
il calcio che Giusy ama, quella sera è avvelenato dalla
violenza di tifosi come belve e dalle colpe di chi
avrebbe dovuto organizzare in sicurezza un grande
evento. Il telecronista Bruno Pizzul racconta in diretta
una terribile pagina di storia, che non è più sport. La
ragazza dai pantaloni verdi diventa un angelo, l’angelo
dello sport, uno dei 39 angeli dell’Heysel".
Luca
Serafini è nato nel 1965 ed è redattore del Gruppo
Corriere. Dopo le prime esperienze in radio, ha iniziato
negli anni Ottanta come corrispondente del Corriere
Aretino da Castiglion Fiorentino, il paese dove è nato e
vive con la famiglia. E' poi entrato in redazione ed ha
sempre lavorato per la testata della provincia di
Arezzo, divenuta nel tempo "Gazzetta di Arezzo" e
successivamente rinata come "Corriere di Arezzo e della
provincia", contribuendo con colleghe e colleghi alla
riapertura del giornale nella fase in cui fu necessario
organizzarsi in cooperativa per ridare voce ad un
territorio. Giornalista professionista dal 1989, si è
occupato e si occupa di cronaca nelle varie declinazioni
tra curiosità, limiti e passione. Ama la terra da
lavorare con zappa e vanga, adora andare in bicicletta,
correre e camminare, venera il pallone e si cimenta
nelle partite. Tifa Juventus. Cercatore di funghi,
raccoglitore di asparagi e di frutti di bosco. Ha fatto
serate per trent'anni con un gruppo musicale. Il
progetto tentato da piccolo era costruire un disco
volante con il fratello e gli amici. Mai dire mai.
Fonte:
Corrierediarezzo.it © 5 marzo 2025
Fotografie: Effigi
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