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FRANCO MARTELLI ♥
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Franco Martelli ❤
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ITALIA   5-11-1962   Todi (PG)   Anni 22

L'ANNIVERSARIO

Heysel, 35 anni fa la tragedia di Bruxelles dove

perse la vita anche il tuderte Franco Martelli

"Trentacinque anni dopo è ancora più importante ricordare perché con il passare del tempo il rischio che l’Heysel venga dimenticato è reale e quindi più si va avanti e più c’è necessità di fare memoria". Andrea Lorentini è il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage dell’Heysel che oggi 29 maggio vive il suo trentacinquesimo anniversario, nonché il figlio di uno dei 39 deceduti in quella tragica serata a Bruxelles in cui si giocava la finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, Roberto Lorentini. Quest’ultimo è stato anche insignito della medaglia d’argento al valor civile in quanto si era salvato dopo le prime cariche degli hooligans inglesi ma era tornato indietro, essendo medico, per prestare soccorso ai feriti sugli spalti, venendo mortalmente travolto mentre stava praticando una manovra respiratoria su un bambino. Andrea Lorentini, in un’intervista all’agenzia Italpress, ha voluto rimarcare come è giusto tenere vivo il ricordo di quel che avvenne 35 anni fa, ma vi deve essere "una memoria che, non sia fine a se stessa altrimenti sconfina nella retorica. L’Associazione dei familiari delle vittime si pone questo scopo dal 2015, da quando si è ricostituita, intende ricordare attraverso gesti e progetti concreti, in particolare iniziative di educazione civico-sportiva rivolte ai giovani. Solo così possiamo dare un senso vero alla memoria dei nostri cari". La tragedia dell'Heysel costò la vita anche a un umbro: il tuderte Franco Martelli, aveva 22 anni. Gli è stato intitolato il campo sportivo di Todi. "Per questo trentacinquesimo anniversario avremmo dovuto organizzare un’iniziativa presso il Museo del calcio di Coverciano con la collaborazione del direttore Maurizio Francini e del giornalista Matteo Marani, alla presenza degli studenti. L’emergenza Covid lo ha impedito, ma speriamo di poterla organizzare quanto prima. Il progetto più ambizioso al quale stiamo lavorando da tempo è quello di istituire in Italia la giornata nazionale contro la violenza nello sport. Abbiamo presentato la proposta al Governo e in particolare al ministero dello sport. Speriamo di poter concretizzare il tutto. Sarebbe un bel passo avanti poter creare ogni anno un momento, un’occasione ufficiale di memoria per tutte le vittime, innocenti, dello sport" conclude Lorentini. Fonte: Corrieredellumbria.corr.it © 29 maggio 2020 Fotografia: Beatrice Nicolini ©

 

Quella notte all’Heysel vista da Todi

di Gilberto Santucci

L'inaugurazione dello Juventus Club intitolato a Franco Martelli con la presentazione del libro di Francesco Caremani ha permesso di raccogliere testimonianze dirette inedite.

Dopo tanto tempo si è tornati a parlare di Heysel a Todi con la presentazione del libro di Francesco Caremani, ospite dello Juventus Club intitolato alla memoria di Franco Martelli, tuderte, una delle 39 vittime di quella tragedia, un volume che ha squarciato il silenzio su una materia dura, difficile, dolorosa e che testimonia quanto sia complicato in Italia coltivare in alcuni casi la memoria, che è materia complessa e che non può ridursi ad una targa, ad una messa, ad una cerimonia commemorativa di faccia. Serve ricordare per non dimenticare, ricordare per capire e perché non accada mai più: altrimenti la memoria diventa solo un feticcio da stadio. È lo spirito che ha animato la serata di venerdì all’Hotel Villaluisa, caratterizzata non solo dagli interventi del Sindaco Ruggiano, che ha portato il saluto dell’avvocato Vedovatto che si è occupato del processo a Bruxelles, e dell’assessore allo sport Ranchicchio, ma anche di alcuni testimoni di quella notte, compagni del viaggio di andata con Franco Martelli. Dopo un’appassionata ricostruzione di Francesco Caremani, al tavolo sono stati invitati a parlare uno dopo l’altro Vittorio Spazzoni, Massimo Mosca e Giampiero Sargeni, i quali hanno raccontato il loro Heysel, aggiungendo aneddoti che, a 33 anni di distanza, hanno procurato profonda partecipazione nella platea. Particolarmente toccante quello di Sbarra, che ha accettato di parlare per la prima volta in pubblico di quanto vissuto nella notte del 29 maggio 1985. "La memoria è un lavoro quotidiano - ha detto Caremani - è soffermarsi a ripensare a Franco Martelli e agli altri non solo il 29 maggio. La memoria è andare nelle scuole, parlare con i giovani, fargli capire cos’è stato l’Heysel per il calcio contemporaneo, iniziando a ripulire l’argomento dai luoghi comuni trovati in Rete e dalle falsità prorogate/propagate nel tempo, spesso in malafede, in Italia e all’estero. E dopo questo lavoro di ripulitura raccontare le verità (non la Verità !), le tante piccole, a volta minuscole, verità di ciò che è accaduto, del perché, di come poteva essere evitato, del processo, delle responsabilità e poi di chi si è comportato bene e chi male con le vittime e i loro familiari". Una scelta difficile e non scontata quella di intitolare lo Juventus Club a Franco Martelli, in una città che ha saputo comunque dedicargli anche lo stadio di calcio di Pontenaia. Una scelta in parte sofferta anche quella di inaugurare il nuovo corso del Club con un argomento tanto delicato e controverso, ma che alla fine si è confermata preziosa per riflettere sullo sport di ieri e di oggi e per ribadire che il focus di quella tragedia sono soltanto i 39 morti e nient’altro. "Esistono verità fattuali e processuali inequivocabili e per un discorso serio sull’Heysel, per una memoria compiuta, si parte da qui", ha concluso Caremani. Fonte: Iltamtam.it © 25 novembre 2018 Fotografie: La Gazzetta dello Sport © Google Maps ©

 

Domani si parla della strage dell'Heysel:

Ospite a Todi Francesco Caremani

di Antonello Menconi

Al via le attività del neonato Juventus Club Todi intitolato a "Franco Martelli", il giovane tifoso tuderte che perse la vita nel 1985 allo stadio dell’Heysel. E proprio a Martelli e al ricordo di quella tragedia sarà dedicata la giornata di presentazione ufficiale del club fissata per domani, venerdì, alle ore 21, presso la sala convegni dell’Hotel Villaluisa. Nell'occasione si rivivranno emozioni e ricordi di una serata che mai verrà dimenticata. "La nostra volontà - dice il presidente del Club Daniele Caporali - è quella di promuovere momenti di incontro e di promozione della cultura sportiva che possano andare oltre le trasferte e, i pur importanti, momenti di ritrovo per vedere insieme alle partite. L’obiettivo è di stimolare occasioni di riflessione e di aggregazione utili soprattutto ai tifosi più giovani". Nella serata di domani, venerdì, sarà ospite a Todi il giornalista e scrittore Francesco Caremani, vincitore di vari premi ed autore di una decina di libri, tra cui "Heysel, le verità di una strage annunciata", che sarà presentato e dibattuto a 33 anni da quella notte di sangue e di dolore per lo sport tutto, che rappresenta una ferita mai del tutto rimarginata. Il 16 dicembre, sempre al Villaluisa, si terrà invece la cena di Natale del club, con in programma una tombola con premi bianconeri ed un’asta finale sempre in salsa juventina. Entro la fine dell’anno, il 29 dicembre, è in programma infine la prima trasferta per assistere alla partita Juventus-Sampdoria, con trasferimento in autobus, ingresso allo stadio e visita al museo. Nel frattempo, in attesa del taglio del nastro, il Club tuderte ha preso parte ad un contest fotografico promosso dalla società torinese, iniziativa che ha fatto maturare l’idea della realizzazione di un calendario tuderte bianconero. Fonte: Perugia24.net © 22 novembre 2018 Video: RAI 3 © Francesco Caremani ©

La verità sull’Heysel dove morì Franco Martelli

di Gilberto Santucci

A Todi, venerdì 23 novembre, alle 21, all'Hotel Villaluisa presentazione del libro di Francesco Caremani promossa dal rinnovato Juventus Club.

Sono trascorsi più di 33 anni da quella notte del 29 maggio 1985 quando a Bruxelles, durante la finale di Coppa di Campioni, perse la vita anche il giovane tifoso tuderte Franco Martelli (a cui la città ha intitolato lo stadio di calcio di Pontenaia). I più giovani non ricordano o magari addirittura non sono a conoscenza che anche Todi fu toccata da quella tragedia che vide morire 39 persone. Non lo hanno però dimenticato gli amici e i tifosi bianconeri che a Franco Martelli hanno intitolato il fan club, di recente rinnovato con alla guida il neo presidente Daniele Caporali. All’insegna della passione, la stessa che animava Franco, ma anche della memoria e dell’impegno, lo Juventus Club inaugura il suo nuovo corso venerdì 23 novembre con un incontro di festa ma anche di rispettosa riflessione. All’Hotel Villaluisa, infatti, si terrà, alle ore 21, aperta a soci, simpatizzanti e quanti altri interessati, la presentazione del libro "Heysel: le verità di una strage annunciata" scritto dal giornalista juventino Francesco Caremani, autore di numerosi saggi sportivi ed oggi firma del Fatto Quotidiano, del Corriere Fiorentino (edizione toscana del Corriere della Sera), de "Il Calcio Illustrato" e di Radio Vaticana. Pubblicato per la prima volta nel 2003, riproposto poi in edizione aggiornata e disponibile anche in lingua inglese, è l’unica opera riconosciuta dall’associazione dei familiari delle vittime. Il libro ricostruisce quanto successo in quelle drammatiche ore ma soprattutto quello che accadde dopo, nei lunghi anni del processo che ha portato alla condanna di una dozzina di hoolingans del Liverpool, per pene dai 4 ai 5 anni di reclusione, aprendo uno squarcio anche sull’accertamento delle responsabilità indirette di Uefa e polizia belga, delle quali in Italia si è scritto poco o nulla. Dura ma sempre rispettosa nei confronti di ciascuno dei morti italiani, è una lettura che non può mancare sugli scaffali di un tifoso doc, sia esso bianconero o meno. Per l’occasione il Club ha ritrovato anche la pubblicazione che, un anno dopo la tragedia, fu realizzata dagli amici e dalla famiglia Martelli per ricordare Franco. Un opuscolo dove il dolore e il rimpianto per la prematura scomparsa si accompagna ai ricordi per l’amore sconfinato per la sua squadra del cuore. Lo stesso con il quale lo Juventus Club ha organizzato la serata del 23 novembre. Fonte: Iltamtam.it © 21 novembre 2018 Fotografie: Juventus Official Club Todi © Francesco Caremani ©

 

LUTTO

È morta la maestra Bice

Si è spenta Beatrice Nicolini in Martelli, un personaggio storico per la città di Todi. La signora Bice è stata la maestra per generazioni di tuderti ai quali ha insegnato il rispetto, il senso civico e la lealtà. Duramente colpita dalla tragica scomparsa del figlio Franco, rimasto vittima della tragedia dello stadio Heysel ha trovato nella fede il suo sostegno. Profondamente religiosa ha speso gran parte della sua vita ad insegnare ai giovani il culto della non violenza. La signora Bice in molti la ricorderanno con stima e con affetto. Fonte: Corrieredellumbria.corr.it © 20 agosto 2018 Video: RAI3 © Giovanni Minoli ©

Comune di Todi ricorda le vittime dello stadio

Heysel ed il concittadino Franco Martelli

Il 29 maggio ricorre l’anniversario della tragedia dello stadio Heysel, in cui persero la vita 39 persone e, tra queste, il nostro concittadino Franco Martelli. L’Amministrazione comunale di Todi desidera commemorare le vittime di uno dei giorni più bui per il calcio e per tutto lo sport con la deposizione di una corona di alloro venerdì 29 maggio p.v. alle ore 19.15, presso il Monumento dello Sport, in Pontenaia di Todi. Tutta la città e le associazioni sportive del territorio sono invitate a partecipare, per rinnovare la vicinanza della nostra comunità ai familiari di Franco Martelli e ribadire l’importanza dello sport quale insostituibile occasione di crescita individuale e collettiva. Fonte: Mediotevereoggi.it © 27 maggio 2015 Fotografia: Lavallata-umbria.it ©

"Battiti di legalità": Appello per tifo non violento ed educazione allo sport

Un impegno forte in memoria di Franco Martelli morto all'Heysel nella finale Juventus-Liverpool. Porzi: "L’importanza dello sport per diffondere i valori del rispetto e legalità".

TODI - Parte da Todi il messaggio per un tifo non violento negli stadi, la concezione dello sport, e del gioco calcio in particolare, sana educativa che deve iniziare dai banchi di scuola elementare. In altre parole dalla città di Jacopone un appello ed un impegno a cambiare la cultura del calcio che ancora oggi vede troppi episodi negativi intorno a questo mondo che nulla hanno a che fare con i valori di socializzazione, svago e competizione di cui lo sport dovrebbe essere portatore. L’occasione per questa riflessione è stata offerta da "Battiti di legalità" l’iniziativa che si sta svolgendo in questi giorni e che durerà fino al 5 febbraio con una serie di incontri, proiezioni, mostre con le scuole umbre per affrontare il tema della legalità e i suoi valori per un totale di 15 appuntamenti in 8 comuni. Questa, ricordiamo, si colloca nell’ambito del progetto "Lo Stato siamo noi - La legalità per il bene di tutti", promosso dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della legalità in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale e che questa mattina ha fatto tappa a Todi presso la sede comunale. Erano presenti i massimi rappresentanti delle società calcio umbre (Calacredi per il Città di Castello, Cherubini del Foligno Calcio, Arcipreti del Perugia Calcio, Pannacci del Gubbio, Quarta per il Castel Rigone, Montori per il Todi, Gambino dello Sporting, Porcari dell’Orvietana e Spazzoni della Ponte Vecchio) e di testimonial d’eccezione come i calciatori ex juventini Fabrizio Ravanelli, Stefano Tacconi, la vedova Mariella Scirea (gli ultimi due in collegamento telefonico), il giocatore Sergio Brio non potendo essere presente ha inviato una lettera, l’assessore provinciale di Perugia Donatella Porzi, Bice Martelli (mamma di Franco Martelli), Domenico Ignozza, Presidente del Coni provinciale di Perugia, il consigliere provinciale Michele Martorelli (nonché alunno della maestra elementare Bice Martelli), Francesco Emanuele, Presidente del Comitato Paraolimpico per l’Umbria Mario Cicioni, consigliere regionale della FGCI, e gli studenti dell’Iis "A. Ciuffelli – L. Einaudi" e del liceo scientifico "Jacopone da Todi". Però a Todi questo tema ha un valore aggiunto ed assume un significato particolare e suggestivo al tempo  stesso che porta il nome di uno stadio teatro nel 1985 di una delle peggiori tragedie che questo sport ricordi: Heysel di Bruxelles, contando 39 vittime di tifosi juventini tra cui un allora giovanissimo tuderte, Franco Martelli alla cui memoria la sua città ha dedicato lo stadio.

Ed è proprio la mamma di Franco, la maestra elementare Bice, che dal giorno seguente la perdita del suo amato figlio ha saputo trasformare il dolore straziante in un messaggio di positività per le giovani generazioni che vanno allo stadio e che amano lo sport autentico. Ricordiamo che era la notte del 29 maggio quando a Bruxelles si disputava la finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. 39 tifosi bianconeri muoiono schiacciati e soffocati nella calca nel settore Z, sotto i colpi degli hooligans inglesi instupiditi dall’alcool, "con la connivenza decisiva delle autorità belghe, della polizia locale e dell’Uefa, incapaci di prevedere e intervenire" racconta il giornalista Francesco Caremani che su questo fatto ha scritto un libro dal titolo "Heysel la verità di una tragedia annunciata". Ma ad assistere la sua squadra del cuore avrebbe dovuto esserci anche lui stesso se non fosse per quel 5 di latino che gli costò la bocciatura e quindi niente partita. "La legalità come mezzo per conoscere la verità su questo fatto – ha detto Porzi – ecco perché si è deciso di inserire questo argomento nelle giornate dedicate al tema e alle sue varie sfaccettature. L’educazione alla legalità – ha continuato – non può essere il semplice risultato di una serie di regole e di proibizioni imposte autoritariamente dall’alto e fatta rispettare con misure repressive; al contrario è preferibile che la naturale predisposizione al rispetto delle leggi provenga da un incessante lavoro educativo da iniziare fin da i primi anni della scuola di base. Per questo motivo il progetto si rivolge alle scuole, ma anche alle associazioni culturali e di categoria, alle cooperative sociali o a chiunque possa dare un contributo utile a diffondere capillarmente la cultura della legalità. Una cultura della legalità intesa come rispetto in senso generalizzato ed esteso a tutto e a tutti ". Dall’incontro di oggi sicuramente ciò che è emerso con forza, da parte degli "addetti ai lavori", è l’importanza per i giovani di approcciarsi allo sport in maniera sana, con la concezione dell’avversario come tale e non come un nemico da abbattere. C’è bisogno di cambiare la cultura che sta alla base, ed è per questo che, come ha spiegato Ignozza il Coni è impegnato in un progetto che coinvolge i potenziali giocatori già dalle scuole elementari per poi continuare negli istituti di istruzione superiori con temi quali il fair play, la lotta al doping, "nella convinzione – ha detto – che la nostra presenza sia necessaria per diffondere sempre più la legalità". Fonte: Umbriacronaca.it © 2 Febbraio 2011 (Testo © Fotografie)

Todi: 25 anni fa moriva all’Heysel Franco Martelli

Il Comune e la Provincia di Perugia dedicano al giovane sportivo tuderte un concorso nelle scuole contro la violenza e la cultura della tolleranza dentro e fuori dal campo di gioco.

Provincia di Perugia e Comune di Todi presenteranno nelle prossime settimane un progetto congiunto per sensibilizzare i giovani contro la violenza negli stadi. L’idea nasce dalla volontà di ricordare Franco Martelli, il giovane tuderte che 25 anni fa perse la vita nella tragica notte dell’Heysel insieme ad altri 38 sfortunati spettatori. La tragedia della famiglia Martelli è sfociata, nel corso degli anni, in una vera e propria missione da parte della madre (insegnante elementare) Beatrice Nicolini Martelli verso la sensibilizzazione tra i giovani alla fraternità, all’amore per la vita e ovviamente alla necessità di uno sport pulito e soprattutto lontano dalla violenza, dagli eccessi e dagli odi tra fazioni diverse. Dalla "partenza" del giovane Franco sono stati realizzati dalla famiglia 4 opuscoli per raccontare una storia che deve essere di esempio: ovvero incentrata sullo sport e su una cultura del rispetto dell’altro e delle sue opinioni. Da qui la decisione dell’assessorato provinciale alla cultura e del Comune di Todi a 25 anni dalla tragedia dell’Heysel di ritornare nelle scuole per far capire ai giovani la cultura della non violenza e di una giusta competizione dentro e fuori dal campo di gioco. Fonte: Iltamtam.it © 28 maggio 2010 Fotografie: Beatrice Nicolini © Iltamtam.it © Wikipedia.org © Perugiatoday.it ©


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