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LORIS MESSORE ♥
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Loris Messore ❤
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 ITALIA   2-05-1957   Pontecorvo (FR)   Anni 28

Era il 29 maggio di 29 anni fa

di Francesco Bisesti

Quella del 29 maggio è una data triste per la nostra città, se solo si pensa che in quella stessa giornata, nel lontano 1985, il nostro concittadino Loris Messore, allora ventottenne, rimase vittima della tragedia dello stadio Heysel. Da buon juventino, Loris non poteva mancare a quell’incontro della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool conclusosi con l’uno a zero della sua squadra, ma non poteva sapere quello che lo aspettava sugli spalti dell’Heysel. Ai molti tifosi italiani, buona parte dei quali proveniva dai club, fu assegnata la tribuna N, nella curva opposta a quella riservata alla tifoseria inglese; molti altri si trovavano invece nella tribuna Z, separata da due basse reti metalliche dalla curva dei tifosi del Liverpool, ai quali si unirono anche i fans del Chelsea, noti per la loro violenza. Circa un'ora prima della partita i tifosi inglesi (i cosiddetti Hooligan) iniziarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il take an end ("prendi la curva") e sfondando le reti divisorie. Memori degli incidenti della finale di Roma di un anno prima, essi si aspettavano forse una reazione altrettanto violenta da parte degli juventini, reazione che però non poteva esserci dato che la tifoseria bianconera si trovava nella curva opposta. Gli inglesi sostennero di aver caricato più volte a scopo intimidatorio, ma gli spettatori, juventini e non, impauriti anche per l’assenza di un qualunque intervento furono costretti ad arretrare, ammassandosi contro il muro opposto al settore della curva occupato dai sostenitori del Liverpool. In quella ressa, alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Poi il muro crollò per il troppo peso e moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise mentre cercavano una via d'uscita. Loris era tra queste. I morti furono 39, dei quali 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Oltre 600 i feriti. Fu deciso di disputare ugualmente la partita, poi vinta dalla Juventus; la decisione fu presa dalle forze dell'ordine belghe e dai dirigenti UEFA per evitare ulteriori tensioni, con i giocatori di entrambe le squadre che non erano a conoscenza di quanto avvenuto, come confermato da Boniek in un'intervista. Il cronista Bruno Pizzul accolse con disappunto quella decisione limitandosi ad un commento asettico e molto pacato, mentre la televisione tedesca si rifiutò di trasmettere la partita. Ciao Loris, ricordo le nostre sfide a bigliardino giocate insieme nel bar della tua famiglia: il Jolly bar. Ricordo le serate passate insieme, ricordo la tua passione per la Juve... Ricordo. Fonte: Lalucerna.info © 29 maggio 2014 Fotografia: Tripadvisor.it ©

 

Di Rieti e di Pontecorvo

Erano del Lazio due delle vittime della strage

La tragica serata di Bruxelles ha fatto due vittime anche nel Lazio. Sono due giovani, 20 e 28 anni, travolti dalla folla nello stadio della morte. Il primo, Gianni Mastroiaco, abitava a Casette, un borgo di poche centinaia di persone nel comune di Rieti. Si era diplomato all'istituto per geometri. Per Bruxelles era partito insieme a due amici, Gianni Panitti di 23 anni e Loris De Marco di 20 anni, con il pullman dello "Juventus Club" di Terni. Il padre Raniero, camionista, ha appreso la notizia della morte del figlio solo ieri mattina; entrando in un negozio di Rieti ha sentito alcune persone che parlavano del figlio come uno dei morti negli incidenti. L'hanno dovuto accompagnare a casa in preda alla disperazione. Il secondo giovane morto abitava invece a Pontecorvo, in provincia di Frosinone si chiamava Loris Messore e lavorava come rappresentante di commercio. Per Bruxelles era partito con uno dei due pullman del locale club juventino, insieme al fratello più piccolo, Fabrizio di 19 anni. Anche lui è stato coinvolto negli incidenti: ora è in un ospedale di Bruxelles per lesioni non molto gravi. E’ stato proprio Fabrizio che nella notte dl mercoledì ha telefonato dall'ospedale al padre Giuseppe, proprietario di un bar a Pontecorvo, per dargli la terribile notizia della morte del fratello. Loris Messore era fidanzato e tra poco avrebbe dovuto sposarsi. Tutto il paese ieri era in lutto per lui. Fonte: L’Unità © 31 maggio 1985 Fotografia: Ilpuntosulmistero.it ©

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