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Parco Mirabello, Viale G. Matteotti,
Reggio Emilia 2.06.2015 |
30° Anniversario della Strage dello
Stadio Heysel |
Cerimonia Pubblica in Memoria
delle 39 Vittime |
Commemorazione a Cura del
Comitato "Per non Dimenticare
Heysel" |
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HEYSEL 1985
La celebrazione in via Matteotti
Il messaggio di Andrea Agnelli:
"Non dimenticheremo mai quella follia"
di Francesco Ferrari
"Quando accadono tragedie come quella
del 29 maggio 1985, non c'è nulla che possa lenire il dolore.
Non può farlo il tempo. Perché a distanza di 30 anni, abbiamo
ancora negli occhi quelle immagini terribili. Non dimenticheremo
mai quella follia. Vogliamo che nessuno la dimentichi. Perché è
il solo modo per onorare le 39 vittime". Andrea Agnelli,
presidente della Juventus, non dimentica i 39 morti della strage
di Bruxelles, avvenuta prima della finale di Coppa dei Campioni
tra Juventus e Liverpool. E come lui, anche la città di Reggio.
Il presidente della Juventus ha inviato questo messaggio per la
commemorazione svoltasi l'altra mattina davanti al monumento ai
caduti di viale Matteotti. L’anniversario della strage ha
richiamato un folto numero di persone: oltre 200 coloro che
hanno partecipato, provenienti anche da Roma, Torino e dalla
Toscana. Presenti anche il gruppo di tifosi della Juventus
"Nucleo ‘85", che hanno portato le loro bandiere e i loro
striscioni al monumento. La manifestazione, organizzata dal
"Comitato per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia, è
iniziata l'altra mattina intorno alle 10.30. La scena iniziale è
stata per le giocatrici della Reggiana Calcio Femminile, che
hanno indossato 39 magliette recanti il nome di una vittima e la
scritta "Nessuna persona muore finché vive nel cuore di chi
resta", entrate con la colonna sonora del film "Balla coi lupi".
Al termine di questo momento, sono stati liberati in aria
altrettanti palloncini. Sono poi seguiti momenti toccanti come
il minuto di silenzio in onore delle vittime e l'inno di Mameli.
Tanti fiori, tra cui quelli della Juventus, accompagnati dalla
lettera di Andrea Agnelli. Un successo anche la mostra
fotografica "Per non dimenticare Heysel" curata da Salvatore
Giglio, storico fotografo della Juventus. Le immagini di quella
notte sono state visionate dai presenti, con la convinzione che
eventi simili non debbano essere dimenticati per evitare che
riaccadano.
3 giugno 2015
Fonte: Il Resto del Carlino


La memoria va
allenata
di Nereo Ferlat
Mi ha molto colpito questa frase detta
da una persona che ha testimoniato oggi a Reggio Emilia al Parco
Matteotti dove c’è il monumento dedicato ai 39 angeli
dell’Heysel. Oggi, a distanza di trent’anni bisogna ricordare
ancora e sempre, senza nascondere la testa sotto la sabbia come
fanno coloro che sentono ciò come un peso… Alla presenza di
autorità cittadine, di tifosi, di persone arrivate da ogni parte
dello stivale, dei custodi del monumento di cui si prendono cura
365 giorni l’anno e di alcuni dei familiari delle vittime di
quella tragica sera, con il Presidente dell’Associazione
Vittime, Andrea Lorentini, figlio di Roberto, medico aretino
morto nel pieno del suo dovere mentre stava praticando la
respirazione ad un povero ragazzo, si è tenuta la commemorazione
per le vittime di quell’olocausto avvenuto in terra belga.
L’apertura è avvenuta con l’Inno di Mameli, poi c’è stato il
saluto dei custodi del monumento, Iuliana Bodnari e Rossano
Garlassi, seguito dall’Ave Maria cantata da una signora di
Modena e dalla benedizione ai presenti del diacono di
Sant’Ilario d’Enza. Un momento toccante, dopo un minuto di
religioso silenzio alla memoria, è stato il lancio di 39
palloncini bianco e neri da parte di altrettanti bambini. Sono
poi iniziate le varie testimonianze, precedute dal saluto
dell’Assessore Montanari di Reggio Emilia che ha ricordato il
convegno svoltosi all’Università qualche settimana addietro.
Attorniavano il monumento i gonfaloni, gli stendardi e le
bandiere di diversi sodalizi. Molto apprezzato è stato il
contributo dato da Domenico Beccaria e da Giampaolo Muliari,
rispettivamente Custode della Memoria storica granata e
presidente del Museo del Torino che a coronamento della loro
partecipazione hanno omaggiato con un fazzoletto stampato nel
1949 dopo la tragedia di Superga, il Presidente
dell’Associazione, Lorentini. Sono state lette anche poesie
riguardanti l’argomento e poi in chiusura, dandoci appuntamento
al prossimo anno, è stata rinnovata l’esortazione a continuare a
tenere viva questa memoria, perché non si ripeta mai più un
altro Heysel.
3 giugno 2015
Fonte: Juwelcome.com
Lettera al Comitato Heysel
Reggio Emilia
di Franco Leonetti
Impegni lavorativi non mi consentono di
essere tra voi, come avrei voluto, ma anche a distanza sono e
sarò sempre al vostro fianco. Al fianco di Iuliana e Rossano che
da anni si prodigano, tra mille fatiche, per tenere viva la
memoria per mezzo del Comitato Per Non Dimenticare Heysel di
Reggio Emilia. A voi la mia personale stima e ammirazione senza
confini. Non voglio apparire retorico,
demagogico, non avrebbe alcun senso. Il Trentennale della
tragedia non sposta una virgola, il tempo passato non può
offuscare la memoria, non attenua o annacqua il dolore che tutti
noi abbiamo provato e continuiamo a percepire, trascorrono gli
anni ma quella ferita non si rimargina mai. In tutti noi e in
special modo per le famiglie toccate vicino. E' nostro dovere
ricordare, commemorare, mantenere la fiammella dei ricordi di
quella carneficina. I nostri caduti, persone innocenti perite
per l'incuria e il menefreghismo delle istituzioni pallonare
europee, per la carica inumana e bestiale deflagrata in violenza
cieca e criminale. Ricordo tutto di quella serata, di quel
doloroso, terribile, crudele, spaventoso, 29 maggio 1985. Le
telefonate ricevute da amici e parenti per sapere se ero a casa
o a Bruxelles, la voce di Pizzul sprofondata nel dramma, il
silenzio assordante delle mura domestiche, lo sgomento di un
ragazzino che aveva invitato amici a casa per seguire la Juve,
la finale della Coppa Campioni. Una festa, un evento, una gioia
da condividere. Ho rivisto centinaia di volte i filmati
angosciosi, la carica nella curva Z, le persone ammassate, il
crollo del muro, le richieste d'aiuto, la disperazione, il
pianto, i morti. Ebbene, da parecchi anni non riesco più a
sopportare la visione di quelle scene dell’Heysel, il tempo
invece di attenuare ha acuito in me lo sdegno, il dolore, la
sofferenza per quelle povere persone. Vite infrante come vuoti a
perdere. Senza sapere il perché, vittime di una lucida e barbara
follia omicida.

Se solo gli uomini imparassero dalla
storia, dal passato, invece nulla. La tragedia immane che tutti
noi abbiamo vissuto, direttamente o indirettamente, avrebbe
dovuto insegnare molto, come minimo il rispetto per i caduti
innocenti che ambivano solo a supportare la propria squadra del
cuore, sperando di vincere una coppa. Invece, le magliette
inqualificabili, i cori beceri e bestiali, gli striscioni
ignobili che compaiono in tanti stadi riferiti alle persone
scomparse all’Heysel, dimostrano ancora una volta di più che si
sono perse occasioni irrecuperabili per mantenere viva la
memoria di una tragedia che non ha pari e ancora oggi dopo tre
decadi è semplicemente inaccettabile. Umanamente inammissibile. Il dolore è una legge non scritta ma
terribilmente reale che si paga sulla propria pelle, e lo
strazio delle famiglie che hanno perso un familiare, un affetto,
un amico non potrà essere mitigato nemmeno tra un secolo. Un
appello al popolo juventino: tanti tifosi, troppi vedono
l'eccidio dell’Heysel come passato remoto, spiandolo da
distante, senza una vicinanza reale, badando solo ai risultati
sportivi del campo. Ebbene tutti noi siamo, Juve compresa, il
risultato del nostro passato, tutti figli di questa sciagura.
Non si può far finta di nulla, non si può dimenticare, non si
deve. Per me questa è una ferita che non si rimarginerà mai. Onore ai caduti dell’Heysel, l'unico
modo per rendere loro giustizia è non farli scivolare nelle
retrovie, non vanno dimenticati. Né ora né mai.
2 giugno 2015
Fonte: Lettura di Grace Mary
Spinetoli a Reggio Emilia
 Da tutta Italia per
l'anniversario Heysel
Anche la lettera del presidente
della Juve
Il ricordo oggi davanti al
monumento di viale Matteotti
di Francesco Ferrari
Reggio ricorda le vittime dell'Heysel.
Nella mattinata di oggi, dalle 10.30, davanti al monumento sito
nel parco di viale Matteotti (a pochi passi dallo stadio
Mirabello), si ricorderà il 30° anniversario dalla strage di
Bruxelles. Era il 29
maggio 1985, quando 39 persone rimasero
uccise nel tentativo di scampare dalla furia degli Hooligans
prima di Juventus-Liverpool. Attese almeno 200 persone alla
commemorazione che arriveranno da tutta Italia. Saranno presenti
Adele Fontana e Leila Zavaroni, madre e zia di Claudio Zavaroni,
unico reggiano tra le vittime di quella strage. La
manifestazione, organizzata dal "Comitato per non dimenticare
Heysel Reggio Emilia", si svolgerà interamente davanti monumento
dei caduti (l'unico presente sul territorio nazionale, a
ricordare quella terribile notte). Sarà suonato l'Inno di Mameli
e ci sarà anche un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Ci sarà anche Andrea Lorentini, presidente dell'Associazione tra
i familiari delle vittime dell'Heysel, il cui padre Roberto morì
nel tentativo di salvare un bambino a Bruxelles. Presenti anche
tanti testimoni di quella notte. Massimo Tadolini, fondatore del
gruppo "Nucleo '85", presenterà la mostra "Per non dimenticare
Heysel" di Salvatore Giglio, storico fotografo della Juventus. I
pannelli saranno allestiti nel parco di viale Matteotti. Sarà
presente una rappresentativa della Reggiana Calcio Femminile. La
Juventus parteciperà alla commemorazione con un mazzo di fiori e
una lettera da parte del presidente bianconero Andrea Agnelli,
che sarà letta ai presenti da Rossano Garlassi e Iuliana Bodnari,
membri del direttivo del "Comitato per non dimenticare Heysel di
Reggio Emilia".
2 giugno 2015
Fonte: Il Resto del Carlino
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