Articolo Sala della Memoria
Heysel
"Heysel e
Superga, due tragedie, una città": Torino
e Juventus
unite in un dramma che non ha colori
di Lorenzo
Bosca
Ieri sera si è svolto
"Heysel e Superga. Due tragedie, una città",
spettacolo che unisce Torino e Juventus oltre la
rivalità. Il racconto.
Davanti alle tragedie
sportive non ci sono colori, non esistono
bandiere, non regge alcuna rivalità. Nemmeno se
dinanzi si trovano Torino e Juventus: due delle
più acerrime antagoniste del calcio italiano,
che ogni anno si danno ‘battaglia’ – giocatori
in campo e tifosi fuori – per contendersi il
predominio cittadino. Ma quando il dolore
colpisce duro, quando la memoria chiama e la
dignità pretende rispetto, allora ogni
differenza svanisce. È in questo spirito che
ieri sera, presso la Sala Convegni ATC di Corso
Dante 14, si è svolto l’evento "Heysel e
Superga. Due tragedie, una città", in occasione
del 40° anniversario della strage dell’Heysel.
La prima parte della serata
ha visto lo spettacolo "Carla e Maldo", scritto
da Domenico Beccaria e narrato da Roberto Mare,
accompagnato da immagini e video realizzati da
Sport Review con il supporto del Museo del
Grande Torino e della Leggenda Granata. La
storia racconta la vita di Virgilio Romualdo
Maroso, detto "Maldo", giovane difensore del
Grande Torino, il cui talento sbocciò proprio
nel capoluogo sabaudo. Oltre al calcio, la sua
vita fu segnata dall’amore per Carla, con cui si
sposò nel 1948: appena undici mesi prima della
prematura morte nell’incidente aereo di Superga
(insieme ai compagni di squadra e gli altri
passeggeri in toto). Maroso fu l’ultimo corpo
identificato, forse perché slegatosi dalle
cinture di sicurezza nel disperato tentativo di
avvisare il pilota dell’imminente impatto con la
Basilica. Tra leggenda e memoria il suo ricordo
rimane vivo come simbolo di coraggio e passione.
La seconda parte della
serata è stata dedicata allo spettacolo "Heysel,
tutti sapevano tranne loro", a cura di David
Gramiccioli, attore, drammaturgo e giornalista.
Nella penombra della sala, la sua voce ha
guidato il pubblico in un racconto lucido e
penetrante, riportando alla luce una tragedia in
cui vita e morte si sono intrecciate in modo
drammatico e imprevedibile. Gramiccioli ha
ricostruito con rigore la lunga serie di eventi
che hanno portato al disastro del 1985,
sottolineando come quella strage fosse
tutt’altro che inevitabile, viste le numerose
avvisaglie ignorate. Lo spettacolo si è chiuso
con un momento di profonda emozione: il pubblico
si è alzato in piedi per ascoltare la lettura
dei nomi delle 39 vittime, in un gesto di
profondo rispetto e memoria condivisa.
"E’ una serata particolare,
perché oggi è un giorno particolare. Un altro
passo importante di un cammino iniziato 11 anni
fa quando al Museo del Grande Torino abbiamo
deciso – in collaborazione con due amici
bianconeri – di realizzare la mostra ‘Settanta
angeli in un unico Cielo – Heysel e Superga
tragedie sorelle’" ha spiegato Domenico
Beccaria, presidente del museo. E ancora:
"Questo serve a far capire alla gente che non ci
sono tragedie mie o tragedie tue. Sia Superga
che l’Heysel sono tragedie nostre: di tutta la
città di Torino, di tutta l’Italia".
Menzione d’onore anche per
la redazione di Sport Review, come anticipato
parte integrante nella realizzazione del primo
filmato: "Volevamo dare continuità alla voce
narrante di Roberto Mare con un video, ci siamo
appoggiati a loro – carissimi amici – dopo
alcuni lavori comuni del passato. Il miglior
modo per rappresentare questa cosa ed essere
presenti". L’appuntamento, la chiosa, è ora al 6
giugno tra le mura dello Stadio Filadelfia per
"La partita della leggenda", con l’obiettivo di
raccogliere fondi per il trasferimento del Museo
da Villa Claretta di Grugliasco, al centro
sportivo un tempo di Valentino Mazzola e i suoi.
Fonte: Calcionews24.com ©
30 maggio 2025
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