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LIBRI e HEYSEL 2015
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Heysel Armand Company 2015
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BIBLIOGRAFIA
HEYSEL

HEYSEL (Armand Company)

Il 29 maggio 1985 si gioca nello stadio Heysel Park di Bruxelles la finale della Coppa Europea di calcio (Champions League) tra la Juventus Football Club di Torino e il Liverpool Football Club. Due giovani, Gary Cooper, un teppista del Liverpool e Giuseppina Conti, una tifosa della Juventus, assistono alla partita, ciascuno con il sogno di vedere la sua squadra campione d’Europa. Però il sogno si trasforma in un incubo. Nulla sarà come prima dopo la finale del torneo. Questo produrrà la fine dell'età dell'innocenza dell'U.E.F.A. e cambierà per sempre la storia del calcio. Heysel è un documento contro la violenza nello sport. È una storia basata su fatti veri, con personaggi reali e allo stesso tempo una cronaca romanzata e verosimile al modo in cui avvenne quell'evento.

Biografia dell'autore: Armand Company (Catarroja 1971) è un autore di novelle per bambini in catalano e anche racconti. Si dice di lui che sia "indaco". Vive tra due paesi: Valencia e Russia. Ha pubblicato "Viaggio a Winona" (1999), "La guerra quotidiana di Olga Ros" (2002) vincitore del 4° Premio per la narrativa ragazzi, "Città di Torrent 2002" e scritto "Nel buio" (2003). Altre notizie sull'autore del libro: https://ca.wikipedia.org/wiki/Armand_Company Fonte: Racocatala.cat © 23 gennaio 2015 Fotografie: 3i4 Edicions © Armand Company © Icona: Itcleanpng.com ©

 

Heysel ovvero la storia di una tragedia

di Manuel Alonso Catalano

Heysel è un nome legato a una delle più grandi tragedie sportive accadute nel corso del XX secolo nel continente europeo. Una tragedia che costò la vita a trentanove persone e provocò seicento feriti. Heysel è il nome dello stadio sportivo della città di Bruxelles dove nel 1985 si giocò la finale europea di calcio tra Liverpool e Juventus, e nella cui organizzazione seguì tutta una serie di errori umani sfociati in uno dei più grandi e tragici disastri prodotti durante una competizione sportiva: uno stadio in cattive condizioni, misure di sicurezza mal progettate, gruppi di ubriachi, incontrollati e troppo violenti tra le loro fila, ecc. Heysel è, però, anche il romanzo che trent'anni dopo gli eventi Armand Company di Catarroja ha pubblicato presso la casa editrice 3i4 di Valencia, e in cui, seguendo le vite di due dei veri protagonisti della tragedia, la diciassettenne grande tifosa della Juventus Giuseppina Conti (una dei trentanove morti) e Gary Cooper, uno degli hooligan inglesi condannati per i fatti, ci racconta, seguendo due linee narrative che finiranno per convergere fatalmente nello stadio belga, due modi diversi del vivere l'amore per i colori di un club e per uno sport che suscita vere e proprie ondate di passione tra gli appassionati. Armand Company, con un linguaggio amichevole, agile, diretto (forse gli rimprovererei nella prima parte del libro un eccesso nelle code dei dialoghi informativi che aggiungono alle frasi un'artificialità indesiderata), ci racconta la realtà sociale che nel decennio degli anni Ottanta, e anche in questo periodo, è all'origine di molti gruppi di tifosi in cui il calcio è un modo per convogliare le frustrazioni individuali e collettive. Pensiamo che nel 1985 Margaret Thatcher è Primo Ministro del Regno Unito, durante il suo periodo di governo viene attuata una grave riconversione industriale e mineraria che fa sì che alcune città un tempo prospere, come Liverpool, subiscano una grave crisi economica e occupazionale, il che significa per molti giovani una mancanza di aspettative future. Il consumo di droga e alcol fuori e dentro gli stadi, il culto della violenza, l'infiltrazione dell'estrema destra tra le tifoserie più radicali, tutto questo è abbastanza comune. Armand Company colloca perfettamente i protagonisti del romanzo in coordinate temporali, geografiche e sociali, prendendo per mano il lettore per condurlo poco a poco verso l'epicentro della tragedia. Nonostante cerchi di essere obiettivo, non ci riesce del tutto, c'è una tenerezza che sfugge tra le righe, una rabbia contenuta che trasuda in alcune parole, e che, negli ultimi capitoli, diventerà un'emozione che permea il testo gestendo per inumidire gli occhi del lettore. La tragedia dell'Heysel segna un prima e un dopo nella storia del calcio europeo. Negli ultimi tre decenni sono state migliorate le misure di sicurezza, l'organizzazione della dislocazione dei vari tifosi all'interno degli stadi, ma il culto della violenza e del radicalismo persiste ancora tra alcuni gruppi di tifosi di posizioni ideologiche che fanno che libri come quelli di Armand Company siano ancora necessari a ricordarci che l'essere umano può trasformarsi in qualsiasi momento in una bestia capace di uccidere e distruggere la vita di centinaia di famiglie. Fonte: Manelalonso.blogspot.it © 1 maggio 2015 Video: 3i4 Edicions © Icona: Itcleanpng.com ©

 

HEYSEL (Recensione)

di Ramón Moreno

Il mondo del calcio ha un suo spazio nell'universo letterario. Alcuni riferimenti importanti si devono alla penna di Manuel Vázquez Montalbán, con la raccolta di articoli di Calcio. Una religione alla ricerca di un dio; di Eduado Galeano con Futbol a sol y sombra, una sorta di storia personale del calcio; di Nick Hornby che in Fiebre en las gradas ci regala la visione di un'ossessione per l'Arsenal... E i più piccoli hanno la loro collezione, Gol! e Super Gol! dello scrittore e giornalista de La Gazzetta Luigi Garlando. Ora le edizioni 3 e 4 ci offrono il romanzo Heysel, rivolto principalmente al pubblico giovanile (anche se non è un libro esclusivo per questa fascia d'età). È la storia dei fatti drammatici avvenuti il ​​29 maggio 1985 (saranno esattamente 30 anni ormai), allo stadio di Bruxelles durante la finale di Coppa dei Campioni di quell'anno tra Juventus e Liverpool. Non sarebbe troppo azzardato affermare che questo fu un punto di svolta importante nel mondo del calcio mondiale e il momento preciso in cui entrò nell’età adulta e cessò di essere uno sport per diventare un puro spettacolo super controllato e diretto. Quel giorno allo stadio Heysel morirono 38 persone, soprattutto a causa della valanga umana di violenza provocata dagli hooligan inglesi, aggravata dalla grave mancanza di misure di sicurezza e da carenze organizzative di ogni genere. Armand Company ha romanzato quegli eventi basandosi sulle traiettorie di due tifosi, Gary Cooper, un diciottenne tifoso del Liverpool e Giuseppina Conti, un'adolescente del paese di Rigutino, in Toscana, tifosa della Vecchia Signora. Una volta che le loro squadre raggiunsero la finale di quella che allora veniva chiamata Coppa dei Campioni, decisero di andare a Bruxelles per accompagnare la propria squadra in un momento così importante della storia. Per Giusy era il premio per i buoni voti alle superiori. Per Gary era come una sorta di obbligo nei confronti della sua squadra. Due modi, due visioni di guardare il calcio. A quel tempo, il calcio inglese e quello italiano erano i principali rappresentanti del continente e rappresentavano due modi opposti di intendere il calcio. Era infatti qualcosa di più di una partita di calcio. Armand Company sa descrivere con precisione le atmosfere calcistiche dei tifosi: l'incertezza delle semifinali, la preparazione della trasferta, la passione vissuta in modi diversi da un hooligan e da una giovane tifosa (e suo padre), l'emozione dell'entrata allo stadio... E infine gli eventi drammatici, le vite rubate a tante vite... Heysel è un libro che ci mostra la passione per uno sport senza eguali e anche il lato più oscuro che porta a scoppi di violenza contro gli avversari e che, insomma, rende impossibile godersi appieno il gioco della propria squadra. È una denuncia e una denuncia contro la violenza nello sport. Per il calcio inglese questo fatto non è stato puramente circostanziale. Sembrava che prima o poi i fatti dell'Heysel dovessero accadere: abbiamo la carica dei tifosi del Millwall a Lutton contro la polizia, l'assalto del campo dei tifosi del Chelsea contro i giocatori in una partita Chelsea-Sunderland, la terrificante furia dei tifosi inglesi dell'una e dell'altra squadra ovunque durante le qualificazioni alla Coppa dei Campioni. Tutto questo accadeva nell'anno 1985. Certo è che scrivere questo libro non deve essere stato facile per Armand Company. Al fatto emotivo va aggiunta la difficoltà di documentare i fatti a livello di singole e specifiche persone. Oltre al lavoro di documentazione, Company è diventato un "investigatore privato" alla ricerca di persone specifiche, "con l'handicap che nessuna di loro viveva nella nostra terra". Ricerche e interviste alla famiglia di Giuseppina e Gary, per situare l'azione, comprenderne le atmosfere, i diversi profili di vita, i diversi modi di intendere e vivere una squadra di calcio. Heysel è un romanzo emozionante da leggere e, non ultimo, una riflessione sul mondo del calcio, il cosiddetto principe degli sport. Fonte: Directe.cat © 12 aprile 2015 Fotografie: 3i4 Edicions © Armand Company © Icona: Itcleanpng.com ©

 

IL LIBRO DELLA SETTIMANA

HEYSEL di Armand Company

EDIZIONI 3i4 dopo più di dieci anni di silenzio editoriale, e opere come "Viaggio a Winona" (1999), "La guerra quotidiana di Olga Ros" (2002) (Premio Torrent) Armand Company ci regala un libro di veloce e piacevole lettura che si legge quasi d'un fiato, senza ostacoli apparenti, ma, allo stesso tempo, duro, difficile da digerire, di quelli che ci fanno venire il nodo alla gola. Perché quello che ci racconta è inquietante e terribile, ma lo è ancora di più perché è tutto accaduto nella realtà. Il libro racconta la finale europea di calcio del maggio 1985 tra Juventus e Liverpool, giocata allo stadio Heysel di Bruxelles, e il suo tragico epilogo con la morte di 39 persone e più di 600 feriti a causa di una valanga di tifosi procurata dai precedenti attacchi. Ecco perché l'autore si è lanciato nella sfida di mescolare realtà e finzione ed è riuscito a farla franca, con l'inclusione di personaggi reali, ma con l'esigenza avvolgente della letteratura di avvicinare la storia a noi. Un libro di così sconvolgente attualità che se ne consiglia la lettura in tutte le scuole. (Ramon Guillem) Fonte: Levante © 11 aprile 2015 Fotografie: 3i4 Edicions Icona: Itcleanpng.com ©

 

Heysel (Armand Company)

Armand Company, Catarroja 1971, vi risiede fin dalla nascita con l’interruzione solo per pochi anni di un cambio di residenza a San Pietroburgo (Russia). Nel corso della sua vita lavorativa ha operato in diversi settori economici: agricoltura, allevamento, pesca, industria, commercio e trasporti. Qualche anno fa ha pubblicato tre libri: Viatge a Winona (1999), El diari de guerra d'Olga Ros (Premio Narrativa giovanile Ciutat de Torrent 2002) e Escrit en la foscor (2003).

Come ti sei avvicinato ai fatti dell'Heysel ?

"A dire il vero non è stato affatto un compito facile. All'inizio, per sette o otto mesi, ho cominciato a raccogliere ritagli stampa di eventi apparsi sui mezzi di informazione, e anche a guardare immagini video. Una volta abbozzata l'idea, ne ho pensata un’altra: diventare investigatore privato. Sì, avete letto bene, "investigatore privato" (se avesse fatto un corso di investigatore privato presso un Ministero degli Interni, avrebbe preso un ottimo voto per contattare persone specifiche) con lo svantaggio che nessuno di loro vivesse nella nostra terra".

Come sei arrivato a casa di Giuseppina ?

"Beh, cercavo informazioni su Internet. Ma le informazioni che ho trovato su Internet erano minime perché, come tutti sapete, negli anni '80 Internet era ancora molto lontano da noi. Poi ho contattato i giornalisti in Toscana e ho ricevuto informazioni sulla famiglia Conti. Ad essere sincero, avevo già provato a contattare 3 hooligan, ma non volevano nemmeno sentire la parola Heysel. Alcuni di loro hanno reagito in modo ostile, sono rimasto sorpreso perché lo sapevo già che non erano angeli, insomma mi mandarono a cagare, ma io non mi arresi, fino a che non contattai Gary, feci diverse interviste che mi permisero di sapere come stavano in quel momento della loro vita".

Quanto sono importanti le vicende dell'Heysel all'interno dell'attualità del calcio e della violenza ? Cosa può insegnarci questo evento ?

"Purtroppo questo evento è molto importante oggi. La violenza appare dove meno ce l'aspettiamo. Abbiamo l'esempio della morte in una rissa di strada di un tifoso del Deportivo de La Coruña, o gli atti violenti di un mese fa in Grecia, che hanno significato la sospensione temporanea del campionato di calcio greco. Penso che dobbiamo essere molto attenti all'evento dell'Heysel per non inciampare due volte nella stessa pietra. Eventi di questo tipo portano solo dolore e odio".

Come sei arrivato a creare questo romanzo ?

"C'è una lacuna nella nostra letteratura riguardo al tema dello sport principe, il calcio. Così ho pensato di colmare un po' questa lacuna, con un fatto scioccante. A molti giovani piace il calcio, ma non hanno a disposizione letteratura di questo profilo, e loro si accontentano di leggere solo i giornali sportivi, quindi bisognava fare qualcosa".

Di cosa parla esattamente il romanzo ?

"Heysel, sono due storie parallele, reali come la vita stessa. Due percorsi diversi che portano allo stesso posto. Uno di questi percorsi è quello intrapreso da un hooligan del Liverpool Football Club, di nome Gary Cooper. Un percorso pericoloso pieno di colpi di scena è quello intrapreso da Giuseppina Conti, tifosa della Juventus Football Club, che sembra, a prima vista, il rettilineo più sicuro con recinzioni di sicurezza, con la remota possibilità che ci sia una recinzione rotta o non fissata. Ma a volte quando tutto sembra siano due strade diverse, all'improvviso si uniscono e diventano una strada sola a Bruxelles, allo stadio Heysel". Fonte: 3i4edicions.blogspot.com.es © 31 marzo 2015 Fotografia: GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

 

Calcio devozione e tragedia

di Robert Juan-Cantavella

Nel 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles si disputò la finale europea del torneo di calcio (oggi Champions League) tra le squadre di Liverpool e Juventus. A differenza della loro situazione attuale, a quel tempo erano due delle squadre più importanti del calcio europeo. Si erano infatti appena affrontati nella Supercoppa Europea, dove la Juventus aveva vinto. Ma se per qualcosa questa partita è passata alla storia, non è stato per la rivalità tra il calcio italiano e quello inglese, come si pensava inizialmente, ma per la tragedia avvenuta, quando si è verificata una valanga di gente sugli spalti e la morte di quasi quaranta tifosi, in maggioranza italiani. Da quel momento in poi nulla è stato più lo stesso nel mondo del calcio europeo: la UEFA ha iniziato ad adottare misure di sicurezza nei campi che da allora non hanno fatto altro che ingrandirsi. Questa è la storia che ci racconta Heysel, un romanzo che rivive gli eventi dall'interno, dal punto di vista di alcuni dei suoi protagonisti. Un mix tra cronaca e racconto di fantasia che ci offre una visione degli eventi attraverso due telecamere in soggettiva che ci permettono di vivere l'azione dall'interno. Così, il romanzo inizia con Gary Cooper, un hooligan della Notty Crew di Liverpool, ai tempi della semifinale tra la sua squadra e il Panathinaikos; e dall'altro con Giuseppina Conti, che guarda in tv l'altra semifinale, che vede contrapposti la sua Juventus ai Girondins di Bordeaux. Due trame che Armand Company - autore dei libri Viatge a Winona (1999), El Diari de guerra d'Olga Ros (2002) e Escrits en la foscor (2003) - alternerà nel corso del romanzo per arrivare alla festa e mostraci i fatti da entrambi i punti di vista. C'è un altro romanzo che funziona in modo molto simile. Anche se cambia la trama, in Dans la foule, di Laurent Mauvignier (che potremmo tradurre con Tra la folla), la tragedia è raccontata anche dal punto di vista di alcuni dei tifosi alla partita. Anche in Fever Pitch Nick Hornby parla dell'argomento, anche se non esclusivamente, come nel caso di Heysel. Fonte: El mundo © 5 marzo 2015 Fotografie: 3i4 Edicions © Armand Company © GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

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