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Lettere Aperte
Saladellamemoriaheysel.it |
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JUVENTUS FOOTBALL CLUB
Presidente Andrea Agnelli (Luogo Memoria a
Torino)

Andrea Agnelli (Rifiuti Targa Heysel)

Presidente Andrea Agnelli (Ringraziamento
Memoria Heysel)

Roberto Bettega (Sala della Memoria a Torino)

Jean Claude Blanc (Sala della Memoria a Torino)

Giovanni Cobolli Gigli
(Sala della Memoria a
Torino)

ALTRI SPORTIVI
Stefano Pioli,
Allenatore Bologna Football Club

Andrea e Diego Della Valle (Commemorazione
Heysel)

Oggetto: In memoria dei 39
caduti dell'Heysel
Aggiornamenti su Luogo
della Memoria Heysel a Torino
Egr. Presidente Dott.
Andrea Agnelli,
in occasione del 25°
anniversario della strage dello stadio Heysel, il 29 maggio
2010, davanti ai familiari delle vittime, aveva promesso "un
luogo per ricordare queste persone", da crearsi "nella
nostra nuova casa", ovvero nel nuovo stadio di ormai
prossima inaugurazione.
Alle sue promesse hanno
fatto seguito, durante i lavori dell'assemblea societaria al
Lingotto, lo scorso 27 Ottobre 2010, quelle
dell'Amministratore delegato Jean Claude Blanc che,
rispondendo all'osservazione di un azionista del club,
affermava che nel nuovo complesso sarebbe sorto "un
monumento" a ricordo di quei morti. Dalle vostre parole si
evidenzia, in entrambi, la volontà di dare finalmente il
giusto tributo a quei 39 caduti di Bruxelles, per sempre nel
cuore della nostra tifoseria.
Giunti, però, ad ormai
pochi mesi dall’inaugurazione del nuovo stadio, su periodici
e organi massmediatici si parla spesso delle nuove strutture
integrate al complesso, tra cui supermercati, sale
cinematografiche e luoghi simili, ma della "sala della
memoria" non abbiamo più sentito notizie in merito.
Sig. Presidente, tutti
i tifosi juventini Le chiedono di onorare la promessa fatta,
a riprova di quello stile che si chiama "Juventus".
Per evitare di farLe
pervenire molteplici lettere con identica richiesta, abbiamo
raccolto in calce alla presente, le firme dei gruppi più
significativi che hanno aderito singolarmente
all’iniziativa, e non solo: club, associazioni e spazi web
tra i più importanti e conosciuti, che raccolgono decine di
migliaia di iscritti. Non, pertanto, una coalizione di
gruppi racchiusi sotto un’unica sigla, ma le richieste dei
tanti club, gruppi ultras e spazi web, che Le rivolgono il
medesimo appello: la creazione della sala della memoria nel
nuovo stadio di Torino dedicata ai nostri 39 angeli, con
ingresso libero, al fine di onorarne il martirio e
tramandare ai posteri un insegnamento di umana civiltà
contro la barbarie.
Nel frattempo, sarebbe
cosa doverosa aggiungere nel sito ufficiale della Juventus
Football Club una pagina dedicata all'Heysel, dove non solo
ricordare degnamente i 39 tifosi Juventini morti nel modo
tragico in cui tutti sappiamo, ma anche tenere aggiornati i
tifosi su quanto state, sicuramente, prevedendo nel nuovo
stadio e sulle vostre iniziative in merito agli anniversari
a seguire, ogni 29 maggio, per onorare la memoria di un
evento così tragico della storia bianconera.
In attesa di un Suo
gradito riscontro, cordialmente La salutiamo.
26 aprile 2011
Promotori: Gruppo FB "Via
Filadelfia 88" - Saladellamemoriaheysel.it - OrgoglioGobbo - Radiojuveweb.com
Firmatari: Gruppo FB "Via
Filadelfia 88" - Famiglia Lorentini - Famiglia Casula - Famiglia Gonnelli
- Famiglia Russo - La mamma di Claudio,
Adele Fontana, ved. Zavaroni - Vivella Zavaroni - Maria Zavaroni
- Famiglia Landini - Famiglia Salvi - Comitato Heysel Reggio
Emilia - Associazione "Amici di
Claudio" (Zavaroni) - Francesco Caremani
Gruppi Ultras: Bravi Ragazzi
- Drughi Bianconeri - Nucleo 1985 - Viking Curva Nord - Tradizione
- Antichi Valori -
Spazi Web e
Associazioni: Uccellinodidelpiero.com - VecchiaSignora.com - Juvemania.it
- Tuttojuve.com - TifosiBianconeri.com - Combriccola Romana
della trasmissione Tutti Pazzi per la Juve - GLMDJ Ass. Giù Le
Mani dalla Juventus - DNA GOBBO - Gruppo FB e
Forum - Juvefans.org -
Juventusfans.forumcommunity.net -
Ilblogdialessandromagno.it - OBN Orgoglio bianconero
gruppo FB - "Stile Juventus"
trasmissione radiofonica di Nicola de Bonis - Ladivinajuventus.com
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La risposta della
Juventus Football Club sul Sito Ufficiale |
Fonte: Juventus.com
© Fotografie: Ultras
Juventus - Juventus.com
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto: Bidoni dei Rifiuti
sotto Targa Caduti a Bruxelles
Preg.mo Presidente
Andrea Agnelli,
Le scrivo in merito
alla inqualificabile usanza da parte delle maestranze dello
stadio "Re Badouin" di Bruxelles di posizionare alcuni
cassonetti della spazzatura sotto le targhe in memoria dei
nostri 39 caduti dell'Heysel.
L'ultima segnalazione
ci è pervenuta leggendo un articolo scritto a riguardo dal
giornalista Ivan Zazzaroni. Sono certo che non si tratti di
un fotomontaggio, né di un caso isolato. Durante i
campionati europei del 2000 in Belgio la cosa era già stata
documentata da relativa fotografia.
Ho scritto di getto una
lettera al Borgomastro di Bruxelles manifestando la mia
civile e ferma protesta, chiedendo non soltanto lo
spostamento dei bidoni, ma le scuse ai familiari delle
vittime ed al popolo bianconero, di cui mi ero modestamente
fatto portavoce.
Mi ha risposto circa un
mese dopo un addetto stampa del comune di Bruxelles con
l'educata formalità della burocrazia di rito, palleggiando
le responsabilità dal Sindaco all'assessore dello sport ed
assicurandomi che avrebbe segnalato la cosa a chi di dovere.
Un atteggiamento pilatesco tipico nella politica belga già
ai tempi della difesa al processo dopo la strage del 1985.
Nessuna dovuta parola di scuse, quindi, da parte del sindaco
o di altri rappresentanti politici.
I nostri martiri
dell'Heysel, meritano il rispetto di chiunque. Sono
puntualmente dileggiati in molti stadi d'Italia, nel
silenzio più omertoso di certa stampa italiana. Sono stati
dimenticati per 25 anni da tutti, tranne che dalla tifoseria
organizzata della Juventus e da pochissime altre persone.
Non possiamo tollerare, né tacere davanti a questa ennesima
profanazione a metà tra l'incuria e la cattiveria.
Per queste ragioni La
prego d'intervenire personalmente nel merito ed esigere le
scuse dovute alla memoria delle vittime, ai loro familiari,
alla Juventus Football Club ed a tutta la sua moltitudine di
tifosi, in Italia e nel mondo.
Caro Presidente Andrea,
come ha sensibilmente dimostrato in occasione del 25°
anniversario della tragedia a Torino, sono certo che Lei
porti sul cuore le stigmate zebrate del nostro stesso dolore
e che realizzerà quel "luogo alla memoria" promesso nella
nostra nuova casa a Torino. Ne siamo certi, anche perché il
Suo cognome è da sempre orgoglio della nostra storia e la
sovranità della nostra leggenda.
La ringrazio di cuore
per l'attenzione e per la Sua cortese disponibilità.
Con stima.
18 Ottobre 2010
Domenico Laudadio
Ideatore e responsabile
del sito museo virtuale multimediale
www.saladellamemoriaheysel.it
© Fotografia:
Identitainsorgenti.com
(Ivan Zazzaroni Blog)
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto:
39 volte GRAZIE,
Presidente...
Il 29 maggio 2010,
durante la commemorazione ufficiale delle vittime nel
giardino della sede della Juventus, Andrea Agnelli, neo
presidente, annunciava che "Nel nuovo stadio che stiamo
costruendo ci sarà un luogo dedicato a ricordare le vittime
di quella serata, che sono sempre nei nostri cuori. Vogliamo
che il loro ricordo ci accompagni anche nella nostra nuova
casa".
E' questa dichiarazione
certamente una grande vittoria morale per il sottoscritto ed
il raggiungimento del fine perseguito amorevolmente e
disinteressatamente con l'impegno coerente di questi anni,
ma resta umanamente un fondo di amarezza per non aver
ricevuto mai un segnale di attenzione dalla società per cui
ho sempre tifato e continuerò per sempre a fare il tifo,
consapevole che la Juventus è un ideale alto e puro di
sportività in mano o nei piedi di uomini di passaggio, come
ogni valore per cui si vive, si lotta e si muore...
39 volte grazie,
Presidente Agnelli...
30 maggio 2010
Domenico Laudadio
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto:
Sala della Memoria
Heysel nel nuovo stadio a Torino
Lettera ad una Signora
senza Memoria*

Carissimo Roberto,
mi permetto di darti
del tu, perché un bambino non teme mai dai suoi sogni. Forse
tu non lo immagini, ma io volavo proprio quando le tue
braccia si elevavano al cielo e principe delle aree svettavi
regale in quelle immagini senza colore. Eri maestro e
carezza di parole mai banali, dal sorriso appuntito e con
quel fendente di lama vincente in campo, da imitare. E' in
virtù di questo intimo legame che oggi busso temerario al
portone del tuo maniero, perché sei rimasto l'ultimo
templare di una fede, così nobile e antica ed a molti ieri
come oggi invisa.
La bandiera arrotolata,
il cuore in tumulto, una gioia a metà fra l'orgoglio e
l'orrore nel mio passo spedito verso casa. Vent'anni sono
troppo pochi per capire che la vita di un uomo vale più
dell'esultanza di mille altri. Una macchina strombazzava
invereconda, qualcuno che esultava nell'abitacolo, io alzo
il pugno rabbiosamente in alto in segno di vittoria, poi mi
gela da dentro una brezza di vergogna che ho seppellito in
terra sconsacrata per cinque lustri nella coscienza. Ci sono
vittorie e sconfitte nella vita, ma ciò che t'insegna i
passi di danza del respiro del mondo è la verità che giace
nel fondo delle cose. Per questa ragione è nato il mio sito
in memoria dei caduti di Bruxelles,
www.saladellamemoriaheysel.it, il 22 febbraio dell'anno
scorso.
L'Heysel è una pagina
di storia che qualcuno infantilmente ha stralciato nel
grande libro della Juventus e che non riceve più ospitalità
neanche sul suo sito ufficiale. Aleggia ancora imbrattata
dal sangue di innocenti peregrinando in quella sala dei
trofei come un fantasma ed intimando al metallo anonimo
della vanagloria posato sulla fredda bacheca di costituirsi
responsabilmente ai vincoli della memoria. Basterebbe un
lembo di stoffa bianca e nera a marchiarla, affinché quella
coppa si trasformi da calice amaro in un venerabile Graal di
Juventinità.
Nell'archivio polveroso
dell'oblio, come sacchi di patate, abbandonati sono ancora
là, in un angolo, i bozzoli inermi di quei 39 angeli. Se
avrai la bontà di scendervi assieme a noi, scoprirai il
sollievo di un brivido precoce di giustizia e la calorosa
vampa della memoria che non giudica, ma unisce in un solo
abbraccio le vittime ai carnefici e chi l'ha messa al bando
in tutti questi anni, confinandola fino a lì.
Carissimo Roberto,
l'onore è una scuola che ti annovera fra i suoi luminari
emeriti, riscendiamo insieme in quello scantinato da chi
impose al circo di non fermarsi, immolando l'inciampo nel
vuoto di acrobati e funamboli alla ragione di stato. Non
fummo colpevoli noi di generare quella infame mattanza, ma
gaudenti di banchettare all'effimero trionfo, come fosse
Pasqua sul Golgota, quando avremmo dovuto soltanto piangere.
Voltati, siamo in tanti, abbiamo pochi fiammiferi per
illuminare un ricordo, ma siamo venuti fino a te per
chiederti una sala della memoria dove riscrivere
definitivamente la medesima storia abbagliandola di fiaccole
eterne, un luogo perenne dove sussurrare una preghiera,
posare un fiore, imparare da un silenzio più grande. Un
museo multimediale che trasmetta un messaggio autorevole
contro la violenza, nel nuovo stadio della Juventus, ma
anche un simbolo che non faccia alcuna distinzione fra le
bandiere.
Carissimo Roberto, ho
già scritto agli ultimi due presidenti, che hanno pensato
fosse più in stile non rispondermi, ma è la prima e l'ultima
volta che scrivo veramente alla Juventus, perché tu ne sei
l'ultimo baluardo. Tu che per l'amata sovrana non hai
disdegnato le lacrime, che ne conosci tutte le anse del
cuore e ne sei amante fedele, riportale a casa quei figli
dispersi nel Belgio, ricordarle uno ad uno i loro nomi,
prima che calino altri venticinque sipari di tenebra. Noi
tifosi non abbiamo mai dimenticato. Confidalo da parte
nostra all'orecchio della divina signora, c'è sempre tempo
per l'amore.
Con affetto.
6 Febbraio 2010
Domenico Laudadio
Custode
www.saladellamemoriaheysel.it
© Fotografie: Guerin
Sportivo - Tuttosport.com
* NDR:
Questa lettera, pur non avendo ricevuto mai
risposta da Roberto Bettega, è stata pubblicata nel libro di
Francesco Caremani "Heysel le verità di una strage
annunciata", riedito in occasione del 25°
anniversario della strage nel 2010 da Bradipolibri
Editore. |
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto:
Sala della Memoria
Heysel nel nuovo stadio a Torino
Gentilissimo Presidente
Blanc,
credo che la famiglia
juventina sia divisa molto più di quello che può apparirle.
Calciopoli, un po' come la morte contadina delle allegorie
medioevali, ha tracciato un solco profondo nell'animo del
popolo Juventino. La moltitudine dei tifosi, infatti, ha
percorso itinerari molto differenti, chi, aggrappandosi alla
tradizione, altri al proprio istinto, magari fino al punto
di rinnegare il blasone, altri ancora, studiando
pedissequamente le carte processuali ed ascoltando tutte le
udienze.
Bisogna guardare molto
più indietro per trovare qualcosa che ci unisca davvero
tutti, indistintamente, giovani e anziani tifosi juventini.
Qualcosa che offra, pur nel dolore, un memoriale di
Juventinità che aggreghi tutte le anime bianconere in un
cuor solo ed in un'anima sola.
Nel corso della nostra
infinita storia sportiva, ben più grave della retrocessione
del 2006, non possiamo dimenticare l'olocausto dei nostri
fratelli caduti a Bruxelles. L'Heysel è un lutto mai
elaborato fino in fondo dalla Juventus, in questi
ventiquattro anni. Le due righe di commiato ad ogni
anniversario non ci bastano più. Sul sito ufficiale della
società, a differenza di quello del Liverpool, non c'è
nemmeno una pagina in memoria con i nomi delle vittime. E'
tempo di fare pace con la memoria di quella sera tragica, in
dignità e stile, come ci compete sin dalla nostra
fondazione. Gli errori del passato sono fantasmi che
svaniscono e soltanto l'amore resta, a cambiare le cose, a
spegnere in modo solenne l'ardire di chi è andato persino
oltre, sbeffeggiando il nostro dolore.
Noi, nonostante tutto
questo tempo che è trascorso, non abbiamo mai dimenticato
quei caduti e mai lo faremo. Sinceramente non posso dirle lo
stesso della nostra amata e gloriosa Società, di cui è
onorato Presidente. Se riuscissimo insieme a trovare un
luogo dove ricordarli veramente quei morti, accarezzare i
loro nomi su una lapide, dove portare un fiore, magari
proprio in una sala museo del nuovo stadio, dedicata alla
loro cara memoria, forse, finalmente, troveremmo tutti un
vero senso anche a quella Coppa, maledetta.
Anzi, oserei dirle di
più, Presidente, sarebbe proprio quella Coppa, spostata
dalla gelida ed anonima sala dei trofei su di un basamento,
ricoperto dai fiori, al centro della sala della memoria dei
caduti dell'Heysel, il cuore ed il simbolo del mausoleo per
eccellenza. Non si tratterebbe di sminuirla, di rifiutarla,
di restituirla, ma di darle l'unico senso finalmente
condivisibile da tutti: la dedica e la memoria perenne ai
posteri di un sacrificio umano che non dovrà ripetersi mai
più in nessun ambito dello sport.
Perché erano nostri
fratelli. Perché ciascuno di noi sarebbe potuto essere al
loro posto. Perché l'odio non costruisce niente,
l'indifferenza è ancora peggio, ma soltanto la memoria
raduna alla stessa mensa le vittime ed i carnefici e non
pensi che sono qui da solo a chiederglielo, con il povero
mezzo di una lettera. Si guardi alle spalle, caro
Presidente, glielo chiede la storia.
In stima
21 Novembre 2009
Domenico Laudadio
© Fotografie: Juventusclubmodena.it
- Tuttosport.com
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto: Petizione Ufficiale
Sala della Memoria Heysel a Torino

Gentilissimo
Presidente,
mi permetto di
scriverle personalmente, interpretando il sentimento e la
volontà di una moltitudine di tifosi che non hanno mai
dimenticato quella tragica serata dell’Heysel. Secondo me,
nonostante il tempo trascorso, non siamo riusciti ad
elaborarne fino in fondo il lutto, né ad appropriarci
veramente di quella vittoria, fra rimorsi, sensi di colpa e
le suggestioni di una vittoria dal memoriale così funesto.
Alla "vittoria
scomoda", offuscata da tanta cruda violenza, possiamo ancora
rispondere da Juventus con un gesto nobile, commemorativo,
anche a quanti ci accusano, pretestuosamente, di aver
cinicamente ignorato la morte, celebrando il trionfo.
Io penso che non sia
più utile a nessuno, né oltremodo possibile, giudicare il
comportamento della società, dei giocatori e dei tifosi
della Juventus, data la fatale e drammatica imprevedibilità
degli eventi di quel pomeriggio maledetto, ma sono certo che
possiamo ricollocare tutti assieme quei sentimenti e quelle
reliquie, quelle immagini e quelle lacrime, riavvolgere con
le nostre bandiere i volti cari dei nostri fratelli caduti,
accerchiando la coppa del dolore, in un posto che ci
appartenga per sempre, come una "Superga" bianconera.
Un museo della memoria
per celebrare e discernere, per bandire ogni violenza e
invocare la fratellanza nello sport, potrebbe sorgere nel
nuovo stadio che state progettando o eventualmente in un
altro luogo di Torino.
M’impegno da subito,
assieme a tutto il gruppo di tifosi in nome dei quali Le
scrivo a proporre idee o magari un progetto ben definito per
la sua realizzazione, magari coinvolgendo fattivamente
l’associazione dei familiari delle vittime.
Sono certo che Lei, non
resterà insensibile alla nostra proposta, perché è
soprattutto un tifoso prima ancora che il presidente della
nostra amatissima squadra che merita il rispetto di tutti e
da sempre.
Un abbraccio bianconero
Roma 24 maggio 2008
Domenico Laudadio
© Fotografie: Juventus.com
- Saladellamemoriaheysel.it
NDR:
Questa lettera è stata
una petizione popolare sul web nel 2008, ma purtroppo
la Juventus Football Club, nonostante le
varie lettere aperte e quelle scritte
privatamente ed inviate in sede, prima
dell'avvento di Andrea Agnelli alla
Presidenza, non ha mai risposto
formalmente alla mia proposta di una
Sala della Memoria per i 39 caduti dello
stadio Heysel nel nuovo stadio di
Torino. |
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto:
"Ci vuole più rispetto"
Sull'esultanza e sul
"rispetto" nel calcio 
Lettera aperta a
Stefano Pioli, valente allenatore del Bologna Football Club,
ex calciatore della Juventus dal 1984 al 1987)
Gentilissimo Mister
Stefano Pioli,
sabato sera in diretta
televisiva ho visto pronunciare più volte dal suo labiale,
risentito e stizzito, la parola "rispetto", recriminando per
le scene di esultanza di Antonio Conte, a suo dire
"esagerata" per la vittoria al Dall’Ara, probabilmente
decisiva in chiave scudetto.
Comprendo, data la sua
consueta signorilità, fosse anche questo suo polemico
disagio crusca nella medesima farina, propriamente detta
"trance agonistica", quanto lo sfogo liberatorio di felicità
dell’allenatore bianconero. Fatti di campo, propri del
calcio, in cui si vince e si perde, in cui si esulta e si
impreca, a torto, od a ragione, alla sorte, all’arbitro,
agli avversari. E’ da sempre così, nel suo campionato di
massima serie come in quello dei pulcini dove gioca mio
figlio.
Lei ha certamente
ragione: "ci vuole più rispetto", ma non mi sto riferendo
affatto alla notoria gestualità impetuosa ed ormonale da
gladiatore di Antonio Conte, bersagliato, fra l’altro,
sistematicamente, in trasferta dagli insulti beceri del
pubblico delle tribune o per la strada, protetto, come il
resto della sua squadra, soltanto dal vetro di un pullman
dal lancio di artiglieria pesante dell’odio di abusivi del
genere umano.
Mi riferisco, invece, a
quello striscione di "benvenuto" esibito provocatoriamente
alla tifoseria juventina dalla curva del Bologna, glorioso e
storico club di una meravigliosa, nobile e libera città,
simbolo nazionale dal 2 agosto 1980 del martirio in una
strage d’innocenti di cui tutti in Italia ancora siamo
assetati di giustizia.
"Juventino bianconero
il tuo posto è al cimitero", citava laconico il motto sul
lenzuolo in bella mostra. Purtroppo, niente di nuovo sotto
il sole, anzi, i riflettori… Sembrano oramai tutti uguali
questi aforismi privi di autore e di onore, imparentati alla
lontana da una rima forzata all’italiano, ma più che altro
ispirati dal grugnire di bestie. Puntualmente si annovera
l’ennesimo impunito sfregio alla memoria di quei cari poveri
cristi. Ci fosse morto uno importante, qualcuno dal cognome
eccellente, in quello stadio di merda, forse, sì,
probabilmente, in questi ultimi 28 anni sarebbe partita una
denuncia, qualche partita giocata a porte chiuse, qualcuno
avrebbe passato molte domeniche al riformatorio od in
questura. Ma, evidentemente, il "rispetto" per quelle vite
innocenti falciate barbaramente in 39 mucchi di pelle e di
ossa da sorella morte, in verità, per i nostri padroni e
giudici dello sport vale meno che niente.
Anche lei, mister, era
da calciatore della Juventus allo stadio Heysel quel
maledetto pomeriggio di maggio. Ed anche lei esultò al
termine di quella partita. Diciamolo, con parole a lei
familiari, dato il contesto, assolutamente in modo
"esagerato". Ci sarebbe voluto più rispetto, ma lo fece
addirittura anche il suo capitano Gaetano. Lei, come tutti i
suoi compagni, che "sapeva e non sapeva". Facemmo certamente
di peggio noi, esultando in centinaia nelle città della
penisola, sciaguratamente, e senza una sola delle vostre
attenuanti. Una vergogna infinita su cui stendere un sudario
per tutto lo stivale, da Aosta a Lampedusa.
Non era mio scopo
intraprendere una predica, gentile mister Stefano, abbiamo
quasi la stessa età… Anzi approfitto per farle i miei più
sinceri auguri per una luminosa carriera di allenatore. La
stoffa, il talento, ci sono, si vede, ed a parte il marchio
di sangue di quella serata infausta, probabilmente proprio
la maglia che indossava sarà stata in quei trascorsi una
scuola di umiltà e di tenacia ed in buona sostanza formativa
di quell’etica olimpica che invoca legittimamente dagli
altri.
Però, anche Antonio
Conte ha ragione a dirle che "l’esultanza è bella"… Tre anni
a Torino, forse, non ricorda già più niente e vuole
rinnegare anche la mimica di una gioia per una vittoria così
importante ? Rispetto, sì, certo, tanto rispetto, per lei,
per tutti, per i vincitori gaudenti e per i vinti, ma a
Bologna questa volta si poteva veramente esultare alla
grande. I morti profanati c’erano soltanto sullo striscione.
Sportivamente...
19 marzo 2013
Domenico Laudadio
Custode Museo Virtuale
Multimediale www.saladellamemoriaheysel.it
Fonte:
Giulemanidallajuve.com
© Fotografie: Tuttosport.com
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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Oggetto:
Commemorazione Caduti
Heysel in Anfield Road a Liverpool
Pregiatissimi Andrea e
Diego Della Valle,
scrivo a Voi,
espressione signorile di Firenze, culla della lingua e della
cultura italiana, certo di trovare accoglienza e solidarietà
per le mie semplici parole. Ho realizzato un sito in forma
di museo virtuale multimediale in memoria dei trentanove
caduti dell'Heysel, quelli che noi tifosi juventini
chiamiamo affettuosamente "i nostri 39 angeli". Nelle ultime
settimane il gemellaggio della vostra tifoseria con quella
del Liverpool ha riaperto ferite e polemiche su vari fronti.
Di striscio i giornali,
impegnati molto più da Mourinho e dalle sue facezie, ma
soprattutto le radio e le televisioni private tra Roma e
Firenze, hanno affrontato il problema di questo gemellaggio
che la tifoseria bianconera vede tutt'ora come un inganno
dai risvolti ipocriti. Tra dialogo e toni accesi, le parti
hanno scambiato pareri contrastanti sull'evento. La
tifoseria organizzata, attraverso la voce dei suoi capi
storici ed i giornalisti locali, tra i più accreditati
tifosi della vostra società, hanno garantito che non vi
erano motivazioni fondate dal dileggio della memoria o dalla
celebrazione di quella lurida mattanza.
Abbiamo creduto alla
buona fede della parte sana di Firenze e pensato che, forse
quel nervo era ancora scoperto e ci doleva. Abbiamo anche
chiesto scusa alla città per aver usato certi toni, forti ed
aggressivi. Ho scritto sui vostri forum e sui vostri siti
ufficiali, assieme ad un vostro tifoso, parole di concordia,
chiedendo uno striscione in ricordo delle 39 vittime da
esporre durante la partita di Torino dello scorso 17
Ottobre.
Non ho ricevuto alcuna
risposta, né in privato, né sugli spalti. Anzi, con dolore e
sdegno, ho collezionato segnalazioni e testimonianze, foto e
filmati, di alcuni vostri tifosi con magliette e sciarpe del
Liverpool con scritte e numeri, "meno" e "39". Certamente
minoranze, potreste obiettarmi, ma in tutta franchezza io
penso che quel gemellaggio sia nato sotto una cattiva stella
e che sia stato oggetto di contraddizione e divisione
soprattutto nelle fila della vostra tifoseria.
La preghiera che
rivolgo a Voi, dalla illuminata visione del calcio e dello
sport, non dimentico del Vostro gesto di grande civiltà con
l'introduzione del "terzo tempo" al termine delle gare, è
quella di fare più luce ed ordine nel merito e di compiere
ancora una volta ad esempio, un gesto ufficiale di
commemorazione da parte della ACF Fiorentina.
A questo proposito,
vorrei segnalarvi la presenza di un monumento ad Anfield
Road che è stato eretto in memoria delle vittime
dell'Heysel. (NDR: Più precisamente si trattava all’epoca di
una targa nel museo del Liverpool) Prima della partita di
ritorno di Champions deponetevi un mazzo di fiori viola.
Saranno certamente un segno inequivocabile e graditi,
sciogliendo definitivamente i vincoli dell'odio e della
idiozia di frange che non meritano di militare in nessuna
tifoseria.
In stima
26 Ottobre 2009
Domenico Laudadio
Custode
www.saladellamemoriaheysel.it
© Fotografie: Liverpoolfc.com
-
Gazzetta.it
EPISTOLARIO
JUVENTUS
e SPORTIVI
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