| L’INTERVISTA Heysel, la moglie di una vittima 
						toscana: le ultime parole del marito e la figlia viva 
						"grazie a un tifoso inglese" di Francesco Paletti Rosalina Gonnelli ricorda quel 
						tragico giorno in cui perse la vita il marito, allora 
						45enne. PONSACCO - "Pensi che il giorno 
						dopo, avrei dovuto sostenere l'esame per un concorso. E 
						lui si raccomandò pure: "Domani presentati, non fare 
						bischerate", mi disse". All’Heysel di Bruxelles perse la 
						vita anche Giancarlo Gonnelli, 45 anni, di Ponsacco, 
						mentre sua figlia Carla, allora 18enne, fu trasportata 
						in coma all'ospedale. "Di quei giorni terribili ricordo 
						tutto, anche i dettagli apparentemente più 
						insignificanti", racconta Rosalina Gonnelli, 83 anni, 
						moglie di Giancarlo e madre di quella ragazza salva per 
						miracolo. Come il particolare del concorso ? "Se ci pensa bene quel particolare 
						non è affatto irrilevante: dice ciò che eravamo e che 
						cosa ha significato per noi quella tragedia". Me lo racconti. "Lui aveva 45 anni e io 43, nostra 
						figlia 18. Eravamo una giovane famiglia proiettata verso 
						il futuro: se avessi vinto quel concorso, che ovviamente 
						non ho mai fatto, avrei potuto avere uno stipendio 
						leggermente migliore, per i nostri progetti e quelli di 
						Carla. La verità è che avevamo una vita piena di sogni, 
						tutti stroncati". È vero che sua figlia fu salvata da 
						un tifoso del Liverpool ? "Sì. O meglio fu salvata da un 
						giovane inglese, di Liverpool ma tifoso della Juve. Si 
						chiama John Welsh: mia figlia è viva grazie a lui". In che modo la salvò ? "Molte persone rimasero sepolte dal 
						cedimento di un muro su cui si erano accalcati in tanti 
						per sfuggire alle violenze. Mio marito e mia figlia 
						erano fra queste. Quel ragazzo, di 22 anni, vide 
						spuntare dalle macerie e dai corpi coperti dalle macerie 
						il braccio di una ragazza che indossava un anello simile 
						a quello di sua moglie, che aveva perso di vista e stava 
						cercando. La tirò fuori, la prese in braccio, 
						l'accompagnò all'ambulanza e rimase con lei fino a che 
						non furono arrivati in ospedale". Lo ha conosciuto ? "Certo. Per molto tempo ci siamo 
						scritti e telefonati, poi ho perso i contatti. Mi 
						piacerebbe riaverli e sapere come sta. Non se servirà a 
						qualcosa, ma lo può scrivere per favore ?". Fatto. 
						"Grazie. Dopo quella sera è cambiato tutto: mi sono 
						ritrovata da sola a crescere una figlia che avuto anche 
						diversi problemi dopo ciò che ha subìto. Ce l'abbiamo 
						fatta, ma è stata dura. E dire che doveva essere una 
						festa". In che senso ? "Quel viaggio era un regalo per il 
						suo 18esimo compleanno. Pensi che sarei dovuta andare 
						pure io: eravamo abituati a muoverci in tre, ma non 
						stavo bene e rimasi a casa. Non me lo sono mai 
						perdonato, anche se sarebbe cambiato poco. Comunque è 
						importante continuare a ricordare: soprattutto per fare 
						sì che tragedie simili non si ripetano. Al riguardo c'è 
						una cosa che proprio mi dispiace...". Che cosa ? "In passato il Comune di Ponsacco 
						si è sempre ricordato di mio marito. Oggi sono 40 anni 
						che Giancarlo non c'è più, ma dall'amministrazione 
						attuale non è arrivata una parola". Fonte:  © 29 maggio 2025 Fotografia: ©     
						
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