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Quella notte all'Heysel Emilio Targia 2015
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Quella notte all'Heysel di Emilio Targia

Ci sono incubi che si travestono da sogni e quando poi ti accorgi dell'inganno è troppo tardi. E non puoi farci niente. Il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, è un pomeriggio di luce e bandiere che sembra scandire alla perfezione il conto alla rovescia prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, la partita delle partite. Emilio ha diciotto anni e ce l'ha fatta: è lì, con il biglietto per entrare allo stadio, insieme all'amico di una vita, Giampiero. Oltre all'eccitazione e all'entusiasmo porta con sé un piccolo registratore e una cinepresa super 8, perché ha già deciso che da grande farà il giornalista. Nello stadio, tra canti e battiti di mani, c'è una chimica speciale che assomiglia a un incantesimo. "Bastò un click sull'interruttore a far svanire il calore di quel sole. A precipitarci nel gelo. Mani che di colpo ora servivano a proteggersi. Canti tramutati in urla. E bocche spalancate, nel settore Z, come respiratori d'emergenza. La curva, un girone dell'inferno. Poi il silenzio". Emilio Targia, sopravvissuto all'incubo di quella notte all'Heysel, racconta ciò che ha visto, che ha sentito, i suoi ricordi, fissati anche su una pellicola e su un nastro magnetico, e prova a sciogliere nell'inchiostro memoria, rabbia, dolore e paura. Per non dimenticare. Perché senza memoria saremmo luci spente. Fonte: Sperling.it © 12 Maggio 2015 Fotografie: Sperling & Kupfer © Emilio Targia © Video: Emilio Targia © Icone: Itcleanpng.com ©

 

A 30 anni dalla tragedia, un libro sulla strage dell'Heysel

(AGI) - Roma, 11 mag. - Alla vigilia del trentesimo anniversario della strage dell'Heysel - maggio 1985, la finale Juventus - Liverpool dove 39 persone hanno perso la vita, esce un libro di Emilio Targia, che è stato testimone di quella tragedia. L'autore ripercorre lucidamente la vicenda, raccontando quello che ha visto all'interno dello stadio, condividendo lo sgomento, l'incredulità e la rabbia che seguirono. "Si sentono urla, dal settore Z. Gente che fugge. Non c'è più nessuna bandiera. Un vociare scomposto, e grida, e rumori sconosciuti. Poi, d'improvviso, solo silenzio". Emilio Targia il 29 maggio 1985 ha diciotto anni ed è lì, dentro lo stadio dell'Heysel. Sa già che "da grande" vuole diventare giornalista e ha con sé un piccolo registratore e una cinepresa super8. "Le ore che hanno preceduto Juventus - Liverpool, e quel che accadde nello stadio di Bruxelles, fanno parte di me. Vorrei fondere quelle sensazioni con i dettagli di ciò che ho confusamente registrato. E raccontare i ricordi dei sopravvissuti. Per restituire il dolore e il senso di tradimento che quella notte ci precipitò addosso". Fonte: Agi.it © 11 Maggio 2015 Fotografie: Emilio Targia © Sperling & Kupfer © GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

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