Commemorazioni Ufficiali
e Private
di Cherasco
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+39 RESPECT |
CITTA' DI CHERASCO (TO) |
Quelli di...Via
Filadelfia |
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29
maggio 2017
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29 maggio 2016  |
16 aprile 2016
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Smonumentando
Nel ricordo della tragedia
dell'Heysel
di Silvano Bertaina
Il monumento si trova nel "Giardino
della Madonnina" di Cherasco. Ricorda le gradinate di uno stadio
e la scritta è dedicata ai famigliari di quelle persone che
persero la vita. La più giovane aveva 10 anni.
Nel "Giardino della Madonnina", a
pochi metri dall'Arco del Belvedere di Cherasco, fu inaugurato
nell'aprile del 2016 uno dei primi monumenti in Italia dedicati
alle vittime dell'Heysel. A proporre l'iniziativa al Comune
delle Paci furono due cittadini e tifosi juventini, Paolo Monchio
e Marco Bogetti. Siamo a pochi giorni dal 29 maggio, 37° anniversario
di quella notte che sconvolse il mondo del calcio e mise a nudo
i limiti della prevenzione e della sicurezza durante i grandi
eventi sportivi, e non solo. È Paolo Monchi a raccontare: "Ci
sembrava che nel tempo questa tragedia fosse dimenticata, quasi
rimossa dalla memoria, anche dalla stessa Società bianconera.
Al Comune proponemmo di dedicare alle 39 vittime, una strada
o un luogo pubblico, ma si trovò una soluzione migliore. Coinvolgemmo
l'associazione "Quelli di via Filadelfia" e grazie al lavoro
dei volontari e di imprese locali, si costruì un monumento significativo.
Siamo contenti che la nostra iniziativa contribuì a favorire
la nascita di progetti simili in molte parti d'Italia". Il manufatto
ricorda le gradinate di uno stadio e la scritta "Nessuno muore
veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre" è dedicata
ai famigliari di quelle persone che partirono per assistere
ad una partita di calcio e si trovarono in una situazione paradossale,
inimmaginabile e fatale. Non si può nemmeno parlare di disgrazia.
I fatti raccontano di superficialità, inefficienza e impreparazione
delle forze di sicurezza belghe e della brutalità degli hooligans:
quelle furono le vere cause della strage, che milioni di telespettatori
intuirono durante la diretta Tv, interrotta da alcune emittenti,
non dalla Rai. Ricordiamo due vittime. La più giovane aveva
10 anni, si chiamava Andrea. La più anziana, Barbara Lusci,
aveva 58 anni. Invito a leggere "Quella notte all'Heysel, di
Emilio Targia, con postfazione di Antonio Cabrini (Sperling &
Kupfer).
19 maggio 2022
Fonte: La Stampa (Edizione
Cuneo)
© Fotografie: Associazione "Quelli di... Via Filadelfia"
Foto di gruppo
sul monumento alle vittime dell'Heysel
La protesta:
"Cancellatela e chiedete scusa"
di Timothy
Ormezzano
Una nota
azienda immobiliare ha immortalato un gruppo di dipendenti
sulla scalinata che a Cherasco ricorda le 39 vittime della
tragedia di Bruxelles. Un’associazione denuncia:
"Disdicevole". Le scuse dell'agenzia Tecnocasa.
"Fermi tutti, un bel
sorriso, clic". Peccato che la foto di gruppo, pubblicata a
scopo promozionale nella provincia di Cuneo da TecnoRete,
nota azienda del settore immobiliare, sia stata scattata sul
monumento che a Cherasco ricorda la tragedia dell'Heysel.
Insomma, non proprio il setting ideale per immortalare 27
dipendenti sorridenti. La protesta, rimbalzata subito sul
web e sui social tra l'indignazione generale, arriva da
"Quelli di… Via Filadelfia", associazione guidata dal
tifosissimo juventino Beppe Franzo che da molti anni tiene
vivo il ricordo delle 39 vittime dello stadio di Bruxelles.
"Trovo assolutamente disdicevole - afferma Beppe Franzo -
che per pubblicizzare un’attività commerciale non si abbia
il minimo pudore a oltraggiare la memoria di 39 vittime
innocenti a cui il monumento è dedicato". Dopo la denuncia,
la richiesta di cancellare l'immagine e porgere pubbliche
scuse ai parenti dei tifosi deceduti per il crollo del
settore Z dello stadio Heysel, nella folle notte del 29
maggio 1985: "L’Associazione Quelli di… Via Filadelfia, il
cui nome compare tra l’altro in foto sulla targa visibile
nella parte in basso a destra sul monumento, esprime il
massimo disappunto e chiede immediatamente l’eliminazione
della foto dai siti in questione, con pubbliche scuse a
quelle famiglie che dal 1985 portano in seno un dolore mai
sopito". L'associazione "Quelli di… Via Filadelfia" è tra i
principali promotori di quello stesso monumento installato
nell'aprile 2016 a Cherasco, dietro al santuario della
Madonna del Rosario, presso il giardino della Madonnina. La
scalinata con la targa per non dimenticare quel tremendo
evento è diventata negli anni meta di quei tifosi e non che
ogni 29 maggio ricordano la tragedia dell'Heysel. "Coltivare
la Memoria dell’Heysel - conclude Franzo - dev’essere una
delle attività primarie di quelle associazioni che, come la
nostra, portano nel cuore quell’immane tragedia". Le scuse
dell'agenzia - Giovanni Griotti, team manager per Tecnocasa
Franchising, ha scritto al presidente dell'associazione
scusandosi. "Quando commettiamo un errore siamo abituati a
chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso.
Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo
simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello
scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già
stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è
sentito offeso".
IL COMUNICATO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE FAMILIARI
VITTIME HEYSEL:
"Apprendiamo con
stupore e indignazione il fatto che il monumento alla
memoria delle vittime dell'Heysel di Cherasco diventi luogo
di foto a scopi commerciali. Contraddicendo le più
elementari regole di educazione, rispetto, memoria e pudore.
L'associazione si riserverà di adire nei confronti
dell'azienda in questione per tutelare l'onore dei propri
cari". Andrea Lorentini (Presidente Associazione Familiari
Vittime Heysel)
LE SCUSE DEL TEAM MANAGER DELL’AZIENDA: Buonasera signor
Franzo, sono Giovanni Griotti, team manager per Tecnocasa
Franchising. Le scrivo in merito all’articolo pubblicato su
alcuni giornali online riguardante una nostra foto a
Cherasco. Quando commettiamo un errore siamo abituati a
chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso.
Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo
simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello
scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già
stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è
sentito offeso. Cordialmente,
Giovanni Griotti (Team manager
Tecnocasa Group)
14 marzo 2023
Fonte:
Torino.corriere.it (Testo
©
Fotografia)
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